39. ZUPPA
REGINA
Dal nome si dovrebbe giudicare per la migliore di
tutte le zuppe. Certamente si può collocare fra le più signorili, ma c’è
esagerazione nel titolo.
Si fa colle
carni bianche del pollo arrosto nettate dalla pelle e dai tendini. Tritatele
bene colla lunetta, poi pestatele in un mortaio con cinque o sei mandorle dolci
sbucciate, e con una midolla di pane inzuppata nel brodo o nel latte, in
proporzione di un quinto o di un sesto della quantità della carne. Quando il
composto sarà pestato ben bene, passatelo dallo staccio, ponetelo nella
zuppiera e scioglietelo con un ramaiuolo di brodo caldo.
Tagliate il pane a dadini, friggetelo nel
burro e gettate anche questo nella zuppiera. Dopo versateci il brodo bollente,
mescolate e mandate la zuppa in tavola col parmigiano a parte.
Questa minestra può venire opportuna
quando, dopo un pranzo, rimangono avanzi di pollo arrosto, o lessi, benché sia
migliore quando è fatta di tutto arrosto.
Le mandorle servono per dar maggiormente
al brodo l'aspetto latteo, ma il liquido non deve riuscir troppo denso. Alcuni
aggiungono qualche rosso d'uovo sodo stemperato nel brodo.
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