95. PAPPARDELLE COLLA LEPRE I
La carne della lepre, essendo arida e di poco sapore, ha bisogno in
questo caso, di venire sussidiata da un sugo di carne di molta sostanza per
ottenere una minestra signorile. Eccovi le dosi di una minestra per cinque
persone che, per tante, a mio avviso, deve bastare una sfoglia di tre uova,
tagliata a forma di pappardelle larghe un dito, con la rotella smerlata, oppure
per grammi 500 o 600 di strisce di pasta comprata.
I due filetti di una lepre, che possono pesare in tutto grammi 180 a
200, compreso i rognoni
Burro, grammi 50.
Carnesecca, grammi 40.
Mezza cipolla di mediocre grandezza.
Mezza carota.
Un pezzo di sedano lungo un palmo.
Odore di noce moscata.
Parmigiano, quanto basta.
Una cucchiaiata di farina.
Sugo di carne, decilitri 6.
I filetti spellateli da quella pellicola che li avvolge e tagliateli a
piccoli dadi, poi fate un battuto con la carnesecca, la cipolla, il sedano e la
carota. Tritatelo ben fine con la lunetta e mettetelo al fuoco con la terza
parte del detto burro e con la carne di lepre, condendola con sale e pepe.
Quando la carne sarà rosolata, spargeteci sopra la farina e poco dopo bagnatela
e tiratela a cottura coi detto sugo. Prima di servirvi di questo intingolo
aggiungete il resto del burro e la noce moscata.
Le pappardelle o strisce che siano, cotte nell'acqua salata, levatele
bene asciutte e conditele sul vassoio, senza rimetterle al fuoco, con
parmigiano e l'intingolo suddetto.
In mancanza dei filetti servitevi dei coscetti.
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