186. CARCIOFI
FRITTI
Questo è un
fritto molto semplice; ma pure, pare incredibile, non tutti lo sanno. fare. In
alcuni paesi lessano i carciofi prima di friggerli, il che non va bene: in
altri li avvolgono in una pastella la quale non solo non è necessaria, ma leva
al frutto il suo gusto naturale. Eccovi il metodo usato in Toscana che è il
migliore. Colà, facendosi grande uso ed abuso di legumi ed erbaggi, si cucinano
meglio che altrove.
Prendete, per
esempio, due carciofi, nettateli dalle foglie coriacee, spuntateli, mondatene
il gambo e tagliateli in due parti; poi questi mezzi carciofi tagliateli a
spicchi o per meglio dire a fette da cavarne 8 o 10 per carciofo anche se non è
molto grosso. Di mano in mano che li tagliate, gettateli nell'acqua fresca e
quando si saranno ben rinfrescati, levateli ed asciugateli così all'ingrosso o
spremeteli soltanto, gettandoli subito nella farina perché vi resti bene
attaccata.
Montate a mezzo
la chiara di un uovo, ché uno solo basta per due carciofi, poi nella chiara
mescolate il torlo e salatelo. Mettete i carciofi in un vagliettino per
scuoterne la farina superflua e dopo passateli nell'uovo, mescolate e
lasciateceli qualche poco onde l'uovo s'incorpori. Gettate i pezzi a uno a uno
in padella con l'unto a bollore e quando avranno preso un bel colore dorato
levateli e mandateli in tavola con spicchi di limone perché, come ognun sa,
l'agro sui fritti che non sono dolci dà sempre grazia ed eccitamento al buon
bere.
Se desiderate
che i carciofi restino bianchi, è meglio friggerli nell'olio e strizzare mezzo
limone nell'acqua quando li mettete in molle.
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