231. GNOCCHI ALLA ROMANA
Questi gnocchi, che io ho modificato e dosati nella seguente maniera,
spero vi piaceranno come sono piaciuti a quelli cui li ho imbanditi. Se ciò
avviene fate un brindisi alla mia salute se sarò vivo, o mandatemi un requiescat
se sarò andato a rincalzare i cavoli.
Farina, grammi 150.
Burro, grammi 50.
Cacio gruiera, grammi 40.
Parmigiano, grammi 20.
Latte, mezzo litro.
Uova, n. 2.
Si dice che a tavola non si dovrebbe essere in meno del numero delle
Grazie, né in più del numero delle Muse. Se vi aggirate intorno al numero delle
Muse, raddoppiate la dose.
Intridete la farina colle uova e col latte versato a poco per volta
entro una cazzaruola, aggiungete il cacio gruiera a pezzettini e mettete
l'intriso al fuoco mescolando continuamente. Quando sarà assodato per la
cottura della farina, salatelo e aggiungete la metà del detto burro. Lasciate
che il composto diacci e poi, nella stessa guisa degli gnocchi di farina
gialla, mettetelo a tocchetti in un vassoio che regga al fuoco e conditeli via
via col resto del burro a pezzetti e col parmigiano suddetto grattato; ma non
alla superficie, perché il parmigiano col fuoco sopra prende l'amaro. Rosolateli
sotto a un coperchio di ferro o nel forno da campagna e serviteli caldi.
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