233. POLENTA PASTICCIATA
Fate una polenta soda di farina di granturco cotta nel latte. Salatela
quando siete per ritirarla dal fuoco e versatela sopra la spianatoia, alta due
dita circa. Diaccia che sia, tagliatela a mandorle grosse mezzo centimetro, che
disporrete nella seguente maniera in un vassoio di metallo o di porcellana che
regga al fuoco. Fate un intingolo come quello per condire i maccheroni alla
bolognese n. 87 o consimile, e fate un poco di balsamella n. 137,
spolverizzare il fondo del vassoio con parmigiano grattato e distendete un
suolo di polenta; conditela con parmigiano, l'intingolo e la balsamella;
poi sopra a questo ponete un altro suolo di polenta e conditela egualmente; e
così di seguito finché avrete roba. Anche qualche pezzettino di burro qua e là
non ci farà male: però mettetene poco se non volete che stucchi per soverchio
condimento.
Preparato così il vassoio colla sua colma, ponetelo nel forno da
campagna per rosolare la polenta e servitela calda per tramesso in un pranzo
durante l'autunno e l'inverno. Se viene bene sarà lodata per la sua
delicatezza. Nel tempo della cacciagione un abile cuoco può metterla in forma
riempiendola di uccelletti cotti in umido.
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