268. POLLO ALLA MARENGO
La sera della battaglia di Marengo, nel sottosopra di quella giornata
non trovandosi i carri della cucina, il cuoco al primo Console e ai Generali improvvisò,
con galline rubate, un piatto che manipolato all'incirca come quello che qui vi
descrivo, fu chiamato Pollo alla Marengo; e si dice che esso fu poi
sempre nelle grazie di Napoleone, se non pel merito suo, ma perché gli
rammentava quella gloriosa vittoria.
Prendete un pollo giovane ed escludendone il collo e le zampe,
tagliatelo a pezzi grossi nelle giunture. Mettetelo alla sauté con
grammi 30 di burro, una cucchiaiata d'olio e conditelo con sale, pepe e una
presa di noce moscata. Rosolati che sieno i pezzi da una parte e dall'altra
scolate via l'unto e gettate nella sauté una cucchiaiata rasa di farina e un
decilitro di vino bianco. Aggiungete brodo per tirare il pollo a cottura,
coperto, e a fuoco lento. Prima di levarlo dal fuoco fioritelo con un pizzico
di prezzemolo tritato e quando è nel vassoio strizzategli sopra mezzo limone.
Riesce una vivanda appetitosa.
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