285. CIGNALE DOLCE-FORTE
A me pare sia bene che il cignale da fare dolce-forte debba avere la sua
cotenna con un dito di grasso, perché il grasso di questo porco selvatico,
quando è cotto, resta duro, non nausea ed ha un sapore di callo piacevolissimo.
Supposto che il pezzo sia di un chilogrammo all'incirca, eccovi le
proporzioni del condimento.
Fate un battuto con mezza cipolla, la metà di una grossa carota, due
costole di sedano bianco lunghe un palmo, un pizzico di prezzemolo e grammi 30
di prosciutto grasso e magro. Tritatelo fine colla lunetta e ponetelo in una
cazzaruola con olio, sale e pepe sotto al cignale per cuocerlo in pari tempo.
Quando il pezzo ha preso colore da tutte le parti, scolate buona parte
dell'unto, spargetegli sopra un pizzico di farina, e tiratelo a cottura con
acqua calda versata di quando in quando. Preparate intanto il dolce-forte in un
bicchiere coi seguenti ingredienti e gettatelo nella cazzaruola; ma prima
passate il sugo.
Uva passolina, grammi 40.
Cioccolata, grammi 30.
Pinoli, grammi 30.
Candito a pezzetti, grammi 20.
Zucchero, grammi 50.
Aceto quanto basta; ma di questo mettetene poco, perché avete tempo di
aggiungerlo dopo. Prima di portarlo in tavola fatelo bollire ancora onde il
condimento s'incorpori, anzi debbo dirvi che il dolce-forte viene meglio se
fatto un giorno per l'altro. Se lo amate più semplice componete il dolce-forte
di zucchero e aceto soltanto.
Nello stesso modo potete cucinare la lepre.
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