314. POLPETTE
Non crediate
che io abbia la pretensione d'insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto
che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale fu forse il primo a
darne il modello al genere umano. Intendo soltanto dirvi come esse si preparino
da qualcuno con carne lessa avanzata; se poi le voleste fare più semplici o di
carne cruda, non è necessario tanto condimento.
Tritate il
lesso colla lunetta e tritate a parte una fetta di prosciutto grasso e magro
per unirla al medesimo. Condite con parmigiano, sale, pepe, odore di spezie,
uva passolina, pinoli, alcune cucchiaiate di pappa, fatta con una midolla di
pane cotta nel brodo o nel latte, legando il composto con un uovo o due a
seconda della quantità. Formate tante pallottole del volume di un uovo, schiacciate
ai poli come il globo terrestre, panatele e friggetele nell'olio o
nel lardo. Poi con un soffrittino d'aglio e prezzemolo e l'unto rimasto nella
padella passatele in una teglia, ornandole con una salsa d'uova e agro di
limone.
Se non
tollerate i soffritti mettetele nella teglia con un pezzetto di burro, ma vi
avverto che i soffritti, quando siano ben fatti, non sono nocivi, anzi eccitano
lo stomaco a digerir meglio. Mi rammento che una volta fui a pranzo con alcune
signore in una trattoria di grido la quale pretendeva di cucinare alla francese
- troppo alla francese! - ove ci fu dato un piatto di animelle coi piselli.
Tanto quelle che questi erano freschi e di primissima qualità, ma essendo stati
tirati a cottura nell'umido del solo burro senza soffritto, e almeno un buon
sugo, e senza aromi di sorta, nel mangiare quella pietanza, che poteva riuscire
un eccellente manicaretto, si sentiva che lo stomaco non l'abbracciava e a
tutti riuscì pesante nella digestione.
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