333. TRIPPA
ALLA CÔRSA
Sentirete una
trippa unica nel suo genere, di grato sapore e facile a digerirsi, superiore a
tutte le altre fin qui conosciute; ma il segreto sta nel trattarla con sugo di
carne ben fatto e in grande abbondanza, perché ne assorbe molto. Oltre a ciò, è
un piatto che non può farsi che in quei paesi ove si usa vendere le zampe delle
bestie bovine rasate dal pelo, per la ragione che quella cotenna collosa è
necessaria a legare il sugo.
Trippa cruda,
grammi 700.
Zampa
senz'osso, grammi 100.
Burro, grammi
80.
Lardone, grammi
70.
La metà di una
grossa cipolla.
Due piccoli
spicchi d'aglio.
Odore di noce
moscata e spezie.
Sugo di carne,
quanto basta.
Un pugnello di
parmigiano.
Dico cruda la
trippa, perché in molti paesi si usa di venderla lessata.
Dopo averla
lavata ben bene, tagliatela a strisce non più larghe di mezzo dito e così pure
la zampa. Fatto questo, trinciate minuta la cipolla e mettetela al fuoco col
burro, e quando comincia a prender colore aggiungete il lardone tritato fine
colla lunetta insieme coll'aglio. Allorché questo soffritto avrà preso il color
nocciuola, gettateci la trippa e la zampa condendole con sale, pepe e gli aromi
indicati, ma questi ultimi a scarsa misura. Fatela bollire finché sarà asciutta,
indi bagnatela col sugo e col medesimo finite di cuocerla a fuoco lento onde
ridurla tenera, per il che ci vorranno in tutto da 7 a 8 ore; se per caso il
sugo vi venisse a mancare aiutatevi col brodo. Quando sarete per servirla,
datele maggior sapore col parmigiano e versatela sopra fette di pane arrostito
che devono sguazzare nel sugo. Basterà per cinque persone.
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