479. STORIONE
Mi permetta il
lettore di fare un po' di storia su questo pesce interessantissimo.
Lo storione
appartiene all'ordine dei Ganoidi, da Ganus che vuol dire lucente, per
la lucentezza delle squame, e al sott'ordine dei Chondrostei per avere lo
scheletro cartilagineo. Costituisce la famiglia degli Acipenser che si
qualifica appunto per questi due distintivi e per la pelle a cinque serie
longitudinali di placche a smalto. È un pesce che ha la bocca posta alla faccia
inferiore del capo, priva di denti e in forma di succhiatoio protrattile, con
cirri nasali ossia tentacoli, per cercare sotto le acque, nel fango, il
nutrimento che pare consista di piccoli animalucci.
Sono animali
molto in pregio per le loro carni, per le uova che costituiscono il caviale e
per l'enorme vescica natatoria con cui si forma l'ittiocolla o colla di pesce.
In primavera rimontano i fiumi per deporre le uova in luoghi tranquilli lungo
le sponde.
L'Italia ne
alberga diverse specie, la più stimata delle quali, come cibo, è l’Acipenser
sturio (storione comune); lo si riconosce pel muso acuto, pel labbro
inferiore carnoso e nel mezzo diviso, non che pei cirri nasali semplici e tutti
eguali tra loro. Frequenta a preferenza le foci del Ticino e del Po ove, non è
gran tempo, ne fu pescato uno che pesava Kg. 215; ma la specie che prende maggior
sviluppo è l’Acipenser huso, il quale raggiunge fino a due metri e più
di lunghezza, con ovaia grandi un terzo dell'animale, ed è questa
particolarmente che somministra il caviale e l'ittiocolla. Il primo è formato dalle
uova crude degli storioni, passate per setaccio onde levarne i filamenti che le
inviluppano, indi salate e fortemente compresse; la seconda preparasi sulle
spiagge del mar Caspio o sulle coste dei fiumi che vi sboccano, ma più che
altrove ad Astrachan. Non farà meraviglia la quantità straordinaria che se ne
trova in commercio (servendo l'ittiocolla a molti usi) se si considera che
talvolta nel Volga si pescano da quindici a ventimila storioni al giorno; e di
là, cioè dalle provincie meridionali della Russia, ci viene anche il caviale.
Fu annunziato che dei pescatori dei Danubio presero, non ha guari, uno storione
del peso di otto quintali e che la spoglia di questo enorme pesce, lungo metri
3,30, figura nel Museo di Vienna.
Fra le specie
estinte si annovera il Magadictis, che raggiungeva la lunghezza
di 10 a 12 metri.
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