491. ANGUILLA
ARROSTO
Potendo,
preferite sempre le anguille di Comacchio che sono le migliori d'Italia se non
le superano quelle del lago di Bolsena rammentate da Dante.
Quando
l'anguilla è grossa e si voglia cuocere allo spiedo è meglio spellarla. Tagliatela
a rocchi lunghi tre centimetri ed infilateli tra due crostini con qualche
foglia di salvia oppure di alloro se non temete che questo, pel suo odore
troppo acuto, vi torni a gola. Cuocetela in bianco a fuoco moderato e per
ultimo datele una bella fiammata per farle fare la crosticina croccante. Per
condimento sale soltanto e spicchi di limone quando si manda in tavola.
L'anguilla
mezzana, a parer mio, riesce più gustosa cotta in gratella con la sua pelle, la
quale, rammollita con agro di limone quando è portata in tavola, può offrire,
succhiandola, un sapore non sgradito. Per condimento sale e pepe soltanto. I
Comacchiesi, per la gratella adoperano anguille mezzane, le spellano se sono un
po' grosse, le ripuliscono soltanto se sottili, le inchiodano con la testa
sopra un'asse, le sparano con un coltello tagliente, levano la spina e così
aperte con le due mezze teste, le mettono in gratella, condite solo di sale e
pepe a mezza cottura. Le mangiano bollenti.
L'anguilla
richiede nel pasteggiare vino rosso ed asciutto.
|