495. ANGUILLA
IN UMIDO ALL’USO DI COMACCHIO
I Comacchiesi non
fanno mai uso d'olio per condir l'anguilla in qualunque modo essa venga
cucinata, il che si vede anche da questo umido che potrebbe pur chiamarsi zuppa
o cacciucco di anguille. Infatti codesto pesce contiene tanto olio in sé stesso
che l'aggiungerne guasta anziché giovare. La prova fattane avendo corrisposto
alla ricetta favoritami, ve la descrivo tal quale.
“Per un
chilogrammo di anguille prendete tre cipolle, un sedano, una bella carota,
prezzemolo e la buccia di mezzo limone. Tagliate tutto, meno il limone, a pezzi
grossi e fate bollire con acqua, sale e pepe. Tagliate le anguille a rocchi,
lasciando però i rocchi uniti tra loro da un lembo di carne. Prendete un
pentolo adatto e fategli in fondo uno strato di anguilla cui sopraporrete uno
strato delle verdure dette di sopra e quasi cotte (gettando via il limone), poi
un altro strato d'anguilla, un altro di verdura, ecc., fin che ce ne cape.
Coprite tutto coll'acqua dove le verdure bollirono; mettete il pentolo ben
turato a bollire adagio, scuotendolo, girandolo, ma non frugando mai col
mestolo perché spappolereste ogni cosa. Noi usiamo circondare il pentolo di
cenere e brace fin più che a mezzo, davanti a un fuoco chiaro di legna, sempre
scuotendo e girando. Quando i rocchi, che erano uniti per un lembo, si staccano
l'un dall'altro, son presso che cotti. Aggiungete allora un buon cucchiaio di
aceto forte, conserva di pomodoro e assaggiate il brodo per correggerlo di sale
e di pepe (siate generosi); fate dare altri pochi bollori e mandate magari il
pentolo in tavola, perché è vivanda di confidenza. Servite in piatti caldi, su
fette di pane”. Avverto io che qui si tratta di anguille mezzane e non
ispellate, che le cipolle, se sono grosse, due bastano e che due bicchieri
d'acqua saranno sufficienti per cuocere le verdure. Le fette del pane sarà bene
di asciugarle al fuoco senza arrostirle.
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