521. ROAST-BEEF I
Questa voce
inglese è penetrata in Italia col nome volgare di rosbiffe, che vuoi
dire bue arrosto. Un buon rosbíffe è un piatto di gran compenso in un
pranzo ove predomini il genere maschile, il quale non si appaga di bricciche
come le donne, ma vuoi ficcare il dente in qualche cosa di sodo e di
sostanzioso.
Il pezzo che
meglio si presta è la lombata indicata per la bistecca alla fiorentina n. 556.
Onde riesca tenero, deve essere di bestia giovane e deve superare il peso di un
chilogrammo, perché il fuoco non lo prosciughi, derivando la bellezza e bontà
sua dal punto giusto della cottura indicato dal color roseo all'interno e dalla
quantità del sugo che emette affettandolo. Per ottenerlo in codesto modo
cuocetelo a fuoco ardente e bene acceso fin da principio onde sia preso subito
alla superficie; ungetelo con l'olio, che poi scolerete dalla leccarda, e per
ultimo passategli sopra un ramaiuolo di brodo, il quale, unito all'unto caduto
dal rosbiffe, servirà di sugo al pezzo quando lo mandate in tavola.
Salatelo a mezza cottura tenendovi un po' scarsi perché questa qualità di
carne, come già dissi, è per sé saporita, e abbiate sempre presente che il
benefico sale è il più fiero nemico di una buona cucina.
Mettetelo al
fuoco mezz'ora prima di mandare la minestra in tavola, il che è sufficiente se
il pezzo non è molto grosso, e per conoscerne la cottura pungetelo nella patte
più grossa con un sottile lardatoio, ma non bucatelo spesso perché non
dissughi. Il sugo che n'esce non dev'essere né di color del sangue, né cupo. Le
patate per contorno rosolatele a parte nell'olio da crude e sbucciate, intere
se sono piccole, e a quarti se sono grosse.
Il rosbiffe si
può anche mandare al forno, ma non viene buono come allo spiede. In questo caso
conditelo con sale, olio e un pezzo di burro, contornatelo di patate
crude sbucciate, e versate nel tegame un bicchiere d'acqua.
Se il rosbiffe
avanzato non vi piace freddo, tagliatelo a fette, rifatelo con burro e sugo
di carne o di pomodoro.
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