597. STIACCIATA
UNTA
La chiameremo
stiacciata unta per distinguerla dalla precedente. Se quella ha il merito di
riuscire più grata al gusto, questa ha l'altro di una più facile esecuzione.
La dose di
questa stiacciata e la ricetta della torta mantovana mi furono favorite da quel
brav'uomo, già rammentato, che fu Antonio Mattei di Prato; e dico bravo,
perch'egli aveva il genio dell'arte sua ed era uomo onesto e molto industrioso;
ma questo mio caro amico, che mi rammentava sempre il Cisti fornaio di messer
Giovanni Boccaccio, morì l'anno 1885, lasciandomi addoloratissimo. Non sempre
sono necessarie le lettere e le scienze per guadagnarsi la pubblica stima;
anche un'arte assai umile, accompagnata da un cuor gentile ed esercitata con
perizia e decoro, ci può far degni del rispetto e dell'amore del nostro simile.
Sotto rozze maniere e tratti umili
Stanno spesso i bei cuori e i sensi puri;
Degli uomini temiam troppo gentili,
Quai marmi son: lucidi, lisci e duri.
Ma veniamo
all'ergo:
Pasta lievita
da pane, grammi 700.
Lardo, grammi
120.
Zucchero,
grammi 100.
Siccioli,
grammi 60.
Rossi d'uovo,
n. 4.
Un pizzico di
sale.
Odore della
scorza d'arancio o di limone.
Si lavori
moderatamente perché potrebbe perder la forza. Fatta la sera e lasciata in
luogo tiepido si lievita da sé; fatta la mattina avrà bisogno di tre ore di
caldana in terra.
Se la volete
senza siccioli aggiungete altri due rossi d'uovo ed altri grammi 30 di lardo.
Metà di questa
dose basta per cinque o sei persone.
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