619. CAVALLUCCI
DI SIENA
I dolci speciali a Siena sono il panforte, i ricciarelli, i cavallucci e le
cupate. I cavallucci sono pastine in forma di mostacciuoli della dimensione
segnata qui sotto; quindi vedete che la figura di un cavallo non ci ha niente
che fare, e perché siano così chiamati credo non si sappia neanche a Siena
di tre cose piena: di torri, di campane e di quintane.
Con questa
ricetta intendo indicarvi il modo di poterli imitare, ma non di farli del tutto
precisi perché se nel sapore all'incirca ci siamo, la manipolazione lascia a
desiderare, ed è cosa naturale. Dove si lavora in grande e con processi che
sono un segreto ai profani, l'imitazione zoppica sempre.
Farina, grammi
300.
Zucchero
biondo, grammi 300.
Noci sgusciate,
grammi 100.
Arancio
candito, grammi 50.
Anaci, grammi
15.
Spezie e
cannella in polvere, grammi 5.
Le noci
tritatele alla grossezza della veccia all'incirca.
L'arancio
tagliatelo a dadettini.
Lo zucchero
mettetelo al fuoco con un terzo del suo peso di acqua e quando è ridotto a
cottura di filo gettate in esso tutti gli ingredienti, mescolate e versate il
composto caldo nella spianatoia sopra la farina per intriderla; ma per far
questo vedrete che vi occorrerà dell'altra farina, la quale serve a ridurre la
pasta consistente. Formate allora i cavallucci, dei quali, con questa dose, ne
otterrete oltre a 40, e siccome, a motivo dello zucchero, questa pasta
appiccica, spolverizzateli di farina alla superficie. Collocateli in una teglia
e cuoceteli in bianco a moderato calore. State molto attenti alla cottura dello
zucchero, perché se cuoce troppo diventa scuro. Quando, prendendone una goccia
tra il pollice e l'indice, comincia a filare, basta per questo uso.
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