642. TORTA
MILANESE
Per la
stranezza della sua composizione sono stato a lungo incerto se dovevo farvi
conoscere questa torta, la quale non ha bastanti meriti per figurare in una
tavola signorile e per piatto di famiglia è alquanto costoso. Non è per altro
da disprezzarsi, e siccome potrebbe anche piacere, come so che piace a una
famiglia di mia conoscenza, che la fa spesse volte, ve la descrivo.
Carne tutta
magra lessa o arrosto, di manzo o di vitella, netta da pelletiche o tenerume,
grammi 200.
Cioccolata,
grammi 100.
Zucchero,
grammi 100.
Burro, grammi
50.
Pinoli, grammi
50.
Uva sultanina,
grammi 50.
Cedro candito a
pezzettini, grammi 25.
La carne
tritatela finissima con la lunetta.
I pinoli
tostateli.
L'uva tenetela
alquanto in molle nella marsala e levatela asciutta prima di usarla.
Mettete la
carne a soffriggere nel detto burro, rimestandola continuamente onde non si
attacchi, e quando avrà preso un colore alquanto rossiccio levatela dal fuoco
per lasciarla diacciare.
Sciogliete al
fuoco la detta cioccolata, grattata o a pezzetti, in tre cucchiaiate d'acqua, e
sciolta che sia uniteci lo zucchero e poi versatela nella carne, aggiungendovi
i pinoli, l'uva e il candito e mescolando il tutto.
Ora formate una
pasta frolla per rinchiudervi la torta come appresso:
Farina di
grano, grammi 170.
Farina di
granturco, grammi 80.
Zucchero a
velo, grammi 80.
Burro, grammi
70.
Lardo vergine,
grammi 25.
Un uovo.
Vino bianco o
marsala, quanto basta per poterla intridere.
Prendete una
teglia proporzionata ove il composto non riesca più alto di un dito, ungetela
col burro o col lardo, e con una sfoglia sotto ed un'altra sopra, quest'ultima
tirata col matterello rigato, chiudetelo in mezzo.
Dorate la
superficie col rosso d'uovo, cuocetela al forno o al forno da campagna e
servitela diaccia.
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