670. BUDINO
GABINETTO
Questo è un
budino che sa di diplomazia; il nome lo indica e lo indicano altresì la
composizione sua e il suo sapor multiforme; lo dedico perciò al più grande dei
diplomatici, all'idolo del giorno. Il mondo, già si sa, vuole sempre un idolo
da adorare; se non l'ha se lo forma, esagerandone i meriti all'infinito; ma io
che sono incredulo per natura, e un poco anche per esperienza, dico come diceva
colui: Dammelo morto e poi ne ragioneremo. Quanti ne abbiamo visti
nell'età nostra degl'idoli o astri di grande splendore, che poi tramontarono
presto o caddero ignominiosamente! Quando scrissi questo articolo ne brillava
uno ammirato da tutti, ora scomparso dall'orizzonte.
DOSE PER DIECI
PERSONE
Latte, un
litro.
Zucchero,
grammi 100.
Savoiardi,
grammi 100.
Uva malaga,
grammi 80.
Uva sultanina,
grammi 50.
Conserva di
albicocche, grammi 50.
Detta di
cotogne, grammi 50.
Candito, grammi
20.
Kirsch, mezzo
decilitro.
Rossi d'uovo,
n. 6.
Chiare d'uovo,
n. 4.
Fate bollire il
latte per mezz'ora collo zucchero dentro.
All'uva malaga
levate i semi; il candito tagliatelo a piccoli dadi e così le conserve, se
fossero sode, il che, in questo caso, sarebbe meglio.
Bruciate le uve
e il candito col rhum come nel Biscotto alla sultana n. 574.
Dopo che il
latte avrà bollito, lasciatelo diacciare e poi aggiungeteci le uova frullate e
il kirsch. Prendete uno stampo liscio a cilindro, ungetelo tutto col burro
diaccio e riempitelo nel seguente modo: copritene il fondo con uno strato di
detta frutta e sopra distendete un suolo di savoiardi, poi altra frutta e
conserve, poi altri savoiardi e così di seguito finché avrete roba. Per ultimo
versate adagio adagio il latte preparato nel modo anzidetto, cuocete il dolce a
bagno-maria e servitelo caldo.
Qualcuno dice
che questo budino, se non vuol defraudare il suo titolo di gabinetto, deve
comparire in tavola tutto chiuso, cioè tener nascosto, il ripieno come si
tengono occulti i segreti della politica. Se lo fate in questa maniera prendete
grammi 140 di savoiardi, dovendosi con essi coprire il fondo, cingere lo stampo
all'intorno e intramezzare, con quelli che restano, le frutta all'interno.
Vi avverto poi
che quando il latte entra nella composizione di un piatto, malamente si possono
dare indicazioni precise; esso è di natura tale che spesso e volentieri forma
la disperazione dei cuochi.
|