734. CONSERVA
DI ALBICOCCHE
Se la conserva
di susine è la peggiore di tutte, questa è invece una delle più gentili e però
incontra il gusto generale.
Prendete
albicocche ben mature e di buona qualità, essendo un errore il credere che con
frutta scadente si possa ottenere lo stesso effetto; levate loro il nocciolo,
mettetele al fuoco senz'acqua e mentre bollono disfatele col mestolo per
ridurle a poltiglia. Quando avranno bollito mezz'ora circa, passatele dallo
staccio onde nettarle dalle bucce e dai filamenti; poi rimettetele al fuoco con
zucchero bianco fine e in polvere nella proporzione di otto decimi e cioè
grammi 800 di zucchero per ogni chilogrammo di albicocche passate. Rimovetele
spesso col mestolo fino alla consistenza di conserva, la quale si conosce
versandone di quando in quando una cucchiaiatina in un piatto, sul quale dovrà
scorrere lentamente. Versatela calda nei vasi e quando sarà diaccia copritela
con la carta oliata dei salumai aderente alla conserva, e turate la bocca del
vaso con carta grossa legata con lo spago all'intorno.
La conserva di pesche
si fa nella stessa maniera con pesche burrone ben mature.
|