786. OLIVE IN
SALAMOIA
Ci saranno
forse metodi più recenti e migliori per fare le olive in salamoia; ma quello
che qui vi offro è praticato in Romagna con ottimo risultato.
Eccovi le
proporzioni per ogni chilogrammo di olive:
Cenere,
chilogrammi l.
Calce viva,
grammi 80,
Sale, grammi
80.
Acqua per la
salamoia, decilitri 8
Si dice viva
la calce quando, dopo averla leggermente bagnata coll'acqua, in forza di
un'azione chimica, si screpola, si riscalda, fuma, si gonfia e cade in polvere.
È in quest'ultimo suo stato che dovete adoperarla mescolandola alla cenere, poi
coll'acqua formatene una poltiglia né troppo densa, né troppo liquida. In essa
immergete le olive in modo che, con qualche cosa che le prema, restino tutte
coperte e tenetecele dalle dodici alle quattordici ore, cioè fino a tanto che
si saranno rese alquanto morbide e perciò guardatele spesso tastandole. Alcuni
osservano se la polpa si distacca dal nocciolo; ma questa è una norma talvolta
fallace.
Levatele dalla
poltiglia, lavatele a molte acque e lasciatele nell'acqua fresca quattro o
cinque giorni, ossia finché non renderanno l'acqua chiara perdendo l'amaro,
cambiando l'acqua tre volte al giorno. Quando saranno arrivate al punto,
mettete al fuoco gli otto decilitri di acqua col detto sale e con diversi
pezzetti di grossi gambi di finocchio selvatico, fate bollire per alcuni minuti
e con questa salamoia, versata fredda, conservate le olive in vaso di vetro o
in uno di terra invetriata.
La calce per
bagnarla meglio immergetela con una mano per un momento (cinque o sei secondi
di minuto bastano) nell'acqua e ponetela sopra a un foglio di carta.
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