RIFREDDI
Cappone in
galantina n. 366. Cappone in vescica n. 367. Arista n. 369. Lingua alla
scarlatta n. 360. Pan di fegato n. 374.
UMIDI
Gli umidi più
sani e delicati, a parer mio, sono i seguenti: Fricassea n. 256. Cibreo n. 257.
Soufflet di pollo n. 259. Braciole di manzo o di vitella alla sauté n. 262.
Lombata di castrato ripiena n. 296. Pollo in salsa d'uovo n. 266. Petti di
pollo alla sauté n. 269 con l'agro di limone. Girello alla brace n. 299.
Scannello annegato n. 301. Scaloppine alla livornese n. 302. Cotolette di
vitella di latte in salsa d'uovo n. 311. Cotolette col prosciutto n. 313.
Quenelles n. 317. Vitella di latte in guazzetto n. 325. Filetto con la marsala
n. 340. Filetto alla parigina n. 341. Sformato della signora Adele n. 346.
Umido incassato n. 350. Pollo o Cappone in galantina n. 366, ed anche, come
piatto appetitoso, il Vitello tonnato n. 363.
PESCI
I pesci comuni
più digeribili sono il nasello o merluzzo, specialmente se lessato e condito
coll'olio e l'agro del limone, ed anche in gratella; la sogliola, il rombo, lo
storione, l'ombrina, il ragno, il dentice, l'orata, il palombo (Rotelle di
palombo in salsa n. 464), ed anche le triglie fritte o in gratella; ma
escludete dalla vostra cucina tutte le specie dei pesci turchini che sono i
meno digeribili.
CARNI ARROSTITE
Le carni in
genere, purché non dure o tigliose, son cibo omogeneo al corpo umano e, se
arrostite, di facile assimilazione. Fra queste è da preferirsi il pollame,
specialmente la Gallina di Faraone, n. 546, e la vitella di latte; può venire
anche opportuna la Bistecca alla fiorentina n. 556, specialmente se nel
filetto, la Bistecca nel tegame n. 557, la Braciuola di manzo alla sauté o in
teglia n. 262 e il Rosbiffe n. 521 e 522. Poi avete le Costolette di vitella di
latte alla milanese n. 538 e le costolette di castrato che sono eccellenti. La
Vitella di latte arrosto n. 524, Arrostini di vitella di latte alla salvia n.
327, il Cosciotto di castrato n. 530, il Cosciotto di capretto allo spiedo o
arrosto morto, le Quagliette n. 536, il Pollo alla Rudinì n. 544 e il
Tacchinotto trattato come la Gallina di Faraone n. 546. Eccellente l'arrosto
morto n. 526 col contorno di piselli, se questi non vi disturbano. Le carni di
piccione, di tacchino adulto e degli uccelli sono giudicate molto nutrienti, ma
calorose; quindi adagio con queste per serbarle a tempo più opportuno.
INSALATA
Poche sono le
insalate che posso indicarvi come salubri, ma nel caso vostro preferirei le
seguenti: il radicchio cotto misto colla barbabietola cotta in forno se grossa
o lessata se piccola; gli Sparagi n. 450, gli Zucchini n. 376, 377 e 378 e i
Fagiolini in erba ben fini n.380, 381 e 382.
DOLCI
In quanto ai
dolci lascio la scelta a voi che così, ad occhio e croce, potete giudicare
quelli che più vi convengono; però vi avverto che le paste frolle e le paste
sfoglie sono indigeste, come anche le paste senza lievito alcuno. Se soffrite
di stitichezza vi raccomando le mele e le pere cotte, le prugne
giulebbate, le albicocche e le pere in composta e qualora l'intromissione del
latte non v'imbarazzi lo stomaco potete giovarvi del Latte brûlé n. 692, del
Latte alla portoghese n. 693, nonché dei Latteruoli n. 694 e 695.
FRUTTA
Non fate uso
che di frutta sana e ben matura a seconda della stagione. Nell'inverno
escludete le frutta secche, profittando di qualche dattero, di qualche arancio
o di qualche mandarino; ma tenete in gran conto la pera spina la quale, se
accompagnata da un pezzetto di formaggio a vostra scelta (ammesso che lo
stomaco possa sopportarlo) è, come tutti sanno, un piacevole tornagusto. Nelle
altre stagioni sceglierete fra le uve, la eccellente salamanna, il moscatello e
l'aleatico; fra le pere la spadona, che è tanto succosa, la susina claudia, la
pesca burrona, le ciliege more, le albicocche, le mele, se son tenere. Ma fate
un sacrificio alla ghiottoneria escludendo le fragole dalla vostra tavola
poiché, pei troppi loro semini, riescono nocive: più innocui forse sono i
fragoloni, ma meno fragranti.
GELATI
Si possono
permettere i gelati, specialmente di frutta, alla fine del pranzo o dopo
compiuta la digestione.
VINI E LIQUORI
Il vino da pasteggiare
più confacente agli stomachi deboli ritengo sia il bianco asciutto e stimo
ottimo, per la sua piacevolezza al gusto e perché molto digeribile, quello di
Orvieto, che può servire anche al dessert e per quest'uso avete il vin
santo, il vino d'Asti spumante, la malaga ed altri simili che sono in
commercio; ma di questi chi se ne fida? In quanto ai liquori farete bene ad
escluderne l'uso dal vostro regime anche perché dall'uso si può passare
all'abuso che sarebbe fatale; si può fare soltanto un'eccezione pel cognac,
senza abusarne, però. Qui pongo fine, e ripeto col poeta:
Messo t'ho
innanzi: omai per te ti ciba.
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