Capitolo

 1 XIV   |   signor Guiscardi. A forza di pensare che dovesse chiamarmi Max,
 2 XVI   |      non m'ero mai imbattuta a pensare quale potesse essere la
 3 XVI   |       era buona. Allora, senza pensare all'aumento di spesa che
 4 XVI   |         che mi figuravo di far pensare lui come tutti, ad un assente
 5 XVI   |    minimi termini. Poi bisognò pensare ad un corredo per me, che
 6 XVI   |  Questo però non mi toglie dal pensare a voi.~«Scrivetemi spesso,
 7 XVII  |       cose del mondo invece di pensare ad amarmi.~- Ed io non penso
 8 XVII  |        mio Dio; non mi ci fate pensare Max. Sono stata all'agenzia
 9 XIX   |      la superiorità di Max, di pensare con troppa dolcezza con
10 XXIV  |        galleria senza nemmanco pensare che mi si potrebbe riconoscere,
11 XXVIII| trovava un umorismo infinito a pensare che Gualfardo mi era venuto
12 XXX   |     diventare estranei.~«Volli pensare a Max. Ma mi faceva l'impressione
13 XXXI  |  tranquillità, perchè io possa pensare senza spavento alla morte,
14 XXXIII|       Aveva avuto l'eroismo di pensare ad addormentarmi, perchè
15 XXXIV |        quel momento non potevo pensare ad altro, e, nella necessità
16 XXXV  |     aspirazione. Potevo ancora pensare:~«- Oh! se Gualfardo avesse