Capitolo
1 III | passione. Sì; la mia donna era vincolata ad un altro. Ad
2 III | altro. Ad un egoista che si era permesso di farla sua, senza
3 III | in una grande passione, era crudelmente espiata dal
4 IV | osservazione de' miei amici non era punto volgare, nè ingiusta.
5 V | sera seguente il Carcano era chiuso. Il direttore dell'
6 V | un giornalista mio amico. Era Giorgio Albani.~Il vecchio
7 V | scortesia verso la signorina; era quanto dirle che la sua
8 V | marchesa Vittoria Prandi; era la donna dei miei pensieri.
9 V | Vittoria, cortese e generosa, era corsa a vedere la giovane
10 V | famiglia; lo persuasi che era più conveniente che Fulvia
11 V | con te.~Egli non rispose. Era delicatissimo, prudente,
12 V | sinceramente Giorgio, che era un nobile cuore, un amico
13 V | che avevo dato a Giorgio, era necessario che passassi
14 VI | passarvi la serata. La società era poco numerosa. Vittoria
15 VI | che il cuore di Vittoria era completamente libero. E
16 VI | costargli delle amarezze, era mio dovere condividere con
17 VI | dovesse rimanere solo con lei, era meglio che restassi io,
18 VI | libertà presso Fulvia.~Giorgio era sempre con noi; veniva insieme
19 VII | sua visita, se realmente era diretta dove aveva asserito.~
20 VII | Quella rapida uscita non era entrata per nulla nelle
21 VII | mie previsioni; vidi che era lieta d'incontrarmi ancora.~-
22 VII | donne!~La signora Melli non era in casa. Proposi a Fulvia
23 VIII | degli uomini, che per lei era tutto idealismo, a quello
24 VIII | piace Giorgio?~- Sì; mi era simpatico, e la sua voce
25 VIII | tenero, generoso! Fulvia era commossa; ed io! Ah, non
26 VIII | Perchè non voleva dirmi come era svanito in lei quel nascente
27 VIII | ballava bene! Che orrore! Era così volgare, così volgare...
28 VIII | In quel momento Fulvia era bella d'entusiasmo e di
29 VIII | con alcuni amici.~Giorgio era pallidissimo; aveva l'occhio
30 VIII | l'amicizia; quel momento era durato quattro anni... Sono
31 VIII | avvedermene affatto; ma ormai mi era caduta la benda. Il mio
32 VIII | riflessioni, ed a persuaderla ch'era necessario separarci per
33 VIII | a lei, ma l'incanto omai era sciolto; e non mi era più
34 VIII | omai era sciolto; e non mi era più possibile di calpestare
35 IX | non vidi Fulvia. Omai non era più possibile l'illusione.
36 IX | Tuttavia questa risoluzione non era ben determinata, e mentre
37 IX | Oh! il signor Guiscardi!~Era Fulvia accompagnata da Giorgio
38 IX | con evidente piacere; ma era lieta e serena come all'
39 IX | completamente dimenticato. Era evidente che non l'avevo
40 IX | produceva nessun effetto, era necessario ch'io mi facessi
41 IX | affetti. Tutto il mondo era rinverdito intorno a me,
42 IX | parola esplicita d'amore era corsa tra noi, nè mai ci
43 IX | sommamente impertinenti, ed era offeso che Fulvia non se
44 IX | talora la mesta Vittoria era con noi; e Fulvia le cingeva
45 X | E le pareva nulla! E non era commossa! Il mio nome sotto
46 XI | mano sinistra. Ma questa era tornata già a carezzarmi
47 XIII | XIII.~ ~Era la sera d'una domenica.
48 XIII | Fulvia non doveva cantare, ed era rimasta in casa. Giorgio,
49 XIII | sinistra. Il resto del terrazzo era ingombro di fiori. Giorgio
50 XIII | rimase dietro a lei.~Egli era sempre melanconico anche
51 XIII | perchè omai una fase nuova era cominciata per noi; perchè
52 XIII | punto a spiccarmi di là. Ivi era la felicità; non avrei osato
53 XIV | commossa mandarti un canto? Era il canto del pentimento,
54 XIV | il canto del pentimento, era una preghiera di perdono
55 XIV | Fulvia disse: «Avanti!» Non era punto commossa. Certo credeva
56 XIV | voleva sembrare calma, ma era evidentemente turbata. Quell'
57 XIV | guardarmi in viso; ma io era felice, perchè sentivo che,
58 XIV | alla realtà; - e la realtà era il nostro amore.~Ed intanto
59 XIV | completamente dimenticato che Fulvia era un'onesta giovane; e la
60 XIV | avevo molto amato. Pure era la prima volta che mi trovavo
61 XIV | lagrime, ed il suo volto era arrossito come non può arrossire
62 XIV | accanto a lei. Il mio cuore era profondamente commosso,
63 XIV | bene distinta: - Che tutto era finito; che stavo per partire,
64 XIV | piangere, e quel pianto era d'amore per me. A poco a
65 XIV | il mio ardire venne meno. Era quello sguardo con cui m'
66 XIV | stata una certezza per me, - era ancora un po' dubbia dinanzi
67 XIV | Ella non aveva mentito. Era sempre quella donna nobile
68 XIV | Ma ella piangeva ed io era triste.~Pensavo che quella
69 XIV | Pensavo che questo altro era stato amato da lei, non
70 XIV | misterioso ai miei occhi. Fulvia era libera e sola; era stata
71 XIV | Fulvia era libera e sola; era stata innamorata - viveva
72 XV | debba confessare che lo era di più, quando non era completamente
73 XV | lo era di più, quando non era completamente certo di esserlo.~
74 XV | di esserlo.~La tempesta era sedata nel mio cuore. -
75 XV | sentimento di commiserazione che era nato in me gemello al sospetto
76 XV | teatro vidi Giorgio. - Egli era stato all'Albergo Milano.
77 XV | Pure la sua scrittura era scaduta, ella non cantava
78 XV | doveva essere in casa. - Egli era inquieto.~Quanto a me avevo
79 XV | so amare che a sbalzi. - Era certo studiando me, che
80 XV | tra me: «Scrive bene?» Ed era il solo pensiero che mi
81 XVI | ma è così.~«Il mio babbo era impiegato governativo, ed
82 XVI | impiegato governativo, ed era povero. La mia mamma morì
83 XVI | sette anni. La pensione era dispendiosa. Egli licenziò
84 XVI | stesso; ed il mio benessere era il frutto de' suoi sacrifici.~«
85 XVI | voce. Il maestro trovò che era buona. Allora, senza pensare
86 XVI | cessare; il suo carattere era troppo freddo per rispondere
87 XVI | nel cuore, ecco la prosa.~«Era un tedesco che m'insegnava
88 XVI | canto. Quando lo conobbi, era giovanissimo; e dirigeva
89 XVI | io sono nata e cresciuta. Era bello e d'un'eleganza di
90 XVI | Il mio maestro di canto era appunto uno di codesti.
91 XVI | con un garbo inalterabile; era sempre del parere delle
92 XVI | amorose. Parlava poco, ed era sempre dello stesso umore;
93 XVI | di rendermelo repulsivo. Era una vocina di testa, con
94 XVI | miei gusti sentimentali era una muta scusa ch'egli mi
95 XVI | spirito.~«- Quel giovane cuore era egli rimasto freddo fin
96 XVI | dopo averla condannata, era un semplice atto di delicata
97 XVI | delicata condiscendenza? O era una dimostrazione di simpatia?~«
98 XVI | arpeggi che avevo respinto. Era una risposta.~«Colla galanteria
99 XVI | Colla galanteria che gli era naturale egli accolse quell'
100 XVI | lezione seguente la direttrice era in classe quando il maestro
101 XVI | sembra volgare, e la proposta era realmente umoristica.~«La
102 XVI | la Sinfonia pastorale.~«Era vero; l'avevo suonata dapprima
103 XVI | porgeva la vaniglia che s'era tolta dall'occhiello dell'
104 XVI | un contegno, osservai che era bello.~«Egli mi rispose
105 XVI | vaniglia che un momento prima era all'occhiello dell'abito
106 XVI | codesto arrossii vivamente. Era riconoscere che nel dono
107 XVI | nel dono di quel fiore c'era implicato qualche cosa che
108 XVI | aria della Straniera che era stata causa del suo malumore,
109 XVI | cantai. Ma quell'aria mi era divenuta antipatica, e da
110 XVI | collezione.~«Gli domandai s'era anche del suo balcone.~«-
111 XVI | del suo balcone.~«- Sì, era una pianta giovinetta e
112 XVI | togliere quel fiore gli era sembrato di farmi male e
113 XVI | di mano. Lo guardai. Egli era bello in quel momento; ed
114 XVI | mi confondeva. Tuttavia era ben vero ch'io lo credeva
115 XVI | sarebbe più assicurata. Era una promessa vaga, che si
116 XVI | maestro venne. Il babbo era all'ufficio. Eravamo soli.
117 XVI | soglia di quel salotto che era anche la camera da letto
118 XVI | mi abbracciò teneramente. Era commosso. Mi condusse al
119 XVI | parlò più di compenso. Non era il mio fidanzato?~«Tutti
120 XVI | impresario del Carcano che era a Torino, me lo presentò,
121 XVI | ciò mi avrebbe provato che era geloso, e però, che mi amava.~«
122 XVI | fiducia in me. Per questo non era geloso. Che la sua passione
123 XVI | Che la sua passione non era meno grande per esser meno
124 XVI | per esser meno espansiva; era il suo carattere così.~«
125 XVI | carattere così.~«Ed è vero, Max. Era il suo carattere così. Ed
126 XVI | il suo carattere così. Ed era quel carattere freddo, che
127 XVI | cuore. Dacchè amavo Welfard, era la prima volta che mi allontanavo
128 XVI | scambiavamo una lettera. Per me era un grande avvenimento; e
129 XVI | stessa calligrafia che m'era ignota m'inspirasse la palpitante
130 XVI | in tutta la sua lettera era una formola di saluto, un
131 XVII | guardai intorno trasognato.~Era l'anima sincera di Fulvia
132 XVII | vanità e di falsa verecondia. Era la sua ingenua abitudine
133 XVII | commiserata come una colpevole, ed era pura come un lembo di cielo.
134 XVII | e di luce. Il mio cuore era lieto. Mi vestii canticchiando,
135 XVII | 17 è uscito!~Il numero 17 era Fulvia! Briganti! Li respinsi
136 XVII | busto! Quel Saint-Preux era indiscreto e brutale.~E
137 XVII | di audacia. A' suoi occhi era un eroismo quella sfida
138 XVII | ragionato intorno a lei, che si era fatto uggioso come un vecchio
139 XVII | la sua giovanile cecità. Era un errore, povera donna;
140 XVII | all'errore.~Le domandai dov'era stata.~- Oh mio Dio; non
141 XVII | mattino quando forse si era suonato a quattro mani.
142 XVII | appoggiato alle mani incrociate; era accesa in volto ed aveva
143 XVII | le persone nervose, non era mai tanto facile a ridere
144 XVII | assolutamente cantarla, disse che era un'ironia, che quel giorno
145 XVII | un'ironia, che quel giorno era troppo doloroso per lei,
146 XVII | eccessivamente lungo.~Fulvia non era bella. Non so che cos'avesse
147 XVII | cos'avesse di attraente. Era forse il suo occhio innamorato
148 XVII | specialmente dalla sua bocca? O era la sua voce bellissima,
149 XVII | Forse l'avrei amata meglio.~Era il suo carattere leale fino
150 XVII | esaltazione; erano i suoi modi; era l'originalità del suo spirito;
151 XVII | spirito; e, più che tutto, era «amor, che a nullo amato
152 XVII | Tuttavia vestita così, Fulvia era una bella signora; ed io
153 XVII | conversazione. Fulvia pure era preoccupata e non parlava
154 XVII | un padre di famiglia ch'era morto improvvisamente in
155 XVII | poneva sulle labbra, non era nel suo interno. Sul finire
156 XVII | famiglia del disgraziato che era morto prima di sentire la
157 XVII | pensava alla sua partenza ed era triste.~Quando fummo a casa
158 XVII | tavola. Ma il vino bevuto mi era salito al capo; e senza
159 XVII | sentiva che nessuno le era più caro di me, neppure
160 XVII | pareva di vedere, e che era fatto come una pagoda chinese.
161 XIX | respinto quella proposta che era per me tutto un avvenire
162 XIX | via senza fermarsi; non era l'omnibus. Il cameriere
163 XIX | La porta accanto alla mia era aperta. E nella notte precedente
164 XIX | mattina, quella camera non era abitata. Vi avevano dunque
165 XIX | e sentivo che là dentro era la felicità. Dall'uscio
166 XIX | conoscevo quella tinta. Era il soprabito di Max. Dacchè
167 XIX | non lo calzasse mai. Max era dunque venuto. Era là accanto
168 XIX | Max era dunque venuto. Era là accanto a me. Doveva
169 XIX | parole ed il mio pensiero era forzato a ripeterle meccanicamente
170 XIX | uscì nel corridoio. Non era Max.~ ~ ~ ~
171 XX | bussasse alla mia porta. C'era lettera almeno per me? Non
172 XX | sentii divenire fredda. Era una lettera grossa, ed era
173 XX | Era una lettera grossa, ed era di Max.~«Non saprei dire
174 XX | curiosità nell'anima. C'era da cadere in apoplessia.
175 XX | nel nostro amore neonato, era davvero per me il germe
176 XX | riflettere che quell'altro uomo era suo marito.~- «E nel caso
177 XX | giovanili imprudenze, ora era ad un tratto prudente e
178 XX | equazione algebrica. Qual'era il suo carattere? E dove?
179 XX | mutasse in passione.~«Non era adunque che un semplice
180 XX | semplice affetto? La passione era ancora nelle nubi dell'avvenire?
181 XX | avvenire? Ed il suo cuore era tuttavia calmo abbastanza
182 XX | ragione, capire che non era il caso d'accelerare più
183 XX | fermarsi?~«Ma allora che cos'era il sentimento che mentre
184 XX | cedessi al suo amore. E si era detto.~- «A che l'uomo sarebbe
185 XX | quando a quando il cuore s'era imposto alla ragione, ed
186 XX | sconclusionata ed incoerente di Max. Era realmente così?~«Ma ad ogni
187 XX | Ma ad ogni modo io ne era addolorata ed offesa. Avrei
188 XX | passione che non ragiona. Forse era un'idea da romanzo; forse
189 XX | me; forse in realtà egli era generoso ed assennato, io
190 XX | sperare. Erano illusioni? Era verità? Non lo seppi mai.~ ~ ~ ~
191 XXI | andirivieni di lettere, che ormai era parte integrante della mia
192 XXI | della mia esistenza, ed era la parte più cara, terminai
193 XXI | innamorato Massimo, come era passato il grande sconforto
194 XXI | dell'umana vita.~«Il babbo era tornato con Gualfardo a
195 XXI | giunse una lettera di Max. Era una strana lettera, che
196 XXII | il suo bacio. O Dio! Non era vero ch'egli non fosse temibile
197 XXII | vide che l'amore viveva, ma era sopraffatto soltanto da
198 XXII | Le mostrai la lettera. Era una donna franca e gioviale.
199 XXII | bacio più bacio meno, non era quello che disturbasse la
200 XXII | miei occhi tutto codesto era tanto serio e grave, che
201 XXII | dei nostri rapporti; non c'era alcun male. Infatti non
202 XXII | meno severo.~«La contralto era milanese; ella doveva partire
203 XXII | Firenze per Torino, dov'era scritturata. Ma voleva fermarsi
204 XXII | avaro, e persuadermi che era affatto impossibile raddoppiare
205 XXIII | riconoscermi. Allo scalo c'era un mondo di gente coll'occhio
206 XXIII | albergo di Milano. Non c'era mascalzone sulla terra,
207 XXIII | impostato allo scalo. Non c'era caso che egli si alzasse
208 XXIII | primo tocco delle otto. Era come se Max avesse bussato.
209 XXIII | cessato di suonare, e Max non era ancora giunto; ed il mio
210 XXIII | ed ero sempre sola. Non c'era pensiero desolante che non
211 XXIII | mi venisse in mente.~«Max era innamorato d'un'altra e
212 XXIII | venire a porgermi la mano. Era un rimprovero, una lezione.~«
213 XXIII | una lezione.~«E quest'idea era la più insistente, la più
214 XXIV | mondo. La mia agitazione era così grande, che nulla dovea
215 XXIV | rimorsi, de' miei dolori. Era un'anima nobile, un amico.~«
216 XXIV | convenuta, egli venne con me; era contento di rivedermi, ed
217 XXIV | bisogno di accusarmi.~«Giorgio era uomo di spirito. Checchè
218 XXIV | Milano per lui. Max non era nè severo, nè formalista;
219 XXIV | conosceva meglio di lui, che io era un'onesta giovane. La sua
220 XXIV | onesta giovane. La sua mamma era in campagna sul lago di
221 XXIV | sul lago di Como; egli c'era forse andato a passare una
222 XXIV | il mio biglietto, e non era venuto.»~«Tutto codesto
223 XXV | prese nelle sue braccia.~«Era dunque ancora lui, impetuoso,
224 XXV | nulla come gli altri. Non era vero ch'egli fosse mutato.
225 XXV | lo portava il cuore.~«Com'era felice di vedermi! Anch'
226 XXV | dovere di uomo d'onore; era onesto e grande. Io mi creavo
227 XXVI | La commedia annunciata era il Terenzio. Egli risalì,
228 XXVI | dissi che lo spettacolo era finito, e che doveva ritirarsi.
229 XXVII | E poi? Poi nulla. Non c'era prospettiva d'un altro ritrovo,
230 XXVII | d'un altro ritrovo, non c'era avvenire per noi. Scriverci...
231 XXVII | avvenire per noi. Scriverci... era tutto.~«Erano le undici.
232 XXVII | Milano. Appena Max non mi era più accanto, mi sentivo
233 XXVII | scambiata una parola. C'era ancora un quarto d'ora da
234 XXVII | entrai nel carrozzone dov'era la contralto. Egli salì
235 XXVII | melanconico. Lentamente s'era fatto una luce scialba e
236 XXVIII | Ben tornata, Fulvia.~«Era Gualfardo. - Pensai che,
237 XXVIII | Gualfardo tornò indietro. Era un po' arrossito, ed il
238 XXVIII | vagamente che in quella parola c'era qualche cosa di spaventoso,
239 XXVIII | pensare che Gualfardo mi era venuto incontro senza trovarmi;
240 XXVIII | sapeva nulla?~«Il suo volto era perfettamente impassibile.
241 XXVIII | col suo piccolo bagaglio, era dunque disposto a rimanere
242 XXVIII | idea lo guardai in volto; era perfettamente calmo. Grazie
243 XXVIII | Al terzo, la serva che era scesa per incontrarci, lo
244 XXVIII | nelle mie povere vene, tanto era vitale per me la risposta
245 XXIX | perchè la farei? Max non era che un amico per me.~«Sì,
246 XXIX | mio impegno; tra noi non s'era parlato che d'un sentimento
247 XXIX | con dolore? Ma questo non era che un merito di più.~«Poi
248 XXIX | coscienza.~«E vidi che tutto ciò era sofisma per ischermirmi
249 XXIX | per una cara abitudine si era immedesimato colla mia esistenza;
250 XXIX | ordine d'esistenza a cui non era punto inclinato, e che gli
251 XXIX | sposare Max.~«Invece Gualfardo era avviato alla stessa mia
252 XXIX | Eravamo pari. E poi egli era taciturno, serio, compassato;
253 XXIX | attirava le simpatie. Ed era quindi più in grado di apprezzare
254 XXIX | apprezzare il mio affetto. Era delicato di salute e misantropo,
255 XXX | posdomani la lettera venne.~«Max era malato. Soffriva, era triste.
256 XXX | Max era malato. Soffriva, era triste. Non poteva scrivermi
257 XXX | aveva tante cose a dirmi.~«Era malato; ed io non poteva
258 XXX | curarlo, vegliarlo. Ed era malato per me, per la mia
259 XXX | Stava così bene prima! Era dunque il dispiacere che
260 XXX | per lo stesso Gualfardo - era necessaria una confessione,
261 XXX | lui. Ed invece il babbo s'era incastonato nel suo seggiolone
262 XXX | tornata, da tre giorni, non era più uscito.~«- Non esci
263 XXX | orribile.~«Che fare? Pure era necessario ch'io parlassi
264 XXX | colla solita cortesia.~«Era la prima volta che uscivamo
265 XXX | fummo in Borgo Nuovo, c'era grande andirivieni di popolino
266 XXX | arrabbiava se un altro c'era arrivato prima. Ah! quello
267 XXX | arrivato prima. Ah! quello era amore!~«C'era molta gente
268 XXX | Ah! quello era amore!~«C'era molta gente al Valentino.
269 XXX | costeggiando il Po.~«Quella strada era quasi solitaria. Parlavamo
270 XXX | Sapevo che parlereste voi. Era difficile; ci voleva del
271 XXX | giusto e clemente.~«Forse era un senso d'amor proprio
272 XXX | una parola. Pensai quanto era freddo per aver sopportato
273 XXX | rimpianto in quel cuore che era stato mio per tanto tempo.~«-
274 XXX | lealtà della sua condotta era un rimprovero alla mia.~«
275 XXX | la nostra intimità che mi era stata fin allora una dolce
276 XXX | il rimorso nel mio cuore era più forte che il sentimento
277 XXX | della natura in burrasca. Era la tempesta con le sue grandi
278 XXX | di cose da rispondergli. Era una riconoscenza infinita,
279 XXXI | e baciarmi sui capelli.~«Era il babbo; ed era tanto pallido
280 XXXI | capelli.~«Era il babbo; ed era tanto pallido che, appena
281 XXXI | del tuo povero babbo...~«Era profondamente commosso;
282 XXXI | richiamarono in me. Ma il mio cuore era spezzato da quell'annuncio
283 XXXI | persuaderlo che il suo male non era grave.~«- Dimmi tutto, babbo;
284 XXXI | dissi che soffrivo il caldo? Era la malattia che aveva già
285 XXXI | verità, che Gualfardo non era più nulla per noi, che io
286 XXXI | Quando tu eri lontana, era lui che teneva il tuo posto
287 XXXI | povera storia di dolori, s'era accorto del contrasto penoso
288 XXXI | difficoltà della vita. S'era accorto che le cure di Gualfardo
289 XXXI | babbo non diceva più nulla. Era là pallido, ansante per
290 XXXI | qualche tempo il suo male s'era aggravato. Non usciva che
291 XXXI | lo accompagnava. Egli s'era offerto di venirmi ad incontrare
292 XXXII | assenza, ed ora, che io era presso il nostro caro malato,
293 XXXII | dirigere le prove d'orchestra. Era occupato egli stesso a scrivere
294 XXXII | Dopo due giorni il babbo era tanto inquieto, che mi obbligò
295 XXXII | gli dissi, che Gualfardo era a letto con una infreddatura
296 XXXII | del resto il suo male non era grave.~«Il mio povero malato
297 XXXII | andremo a vederlo.~«Non era possibile esporre il povero
298 XXXII | avevo pregato. La mia fede era così grande, così vera in
299 XXXII | riconoscenza di figlia. Ma non era quello l'amore cui pensava
300 XXXII | presso il babbo come lo era stato durante la mia lontananza.
301 XXXII | pensavo con dolore che io era estranea a quel cuore che
302 XXXII | padre credeva mio, che non m'era più data la suprema delle
303 XXXII | di ripensarci io stessa. Era perchè il mio cuore si apriva
304 XXXII | poltrona per rifargli il letto. Era una poltrona lunga dove
305 XXXII | Volete essere mia sposa?»~«Era troppo grande sacrificio
306 XXXII | susurrandomi:~«- Brava!~«Era una parola crudele. Mi diceva
307 XXXII | fece del bene. Il suo amore era perduto per me. Mi era ancora
308 XXXII | amore era perduto per me. Mi era ancora un conforto la sua
309 XXXIII | terrore. Il mio povero babbo era profondamente credente;
310 XXXIII | dimenticava ogni sofferenza, ed era contento; non avea vissuto
311 XXXIII | non sentiva di morire.~«Era una strana situazione. Sapevo
312 XXXIII | Max, «so tutto.» Ma non era vero. Egli poteva avermi
313 XXXIII | pensiero di entrambi noi, era fisso alla malattia del
314 XXXIII | senza convulsioni d'agonia.~«Era trascorso poco più d'un
315 XXXIII | arrivo a Torino. II babbo era deperito di giorno in giorno.
316 XXXIII | più di camera. Quando uno era spossato si addormentava
317 XXXIII | vegliava dall'altro lato. Era la vigilia degli Ognissanti.
318 XXXIII | stessa poltrona. Accanto a me era seduta la vecchia serva
319 XXXIII | un pezzo di carta su cui era scritto a matita:~ ~- «Coraggio,
320 XXXIV | La serva non lo sapeva. Era già venuto due volte, ed
321 XXXIV | non ricevevo ancora. Ora era tornato con quella lettera,
322 XXXIV | parola.~«Lessi la lettera. Era dell'agente teatrale che
323 XXXIV | proposito. Non ricevendola era venuto per vedermi; alla
324 XXXIV | partire, quella signora s'era ammalata alle tonsille,
325 XXXV | di strazianti ricordi. Era un bisogno istintivo della
326 XXXV | cause materiali e dirette, c'era in me tanta robustezza da
327 XXXV | erano emozioni d'artista. Era l'aria prediletta dal povero
328 XXXV | mi strappava le lagrime. Era uno spartito che mi aveva
329 XXXV | pensavo che Gualfardo non era più là per dirmi col suo
330 XXXV | Gualfardo, di Max...~«Max! Era la prima volta che il mio
331 XXXV | grande sciagura. Oh come era lontano omai dal mio cuore!
332 XXXV | sue giovanili imprudenze. Era una bella, splendida immagine,
333 XXXV | una cara memoria; ma non era più un'aspirazione. Potevo
334 XXXV | un altro. Vedevo che Max era più affascinante, più splendido
335 XXXV | di Max?~«Oh mio Dio! Che era mai avvenuto di quella passione
336 XXXV | Stupido sogno da romanzo! Era svanito prima che avessi
337 XXXV | brutta scrittura di Max. C'era infatti una lettera sua.
338 XXXV | infinito.~«Quell'epistola era abbastanza breve perchè
339 XXXV | bruciai quell'ultima che era soltanto strana.~«E nel
340 XXXVI | lealtà ch'io ammiravo non era che una finzione.~«O quella
341 XXXVI | O quella nuova simpatia era nata dopo il vostro attacco
342 XXXVI | lettera che me lo annunciava era in data del 24 ottobre),
343 XXXVI | data del 24 ottobre), e vi era bastato un mese per dimenticar
344 XXXVI | impetuosi e fuggevoli. - Era tempo di mettermi al sodo.
345 XXXVI | libera avrei sposato lei. Ma era vincolata ad un altro, e
346 XXXVI | la corda dell'ambizione s'era spezzata nel mio cuore con
347 XXXVI | erano riuniti due uomini, era sicuro che s'udiva presto
348 XXXVI | che aveva viaggiato molto. Era bello; parlava bene; aveva
349 XXXVI | ed una voce appassionata. Era poeta, e mi dedicò dei versi
350 XXXVIII| delle memorie di Fulvia mi era giunto la mattina del 20
351 XXXVIII| ma appena mi accorsi che era cosa estranea agli affari,
352 XXXVIII| pianto la sua voce robusta.~Era la prima gioia viva che
353 XXXVIII| profonda riconoscenza.~Poi era venuto il battesimo, poi
354 XXXVIII| prima crisi materna. Tutto era ritornato in calma nella
355 XXXVIII| all'ultima pagina a cui era incollata la lettera, fredda,
356 XXXVIII| fosse scritta.~Una cosa però era sicura. Che Fulvia non voleva
357 XXXVIII| salita; e però, se il piego era giunto a me, Fulvia era
358 XXXVIII| era giunto a me, Fulvia era partita al tempo stesso
359 XXXVIII| Fulvia. Profondamente onesta, era incapace di avermi scritto
360 XXXVIII| delusione, lo sconforto che le era entrato nel cuore.~Fulvia,
361 XXXVIII| tormento dell'umano pensiero, era profondamente religiosa.
362 XXXVIII| materialismo, - che per lei era la mortalità dell'anima,
363 XXXVIII| pochi giorni innanzi. Di là era partita per la sua ascensione
364 XXXVIII| del denaro.~La cameriera era alzata.~«- La signora è
365 XXXVIII| credevano pazzo. La domanda era naturale. Potevo avere un
366 XXXVIII| Sì, più d'una.~- E... non era perita quella signora sul
367 XXXVIII| albergatore non lo credeva. Non s'era parlato di una disgrazia.~-
368 XXXVIII| delle signore. Ma nessuna era rimasta vittima.~Volli dare
369 XXXVIII| contradditorii.~Ma forse Fulvia s'era vestita da uomo. Non l'aveva
370 XXXVIII| entrambi i costumi.~Il tempo era delizioso per una salita,
371 XXXVIII| male dissimulata.~Una cosa era certa; che non si contava
372 XXXVIII| antecedente quell'alloggio era stato licenziato da Fulvia,
373 XXXVIII| venduto il mobiglio, ed era partita per l'America.~Nei
374 XXXVIII| America.~Nei pochi giorni che era stata a Torino al suo ritorno,
375 XXXVIII| a Torino al suo ritorno, era stata ad un albergo. Ma
376 XXXVIII| avrei potuto saperne? Non era supponibile che avesse fatte
377 XXXVIII| là. La mia gita a Torino era stata perfettamente insensata.
378 XXXIX | Una trammezzo a tutte, che era giunta tre giorni innanzi.~
379 XXXIX | Una lettera di Fulvia! Era viva; ricuperata dopo l'
380 XXXIX | inviolabile solennità della tomba; era viva e mi scriveva.... Ed
381 XXXIX | e mi scriveva.... Ed io era un buon uomo ammogliato
382 XXXIX | domandarmi seriamente, come era possibile di precipitare
383 XXXIX | Credetti vedere uno spettro. Era una grande figura d'uomo
384 XXXIX | Quello strano personaggio era accompagnato da due guide.~«-
385 XXXIX | trovarono sul cadavere.~«Era un bel giovane. Ricco come
386 XXXIX | Rotschild e nobile come un re. S'era messo in testa d'essere
387 XXXIX | gran genio musicale, ed era venuto in Italia per studiare.
388 XXXIX | uomo. Invece la sua opera era caduta. Allora aveva voluto
389 XXXIX | Allora aveva voluto morire; era salito sul Monte Bianco,
390 XXXIX | facendo colazione, - egli si era allontanato verso sinistra,
391 XXXIX | delle Roccie Rosse, e si era precipitato in un crepaccio,
392 XXXIX | morire per te.»~«Quel piego era accuratamente avvolto in
393 XXXIX | oltraggiosa, diverrebbe inutile.~«Era necessario ch'io mi privassi
394 XXXIX | di viaggio o alle guide, era quanto dire che volevo morire;
395 XXXIX | l'allarme intorno a me. Era ancora la pubblicità, ed
396 XXXIX | Contate, mi rispose.~«Non era che una parola, ma il tuono
397 XXXIX | parola, ma il tuono con cui era detta era più rassicurante
398 XXXIX | tuono con cui era detta era più rassicurante d'un giuramento;
399 XXXIX | incognito; e la sua voce era così fioca e tremante, che
400 XXXIX | esclamazione, quasi involontaria, m'era sfuggita in italiano. Non
401 XXXIX | Fulvia, perdonatemi!~«Era lo sconosciuto che aveva
402 XXXIX | orribile passa-montagne; era Gualfardo.~«Era Gualfardo
403 XXXIX | passa-montagne; era Gualfardo.~«Era Gualfardo inginocchiato
404 XXXIX | dubitato della tua onestà? Era il tuo cuore che mi sfuggiva;
405 XXXIX | combinazione al mio teatro era riposo, mentre al tuo cantavi.~«-
406 XXXIX | lasciato tutto per seguirti. Era necessario ch'io mi rifacessi
407 XXXIX | cuore lungamente oppresso si era sciolto, ed avevo pianto
408 XXXIX | miserabile delle donne. Era un pianto dolcissimo che
409 XXXIX | resa infelice e colpevole, era sciolto. La vita mi sorrideva
|