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Marchesa Colombi
Tempesta e bonaccia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


24-balen | balla-coric | coro-fiele | fiera-insul | integ-offri | ogget-rari | rasen-sconn | scono-terge | termi-zucch

     Capitolo
1 | 24 2 | 26 3 | 28 4 | 30 5 XVII | Fulvia tre biglietti da L. 500 che aveva ricevuti dall' 6 XVII | spoglio vi si trovarono 520 lire. Un biglietto giallo, 7 XVI | i denti d'una bianchezza abbagliante. La sua barba d'un biondo 8 XXI | lampo di felicità che ci ha abbagliati. E poi? E poi c'è Gualfardo, 9 III | volta la donna mia non prese abbaglio, dacchè io l'amassi davvero 10 XVI | lievemente la fronte senza abbandonar la mia mano.~«Io feci un 11 XXXIV | babbo stava male; che io non abbandonavo più la sua camera.~«Aveva 12 XVII | da quella separazione, si abbandonò al suo dolore, e pianse. 13 XVII | dalla sponda, e se volevo abbassarla al posto della sua testa, 14 XXX | rimpianti.~«Io tenevo il capo abbassato; sentivo la verità di quel 15 XVII | amate più?~Ella arrossì, abbassò gli occhi e rispose:~- È 16 XXXIX | Torino, che eri triste ed abbattuta, ed eri ripartita per Chamounix 17 XVII | parlate di prudenza. Io l'abborrisco.~E non finiva d'ammirarmi 18 V | menomo gesto.~Si occupava ad abbottonarsi o sbottonarsi i guanti, 19 XXII | quanto tempo ha cominciato ad abbozzarsi nel nostro pensiero un errore 20 XXXIX | camera di mia moglie che abbracciai con trasporto.~- Che hai? 21 XXVIII | Io gli corsi incontro per abbracciarlo.~«- Ben tornati, disse il 22 XXXI | Fammiti vicina; ho bisogno d'abbracciarti per prender coraggio, povera 23 XXXIII | accostarmi, e tenendomi abbracciata colle poche forze che gli 24 IX | campi monotoni passeggiavano abbracciate e parevano la statua del 25 XXXVIII| fondo al mio cuore. Avevo abbracciato mia moglie con un senso 26 VIII | sfuggirgli dal labbro, quell'abbraccio mi lasciò fredda. Egli lo 27 XX | degli amori eterni, l'avete abbreviato.~Vedo che siete ridivenuto 28 XXXIV | ricorreva persino ad un'abbreviazione per sbrigarsi più presto 29 XIII | innamorando! Eh via! Fu un'aberrazione, uno scherzo; ne riderò 30 XIX | mattina, quella camera non era abitata. Vi avevano dunque installato 31 VII | dietro.~La signora Melli abitava una delle case del corso 32 VIII | passato non le permetteva di abusare della fede d'un uomo d'onore!~ 33 XVI | Perseveranza. È vero; voi abusate delle note basse, e le forzate. 34 XVII | che lo scetticismo, che un abuso di spirito le poneva sulle 35 XVI | realizzarono mai. Non mi accadde mai di vedere Welfard irrompere 36 XXI | giorno innanzi. Così a me non accadeva di fargli rimprovero della 37 VIII | fenomeni strani, ma che pure accadono. Giosuè non ha fermato il 38 XXXV | chicchessia.~«Lo stesso è accaduto a me. Credevo di poter ancora 39 XVII | fino all'esaltazione, ed accaparrai io solo tutta l'attenzione 40 VIII | prolungato per quattro anni quell'accecamento passionato, che in una natura 41 XX | capire che non era il caso d'accelerare più oltre la misura de' 42 X | sentii battermi il cuore ed accelerarsi il respiro, come se si agitasse 43 VII | sola che camminava a passi accelerati in via del Monte Napoleone 44 XIV | porta, anelante pel battito accelerato del cuore. - Giungevo trionfante 45 XXX | e si faceva buio; e gli accendi-fanali correvano colle loro pertiche 46 XVI | accordi dell'accompagnamento, accennandomi di ripetere la mia lezione.~« 47 XVI | non dissi nulla; ma avevo accennato di sì.~«- Ed un cuore capace 48 X | rispose.~- Qui, legga; e le accennavo quei due nomi vicini vicini, 49 XXXIII | appena un filo di voce, mi accennò di accostarmi, e tenendomi 50 V | senza importanza e poco accentuati, acquistavano un carattere 51 XIV | schiettezza di Fulvia. Volli accertarmene, e le dissi col mio accento 52 XXXIX | discesa, quando mi fossi ben accertata che la caduta sarebbe mortale.~« 53 III | anni.~Quattro anni sono mi accesi d'una grande passione; feci 54 XXXVII | volessero per compagna. Accettarono. Li raggiunsi qui a Chamounix 55 XVII | insistetti presso Fulvia perchè accettasse, promettendole di accompagnarla 56 XXII | dalla mia parola, e l'avesse accettata, io mi sarei esaltata in 57 VIII | Dio ha infuso nell'uomo. Accettiamolo com'è.~- Tutto questo mi 58 XXI | sottintesi delle mie lettere; accetto la lezione e ve ne ringrazio. 59 XVI | non è un vecchio ricco ed acciaccoso che mi venga imposto tirannicamente 60 XIX | codesti avrei procurato di accoglierne il meno possibile, e soltanto 61 XX | dolcezza, e le attesi e le accolsi e le studiai come a caso 62 VIII | potrebbe farmi una colpa d'aver accolto nel mio pensiero la speranza 63 XXXII | a rifare quel letto, ad accomodar quei guanciali, dove pur 64 XXXII | poi entro la carrozza gli accomodava i cuscini, e mi salutavano 65 XXXII | stava disteso; e mentre io accomodavo il letto, Gualfardo apriva 66 XXXIII | condusse alla poltrona, mi accomodò i cuscini, mi coperse con 67 VI | Fulvia non cantava, ed io accompagnai la giovane artista in casa 68 V | qualcuno di noi a volerla accompagnare. Con che gioia colsi quell' 69 XVI | Avevo sperato che Welfard mi accompagnerebbe per assistere al mio <i< 70 V | purchè vi sia qualcuno che m'accompagni, sia l'uno sia l'altro, 71 XVII | uscimmo insieme, e Giorgio ci accompagnò sino in via Torino alla 72 XX | diceste un giorno, debbono accontentarsi per ora di procedere parallele. 73 XXXV | non avevano forse neppure accorciata d'un giorno la mia esistenza.~« 74 XXVI | nostri pensieri si sono accordati prima di conoscerci.~«Ed 75 XXXVI | omai?~«La spinite vi aveva accordato una tregua sulla via del 76 XVI | momenti in cui il caso ci accordava di esser soli; entrambi 77 XVII | compagnia; ma io non mostrai d'accorgermene e raccolsi le magre offerte 78 VI | nulla al mondo che Fulvia si accorgesse che io... cioè che la marchesa 79 XVI | spesso li aveva nuovi. Io mi accorgevo di tutte queste gentilezze, 80 VIII | tempo più o meno lungo s'accorgono d'amarsi; se lo dicono; 81 XXV | come d'un cameriere che accorra ad un appello impaziente, 82 XXXI | lo minacciava.~«La serva accorse alle mie grida, e mi disse 83 XIX | un servo ed una cameriera accorsero spaventati per vedere che 84 XXXIII | filo di voce, mi accennò di accostarmi, e tenendomi abbracciata 85 XVI | che smentiva altamente l'accusa.~«Ebbi appena il tempo di 86 XXIV | parlarne; avevo bisogno di accusarmi.~«Giorgio era uomo di spirito. 87 III | amico.~E nondimeno mi si accusava. Non si comprendeva che 88 XXXIII | dimenticherebbe mai la colpa di cui mi accusavano le apparenze; che, anche 89 XXIV | e quel maestro.~«Però m'accusavo a torto. Ora, ripensando 90 XXV | una protezione contro le accuse del mondo e della mia coscienza.~ ~ ~ ~ 91 V | importanza e poco accentuati, acquistavano un carattere più umoristico 92 XVIII | ma dietro le sue parole acremente scherzose, io sentivo sgocciolare 93 VIII | domandai con involontaria acrimonia, lei ha avuto per Giorgio 94 XVII | pazientemente quel supplizio acustico, e poi andandole dietro 95 XXX | insolita.~«Ne risentii più acuta la fitta del rimorso. Mi 96 XXXVIII| licenziata la cameriera, mi adagiai comodamente in una poltrona 97 XXIV | gustare una pace deliziosa adagiati nelle loro casse, dove non 98 XVI | cantare come dilettante, mi adattai, parimente senza difficoltà, 99 XXXIX | avuto torto; non ho saputo adattarmi al tuo carattere, alle tue 100 XXIX | continuare a cantare. Per adattarsi alla vita di famiglia avrebbe 101 XVII | capelli. Quella tinta cupa s'adattava benissimo al suo colore 102 XVI | di me un'istitutrice, s'adattò senza difficoltà a farmi 103 X | passione con cui si guarda addietro un'occasione che fugge... 104 XXX | che invece Max prendeva addirittura il mio braccio e lo passava 105 XXXVI | chiamai alla finestra, ed additandovi le domandai:~«- Chi sono 106 XVII | povero cuore di donna, già addolorato da quella separazione, si 107 XVII | di santa Cecilia non mi addormentai di nuovo. Stetti sopportando 108 XVII | mio amore, che si stava addormentando dinanzi alla sua facile 109 XXXIII | l'eroismo di pensare ad addormentarmi, perchè non lo vedessi morire. 110 XIX | ed appena giunto si sarà addormentato, dissi tra me. Conoscendo 111 XXXIII | Quando uno era spossato si addormentava per poco nella poltrona 112 XIII | quella! Le nostre persone aderivano, e le mani erano congiunte, 113 XIV | contrade buie e silenziose adiacenti all'Albergo Milano, mandando 114 IX | di bei giovanotti che le adocchiavano; e sbadigliavo ad intervalli 115 XVI | la mia infanzia, la mia adolescenza non hanno nulla di romantico. - 116 VIII | più completo, ed ella si adoperasse ad idealizzare quel poco 117 XV | poche ore innanzi avevo adoperato tutto il mio ascendente 118 XXXIX | potesse farmi rivivere, ed adorare la vita. Oh come sono, come 119 XVII | proibito; e come tale sentii d'adorarla, mi afflissi della sua partenza, 120 XVI | mi ama, e merita d'essere adorato. Sono io che non l'amo più, 121 VI | raccomandata colla solita affabilità, e mi parve che si riuscissero 122 XIV | Fulvia; le risposi con aria affaccendata guardando il soffitto.~Fulvia 123 XX | e di volta in volta mi affannai a trovarvi ed anche a provocarvi 124 XIV | affaticato da quella veglia affannosa, aveva bisogno di riposo. 125 XIX | gli occhi; ed io seguivo affannosamente il battito del suo pendolo 126 XXVII | un uomo il cui ingegno mi affascina; un uomo dal carattere impetuoso 127 XXXV | Vedevo che Max era più affascinante, più splendido all'apparenza; 128 XXXVIII| drammatica che teneva l'uditorio affascinato, urtavo dieci persone per 129 XIV | opprimeva, ed il mio capo, affaticato da quella veglia affannosa, 130 XVII | canto?~No; questo posso affermarlo; l'ammiravo come artista, 131 VI | le risposi con un cenno affermativo; ma nella mia alta prudenza 132 VIII | mi sfugge mentre sto per afferrarla.~- Io non sono forte nello 133 XXIII | cameriere di aspettare, ed afferrata la tazza ingollai tutto 134 XXXVI | inglese. Mi corteggiava, senza affettazione, senza chiasso.~«Mi lasciai 135 XXI | da teatro, perfettamente affiatati. Freddi entrambi, egli per 136 XXXIX | contare.~«Ma come fare? Affidarle a' miei compagni di viaggio 137 XIV | mi si agitavano, sebbene affievoliti, nella mente, il sonno la 138 XVI | che mi fate torto, che mi affliggete?~«Ero mortificata. Sentivo 139 XVII | tale sentii d'adorarla, mi afflissi della sua partenza, cercai 140 XX | vicino a me sarebbe stato affogato da un impeto giovanile, 141 V | applausi. Nel camerino s'erano affollate le visite a complimentarla. 142 XVI | impedisce di negarlo; ma s'affrettano a dire che non fu vero amore; 143 XVI | utile. La tessitura dell'Africana va benissimo per la vostra 144 XVII | intuonai la grande aria di Agata: Perchè non giunge il sonno. 145 XXXIV | Lessi la lettera. Era dell'agente teatrale che mi aveva proposto 146 XVII | pensare Max. Sono stata all'agenzia a firmare la scrittura per 147 XVI | presentazioni umilianti alle agenzie teatrali, mi procurò una 148 XXXIX | altura vertiginosa, e trovate agghiacciate sopra una sporgenza del 149 XIV | purifica.~Per lunghe ore m'aggirai nelle contrade buie e silenziose 150 XXII | prezzo del telegramma per aggiungere quel saluto e quel nome. 151 XVII | invitava a pranzare seco, ed aggiungeva che vi sarei anch'io, perchè 152 XX | leggerei la mia lettera, ed aggiunsi:~«- Subito.~«Appena seduta 153 XXXVII | 20 agosto. Ad esse erano aggiunte le poche righe seguenti 154 X | parola di più. Comprese che l'aggrapparsi così ad una dichiarazione 155 XXXV | pretesto a cui mi fossi aggrappata per allontanarmi da quella 156 VIII | successo. E nondimeno ella si aggrappava sempre più alla sua strana 157 XXXI | tempo il suo male s'era aggravato. Non usciva che pochissimo, 158 XXXVIII| matrimonii dove non manca l'agiatezza, la salute, la gioventù, 159 XVI | svilupparsi ed acquistare agilità ed estensione.~«- Gli esercizi 160 XXX | del suo cuore, ed il suo agire sempre nobile e dignitoso. 161 VIII | prova in un modo speciale ed agisce in conseguenza.~E rise del 162 XX | che, una volta descritti, agiscono sempre a seconda delle passioni 163 X | dramma palpitante che si agita nell'intimo del nostro essere, 164 X | accelerarsi il respiro, come se si agitasse una quistione vitale. Sull' 165 XIV | disse con un filo di voce agitata e commossa.~- Dammi del 166 XIV | quella sera.~Passai una notte agitatissima, tormentato da ardenti fantasie. 167 XXXI | medici. - E piangevo, e mi agitavo nella convulsione del mio 168 XIV | preferenza? Comprese ella, che agivo con lei, artista, come non 169 XIV | tutto. Ma non sarà perchè mi aiutiate a sciogliermi dal mio impegno. 170 VIII | quella risoluzione senza l'aiuto ed il conforto d'un nuovo 171 XVI | maestro comprese che bisognava ajutarmi ad uscire dall'imbarazzo 172 XX | piccolo, caldo o freddo, alato come un Dio o paffuto e 173 VIII | quella luce pura aveva albeggiato sul mio proprio orizzonte, 174 XXIV | amanti da attendere, alberghi per ospitare un errore.~« 175 X | tra i fogli di musica, gli albums, i mazzolini di fiori, i 176 XXXIII | morte; che anima di spiriti aleggianti, di memorie, d'affetti e 177 XX | misurato come un'equazione algebrica. Qual'era il suo carattere? 178 XVII | di restituirgli le sue ali svolazzanti, la sua giovanile 179 XXXVIII| fatti di ogni giorno per alimentare la sua cronaca indiscreta, 180 XXIX | ipocrisie d'amicizia con cui lo alimentavo; in quella specie di compromesso 181 XIII | sovrastava alla sua, ed il mio alito cadeva sui suoi capelli. 182 XXVIII | la scala. Il cuore mi si allargò. Se saliva così col suo 183 XXXIX | veglierebbero, desterebbero l'allarme intorno a me. Era ancora 184 XIII | Fulvia ed io ridevamo non di allegria, di gioia; perchè omai una 185 XI | sentimentale; ero sempre allegro, e questo mi faceva sembrare 186 XVII | singulti di Fulvia s'erano allentati man mano. Mi voltai. Ella 187 VIII | cui strisciava l'accento allentato del disinganno che sembra 188 XXXIII | alla malattia del babbo, ad alleviare i suoi dolori. Mai una volta 189 XVII | angoscioso e convulso.~Allora mi allontanai per lasciarla calmarsi, 190 XVII | ancora piangente, mi disse, allontanando l'altro sgabello:~- Tiratevi 191 XXXV | mi fossi aggrappata per allontanarmi da quella casa piena di 192 XXX | Addio, Gualfardo.~«E lo vidi allontanarsi per sempre.~ ~ ~ ~ 193 XXXIX | scrittura di Nuova-York, per allontanarti dai luoghi che ti ricordavano 194 XXVIII | perchè ero stata a Milano? Si allontanava per sempre?~«Questo pensiero 195 XVI | era la prima volta che mi allontanavo da lui; la prima volta che 196 XXVII | strinse forte la mano e si allontanò. Fu l'ultima parola, l'ultimo 197 XVI | aspirazione?~«Nondimeno, allorchè il successo mi riempì l' 198 XVII | tutti i visi volgersi più allungati che mai verso Fulvia, e 199 XXVIII | e non fece più la menoma allusione al suo viaggio. Pareva che, 200 XXXVIII| andare, venire, interrogare, almanaccare, piangere in segreto, disperarmi, 201 | alquanto 202 XVI | uno sguardo che smentiva altamente l'accusa.~«Ebbi appena il 203 XVI | attribuiva di apprezzare le più alte e complesse combinazioni 204 XXXV | morali non avevano punto alterata la mia salute, non avevano 205 XXXIX | si può mangiare a quell'altezza. Il loro appetito non fece 206 XXXIX | impedirebbe.~«A quelle somme altezze, ed in quelle supreme circostanze, 207 XVII | e pallido; ed il collare altissimo correggeva la linea un po' 208 | altresì 209 | altrettanti 210 | altrove 211 | altrui 212 XXXIX | sepolte, quali scivolate da un'altura vertiginosa, e trovate agghiacciate 213 XXXV | lettere intorno, si fermò alzando il capo ed aprendo la bocca 214 XIX | la mia ghiottoneria. Poi alzandomi come una regina offesa che 215 XVI | di non rispondere, di non alzare il capo. Ma la sua voce 216 XXIII | Non c'era caso che egli si alzasse avanti la prima distribuzione 217 XV | disgiunto.~Io sono pigro e mi alzo abitualmente assai tardi. 218 XVI | tormento per lui. È così che, amandoci sinceramente, ci rendiamo 219 XIV | Ora che so che mi amate!~- Amandomi molto e davvero, mi rispose.~- 220 V | un palco di proscenio, ed amantissimo della musica, ero stato 221 VI | potrebbe costargli delle amarezze, era mio dovere condividere 222 XXXV | qualità! - Ma non potevo amarle in un altro. Vedevo che 223 VIII | meno lungo s'accorgono d'amarsi; se lo dicono; sono felici 224 XXX | proprii sentimenti. Poichè ci amavamo - non solo per noi, ma per 225 X | cui il fiore asseriva che amavano Fulvia molto, di cuore, 226 XXXIX | certezza che, se non mi amavi più, non avevi cessato d' 227 XXV | soffriva l'indugio d'un'ambasciata, correva lieto e spensierato 228 XXI | Gualfardo a Torino; non avevo ambiente di famiglia che m'inspirasse 229 XXX | civetteria sentimentale, che ambiva di eccitare un rimpianto 230 XVI | musica con trasporto, ed ero ambiziosa. Pregai la direttrice che 231 XIII | la sua pena. Si dissero amenità, si fece sfoggio di spirito 232 XXXIII | non mi amava più, mi amerebbe più mai. «So tutto» m'aveva 233 VIII | rimasi atterrito. E pensai: Amerei forse questa pazza giovane 234 III | la sua casa, di parlargli amichevolmente, di simulare colla donna 235 XXXVI | modo la grande questione di Amleto: Essere o non essere.~«E 236 XXXI | fatto tanta pena.~«- Come mi ammalai non lo so. Ma viveva ancora 237 XXXI | babbo; narrami come ti ammalasti, che medico ti vede, e come 238 XXXIV | partire, quella signora s'era ammalata alle tonsille, ed il medico 239 XXXI | caro babbo! Egli, tanto ammalato, mi consolava in quel supremo 240 VIII | siamo costretti a subire. Ammetto che possa finire, anzi in 241 XVI | precedenti. Tutt'al più ne ammettono uno, se la sua notorietà 242 XXXVI | ponte al chiaro di luna ad ammirare l'immensità del cielo e 243 XVII | abborrisco.~E non finiva d'ammirarmi per quella grande impresa 244 XIV | le donne dicono così. Io ammiro che sappiano quel che dicono 245 XVII | maniera, poi tornava ad ammutolire per lungo intervallo.~Si 246 XIV | bacio. E tutti e due eravamo ammutoliti.~Giammai avevo provato una 247 XV | superiore. - E lo riconosco ampiamente.~La mattina seguente quando 248 XXXIX | salivano sino al ginocchio, un ampio soprabito a lungo pelo che 249 XXIV | vecchio cieco che vendeva amuleti e coroncine; e desiderai 250 XX | considerazioni in gran parte analoghe a quelle che voi facevate 251 XXXII | ad una scoperta dolorosa. Andando da Gualfardo lo avremmo 252 XVII | supplizio acustico, e poi andandole dietro la sedia e togliendole 253 XXIII | una donna senza decoro ad andarmene così di città in città per 254 VII | accertarmi se realmente andasse dalla signora Melli, o se 255 XXXIX | nostri passati dolori. Siamo andati passeggiando fino a metà 256 XXXIX | del luogo, il pericolo cui andavamo incontro, la mia stessa 257 XXVI | nella via, le signore che andavano al teatro Manzoni a piedi 258 XXXIX | sposo e padre; vuoi che andiamo domani a vedere il nostro 259 XXXII | tu mi accompagnerai, ed andremo a vederlo.~«Non era possibile 260 XXXIII | numero tale,» e voi ci andrete credendovi guidati dal caso, 261 XIV | fermavo alla sua porta, anelante pel battito accelerato del 262 XXIII | servitori, e, se non ne presi un aneurisma, è un fenonemo da notare 263 XXXI | mai a nulla.~«- Tu sei un angelo, mi rispose singhiozzando; 264 XXIII | porta.~«Tutta notte vegliai, angosciata dalla paura di non destarmi 265 XXXIX | e trattenendolo esclamai angosciosamente:~«- Sul vostro onore....~«- 266 XXXIII | volta attraenti, repulsive, angosciose; ma non erano che sensazioni, 267 XVII | Ed il suo pianto diveniva angoscioso e convulso.~Allora mi allontanai 268 XVIII | ed io potemmo capire nell'angusto veicolo. Dissi agli amici 269 XIX | solo nome dell'inoffensivo animale e si pose a strillare come 270 XIV | stato di passività si andò animando d'una sensazione dolce. 271 XXX | fosse possibile a voi di animare quelle qualità astratte, 272 XXXIX | quelle circostanze.~«Partimmo animati da un vero entusiasmo. - 273 XIX | finiscono per imporsi anche agli animi più appassionati.~«Rimasi 274 XXIII | fenonemo da notare negli annali della medicina.~«Passò il 275 V | Può darsi; ma intanto mi annoia; volevo fare una passeggiata, 276 XXXVI | presto parlare d'affari. Mi annoiai a morte.~«E tuttavia il 277 XVI | esercizi sono freddi e mi annoiano, borbottai; non c'è sentimento.~«- 278 XXXVIII| per una buona giornata, s'annoiarono di trovare soltanto un importuno 279 IX | la potenza d'amare. Ero annoiato; mi trovavo puerile d'aver 280 XXXIX | sapere il loro nome, si annuncia il fatto; i giornali lo 281 XXV | con impeto. E, senza farsi annunciare, senza bussare, senza chieder 282 XXXVII | suolo.~«Pochi giorni dopo mi annunciarono che due giovani alpinisti, 283 XXVI | dalla finestra.~«La commedia annunciata era il Terenzio. Egli risalì, 284 XXXII | d'attendere, d'invocare ansiosamente quelle ore di disperante 285 XXXVIII| ero tornato allo studio, ansioso di riguadagnare il tempo 286 XXXVIII| al n. 10. Ma dal novembre antecedente quell'alloggio era stato 287 XVI | felice. Non avrei desiderato anticiparla. Dovevo fare la carriera 288 XVII | impresario; - il primo quartale anticipato della sua modesta scrittura 289 V | quando a quando ripensai alla antipatia della giovane artista per 290 XVI | quell'aria mi era divenuta antipatica, e da quel giorno non vi 291 XVI | Quando lo conobbi mi fu antipatico. Quando l'udii parlare, 292 XXXIV | più.~«Ero in una specie d'apatia. L'isolamento pesava su 293 XVI | sapeva non contraddirmi, apertamente, e non riscaldarsi mai. 294 XXXIV | delle lettere. Ne avevo aperte alcune sbadatamente e ci 295 XIX | E mi pareva che da quell'apertura spalancata uscisse una luce 296 XXVIII | perfettamente calmo. Grazie ad Apollo, grazie a tutte le divinità 297 XX | anima. C'era da cadere in apoplessia. E neppure potevo tornare 298 VIII | così?~Ella mi volse quell'apostrofe con una voce in cui strisciava 299 XXXII | libretto.~«Ma il babbo non s'appagava di quelle ragioni che egli 300 XXXIX | tra noi quei rapporti di apparente cordialità che erano inevitabili 301 XVI | Questo è tutto il nostro appartamento. Siamo poveri. Non sapevate, 302 XIV | ma è onesta; non vuole appartenere ad un altro. Forse una terza 303 XVI | In fatto di musica egli apparteneva a quella scuola che i profani 304 XXXIX | meco un piego che non mi appartiene. Vorreste farlo avere a 305 XXXIX | a quell'altezza. Il loro appetito non fece onore alla straordinaria 306 XXX | carattere, che vi fa sempre appigliare ai mezzi termini. Abbiate 307 XXX | Ed a qualunque di noi vi appigliaste, siatene certa, Fulvia, 308 XII | capitale delle memorie, e mi appiglio ai piccoli fatti, ai particolari, 309 XIII | riscontro alla mia.~Per appoggiarsi al terrazzo ella aveva conserte 310 XIX | sentivo di comprimerlo stando appoggiata al davanzale; e pensavo 311 XIII | nostro amore. Eravamo sempre appoggiati al balcone. Un momento pensai:~- 312 XXX | Gualfardo mi prese la mano che appoggiavo al suo braccio, e me la 313 VIII | sentimento, e che ad ogni modo apporta conseguenze penose, per 314 VII | la chiesa di San Carlo. Appostandomi nel caffè dell'Europa, che 315 XVI | rivolgeva. Io lo compresi e ne apprezzai la delicatezza.~«In quel 316 VIII | Così lo avevo compreso, apprezzato. A poco a poco, senza ch' 317 XVI | amava immensamente, ma mi apprezzava altrettanto, ed aveva fiducia 318 XXX | menomo cenno di sorpresa o di approvazione o di disapprovazione.~«Quella 319 XXIII | città in città per dare appuntamento ad un giovinotto in una 320 XXXVII | con ventisei chiodetti, appuntati come diamanti. Ho dei bastoni 321 XXXV | fermò alzando il capo ed aprendo la bocca nell'atto di chi 322 XXVI | tornò. Faceva un gran caldo. Aprimmo il balcone; ci sedemmo l' 323 XXIX | istante sentivo di dovere aprir l'animo mio a Gualfardo 324 XXXIV | gettavo sulla tavola senza aprirle.~«Non so quanto tempo rimanessi 325 XXX | qualche interrogazione per aprirmi la via a spiegare i miei 326 XVII | parlare. Ogni volta che aprivo la bocca dicevo:~- Mi amate, 327 VIII | torto di dirglielo. Io le apro schiettamente il mio animo, 328 XXIX | guadagnano tutte le simpatie, che aprono tutte le porte.~«Un uomo 329 XXII | a me; e quello sguardo d'aquila che penetra nell'anima. 330 XXXIII | ansietà, come se desiderasse ardentemente di vedermi dormire.~«Gualfardo, 331 XIV | dirglielo, mi si riaccese ardentissima in cuore. Mi levai, ed alle 332 XIV | lealtà del suo sguardo il mio ardire venne meno. Era quello sguardo 333 XXXIX | passeggiando fino a metà strada da Argentières. Ho detto a Welfard che 334 IX | avesse a desiderarmi. Questa argomentazione naturalmente non la formulai 335 XXX | di portare il discorso su argomenti estranei a noi. Trovava 336 VIII | ragionamenti da cui non c'è filo d'Arianna che ci tragga.~Mi sarebbe 337 XVI | Non avevo una famiglia aristocratica che s'indignasse di vedermi 338 XVI | musica così. Il maestro d'aritmetica non parlerebbe altrimenti.~« 339 XXVI | passando dagli amori di Arlecchino e Colombina, alla tomba 340 XVI | complesse combinazioni dell'armonia tedesca.~«- Ma no, protestai. 341 XVI | assenza di complicazioni armoniche e d'istrumentazione. Ne 342 XXI | che sia come la cadenza armoniosa di una bella canzone, che 343 XXX | suo in barba a tutti, e s'arrabbiava se un altro c'era arrivato 344 XVII | camerieri m'inseguirono e m'arrestarono come un ladro, per dirmi:~- 345 XXXIII | ed il pensiero non ci si arrestava mai. Il pensiero di entrambi 346 XXXV | vedere quella corrispondenza arretrata.~«Passai tutte quelle buste 347 VI | ed esprimendo certe idee arrischiate che facevano restare gli 348 XX | fino a che sottigliezze arriva in una donna il pudore del 349 XXVIII | andava! Mi lasciava appena arrivata. Che voleva dire? Sapeva 350 XXIII | coll'occhio intento ai nuovi arrivati, per cercare fra essi le 351 XIX | arrivo. Alle undici egli arrivava da me. Dovevo andar in iscena 352 XXXI | i miei guadagni che gli arrivavano tanto tardi.~«Come mi sentivo 353 XXXVIII| nei teatri senza pensarci, arrivavo in platea coll'occhio fisso 354 XXII | Resto Milano due giorni. Arriverò sabato.~«Fulvia.»~ ~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .~ ~« 355 XX | ancora passò l'ora degli arrivi senza che alcuno bussasse 356 XVII | non mi amate più?~Ella arrossì, abbassò gli occhi e rispose:~- 357 XXXII | romanzo, una follia. E ne arrossivo ogni giorno più. Mentre 358 XIV | lealtà. Voi non conoscete le arti di fingere un'indifferenza 359 XIX | conoscenti che la mia vita artistica m'avrebbe imposti; e di 360 XXXIX | famiglia.~«Fulvia.»~ ~Mi asciugai una lagrima, e corsi in 361 XVII | a cantare.~Ella si alzò asciugandosi gli occhi, e, con voce ancora 362 XVI | canto, non è così facile asciugarsi gli occhi e tornare a dirgli 363 XXXIX | Egli è qui tra noi, ci ascolta e ci vede, Fulvia. Oggi 364 XXXI | silenzio nelle sue braccia ascoltandolo, non potei più frenare i 365 VI | che facevano restare gli ascoltanti a bocca aperta. La marchesa 366 V | complimentarla. Io l'avevo ascoltata da un palco di proscenio, 367 XIV | le mie gelosie...~Ella mi ascoltava senza cessare di sospirare 368 XXXIX | del mio bel Gualfardo. Lo ascoltavo, inebriata e felice di essere 369 XXVIII | È un pezzo che state ad aspettarmi? domandai.~«- No, giungo 370 XX | come se un grande affare m'aspettasse fuori. È impossibile dire 371 XXXIX | aveva creato una grande aspettazione, si figurava di diventare 372 XVII | ripresi a salire dicendo:~- Aspetterò la signora Zorra.~Ma anzichè 373 XIV | sempre.»~I miei amici che aspirano alla riputazione di Don 374 XVI | Aveva l'aria d'un cortigiano aspirante che facesse la sua pratica 375 XVI | un assente rimpianto, cui aspirassi di trovare e rivedere. Le 376 XXX | questo che, legata a me aspiraste a Guiscardi, e sul punto 377 XIV | in un'onda di dolcezze, aspirava soavemente la delizia di 378 XVI | imparavano il canto. Io vi aspiravo vivamente. Amavo la musica 379 XVII | correggeva la linea un po' aspra del suo collo eccessivamente 380 XXXIX | cui le guide ch'egli mi assegnò si resero in certo modo 381 XX | realtà egli era generoso ed assennato, io imprudente ed egoista; 382 XVI | pensare lui come tutti, ad un assente rimpianto, cui aspirassi 383 VII | realmente era diretta dove aveva asserito.~Ma mentre passavo dinanzi 384 X | tutti quelli di cui il fiore asseriva che amavano Fulvia molto, 385 XVI | sua posizione sarebbe più assicurata. Era una promessa vaga, 386 XVII | sentivo il bisogno di essere assicurato ch'ella mi amava ancora. 387 XXXIX | firmare il contratto che mi assicurava un avvenire degno di te.~«- 388 XXXII | D'allora egli fu sempre assiduo presso il babbo come lo 389 XXXII | spogliarmi, per esser pronta ad assisterlo sempre. Lo sentii sospirare, 390 XVI | si è piantato qualcuno in asso per andare a piangere dispettosamente 391 XXX | cose che non si possono associare. Un giorno trovaste in me 392 XXX | amate, dispersa qua e , ed associata a difetti non contemplati 393 III | per il sacrifizio cui mi assoggettavo ogni giorno di frequentare 394 XIV | Tuttavia ero ancora un po' assonnato, e dinanzi a quella prepotente 395 VIII | doveva, una volta nato, assorbire tutto il suo essere, sovrapporsi 396 XIX | fischiavano gli orecchi, e mi assordava il sussultar violento del 397 XXXVIII| mi riguardava, e rimasi assorto cogli occhi fissi alle finestre 398 XVI | modesta entrata, già tanto assottigliata, la spesa delle mie lezioni 399 XXXIII | Vi crederete soli, e non assumerete quell'aria freddamente cerimoniosa; 400 XI | trasporti che provavo, non assumevo nessun'aria sentimentale; 401 XXXI | faticoso. Fu lui che si assunse mille brighe per domandare 402 XIV | venne la ragione, e vidi l'assurdità di comparire alle sei del 403 XXX | di animare quelle qualità astratte, non rimpiangereste più 404 XVI | da quel giorno non vi fu astruseria di logaritmi musicali che 405 XIX | convulse, e la voce poi! M'attaccai al cordone del campanello, 406 XXXVIII| impedirci di ucciderci. L'attaccamento alla vita e il terrore dell' 407 XXXVI | Gualfardo.~«Oh! a me sì che s'attaglia veramente la parabola della 408 V | i languidi sguardi, gli atteggiamenti melanconici della donna 409 XVI | a starmene nello stesso atteggiamento, col volto nascosto. Quando 410 XVI | frase scherzosa:~«- Non vi atteggiate a maestro, Welfard; ora 411 XXXIV | tornato con quella lettera, ed attendeva ch'io gli facessi dire una 412 XXXVIII| per tutto il viaggio. Non attendevo che una parola: «Chamounix.»~ 413 XX | pensai dopo averne passata in attenta rassegna ogni frase, ogni 414 XVI | parecchie ore di seguito; attento, severo, instancabile, mi 415 XXXII | vecchio infermo, e quelle attenzioni delicate, figliali, che 416 XIV | stesso, e ad un tempo mi atterrì. Mi staccai precipitosamente 417 VIII | giocondo riso. Ne rimasi atterrito. E pensai: Amerei forse 418 XX | una grande dolcezza, e le attesi e le accolsi e le studiai 419 XXXVI | riempirne le lacune, ed attestarne la verità. Ve lo lascio 420 XXXIX | potevo entrare per una porta attigua a quella dell'alloggio. 421 XVI | divenuta un ostacolo fra noi, attinge un po' di poesia da questa 422 XXIX | serio, compassato; non attirava le simpatie. Ed era quindi 423 XVII | ispiccioli. Il biglietto giallo attirò tutti gli sguardi. I convitati 424 XIV | con quelli di Fulvia che, attonita del mio silenzio, mi interrogava 425 XXVIII | risposta al mio sguardo attonito.~«Egli aveva due valigie!~«- 426 XXXIII | impressioni, volta a volta attraenti, repulsive, angosciose; 427 XXXIX | fuori della capanna, forse attratte dallo splendido orizzonte 428 XXX | Sempre la miserabile attrattiva del frutto proibito!~«Il 429 IX | propria felicità io mi sentivo attratto verso quella strana giovane; 430 III | sentimento. Al confronto di quell'attrazione potente, irresistibile, 431 VII | non ero tanto ottimista da attribuire quel rossore e quella subita 432 XXXIII | quella gonfiezza saliva, ed aumentava sempre.~«Da molte notti 433 XVII | erano affettuose, tanto più aumentavano la sua commozione, le sue 434 XVI | Allora, senza pensare all'aumento di spesa che gl'imponevo, 435 XII | lettori. Sto liquidando l'aureo capitale delle memorie, 436 XX | per camuffarlo nell'abito austero dell'amicizia; sopra i suoi 437 V | mi guarda mi sembra di un'autopsia morale.~- Come s'inganna! 438 XV | comincia un romanzo d'un autore noto e simpatico; - più 439 XVI | stabilito un precedente che autorizzava il giovane maestro a procurarmene 440 XIV | avrebbe pensato altrimenti, lo autorizzo a gettarmi la pietra; pronto 441 XXXIX | precipizio. Giunsi a Chamounix avant'ieri. Credendomi già in 442 XXVIII | portico, e Gualfardo fece avanzare una carrozza. Quando io 443 XXXIII | serena rassegnazione. Vedeva avanzarsi la morte a gran passi, e 444 XII | distruggere quei poveri e cari avanzi della mia fortuna passata.~ ~ ~ ~ 445 XXII | Dio m'è testimonio che l'avarizia non c'entrava, ed avrei 446 XXII | parole colla precisione d'un avaro, e persuadermi che era affatto 447 | avemmo 448 | averci 449 | avergli 450 X | E tuttavia io credevo averglielo rivelato, ella averlo 451 XXXIX | forse mai più. Perdonatemi d'avervi cagionato un dolore, forse 452 | avesti 453 III | storia.~Non vanto illustri avi, sono figlio di paltonieri. 454 I | I.~ ~AVV. MASSICO GUISCARDI~Milano, 455 VIII | spinto la clemenza fino a non avvedermene affatto; ma ormai mi era 456 XI | dell'abito, ed ella non s'avvedeva di nulla. Ma più spesso 457 XXXI | anima, io non m'ero neppure avveduta del deperimento del mio 458 XIX | aver dinanzi una vivanda avvelenata, lo posi sul mio piatto, 459 XVII | quei pedanti dalla parola avventata di Fulvia. E, per eccitarmi 460 XXXVIII| sconnessi, queste opinioni avventate, mi tornavano in mente orlati 461 XIV | rammentarle quel suo discorso avventato d'altre volte e, quasi inconscio 462 XX | Assolutamente non potevo avventurarmi per la strada con quella 463 III | sociali.~Alcuni amici s'avventurarono a dirmi:~- Massimo, non 464 XVII | vita, in cui non mancano avventure, serbai sempre in me qualche 465 XXXV | romanzesca di quell'amore avventuroso.~«Rimasi assorta nel pensiero 466 XXXV | Oh mio Dio! Che era mai avvenuto di quella passione entusiasta 467 XVIII | dinanzi.~Quando vennero ad avvertirci che la carrozza ci aspettava, 468 XXIII | Firenze un biglietto per avvertirlo del mio arrivo, e lo avevo 469 XIX | quei volti spaventati mi avvertirono della violenza con cui avevo 470 XXXIX | menoma vertigine, non ho avvertito pericoli, non ho pensato 471 XXXIX | quelle lettere che mi ero avvezza a stringermi sul cuore come 472 XXVIII | abitudine come tutte le persone avvezze ad una vita monotona, laboriosa, 473 XIV | perchè, se il primo pensiero avvezzo a prendere norma ne' suoi 474 XX | tornare indietro dopo essermi avviata con quella sicurezza come 475 XXIX | Max.~«Invece Gualfardo era avviato alla stessa mia carriera 476 XVI | s'udì la direttrice che s'avvicinava alla classe.~«Io aveva in 477 VIII | stesso amore per cui si avvilisce fino alla menzogna. Io ero 478 VIII | lemme lemme, da cui sono avvinti gli sposi, è un portato 479 XVII | sole irradiava la camera avvolgendo gaiamente il mio letto in 480 XXXIX | orizzonte che il crepuscolo avvolgeva ne' suoi raggi fiammanti.~« 481 V | della donna mia, sempre avvolta in una nube di tristezza, 482 XXXIX | piego era accuratamente avvolto in una busta di tela cerata 483 VIII | quattro del mattino, stanco di avvoltolarmi nel letto, e stanco di quelle 484 XXVII | Oh Dio! Avevo commesso un'azione da non poter confessare 485 XVIII | giudizio vero, equo, delle azioni d'un uomo e de' suoi sentimenti, 486 VIII | Neppure nelle rimembranze azzurre della mia prima confessione, 487 XIX | io, felice e pura, vedevo azzurreggiare all'orizzonte le dolcezze 488 XXXIX | verdeggiante, dal cielo azzurro, dall'aria pura e serena, 489 XXXIII | passionata; contare i vostri baci, misurare e risentire la 490 XIV | indeterminato.~Continuavo a baciare con trasporto le sue mani, 491 XXXI | prendermi per la vita e baciarmi sui capelli.~«Era il babbo; 492 XXXII | gettata in ginocchio, avrei baciato i suoi piedi, per implorare 493 XXII | introdusse.~«Ebbi sempre il baco delle confidenze. Le mostrai 494 XV | mio cuore. - Quel giorno badai tranquillamente ai miei 495 XXXVIII| che dicono ai loro bimbi: «Badate a non far capricci, perchè 496 XXXI | tutto passava, ed io non ci badavo punto.~«- Ma quest'inverno 497 XVI | biondo fulvo, ed i suoi baffetti erano evidentemente l'oggetto 498 XXI | ci trattavamo come due bagnanti che si sieno conosciuti 499 VIII | altri, aveva cominciato a balenare alla mia mente come cosa 500 XIV | quella sua strana idea, mi balenarono al pensiero in quell'ora 501 XIII | felice.~Ed oasi inebrianti mi balenavano allo sguardo, e mi pareva


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