VII.
Un giorno, uscendo da pranzo con un
amico, incontrai Fulvia tutta sola che camminava a passi accelerati in via del
Monte Napoleone dirigendosi verso il Corso. Presentai l'amico a lei, lei
all'amico, e dalla presentazione emerse, sempre nuovo come la Fenice della favola,
il famoso complimento:
- Ho tanto piacere di fare la sua
conoscenza, col
rispettivo: - Il piacere è tutto
mio.
Ma per verità, se vi fu momento in
cui Fulvia non mi diede grande idea del suo spirito, fu quello; tanto più che, nel
pronunciare quel supremo dei luoghi comuni, la vidi arrossire come una
collegiale.
- Qui c'è del torbido, pensai; e
quindi le chiesi dove fosse diretta.
- Dalla signora Melli, mi rispose,
e continuava ad arrossire.
Io avevo tutta la stima di quella
giovane, ma non ero tanto ottimista da attribuire quel rossore e quella subita
paralisi del suo spirito alla soggezione che poteva inspirarle uno sconosciuto.
E però, non per curiosità, nè per interesse mio proprio, ma per l'interesse di
Giorgio che evidentemente l'amava, volli accertarmi se realmente andasse dalla
signora Melli, o se vi fosse qualche mistero di mezzo.
Lasciai ch'ella voltasse l'angolo
del Corso, e quindi congedatomi dall'amico le tenni dietro.
La signora Melli abitava una delle
case del corso Venezia, tra la via Monte Napoleone e la chiesa di San Carlo.
Appostandomi nel caffè dell'Europa, che è in faccia alla chiesa, avrei potuto
vedere uscire Fulvia dopo la sua visita, se realmente era diretta dove aveva
asserito.
Ma mentre passavo dinanzi alla casa
in questione per dirigermi al caffè, ecco Fulvia che usciva dalla porta.
Ella mise la più lusinghiera delle
esclamazioni al vedermi.
Quella rapida uscita non era
entrata per nulla nelle mie previsioni; vidi che era lieta d'incontrarmi
ancora.
- La civettuola! - cominciai a
recriminare internamente - gioisce di trovarmi qui. Si figura che la stia
aspettando pei suoi begli occhi. Come sono vane le donne!
La signora Melli non era in casa.
Proposi a Fulvia di fare una passeggiata. Ella accettò, e risalendo il Corso ci
dirigemmo verso Porta Venezia.
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