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Matteo Maria Boiardo Tarocchi IntraText CT - Lettura del testo |
CAPITULO DEL TRIOMPHO
DEL VANO MONDO
Mondo, da pazzi vanamente amato,
Portarti un fol su l'asino presume,
Ché i stolti sol confidano in tuo stato.
L'ocio Sardanapallo occioso in piume
Tenne, e in lascivie concubine e gola,
Tanto che del regnar perse il costume.
Fatica fece Hyppolita, che sola
De le amazone meritò corona:
E in Scithia e in Gretia anchor suo nome vola.
Desio accese Actheon de una persona
Celeste, sí che in cervo fu converso:
Perhò troppo alto l'hom desio non pona.
Ragion fe' Laura del fanciul perverso
Cupido triomphar, ché mai non torse
Odio da la virtú nel pie' intraverso.
Secreto Anthioco fo, tanto che corse
Per Strathonica quasi fino a morte;
Ma il phisico gentil ben lo soccorse.
Gratia a secreti e savii non va a sorte,
Ma con ragion, ché con amore ha il vanto
Colui che asconde le passion piú forte.
Sdegno Herode Re occupò tanto
Che fatta occider Marianna, poi
La chiama, e con amor si duol col pianto.
Patientia hebbe Psiche ai casi soi,
E perhò fu soccorsa nelli affanni.
E fatta Dea nel fin che è exemplo a noi.
Error Iacob fe' sette e sette anni
Servir, ché di Rachel Laban non disse;
Ma il tempo restaurò tutti i soi danni.
Perseveranza in Penelope visse
Tanta, che al tessere e disfar le tele
Meritò rihaver lo amato Ulisse.
Dubbio a se stesso Egeo fece crudele,
Che a morir se gittò nel mare in fretta,
Visto Theseo tornar con negre vele.
Fede hebbe Sophonisba non suspetta
A Massinissa, che 'l venen promisse
Se a seguire el triompho era constretta.
Ingannò Nesso che a Dianira disse:
«Dà questa veste ad Hercole col sangue,
Se advien che d'amor mai teco habbia risse».
Sapientia fu, come in un callido angue,
In Hipermestra, che in feminei panni
Salvò il marito dal timore exangue.
Caso cadde in Pompeo, che per tanti anni
Era reducto al summo de la rota,
E al fin fortuna il sommerse in affanni.
Modestia Aemilia, de Scipion devota
Moglie, hebbe; ché, trovato con l' ancilla,
Tacque el peccato per non dargli nota.
Pericul de gran focho una favilla
Porta: ecco Cesar morto nel senato
Da doi; e fuggí già il furor de Scilla.
Experientia in Rhea fu, che occultato
Giove nel monte de Ida, ordinò i suoni
Che al pianger suo non fusse ritrovato.
Tempo, che gli homini a la morte sproni,
Nestor servasti, e si pur vinne al fine,
De un viver tal non par che se ragioni.
Oblivion di termine e confine
del tutto sei, Elice e Dido a Lethe
Menasti, e famma e tempo hai in toe ruine.
Fortezza d'animo in Lucretia liete
Exequie fece: per purgar sua fama
Se uccise, e all'offensor tese atra rethe,
Dando exempio a chi 'l nome e l'honore ama.
Finis.