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Ernesto Ragazzoni Buchi nella sabbia e pagine invisibili IntraText CT - Lettura del testo |
Avanti, avanti, o saurio destrier della canzone
Lontano, o tombe, o brume, o pensier foschi!
Abbian la notte i cuculi e le talpe;
A me la luce, il fremito dei boschi
A me i vigneti che si danno mano
Sulle colline, e il muggito del bove
Erto dal solco a contemplare il piano
E le montagne brune e pensierose
Che scendono in corona ai laghi azzurri,
E le ridenti al sol floride rose
Che hanno sussurri.
Ghermite il mio desire per le chiome,
Che si trasforma come l'alma eterna,
Che nasce o muor come farfalla, o come
Portatemi con voi sull'ali bianche
Lontano per i secoli già spenti
A frugar dentro alle rovine stanche
Dei monumenti.
O sole, o sole del passato, vieni,
Vieni a destar le tombe col tuo raggio
E bacia le mie strofe coi sereni
Ed io ti scorgo nella mia visione,
Guardare tra le quercie di Dodona,
Gettar onde di luce al Partenone
Scorgo un guerriero: nel tuo raggio ardente
S'appoggia all'asta indomita e gagliarda:
Dal capo la visiera risplendente
Dal tempio che tra i roveri s'affaccia
Scendono a lui fanciulle in bianco velo
Per ordin lungo, i serti al crin, le braccia