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Andrea da Barberino
I reali di Francia

IntraText - Concordanze

cittá

1-500 | 501-556

    Libro
1 I| conobbe il paese ch'era della cittá di Melano, disse a Fiovo: « 2 I| giornata o poco piú è una cittá che ha nome Melano, nella 3 I| infedeli, e ardito contro alla cittá n'andò.~ 4 I| rendè la signoria di questa cittá e di molte castella ad Artilla, 5 I| giunsono in Sansogna a una cittá detta Provino.~ 6 I| battezzato Gostantino e la cittá di Roma. Ed erano poco tempo 7 I| cristiani. Ma bene erano certe cittá in su l'isola che non erano 8 I| assediato questo re nella sua cittá detta Provino: e a questa 9 I| detta Provino: e a questa cittá arrivò Fiovo co' suoi compagni.~ 10 I| noi conviene entrare nella cittá, se noi vogliamo aiutare 11 I| battaglia. Quelli della cittá uscirono fuori circa a duemila, 12 I| Giambarone; e tornarono nella cittá. Veduto questo, lo re Nerino 13 I| compagni, e uscirono della cittá; ma lo re Nerino s'armò 14 I| Nondimeno tornarono nella cittá con grande onore; perché 15 I| Riposato otto giorni nella cittá, Fiovo era a ognuno palese 16 I| Giambarone e a Sansone; e la cittá lasciò in guardia allo re 17 I| potè sofferire. Uscí della cittá con mille cavalieri e con 18 I| sua gente si ritornò nella cittá con grande festa, perché 19 I| pigliando quelli della cittá grande speranza della loro 20 I| disse loro: «Signori, nella cittá sono quattro piú franchi 21 I| mandare ambasciadori nella cittá. E cosí la mattina mandorono 22 I| Fu loro risposto che la cittá e il regno di Provino era 23 I| certi altri minori paesi e cittá; ed era molto amato pe' 24 I| nome Paris, fu chiamata la cittá Paris. Con questo re s'accordò 25 I| avendo a ogni provincia, cittá e castella assortita la 26 I| paese. Veduto questo, nella cittá corsono ad arme; e uscí 27 I| quando fue da quelli della cittá veduto, fu fatto assapere 28 I| campagna, e parte verso la cittá; ma Fiovo confortando e' 29 I| mescolatamente entrarono nella cittá combattendo. Gilfroy lo 30 I| entrarono insieme con loro nella cittá, e presono tutta la cittá, 31 I| cittá, e presono tutta la cittá, e una grande parte n'andò 32 I| arrendè. E presono quattro cittá: la prima fu Dardenna, la 33 I| vettoria principiare una cittá, dove puose campo, quando 34 I| Fiovo gli rendè Santerna sua cittá. E fu fedele barone; e di 35 I| assediarono da quattro parti la cittá, e molte battaglie le diedono; 36 I| a quanto pericolo era la cittá di Roma, pianse per tenerezza, 37 I| battaglia.~ ~Entrato Fiovo nella cittá con questi signori, cioè 38 I| Fiovo; e la gente fue per la cittá bene alloggiata. E 'l di 39 I| quando Fiovo fu entrato nella cittá, mandò per tutti e' re, 40 I| sua schiera fuora della cittá, assalirono la guardia de' 41 I| rinsonavano insino nella cittá di Roma. Fiovo, Berlingeri, 42 I| gente che appariva. Nella cittá fu gran pianto e paura per 43 I| e le strida drento alla cittá di Roma, sentí dire che 44 I| mise alla guardia della cittá; e' pagani feciono le loro 45 I| schiere, ordinò drento alla cittá che tutto l'altro popolo 46 I| facessino alcuna violenza alla cittá; e ordinò molti de' padri 47 I| centurioni e trebuni per la cittá, e poi fece muovere le schiere 48 I| voleva Fiovo entrare nella cittá con la gente, come avevano 49 I| vita, d'entrare dentro alla cittá, se prima non v'entrasse 50 I| fossono portati drento alla cittá: cosí fu fatto. E Gostantino 51 I| mandò uno bando per tutta la cittá e per tutti e' popoli e 52 I| Italia, tanto che giunse alla cittá di Roma. E andando per la 53 I| di Roma. E andando per la cittá dimandando del paladino 54 I| serrare tutte le porte della cittá, e fece dare boce che fusse 55 I| cavalli, e uscirono della cittá, che erano le porte aperte 56 I| gli puose in Cicilia alla cittá e porto di Trapani; e ivi 57 I| battaglia non fosse fatta. La cittá dov'egli prese terra si 58 I| Alfea; e giunti a questa cittá, presono tre giorni riposo; 59 I| viaggio. Per mezzo a questa cittá correva uno fiume che aveva 60 I| aveva nome Amino: questa cittá fu poi chiamata Pisa. E 61 I| E molto piacque questa cittá a Riccieri e al compagno 62 I| Stando Riccieri a vedere la cittá d'Alfea, cercando in che 63 I| capitano, signore d'una cittá di Lombardia, che aveva 64 I| aveva nome Folicardo (la cittá sua si chiamava Marmora, 65 I| questa teneva molte altre cittá), questo Folicardo, richiesto 66 I| danno. Il romore venne alla cittá; e per questo tutta la cittá 67 I| cittá; e per questo tutta la cittá corse all'arme; e levato 68 I| arme in aiuto di questa cittá e per gli iddei voi ne sarete 69 I| d'Alfea uscí fuori della cittá drieto al popolo, che su 70 I| Brescia e di molte altre cittá, ed era mortale nimico di 71 I| tempo di costui era una cittá in sul mare Adriano molto 72 I| volse con vettoria alla cittá, entrando con grande festa 73 I| fu palese, entrando nella cittá, che questo era Riccieri 74 I| attendesse alla guardia della cittá; e con queste schiere uscirono 75 I| Tevero, che al pari della cittá.~ 76 I| vederlo venne fuori della cittá. E 'l padre piagneva d'allegrezza. 77 I| altri, entrassino nella cittá; e fu recata tanta vettuvaglia 78 I| Gostantino a guardia della cittá e apparecchiare gente, se 79 I| E rientrati drento alla cittá, si fece grande festa della 80 I| Roma nella corte, e per la cittá si fece otto giorni continovamente. 81 I| cominciata la guerra, molte cittá del reame si ribellorono 82 I| assediati le donne e 'l re nella cittá di Tunizi; e non avendo 83 I| reame è perduto; solo la cittá di Tunizi tegnamo la mia 84 I| come a noi giugnessino, la cittá daremmo nelle vostre mani. 85 I| campo ch'era intorno alla cittá di Tunizi, non vedeva né 86 I| in che modo entrare nella cittá. E andando ragionando con 87 I| che tu andrai drento alla cittá, la quale non si può tener 88 I| lasciarollo andare verso la cittá. Riccieri si volse verso 89 I| della reina entrò nella cittá, e stette tre giorni in 90 I| una zuffa tra quegli della cittá e quegli del campo. Riccieri 91 I| cogli altri compagnoni della cittá, isconosciuto tra le gente 92 I| che certi cavalieri della cittá e molti compagnoni assalirono 93 I| prodezza tutta la gente della cittá lo correva a vedere; simile 94 I| piú franco cavaliere della cittá, e non si parlava d'altro 95 I| altro che di lui drento alla cittá e nel campo di fuori; e 96 I| fecesene grande festa nella cittá. E passati gli otto giorni, 97 I| potevano fare drento alla cittá; e trovò ch'egli erano drento 98 I| ch'egli erano drento alla cittá quaranta migliaia d'uomini 99 I| bandiere reale. E ordinò nella cittá che diecimila sempre istessino 100 I| istessino armati a guardia della cittá; e poi si mosse. La prima 101 I| lo seguisse, e uscí della cittá per un'altra porta, e disse 102 I| radusse, e rimandollo nella cittá. E di subito tornò nella 103 I| a cavallo e molti della cittá faceva morire: ed era tanta 104 I| per forza rimessi nella cittá, essendo Riccieri il diritano 105 I| Riccieri, tornato la sera nella cittá, n'andò alla sua camera; 106 I| Intanto Riccieri uscí della cittá, e giunse in sul campo e 107 I| questo punto uscí della cittá gran gente armata apresso 108 I| vettoria tornarono nella cittá di Tunizi. Fegra Albana 109 I| Sansogna, e come egli era d'una cittá di Lombardia, chiamata Marmora, 110 I| el re portare dentro alla cittá di Parigi. E subito entrò 111 I| convennono tornare drento alla cittá con grande perdita e vergogna. 112 I| grande paura era drento alla cittá. E' saraini si radussono 113 I| grande allegrezza drento alla cittá. E la mattina, come fu giorno, 114 I| uscirono da due porte della cittá, e grande uccisione commissono. 115 I| ed e' lo menò drento alla cittá di Parigi. E per questo 116 I| costretti a tornare drento alla cittá. E Folicardo disse a' baroni 117 I| Riccieri ambasciadori nella cittá a dimandare lo re Filoter; 118 I| mandassi imbasciadori alla cittá, o che s'arrendessino, o 119 I| si tornarono drento alla cittá, e' saraini si tornarono 120 I| sentirono, corsono alla cittá; e fattone sentire, tutta 121 I| Prima Riccieri uscí della cittá colla gente di Sansogna 122 I| certo tempo fue fondata una cittá che si chiamò Molione, e 123 I| Monargis, fue fatta una cittá, che si chiama Montargis.~ 124 II| Riccieri era fuori della cittá a una sua possessione a 125 II| lega e mezzo di lunge alla cittá: e' messi andorono quando 126 II| andare uno bando per tutta la cittá di Parigi che, passati e' 127 II| cercata tutta la corte e la cittá; e non trovandolo, disse 128 II| e uscirono fuori della cittá da ogni parte; e abatteronsi 129 II| Balda, e non andorono alla cittá.~ 130 II| venne con loro verso la cittá. El re Fiore aveva mossa 131 II| aveva mossa gran gente della cittá, e seguiva e' saraini; ma 132 II| s'era tornato drento alla cittá: e ponevasi a tavola per 133 II| costoro entrarono nella cittá.~ 134 II| Entrati e' tre baroni nella cittá, andorono a smontare al 135 II| grande dolore per tutta la cittá e per tutto il reame di 136 II| santo Padre. Entrati nella cittá, il re Fiore piangeva. Come 137 II| in pochi giunsono alla cittá di Balda, dove lo re Balante 138 II| Galerano~uscirono dalla cittá con grande gente; e Drusolina 139 II| luminaria. Per questo tutta la cittá corse ad arme, e tutto lo 140 II| la mattina uscirono della cittá con loro gente, e ordinarono 141 II| Fiore di Dardenna a questa cittá con grande moltitudine di 142 II| gente del padre fuori della cittá, e vedeva l'oste de' cristiani 143 II| bandiere ch'erano presso alla cittá a dua miglia.~ 144 II| le novelle giunsono alla cittá di Balda, ch'e' cristiani 145 II| bandiere cadere, e della cittá uscire uomini, femmine, 146 II| ognuno era corso fuori della cittá, e le donne su per le torre 147 II| abattuto Balante e presa la cittá e arsa:~Drusolina fuggí 148 II| levare il romore di verso la cittá, si volse, e vide i due 149 II| spaventarono, credendo che la cittá fosse presa da moltitudine 150 II| grande dolore e andonne nella cittá.~In questo mezzo Fioravante 151 II| tutta la gente verso la cittá, e mescolatamente combattendo, 152 II| combattendo, entrarono nella cittá con loro, e presa fu una 153 II| gente cristiana correva alla cittá. Lo re Balante, come sentí 154 II| Riccieri e Fiorello presono la cittá di Balda, e tutta andò a 155 II| terzo giorno fu tutta la cittá messa a fuoco e fiamma, 156 II| dove gli fu detto che la cittá di Scondia era assediata 157 II| Drusolina~e il re Balante nella cittá di Scondia, perché ella 158 II| ella non lo voleva.~ ~La cittá di Scondia fu assediata 159 II| quello tempo aveva perduta la cittá di Balda; e questo figliuolo 160 II| turbò, e giurò di disfare la cittá di Scondia e d'impiccare 161 II| la sua venuta, afforzò la cittá di mura e di gente e di 162 II| Alla fine mancava alla cittá gente e vettuvaglia e ogni 163 II| Fioravante fu presso alla cittá, disse a quelli che lo menavano: « 164 II| al migliore abergo della cittá; e fu menato a uno abergo, 165 II| non credo che in questa cittá sia uomo che abbia tanta 166 II| altro il soldano ará questa cittá, imperò che ella non si 167 II| condizione in che era la cittá, e l'oste ogni cosa gli 168 II| per tutto l'oro di questa cittá, perché io sono stanco». 169 II| oste: «Io credo che questa cittá sará oggi del soldano, imperò 170 II| soldano, imperò che nella cittá non ha vettuvaglia». Disse 171 II| Sentone ragionare per la cittá». E mentre ch'eglino stavano 172 II| ragionamenti e mangiavano, la cittá si levò a romore, perché 173 II| soldano veniva armata verso la cittá. Allora Fioravante domandò 174 II| grande romore, e quelli della cittá presono ardire, e cominciorono 175 II| mangiare.~La gente della cittá, avendo auta questa piccola 176 II| è quella, per cui questa cittá è assediata, ed è figliuola 177 II| cavaliere ch'era venuto nella cittá novellamente. Quando lo 178 II| odio de' tre signori~della cittá contro a Fioravante; e andando 179 II| nel campo con quelli della cittá, tutta l'oste era impaurita, 180 II| suo soldo; e quelli della cittá pigliavano speranza della 181 II| Avvenne che quelli della cittá ogni moltiplicavano come 182 II| mandò uno fuori della cittá tre signori gentili uomini 183 II| molto popolo era fuori della cittá; e per questo il romore 184 II| Fioravante entrasse nella cittá, egli erano tenuti i da 185 II| abatté. Allora la gente della cittá, vedendo l'atto villano 186 II| vettuvaglia, tornorono nella cittá, dove si fe' gran fuochi 187 II| Fioravante fu tornato drento alla cittá di Scondia ed aveva tanto 188 II| nostro nimico mettemmo nella cittá, e giá per due volte ha 189 II| buon'ora gli mandarono alla cittá, e trovarono che Fioravante 190 II| consigli del re e della cittá, e datone legge e statuto, 191 II| che domattina fuora della cittá tu sia impiccato per la 192 II| avervi liberati, voi e la cittá, dalle mani del soldano? 193 II| vostri uomini sono iti alla cittá per vedere morire Fioravante. 194 II| signori di castella e di cittá; «e di questo castello vi 195 II| accesa. Tutta la gente della cittá correva a vedere, pregando 196 II| udienza a persona, e tutta la cittá ne stette addolorata.~ 197 II| Portatemi in Iscondia». Questa cittá di Scondia si chiama oggi 198 II| la novella andò per la cittá, come era in porto una nave 199 II| volete dimorare in questa cittá, io vi prometto di darvi 200 II| aiuto, e pose campo alla cittá di Scondia, andando per 201 II| morta e rimessa drento alla cittá, dove si fece grande pianto 202 II| armare quanta gente era nella cittá, e uscí della cittá con 203 II| nella cittá, e uscí della cittá con gran gente armata a 204 II| cavallo.~Essendo fuori della cittá, el romore si levò nell' 205 II| Ottaviano. E menollo nella cittá prigione, e disse: «O soldano, 206 II| molta baronia, e assediò la cittá di Parigi.~Quando lo re 207 II| lo reame e 'ntorno alla cittá di Parigi, ebbe grande paura, 208 II| pose campo intorno alla cittá, e da piú parte la assediò. 209 II| domandava battaglia verso la cittá. Allora Fioravante chiamò 210 II| battaglia, e quegli della cittá stavano addolorati, vedendo 211 II| Riccieri, e che tutta la cittá era piena di pianto, disse: « 212 II| cavallo, e correndo tornò alla cittá dinanzi alla reina, ed ella 213 II| padiglione, e dentro alla cittá era grande pianto e tristizia; 214 II| Fioravante venne verso la cittá col re Balante; tutta la 215 II| sanza arme entrarono nella cittá con Fioravante e con la 216 II| Quando fu palese nella cittá, si fece grande allegrezza. 217 III| Libia, e prese terra a una cittá che si chiamava Nobia la 218 III| smontato, combattè questa cittá e presela per forza, perché 219 III| e quando fu presso alla cittá di Nobia a una giornata, 220 III| quattrocentotrentotto. E giunti presso alla cittá di Nobia, pareva ch'el mondo 221 III| baroni.~E uscirono della cittá contro a Danebruno, e fece 222 III| nel quale presono sette cittá e molte castella. Le cittá 223 III| cittá e molte castella. Le cittá furono queste: imprima Nobia, 224 III| Fonte Solis; e presono la cittá di Filofila e Centropoli 225 III| Alessandria e molte altre cittá; e in capo del primo anno 226 III| Bambillonia, prese molte cittá d'Egitto; e lasciava Giliante 227 III| fu la prima cosa, che la cittá di Nobia fu disfatta insino 228 III| d'Articana presso a una cittá chiamata Agusta; ed eravi 229 III| la riva del fosso della cittá. Gisberto se n'andò alla 230 III| sono guarito». Quelli della cittá non gli credevano, e segretamente, 231 III| capitano e signore della cittá, come a lui era in piacere; 232 III| fece portare Gisberto alla cittá di Sibilla, e di sua mano 233 III| un puosono campo alla cittá di Sibilla per avere Gisberto 234 III| e nondimeno usciva della cittá armato, e faceva grandi 235 III| volte ch'egli uscí della cittá abatté tutti questi re, 236 III| quattro mesi; e quelli della cittá cominciarono a trattare 237 III| seppe che quelli della cittá dovevano andare nel campo 238 III| loro l'entrata, e che la cittá fosse salvata co' cittadini 239 III| levato il romore, diedono la cittá al re di Spagna. E prese 240 III| Roma attendeva solo alla cittá di Gostantinopoli. Ed era 241 III| Anche prima aveva presa la cittá di Melina in Lombardia, 242 III| hanno tradito e toltogli tre cittá, cioè Novara, Monza e Pavia. 243 III| ed egli fe' pigliare la cittá, e misse in punto sua gente 244 III| Artifero, ch'era tornato nella cittá, s'armò e venne alla battaglia, 245 III| piú sagrete guardie alla cittá per avere Carpidio.~ 246 III| capo d'uno mese fu presa la cittá di Monza e disfatta insino 247 III| le nostre navi, le nostre cittá e le nostre speranze». E 248 III| nome Librantona, fece una cittá in questo porto in sul mare, 249 III| Fris.~ ~Bovetto, posto la cittá d'Antona in sul mare che 250 III| e' stette a porre questa cittá uno anno saldo. In questo 251 III| saldo. In questo tempo la cittá di Londra si dette a Bovetto, 252 III| e Miraforda. Allato alla cittá d'Antona correva uno fiume 253 III| salvamento del porto e della cittá una fortissima rocca, e 254 III| sconosciuto, entrò nella cittá di Fris. El maestro di Feliziana 255 III| tegniamo porte serrate della cittá». Disse Bovetto: «Io ho 256 III| faccendo cercare per la cittá e al porto, alcuni marinari 257 III| Fris, tenendo assediata la cittá di Londres passati quindici 258 III| mattina, e andò presso alla cittá, e domandava battaglia. 259 III| paura; ma Bovetto uscí dalla cittá con molti armati, temendo 260 III| auta la gente drento alla cittá per correrla, non arebbe 261 III| recassi le chiavi della cittá, e che Bovetto e la meretrice 262 III| quindicimila cavalieri, e nella cittá n'era ottomila, e piú di 263 IV| nato ad Antona, la quale cittá fece l'avolo suo Bovetto, 264 IV| l'arai morto, ti darò la cittá d'Antona e me in tua balía; 265 IV| Antonio e disse: «Vattene alla cittá, e di' a Brandoria come 266 IV| paese». El messo andò alla cittá, e giunse all'aprire della 267 IV| nella selva,~e prese la cittá d'Antona, e Brandoria per 268 IV| verso Antona, ed entrò nella cittá sanza nessuno romore, perché 269 IV| Duodo e Alberigo corsono la cittá, e alloggiaronsi per la 270 IV| gente per pigliare l'altre cittá e per essere piú forte; 271 IV| cose si facevono per la cittá d'Antona, Buovo, figliuolo 272 IV| perché Duodo non veniva alla cittá la sera, Brandoria molto 273 IV| prigione Buovo, e tutte queste cittá amano piú lui che te; e 274 IV| quello paese, e perché ha una cittá che si chiama Ermenias a' 275 IV| giunsono al porto della cittá d'Ermenias, e Buovo vidde 276 IV| Erminia,~e col re entrò nella cittá detta Ermenias.~ ~Nel porto 277 IV| Erminione venne fuori della cittá con molta cavalleria armata, 278 IV| e tornossi drento alla cittá. Quando smontò, Agostino 279 IV| donne delle maggiori della cittá, ch'andassino una mattina 280 IV| Marcabruno di Polonia, la quale cittá è posta in sul mare Maore, 281 IV| Rondello di fuori della cittá, e furono piú di dugento 282 IV| soma, e tornavano verso la cittá, e Buovo diceva una canzona, 283 IV| providdono alla guardia della cittá. E Lucafero mandò ambasciadori 284 IV| ambasciadori drento alla cittá a domandare Drusiana: fugli 285 IV| dargli morte e di disfare la cittá a fuoco e fiamma; e Drusiana 286 IV| che aveva, e uscia della cittá con venti mila cristiani. 287 IV| cominciarono a fuggire verso la cittá per la fierezza di Lucafero.~ 288 IV| cominciarono a fuggire, e nella cittá cominciò gran pianto e paura; 289 IV| duca Ugolino, uscí della cittá per rifrancare la loro gente. 290 IV| La gente fu rimessa nella cittá per forza d'arme; molti 291 IV| porte furono serrate: la cittá era in grande tribolazione 292 IV| Drusiana, temendo che la cittá non si perdessi. Buovo, 293 IV| cavalieri scelti, e uscí della cittá, e venne verso il campo 294 IV| mille cavalieri, uscí della cittá; e tutto il campo ripieno 295 IV| legnaggio. Va', torna alla cittá!». Buovo disse: «Io non 296 IV| alla battaglia, e della cittá uscirono molti cavalieri, 297 IV| quando saremo drento alla cittá». E detto questo, montò 298 IV| battaglia, e tornò nella cittá; e Drusiana andò per lui 299 IV| era in Ischiavonia a una cittá ch'avea nome Sinella. Buovo 300 IV| a passare di fuori della cittá allato a uno giardino del 301 IV| con la spada in mano alla cittá di Erminia». Disse Margaria: « 302 IV| signora sua madre d'una cittá d'Erminia, chiamata Capodozia; 303 IV| stato in prigione nella cittá di Sinella in Ischiavonia, 304 IV| prigione, e molti della cittá viddono il canapo apiccato 305 IV| mare Maore, e vidde una cittá dalla sua mano sinistra, 306 IV| Buovo s'inviò verso quella cittá, e certi che passavano per 307 IV| per la marina dissono alla cittá: «Noi abbiamo veduto uno 308 IV| s'era partita da questa cittá una nave di cristiani ch' 309 IV| fiume, e viddono una bella cittá. Essendo nel fiume, venne 310 IV| Come si chiama questa cittá?». Risposono che aveva nome 311 IV| dimandato, e disse che la cittá si chiamava Polonia, ed 312 IV| che oggi si fa in quella cittá gran festa, e domane sará 313 IV| questo si fa gran festa nella cittá; e io e molti altri peschiamo 314 IV| pescatore. E andando verso la cittá, trovò uno pellegrino presso 315 IV| uno pellegrino presso alla cittá all'ombra di certi alberi, 316 IV| dal poltrone, n'andò alla cittá di Polonia. E giunto drento 317 IV| con Dio; e andando per la cittá, giunse a una chiesa, e 318 IV| verrá a trovare in questa cittá. Ma io vi priego che voi 319 IV| prigione con lui in una cittá che ha nome Sinella; e quando 320 IV| Drusiana, tornato nella cittá.~ ~Veggendo Fiorigi la grande 321 IV| menollo a bere fuori della cittá. E passò per lo mezzo della 322 IV| giunto Buovo di fuori della cittá al fiume, e dando bere a 323 IV| ismontare, e Buovo le mostrò la cittá donde erano partiti, e disse: « 324 IV| in sul palazzo, tutta la cittá correva ad arme per questa 325 IV| in testa di donarti una cittá e di farti franco, e terrotti 326 IV| Erminia, isconosciuta, alla cittá del suo padre.~ ~Buovo aveva 327 IV| Simone, che fa guerra con una cittá che si chiama Antona, che 328 IV| la notte n'andarono alla cittá d'Antona, e puosono tre 329 IV| uscirono alquanti armati della cittá, e assalirono Teris che 330 IV| insino in su le porte della cittá, e ivi si cominciò una fiera 331 IV| Allora uscí fuori della cittá Duodo di Maganza ed Alberigo 332 IV| Duodo, e riportaronlo nella cittá crudelmente ferito. Per 333 IV| forza d'arme drento alla cittá, dove era grande stretta 334 IV| vigilia».~Entrorono nella cittá, e furono appresentati alla 335 IV| l~romore si levò nella cittá, e fu preso Duodo e Alberigo 336 IV| romore si levasse drento alla cittá. La sera parlò Ruberto a 337 IV| mostrando di guatare per la cittá. E Buovo domandò Duodo chi 338 IV| del duca Guidone di questa cittá. Disse Buovo: «O perché 339 IV| Guidone, signore di questa cittá, e fecimi signore». E contò 340 IV| el romore è levato per la cittáViva Buovo d'Antona! —». 341 IV| palagio, e corsono tutta la cittá. Giá avevano e' cittadini 342 IV| pedoni, e corsono tutta la cittá, e molti di quelli di Duodo 343 IV| cosí prese Buovo tutta la cittá, e fu signore d'Antona, 344 IV| signore d'Antona, la quale cittá fece fare l'avolo suo.~ 345 IV| mila, e posono campo alla cittá d'Antona. E Buovo aveva 346 IV| aveva molto afforzata la cittá di gente e di mura e di 347 IV| accamparono intorno alla cittá d'Antona.~ 348 IV| ambasciadore drento alla cittá, e fu eletto Gailone, e 349 IV| quando Gailone entrò nella cittá, mostrava molto superbo, 350 IV| tutti e' maggiori della cittá, e disse loro quello ch' 351 IV| rimanesse a guardia della cittá col resto de' cavalieri 352 IV| venne verso la gente della cittá.~ 353 IV| preso e menato drento alla cittá, e fu dato a Ruberto della 354 IV| come Duodo gli tolse la sua cittá, e come egli, sendo fanciullo, 355 IV| Pipino venne drento alla cittá. Aveva Buovo comandato, 356 IV| accamporonsi presso alla cittá.~ 357 IV| mandò ambasciadori nella cittá di Sinella, e poi nel campo~ 358 IV| terra e appresentatisi alla cittá di Sinella, subito lo re 359 IV| Pipino mandò Teris nella cittá per ambasciadore alla gentile 360 IV| Margaria; e quando entrò nella cittá, gli fu fatto grande onore; 361 IV| tutte le fortezze della cittá, e mandò allo mperadore 362 IV| uscita alcuna brigata della cittá, e feciono alcuna zuffa 363 IV| mperadore e a Buovo la cittá di Sinella, e fece loro 364 IV| fece tutta la gente della cittá battezzare, e fece dare 365 IV| conducerai in Inghilterra alla cittá d'Antona, e io ti dono venticinque 366 IV| e' piú puliti di questa cittá, e hotti messo in nave grande 367 IV| gli anni. Entrati nella cittá, tolsono uno ricco palazzo 368 IV| giovani ermini, e per tutta la cittá andorono per loro piacere, 369 IV| legname in su una piazza della cittá, il quale pareva uno cavaliere 370 IV| del difizio andò per la cittá, tutte le gentili donne 371 IV| fu il romore per tutta la cittá, e corsono tutti e' cavalieri.~ 372 IV| ebbe Riccardo di dota la cittá di Lima; e fu per uno mese 373 IV| Guglielmo donò a Drusiana la cittá d'Antona, e Buovo n'andò~ 374 IV| grazia che voi doniate la cittá d'Antona a me e a questo 375 IV| giudici e notai, donò la cittá d'Antona a Drusiana, libera, 376 IV| Ragugia, e andarono a una cittá chiamata Ascilacca, ed ivi 377 IV| Perché voi siete d'una buona cittá, io non vi farò oltraggio, 378 IV| figliuoli~andarono a oste alla cittá detta Ascilacca, e l'ordine 379 IV| giunto in su' confini della cittá, giunse un altro barone 380 IV| vettoria era la presa della cittá e delle due provincie, cioè 381 IV| suo figliuolo, e presa la cittá d'Ascilacca e disfatta.~ ~ 382 IV| ch'era piú di lungi alla cittá, e morta quanta gente v' 383 IV| de' saraini. Quegli della cittá uscirono fuori da due parte 384 IV| saraini fuggendo verso la cittá, e' cristiani inanimati 385 IV| delle spade; e presa la cittá, la rubarono, e poi la missono 386 IV| carboni, E arsa e disfatta la cittá d'Ascilacca, si tornorono 387 IV| Finiti i sedici mesi che la cittá Ascilacca era disfatta, 388 IV| Levato il romore nella cittá, tutta la gente s'armò, 389 IV| temevono che gente fosse nella cittá grossa, fu fatto di loro 390 IV| che giunsono alla disfatta cittá d'Ascilacca, e ivi si riposò 391 IV| per agguati di torre la cittá a Buovo, e ordinorono d' 392 IV| notte porre due agguati alla cittá, e la mattina cavalcare 393 IV| ventimila saraini, e passò la cittá di Sinella, e puosesi in 394 IV| puosesi in agguato presso alla cittá a mezza lega in una valle 395 IV| lagune d'acqua presso alla cittá a due miglia; e aveva dato 396 IV| era presso a una lega alla cittá, segno di fummo, e per uno 397 IV| corresse alla porta della cittá, e a giusto loro potere 398 IV| drento e pigliassino la cittá.~ 399 IV| Buovo fu per perdere la cittá di Sinella,~e ricevette 400 IV| Sinella, predando intorno alla cittá; e 'l romore si levò nella 401 IV| voglio che tu rimanga nella cittá per salvamento della cittá 402 IV| cittá per salvamento della cittá e di noi». Guido rispose: « 403 IV| comandamento»; e uscí fuori della cittá dal lato della marina, e 404 IV| e su per lo fosso della cittá correndo, giunse alla porta 405 IV| El romore si levò nella cittá, e Buovo, sentendo come 406 IV| i nimici entravano nella cittá, montò a cavallo, e rincorando 407 IV| e volevano uscire della cittá, e per la grande calca non 408 IV| cristiani, che drento alla cittá furono morti quattromila 409 IV| poca gente ch'era nella cittá e su per le mura, avevano 410 IV| spaventate per queste grida; la cittá senza fallo è nostra, e 411 IV| segno che noi fuggiamo alla cittá: egli è di bisogno che noi 412 IV| prestamente co' tuoi, soccorri la cittá, e io sosterrò questi di 413 IV| questo, si volse verso la cittá con le sue trombette e la 414 IV| perduta la speranza della cittá: e grande e aspra e mortale 415 IV| senno a rifuggire nella cittá; e volsesi drieto al figliuolo, 416 IV| quali morirono poi nella cittá tremila cinquecento per 417 IV| campo da due parti alla cittá, facendola in molte parti 418 IV| mai uomo non uscí della cittá; e in questo mezzo la sua 419 IV| s'ingegnò d'entrare nella cittá, e mai non potè; e segretamente 420 IV| mandorono segreti messaggi alla cittá a Buovo.~ ~«Carissimi padri, 421 IV| parti: Buovo di verso la cittá, e voi da questa parte, 422 IV| fuoco s'egli entrava nella cittá. E come piacque a Dio, v' 423 IV| apersono tre porte della cittá chetamente, e ordinarono 424 IV| e fece battezzare molte cittá e grande quantitá d'infedeli, 425 IV| Inghilterra di verso Irlanda, e la cittá di Langle è posta in sul 426 IV| che se ne fece una grande cittá. Ed ebbe Guido in questo 427 IV| Baiona e di molte altre cittá, avendo uno suo uffiziale 428 IV| questo ne fu poi per la cittá molti parlari tra' cittadini, 429 IV| portata per morta nella cittá, che il pianto era doppio. 430 V| e levato il romore nella cittá, traeva la gente al porto 431 V| Conturbia, assalirono la cittá, dove non si temevano, e 432 V| saraini ed entrarono nella cittá, e ivi fermarono l'armata 433 V| passato il ponte, v'è una cittá che si chiama il Cairo di 434 V| campo, debbono venire alla cittá di Bambillonia, e cosí ad 435 V| questa gente venne verso alla cittá di Damiata, e 'l soldano 436 V| porto di Damiata e nella cittá, e misse questo romore grande 437 V| fratello, a guardare la cittá e 'l navilo, con tutti i 438 V| re d'Ungheria, prese la cittá detta Sirlonas,~e' cristiani 439 V| ora di nona, quando della cittá di Sirlonas uscí fuori tutto 440 V| bandiere, e queste genti della cittá gli assalivono, ed eglino 441 V| colpo di spada entrò nella cittá. E quando vidde che nella 442 V| E quando vidde che nella cittá non era se non femine e 443 V| rimanessino a governo della cittá, perch'ella fusse bene guardata; 444 V| sostenendo quegli della cittá, vide venire le bandiere 445 V| cominciare a fuggire quegli della cittá, perché avevano sentito 446 V| cristiani aveano preso la cittá loro. Sicurans die' loro 447 V| cristiani avevano preso la cittá di Sirlonas, e non vedendo 448 V| si pensò d'entrare nella cittá di Sirlonas, e fuggí insino 449 V| insino a una porta della cittá. Quando conobbe ch'ella 450 V| egli lo fe' menare nella cittá e mettere in prigione legato 451 V| quando fu palese che la cittá era de' cristiani, ne vennono 452 V| allegrezza e festa alla cittá, ed entrarono tutti e' signori 453 V| entrarono tutti e' signori nella cittá, dove si fece grande allegrezza 454 V| grandi fuochi nella presa cittá, e l'altro giorno fu fatta 455 V| cristiani disfeciono la cittá di Sirlonas in Egitto,~e 456 V| Riposaronsi i cristiani alla cittá di Sirlonas trenta giorni, 457 V| campo e feciono disfare la cittá di Sirlonas, e tornaronsi 458 V| istracinare Gailon per tutta la cittá di Damiata, e dinanzi al 459 V| e della disfazione della cittá di Sirlonas». E tre quarti 460 V| apiccarono in tre parti della cittá di Damiata, e diliberarono 461 V| fece Sinibaldo fare una cittá in Campagna in su' confini 462 V| chiamasi Mongrana; per la quale cittá fu tutta la schiatta di 463 VI| uscirono di fuori della cittá con grande numero di donne, 464 VI| e trassonla fuori della cittá, che le porte di Parigi 465 VI| ed essendo presso alla cittá, forarono la cotta con le 466 VI| Lamberto con una scritta alla cittá, e fecegli tra piú volte 467 VI| segretamente in molte parti della cittá, comandando che, come il 468 VI| romore in piazza e per la cittá, dov'era l'ordine dato. 469 VI| il re Pipino e tutta la cittá gridano: — Muoiano e' Maganzesi 470 VI| Morando di Riviera e tutta la cittá». Allora Grifone, Ghinamo 471 VI| mangiato, si partí e tornò alla cittá; e Mainetto, andando per 472 VI| tornati dal giardino alla cittá, si stettono molti anni 473 VI| bandire una ricca corte alla cittá di Saragozza, capo delle 474 VI| di Saragozza, capo delle cittá del suo regno. A questa 475 VI| giostra; e usciti fuori della cittá, lasciarono l'arme a uno 476 VI| giorno sessanta signori di cittá e ville, e vinse la giostra. 477 VI| disse: «Fuggi di fuori della cittá»; e dissegli dove, apresso 478 VI| Ragona, vennono intorno alla cittá di Saragozza a campo. Lo 479 VI| lo re Galafro uscí della cittá alla battaglia in questa 480 VI| dimandò lo re Galafro se nella cittá era alcuno barone ch'avesse 481 VI| Polinoro: «Va, e torna alla cittá, ch'io non combatterei con 482 VI| egli ti fará ricco uomo di cittá». Rispuose Morando: «Io 483 VI| cavallo che fosse nella cittá. Egli montò a cavallo e 484 VI| ch'io torni, io andrò alla cittá e farommi cavaliere». Polinoro 485 VI| egli die' volta verso la cittá. Quando la reina e Galeana 486 VI| di fuori e quelli della cittá si maravigliarono; lo re 487 VI| Mainetto si tornò alla cittá, e 'l re Polinoro si tornò 488 VI| Giá era uscito fuori della cittá grande gente per suo soccorso, 489 VI| ritornò ognuno, Mainetto alla cittá e Bramante al campo.~ 490 VI| e tutta la gente della cittá pregavano i loro iddei che 491 VI| crudele battaglia. Drento alla cittá e di fuori nell'oste era 492 VI| cominciarono a tornare drento alla cittá, quelli ch'erano usciti 493 VI| sottoposta alla sua signoria, e cittá e castella e ville, e per 494 VI| vittoria entrarono nella cittá di Saragozza, dove si fece 495 VI| si fece allegrezza nella cittá di Saragozza, e per tutte 496 VI| Mauritania; e aveva tre cittá in sul mare: l'una aveva 497 VI| ambasciadori al re Galafro nella cittá, e domandò di venire a parlare 498 VI| a parlare con lui nella cittá. Ed ebbe salvocondotto d' 499 VI| con mille cavalieri nella cittá. El re Galafro e' figliuoli 500 VI| poi si volse inverso la cittá. Mainetto si prese per mano


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