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Libro
1 I| montagne di Calavria, nelle piú scure montagne chiamate 2 I| montagne d'Aspramonte, per le piú aspre, e menò seco certi 3 I| dimostra che otto anni e non piú era stato malato, benché 4 I| andossene in camera piangendo, piú per rispetto del luogo che 5 I| tornare in sala, non fe' piú stima di lui; e stando un 6 I| e armato, montò in su il piú vantaggiato cavallo che 7 I| cavalieri, ma poi furono piú di diecimila. Quando Gostantino 8 I| crudeltá?». E 'l padre adirato, piú disperato del figliuolo, 9 I| inverso Toscana; e prese la piú salvatica via per la marina 10 I| fiume una giornata o poco piú è una cittá che ha nome 11 I| mostrò miracolo che mai piú non si poterono a lei accostare, 12 I| assediata questa terra; ma in piú parti per la via era stato 13 I| tutti~lodato Fiovo per lo piú valente cavaliere del mondo.~ ~ 14 I| cavalieri; e gittonne per terra piú di venti; e per forza della 15 I| e non curate di sapere piú avante». L'altra mattina 16 I| e' cristiani acquistato piú campo, ma uno barone del 17 I| questo dí non si combatté piú. Fiovo con sua gente si 18 I| nella cittá sono quattro piú franchi cavalieri del mondo; 19 I| sedia reale a Parigi per piú possente e piú atto luogo 20 I| Parigi per piú possente e piú atto luogo alla corona di 21 I| uno amante migliore e da piú che non se' tu». El quale 22 I| Quanto maggiore sarai, piú ne sarò allegro; ma bene 23 I| Sanguino, e che egli aveva piú famigli che egli non soleva. 24 I| Polani. Tutte queste e molte piú province e reami feciono 25 I| in meno d'un'ora morirono piú di sessantamila Alamanni; 26 I| avendo perduto il loro piú valente signore, si raccolsono 27 I| quelli di Roma non potevano piú uscire fuori a battaglia. 28 I| tenere. E quegli del campo piú volte mandorono ambasciadori 29 I| che con senno è venuto, piú che con la maggioranza della 30 I| gente (e Roma faceva dentro piú di quaranta migliaia di 31 I| sforzassino di combattere, ma piú tosto tenergli a bada, ponendo: « 32 I| al loro modo di Siria, e piú con grida che con fatti. 33 I| a Balante, e offeselo di piú colpi di spada, per modo 34 I| entrarono nella battaglia da piú parti. E' nostri cristiani 35 I| loro abbandonare il poggio piú fuggendo che combattendo. 36 I| Argorante, il quale poco piú si poteva tenere; e fegli 37 I| costretti di non andare piú avante. La notte fu cagione 38 I| ancora portare arme; ed è piú agevole a ballare e di meno 39 I| femmine! Guarda che mai piú non mi venghi inanzi». Allora 40 I| la forza e la speranza: e piú questa boce che l'arme gli 41 I| corte. La gente s'attese piú a riposare che a fare altro 42 I| combatté il terzo giorno piú pigramente;~nella quale 43 I| lodato da' saraini per lo piú franco cavaliere del mondo 44 I| e i beni terrestri sono piú tosto da sprezzare che deprezzare, 45 I| imperò che quindici re e piú di centomila saraini [sono 46 I| morite, quale tesoro vale piú che la gloria di Dio? E 47 I| questa schiera non furono piú di settantamila, sí che 48 I| battaglia di questo dí fatta piú tosto di sotto a Roma che 49 I| Roma che al pari, nella piú piana parte, a lato al fiume 50 I| quindici migliaia della piú fiorita gente del suo campo 51 I| bandiere furono attorniate con piú di diecimila cristiani; 52 I| e provedesse di gente el piú che si potesse; ed egli 53 I| Attarante; e la morte di piú signori.~ ~Quando Riccieri 54 I| Incontro a lui si feciono piú di cento cavalieri saraini; 55 I| molti signori e lui aveva in piú parti ferito, fece tutto 56 I| andava dicendo: «Che mi varrá piú combattere? che ho perduto 57 I| difese grande pezza, e fue piú volte coperto di lance e 58 I| Danebruno, e non credo che mai piú e' cristiani lo rivegghino». 59 I| andare pe' corpi, v'andarono piú di trentamila femine. Balante 60 I| prenzipi e' signori ch'erano piú di trecento. Molti de' morti 61 I| fece sopellire e' corpi piú degni a grande onore, e 62 I| mandare per soccorso dove piú speranza aveva; prima a' 63 I| arme novellamente; ed è il piú bello giovanetto ch'io vedessi 64 I| fatta triegua; ed è molto piú gagliardo e piú bello che 65 I| è molto piú gagliardo e piú bello che noi non diciamo. 66 I| parole lo faranno di me piú innamorare». E diegli danari; 67 I| gli appalesò, e parvegli piú bello che Fegra non diceva; 68 I| dell'altra vita. Non so piú che mi dire, perché i sospiri, 69 I| maritare Fegra sua sorella, piú per sospetto della sua signoria 70 I| centocinquantamila saraini, e molta piú gente arebbono menata, se 71 I| cristiani non aranno ora piú speranza di Riccieri, e 72 I| damigelle innamorata, ma piú tosto traditrice, e tra 73 I| nave, e pagarono alquanto piú che la ragione, e con molta 74 I| vantare d'avere preso il piú franco cavaliere del mondo; 75 I| parte si serravano insieme piú difendendosi che di pari 76 I| e questa battaglia era piú di sopra da Roma in su ' 77 I| E misse uno grido. Co' piú pressimani fu cominciata 78 I| bench'e' fussino molto piú, e' cavalieri cristiani 79 I| Ora non si combatterá piú col freddo e colle tenebre, 80 I| battaglia, nella quale entrò piú con furia che con senno; 81 I| spalla, per modo che non potè piú combattere, e andossene 82 I| insino dall'altra parte piú che mezza spada, e morto 83 I| mezzo. Allora non vi fu piú ritegno. Anfimenio, fuggendo 84 I| feciono e' saraini nessuno piú ritegno. Danebruno corse 85 I| figliuoli di Fiovo arsono piú di dugento navi, e molte 86 I| se nonne el padre loro. Piú di trenta giorni da poi 87 I| diciassette. E dopo Fiovo non fu piú imperadore di Roma nessuno, 88 I| famiglio, andato, e fedele piú per venire nella grazia 89 I| rimprovera io te aver campato; e piú sono contenta di morire 90 I| Tunizi è presso al mare non piú che quindici miglia. E ismontati 91 I| in mano, e fecesi molto piú inanzi che gli altri, in 92 I| el cavaliere nero per lo piú franco cavaliere della cittá, 93 I| furono ventimila, e fu questa piú asprissima battaglia. E 94 I| Barberi, i nimici erano molti piú e miglior gente. E giunto 95 I| quegli di Tunizi non potevano piú sostenere, e sarebbene molti 96 I| sostenere, e sarebbene molti piú morti, se non fussi Riccieri 97 I| voglio che tu pensi che molto piú belle e piú nobile donne 98 I| pensi che molto piú belle e piú nobile donne sono quelle 99 I| d'Egitto e di Grecia, e piú gentile, che non sono le 100 I| non è degno di laude, ma piú d'essere biasimato. E che 101 I| fatte donne? Perché non piú tosto servire a uno signore 102 I| rispondo: Quanto la cosa è piú amata, tanto piú de' la 103 I| cosa è piú amata, tanto piú de' la cosa amare chi l' 104 I| faccia vincere, egli amerá piú il cavaliere nero — che 105 I| soldano, el quale ène el piú gentile signore del mondo». 106 I| certi pianti per Fegra; ma piú era l'allegrezza ch'egli 107 I| di Barberia; e portossi piú per volontá che per senno, 108 I| veramente egli erano e' piú gentili baroni del mondo, 109 I| che tu sia certo che amo piú te che altra persona». Riccieri 110 I| de' cristiani.~ ~Tenendo piú volte Riccieri parlamento 111 I| coste dal lato ritto, e piú che mezza lancia lo passò 112 I| e' cristiani non potevano piú sostenere la punga della 113 I| saraino, questa spada non ará piú a te nome 'Jojoso brande', 114 I| signori e prenzi e duchi da piú e da men di me ha giá isforzati, 115 I| Dardenna di non lo offendere; e piú ch'egli fece promettere 116 II| non piace che noi amiamo piú e' figliuoli che Dio; però 117 II| Fioravante, si vergognò di stare piú alla scuola; e una mattina, 118 II| discepolo che si tiene da piú ch'el maestro, non impara 119 II| vantaggiava, quanto era piú giovane e piú destro della 120 II| quanto era piú giovane e piú destro della persona. E 121 II| si governava, ed era el piú antico barone de' cristiani, 122 II| Io ti mosterrò ch'io amo piú Salardo, che lo iniquo e 123 II| signoria, tanto dee giudicare piú dirittamente, perché gli 124 II| gli fussi tolto, e andava piú adagio che non soleva andare.~ 125 II| Reina! reina! se tu parli piú di questo, io ti farò ardere». 126 II| Fioravante fussi rimenato. Piú di mille furono li messaggeri 127 II| ch'io non ti rivedrò mai piú!». E tutta piena di dolore, 128 II| dove si sia: io non ispero piú giá mai di vederlo»; e poi 129 II| accompagnassi né ritenessi; e piú mi dolse ch'el mio figliuolo 130 II| questa vertú; ma a me pare piú verisimile una prieta preziosa, 131 II| migliore cavallo, andava piú forte che non andava Riccieri.~ 132 II| se' meglio armato e con piú compagnia, che mi fia vergogna 133 II| nome Finaú. Questo era il piú franco saraino di quello 134 II| saraino di quello paese e 'l piú superbo; e veduto Fioravante, 135 II| Finaú, «che tu nolla menerai piú avante, ched io la voglio 136 II| lione, e 'l lione l'aveva in piú parte addentato e morso. 137 II| con poco riposo, dubitando piú di Fioravante che di sé. 138 II| dosso. Riccieri non potè piú comportare, e colla lancia 139 II| lascigli stare, io t'amerò piú che uomo del mondo». Per 140 II| quella volta non può fare piú addormentare. Quando Riccieri 141 II| campo a Riccieri, perch'era piú giovane, e posegli Fioravante 142 II| madre. Eglino non hanno piú figliuoli maschi, però ch' 143 II| si davono a guardia alla piú giovine damigella della 144 II| Ed ella disse: «Di quello piú giovane». Galerana alzò 145 II| debbe rimanere a quella che piú gli piace; e però andiano 146 II| Or giudica quale è di noi piú bella, che piú ti piaccia, 147 II| è di noi piú bella, che piú ti piaccia, e a quella dona 148 II| comandò ch'ella non parlassi piú, «imperò che gli è ragione 149 II| facendo grandi guai; e piú si lamentava che non avea 150 II| Drusolina disse: «Ora sono io la piú contenta damigella del mondo, 151 II| della gente di Balante potè piú che quella del re Fiorello, 152 II| signore mio, io non ti rivedrò piú mai». Fioravante da capo 153 II| Fioravante, io non ti rivedrò mai piú; io temo che in Francia 154 II| prigione: or non dimorare piú, imperò che tu saresti morto. 155 II| tutta Francia non era la piú bella damigella, e che ella 156 II| damigella, e che ella era la piú gentile, e che per gentilezza 157 II| Fioravante perch'egli innamorassi piú della damigella. Ma Fioravante 158 II| lui e Riccieri; e quanto piú andava a corte della madre 159 II| madre e vedeva tante donne, piú s'accendeva dell'amore di 160 II| durò questa tribolazione piú d'uno anno, tanto che a 161 II| alla apparenza tu dimostri piú ladrone che uomo da bene». 162 II| figliuolo del soldano vidde piú volte Drusolina, onde egli 163 II| imperò che ella non si può piú tenere». Disse Fioravante: « 164 II| diventò smorta e pallida piú che terra, di dolore.~Fioravante 165 II| e non voglio che tu vada piú all'abergo». E cosí promisse 166 II| suo cavallo, e non tornò piú all'abergo. E la sera la 167 II| egli erano tenuti i da piú, ma poi erano tenuti poco 168 II| ch'io ti porto ha potuto piú che la paura; e sentendo 169 II| Ella lo pregava che 'l piú tosto ch'egli potesse la 170 II| novello nimico mi pare il piú valente cavaliere del mondo. 171 II| buffone, credendo venire piú nella grazia del re che 172 II| dissegli che non ne dicesse piú niente a persona, e tornò 173 II| abbia offeso el soldano piú di me? E' fa bisogno maggiore 174 II| perché le tue arme stiano piú sicure, io le metterò in 175 II| uno fondo di torre, molto piú fonda che quella di Balda, 176 II| come voi dite, io sono la piú contenta donna del mondo, 177 II| Fioravante per non dargli piú dolore; e portavagli da 178 II| meritasse molto maggiore e piú nobile donna che quella 179 II| molto meglio maritate e in piú ricchezze». Come Drusolina 180 II| accese del suo amore, e con piú feroce animo tutte a una 181 II| maggiore parte armati, ed erano piú di quattrocento. E giunti 182 II| resto della gente furono piú di centomila.~Lo re Balante 183 II| figliuoli a uno portato, ma non piú; e cosí si tiene pe' savi». 184 II| credete che io possa trovare piú tosto abitazione dimestiche; 185 II| e priega Iddio per me, e piú per questi due del sangue 186 II| non gli rispose; e stette piú di due mesi addolorato, 187 II| quello piagnere, ella, vinta piú dalla tenerezza del figliuolo 188 II| nome Chimento, ed era il piú ricco mercatante del mondo; 189 II| oggimai vecchio e non potrei piú attendere alla mercatanzia, 190 II| figliuolo come Chimento o piú, e facevalo nutricare con 191 II| Madre, io ne guadagnerò piú in uno giorno, che non fará 192 II| questo s'affrettò di tornare piú tosto.~ 193 II| gli lodò Gisberto per lo piú valente giovane del mondo. 194 II| l'altro figliuolo, vinta piú dallo amore del figliuolo 195 II| pensò che 'l lione era il piú gentile animale inrazionale 196 II| e ritornolle il colore piú vivo. Allora il padrone 197 II| Allora il padrone ne innamorò piú forte, e, rabbonacciato 198 II| Drusolina addolorati, e piú Drusolina che gli altri, 199 II| soldano accettò la battaglia, piú per vaghezza di vederlo 200 II| Guascogna, in Tarteria e in piú parti della Magna, e per 201 II| intorno alla cittá, e da piú parte la assediò. Ottaviano 202 II| grande boce: «Non vi ferite piú: udite le mie parole. Sappiate 203 III| di forte natura, e aveva piú di centocinquanta anni. 204 III| di due mesi preso Nobia e piú di trenta castella: se alcuno 205 III| bere perché egli l'amasse piú; ma quella che fece il beveraggio, 206 III| quello punto in qua non volle piú fare arte di negromanzia. 207 III| di Franza, il quale è il piú bello uomo del mondo e il 208 III| bello uomo del mondo e il piú gagliardo!». E contava le 209 III| pieno di dolore, che io amo piú la morte che la vita, e 210 III| modo che morivano molti piú saraini che cristiani, e 211 III| si cominciò la battaglia piú fiera: l'uno morto cadeva 212 III| e promissele di farla la piú alta donna che mai fosse 213 III| volle che per quello dí piú si combattesse; ma egli 214 III| abbandonorono la preda, e, piú fuggendo che difendendosi, 215 III| questa ira ordinò maggiore e piú sagrete guardie alla cittá 216 III| legare Carpidio, e domandollo piú volte che egli si battezzasse, 217 III| battezzasse, ed egli sempre piú perfidamente rispondea. 218 III| della terra o dal fosso piú basso una saetta d'una spingarda 219 III| larghezza dugento braccia e non piú; ma il fine di loro non 220 III| verso Normandia (questo è il piú bello porto ch'abbia l'isola 221 III| diede questa rocca per la piú bella stanza che avesse 222 III| tutto il mondo non era la piú bella dama di lei. E intervenne 223 III| figliuola mia, tu se' la piú bella damigella del mondo; 224 III| alcune donne che v'erano: «Il piú franco cavaliere che porti 225 III| del Lione; e sono stati i piú belli cavalieri e uomini 226 III| che 'l fece altrettanto e piú innamorare. Bovetto lasciò 227 III| Quando ella lo vidde, fu piú allegra che prima, e favellògli 228 III| sessantamila saraini di piú condizioni di gente passò 229 III| di Tamis, perché egli era piú presso al suo paese; e quando 230 III| Cassandro d'Alcimenia, e piú che mezza l'aste il passò 231 III| nimici. L'animo il portava piú che la ragione, e corse 232 III| moltitudine de' saraini piú che de' cristiani, che Guido 233 III| Londra tornò; ma egli perdé piú di diecimila cristiani, 234 III| crudeli iddei, costui ha piú possanza che 'l padre!»; 235 III| altro!». Allora si mossono piú di semila saraini, e fu 236 III| cittá n'era ottomila, e piú di diecimila pedoni, e di 237 III| pedoni, e di fuori erano piú di diecimila pedoni apparecchiati. 238 III| si disarmò e vestissi la piú vile roba di marinaio ch' 239 III| Traditore, tu non goderai piú la mia figliuola!». Bovetto 240 III| reame anni venti, amava piú Pipino che Lione; e quando 241 III| era molto amato e temuto piú che altro barone, perché 242 IV| guardia al maggiore e al piú fidato amico che egli avesse, 243 IV| per migliore aria e per piú sicurtá menò le balie col 244 IV| da poterne acquistare mai piú. Ma io troverò modo d'avere 245 IV| giovane piena di lussuria piú che di buono amore, pensando 246 IV| paese. Morto costui, non n'è piú di sua schiatta, che noi 247 IV| grossa, e ch'ella s'avia di piú dí passati sentita grossa, 248 IV| l cervio lo misse nella piú folta selva. Alla fine fu 249 IV| duca era morto, non feciono piú difesa: molti ne fuggirono 250 IV| e mandò in Maganza per piú gente per pigliare l'altre 251 IV| altre cittá e per essere piú forte; e sposò Brandoria 252 IV| che aveva sognato. Uno, piú antico di loro, disse: « 253 IV| tutte queste cittá amano piú lui che te; e s'egli scampa, 254 IV| cameriera, vengati piatá di me piú che non a mia madre!». Per 255 IV| terra, e passò via. E per piú di dieci giorni andò come 256 IV| spine, e aveva mangiato piú frutte che pane, ed era 257 IV| avvelenato. Non si cercò piú avante, e sparsesi la boce 258 IV| che eglino non mi lascino piú a fare mercatantia». In 259 IV| innamorò d'uno altro uomo piú giovane che mio padre, e 260 IV| il quale era il cavallo piú bello del mondo, e avevalo 261 IV| suo tempo non si trovò il piú vantaggiato cavallo; e non 262 IV| meglio che altro famiglio e piú gentilemente, e per questo 263 IV| dalla temenza, tenne sempre piú celato il suo amore a Drusiana, 264 IV| ora fa cinque anni o poco piú, mi venderono al vostro 265 IV| fiamme d'amore; e quanto piú pensava e piú guatava Buovo, 266 IV| e quanto piú pensava e piú guatava Buovo, piú s'accendeva. 267 IV| pensava e piú guatava Buovo, piú s'accendeva. Ella pensava 268 IV| da ogni lato, perché era piú onestá delle donne a non 269 IV| disse: «O Agostino, io amo piú te che cosa di questo mondo; 270 IV| mai andare; e stette poi piú che passato l'anno, che 271 IV| ella lo vedeva, e sempre piú s'accendeva l'amore; e ' 272 IV| s'accendeva l'amore; e 'l piú delle volte Buovo cavalcava 273 IV| fuori della cittá, e furono piú di dugento saccomanni insieme 274 IV| lui, perché egli era il piú onorato di tutti loro, perché 275 IV| la piazza, e furono molto piú guatati loro che la giostra 276 IV| correvano per andare in piazza, piú per sollazzo che con credenza 277 IV| in campo, e aveva drieto piú di sessanta saccomanni. 278 IV| dugento famigli di stalla o piú. Drusiana si struggeva d' 279 IV| quello ribaldo m'abatte piú, tagliatelo tutto con le 280 IV| volle andare. Ella, vinta piú dallo ardente amore che 281 IV| cavalli alcuna volta con piú compagnia vi fosse venuta, 282 IV| tagliassi dinanzi. Togliete uno piú gentile servo di me, però 283 IV| persona, e anche si teneva da piú che non era, ed era molto 284 IV| udito lodare Drusiana per la piú bella damigella del mondo 285 IV| andò cercando e' migliori e piú franchi saraini e turchi 286 IV| Ora mi conviene avere piú pensiero di voi ch'io non 287 IV| Agostino, conviene avere piú pensiero di me». Disse Buovo: « 288 IV| Udito Drusiana questo, fu la piú contenta donna del mondo. 289 IV| se ella s'è sottoposta a piú vile di lei». E domandò 290 IV| cavallo, però che ti sarebbe piú di tedio». E mandollo a 291 IV| venire uno grande mastino, e piú volte la fece coprire a 292 IV| cavaliere». Allora Buovo diceva piú forte; e per paura e' mercatanti 293 IV| ritiene con seco, e fidasi piú di me che d'altra donna». 294 IV| e sono stato tre anni e piú con lui in prigione, e fuggimmoci 295 IV| alla cucina, dove erano piú di cinquanta cuochi, e cominciò 296 IV| prese per mano, e menollo in piú celata parte, e menò Fiorigi 297 IV| detto che v'andò il re, ma i piú dicono che non è vero. E 298 IV| io». Disse allora Buovo: «Piú senno ha una bestia, che 299 IV| sono stracca, io non posso piú cavalcare». E ismontò, e 300 IV| rimproverare; che, quante piú n'ho patite per voi, tanto 301 IV| ho patite per voi, tanto piú v'amo e amerò». Ed ella 302 IV| fe' allevare. Egli corre piú forte che uno cervio o uno 303 IV| stanca, che io non posso piú stare a cavallo. Io ti priego 304 IV| gittasse in tre volte poco piú una piccola pietra, e trovato 305 IV| sedere. E come amore il piú delle volte fa, avvenne 306 IV| il pascere, e attendeva piú a guardare che a pascere. 307 IV| e Pulicane andava a pie' piú che loro a cavallo, e andorono 308 IV| alla fine furono morti piú di cento cavalieri del castello, 309 IV| nondimeno erano morti de' nimici piú di quattrocento cavalieri; 310 IV| stato Buovo otto mesi o piú a Montefeltron, e Drusiana 311 IV| Ora è tempo, sanza dare piú indugio, al fatto nostro. 312 IV| daranno al re, e io temo piú per Drusiana che per me». 313 IV| grosso, che 'l vento di piú tempo inanzi avea rotto 314 IV| questo s'erano alloggiati piú che per altro.~ 315 IV| ma ella era per avventura piú d'una lega di lunge. Pulicane 316 IV| Come fu sera, non vollono piú aspettare, pensando tra 317 IV| Buovo rispose: «Io sono piú amico di Riccardo che egli 318 IV| Riccardo diceva: «A me incresce piú de' miei cavalieri che di 319 IV| morti dieci cavalieri, e non piú che quindici feriti. Non 320 IV| dubitava ch'ella non amasse piú Buovo per le grandi prodezze 321 IV| alberghi per quella cosa che tu piú desideri in questo mondo». 322 IV| non dubitassi, io direi piú oltre». E Buovo disse: « 323 IV| al mondo, e menògli nella piú ricca camera ch'egli aveva.~ 324 IV| alla sua madre, e trovolla piú crudele che mai; e ritornossi~ 325 IV| cavaliere a uccidere uomo che è piú morto che vivo». E Buovo 326 IV| uomo, non guardando a fare piú torto che ragione, gli promisse 327 IV| E quelli di Ragona e di piú parti di Spagna, dubitando 328 IV| Allora gli contò Buovo piú per ordine come ella lo 329 IV| mondo, ed è figliuolo del piú franco duca che mai arme 330 IV| ma Teris non volle per piú onestá. Ed ella liberamente 331 IV| distruzione de' sua baroni piú che la sua, subito mandò 332 IV| lasciò, e presto lo riprese piú basso, e levosselo in sul 333 IV| Rispose il buffone: «Egli ci è piú di ventidue mesi ancora».~ 334 IV| venuti valenti, di fare il piú valente mio reda». Drusiana 335 IV| io non ti voglio sforzare piú che tu ti voglia; ma per 336 IV| venticinque giovani, e' piú puliti di questa cittá, 337 IV| primo fu Gilione; poi abatté piú di cento de' cavalieri d' 338 IV| quivi era Margaria con piú di cento donne. E posti 339 IV| di coltello vi rende aria piú che l'altro». Disse Buovo: « 340 IV| piagnere. Buovo diventò di piú colori, e domandò Sinibaldo: « 341 IV| Margaria ed a Terigi; e piú che egli aveva preso tutta 342 IV| soccorso; ed ebbe aiuto da piú parte. Imprima lo soccorse 343 IV| furia presa la bastia ch'era piú di lungi alla cittá, e morta 344 IV| Morapes, sí che, avendo piú guardia, s'avvidono di questa 345 IV| re Arbaul, e che gli era piú senno a rifuggire nella 346 IV| valoroso: egli addimandò a' piú pressimani navi da armare, 347 IV| la terza notte, per avere piú agio all'ordine. Sinibaldo 348 IV| e non v'era acqua, e da piú parte v'era paduli di boschi 349 IV| cavallo. Allora non poterono piú i saraini sostenere, e missonsi 350 IV| voi non lo assedierete mai piú: e però vi difendete, o 351 IV| lo re Tilopon, operando piú la superbia ch'el senno. 352 IV| merzé, ma Guido disse: «Mai piú non ti vanterai d'avere 353 IV| nascerá di Sinibaldo sará piú superba che quella di Guido»; 354 IV| poi, perché egli era nel piú bello luogo di tutto il 355 IV| Chiaramonte. Di Sinibaldo si fa piú oltre menzione, a' capitoli 356 IV| parti, come le voci vanno piú del male che del bene; e 357 IV| che del bene; e tornando piú volte agli orecchi di Gailone, 358 IV| la mattina per tempo per piú divozione e tornò la mattina 359 IV| presso a terza per vedere piú la festa, perché v'andavano 360 IV| saettia. E giá era di lungi piú di tre miglia, inanzi che 361 V| generale capitano, non per piú degno, ma per la signoria 362 V| degli Ermini, che erano piú usi per la Soria. E quando 363 V| Sanguino si tornarono indrieto piú stracchi che feriti, loro 364 V| quattrocento migliaia, e' piú vantaggiati, e con questi 365 V| trentamila cavalieri, la piú fiorita gente del campo. 366 V| che furono centomila, la piú fiorita gente. E fatte le 367 V| circa a cinquecento, e' piú vantaggiati, assalí lo re 368 V| furono abattuti e morti piú d'ottomila cristiani. Riccardo 369 V| erano per istima ventimila o piú, e con grandissime grida 370 V| vogliamo che per noi muoia piú gente». E per questo furono 371 VI| bella criatura, ed era la piú bella e la piú forte cavalcatora 372 VI| ed era la piú bella e la piú forte cavalcatora di tutte 373 VI| tale suddito, che n'è da piú di lui». E andorono al re 374 VI| uno pie' maggiore un poco piú che l'altro, ed è il pie' 375 VI| egli le rispuose: «Quale piú fidata compagna le puoi 376 VI| onore, e tra loro parlorono piú volte che veramente Falisetta 377 VI| Disse Berta: «Tu sai che piú volte ci è stato detto come 378 VI| cambio, imperò ch'io sono la piú dolente femmina del mondo». 379 VI| di tempo antico, feciono piú tosto fine alla festa. Le 380 VI| grande pezza nel bosco, e nel piú oscuro luogo, egli era il 381 VI| legarono in uno vallone, il piú scuro di tutto il bosco 382 VI| Or vedi che non ci fará piú vergogna!». E costoro mostrarono 383 VI| non gridava e non poteva piú, e raccomandavasi alla Donna 384 VI| cercando per questo bosco, o piú tosto selva, e uno suo segugio 385 VI| era ricco e non attendeva piú a cacciare; e aveva fatte 386 VI| alla cittá, e fecegli tra piú volte spendere piú di trecento 387 VI| fecegli tra piú volte spendere piú di trecento danari d'oro 388 VI| che veniva da Parigi, il piú presso che potè alla strada. 389 VI| Alessandria a farla cercare, e in piú parti; e feciono ardere 390 VI| smorta, ed ella disse al re: «Piú tosto si muore d'una grande 391 VI| con boce fioca e roca il piú che tu puoi, e noi piglieremo 392 VI| Ella è mia figliuola, e piú che figliuola». Disse Pipino: « 393 VI| casa mia non entrará ella piú, come mala femmina ch'ella 394 VI| traditori! — E sono stati morti piú di sessanta de' vostri servidori, 395 VI| nodrire e governare, e posegli piú amore che se fusse stato 396 VI| egli credeva o sapeva che piú piacesse a Berta, per modo 397 VI| furono incolpate; ed erano piú fieri alla vendetta di Berta 398 VI| disse: «Signore, tu non puoi piú celare che tu non sia il 399 VI| ventura, non sappiendo in che piú sicuro luogo andare, n'andò 400 VI| ne l'Aragona per uscire piú tosto delle terre di Franza, 401 VI| grande e grosso, e fu il piú superbo di tutti loro, e 402 VI| di provare loro persone. Piú di quaranta signori aspettanti 403 VI| in piazza per quelli di piú bassa condizione: e Mainetto 404 VI| dinanzi, per modo ch'ella mai piú non fu trovata, temendo 405 VI| compagnia uno altro re ch'era piú superbo di lui, che aveva 406 VI| e' Romani penorono molto piú ad acquistare Ispagna che 407 VI| presi e morti ottomila o piú. E tornati e' tre fratelli 408 VI| Polinoro lodò Falserone per lo piú franco e forte di tutte 409 VI| hanno giá auti famigli da piú di loro, e perché io serva 410 VI| Mainetto le confortò; e vidde piú di cento armadure, e tolsene 411 VI| combattere' con teco per piú cose: l'una, tu se' borgese; 412 VI| intronare, e portollo el cavallo piú di cento braccia, ch'egli 413 VI| provato questo giovane per lo piú franco cavaliere del mondo, 414 VI| vantaggio, perché Polinoro venne piú a riguardo. E tratte le 415 VI| e per quella cosa che tu piú ami in questo mondo, e per 416 VI| in che parte lo potesse piú offendere, imperò che sempre 417 VI| piacesse di fare quello di che piú volte l'aveva pregato, ed 418 VI| ricoprirsi attendeva, e perdè piú di cinquanta passi di campo; 419 VI| Mainetto lo re Bramante in piú parte, e racquistò parte 420 VI| ragione della battaglia, ma piú tosto disperazione, pensò 421 VI| si fuggiva schifandogli, piú riparando che offendendo 422 VI| della spada in terra, e piú che mezza la ficcò in terra, 423 VI| dire: «Per Dio, non istiamo piú in questa corte, torniamo 424 VI| le guatavano quali erano piú belle; e questo voleva dire 425 VI| nell'animo suo quale era la piú salutevole via, perché assai 426 VI| Fu Uggieri assalito da piú di mille cavalieri e attorniato, 427 VI| traevano di verso il castello piú di cinquecento paesani. 428 VI| El cardinale lo raffigurò piú alla boce che a niuna altra 429 VI| ch'ella non mi consumi piú; e lasciate me pegno a lei, 430 VI| armati a cavallo, e non piú. In questo mezzo il cardinale 431 VI| mattina diliberò Bernardo per piú sicurtá di Carlo che Morando 432 VI| voi?». Ed egli non potè piú indugiare, e inginocchiato 433 VI| fratelli. Allora fu, per piú riposo di Bernardo e della 434 VI| Bramante. E Carlo adirato piú contro a lui che a uno altro 435 VI| quelli che combattevano di piú gente. Egli n'ebbe molto 436 VI| comandò che Gherardo non fosse piú seguitato, considerando 437 VI| chiamato Uggieri Danese, ma e' piú sempre lo chiamavano el 438 VI| di Chiaramonte, ed era il piú pellegrino barone che fosse 439 VI| danzare insieme; ed ella piú volte ponendo mente a tutti 440 VI| gentildonne, e tenevala piú a stretto che non soleva; 441 VI| ed egli è duca, ed è il piú valente di tutti e' fratelli: 442 VI| la cosa stava. Bernardo piú fiero era ch'el figliuolo 443 VI| non si voleva campare. E piú fece, che quando Carlo perdonò 444 VI| fuoco e fu scomunicata; e piú era contro a Milon Bernardo 445 VI| e' figliuoli che Carlo, e piú lo minacciavono. Carlo prese 446 VI| fanciullo aveva quattro anni piú che Orlandino. Essendo in 447 VI| ogni giuoco egli faceva piú fieramente che niuno degli 448 VI| pregandolo che non andasse piú contro a Rinieri, dicendogli: « 449 VI| e aveva Orlandino drieto piú di cento fanciulli. E Luzio 450 VI| della cittá, che egli aveva piú limosine assai che non solea, 451 VI| piazza maggiore, ed erano piú di cento ed avevano Orlandino 452 VI| Figlio mio, non vi andare piú a quella corte». Ed egli 453 VI| quelli bricconi che n'avevano piú che di ragione, e Orlandino 454 VI| soprastette al mangiare piú che non soleva, e' poveri 455 VI| disse: «Io non vi tornerò piú». E per quello giorno non 456 VI| pregare te, che tu non vada piú alla corte. O figliuolo 457 VI| promisse di non vi tornare piú, e stettesi tutto quanto 458 VI| disse: «Che hai?». E fu piú scura la guatatura che fe' 459 VI| stesse cheto. E 'l duca andò piú inanzi e disse: «Chi siete 460 VI| stracciato e rotto, e in piú parte mostrava le carni, 461 VI| le spade, e furono tratte piú di cinquecento spade in 462 VI| corpo, non l'arebbe potuto piú amare. E passò Toscana e 463 VI| lo chiamava figliuolo il piú delle volte; e però si disse 464 VI| Orlandino. E fu Orlando il piú temuto uomo del mondo al 465 VI| figliuoli di Gailone ebbono piú di settanta figliuoli maschi 466 App| cristiani mi paiono due de' piú belli cavalieri del mondo; 467 App| Sono innamorata di quello piú giovane e piú grande della 468 App| di quello piú giovane e piú grande della persona». Rispose 469 App| sappiamo da lui chi egli ama piú, o te, o me». Disse Drusolina: « 470 App| dimmi il vero se tu m'ami piú che costei, o se tu ami 471 App| che costei, o se tu ami piú lei che me». Allora parlò 472 App| Galerana: «Non ci è a dire piú nulla, se non che voi guardiate 473 App| e guardiate lei, e quale piú vi piace, pigliate». Rispose 474 App| Fioravante, cioè che amava piú Drusolina che lei, strinse 475 App| vi voglio dieci cotanti piú bene che prima». Allora, 476 App| stando in maggiore amore e in piú grande benivolenza insieme, 477 App| disse: «Io non sarò ma' piú lieto in vita mia, imperò 478 App| disse: «Non ci è da dire piú, né da stare a perder piú 479 App| piú, né da stare a perder piú tempo, anzi andiamo lá prestamente». 480 App| migliaia di buoni cavalieri, e piú non ne poterono avere. E 481 App| spalle e fuggire quanto piú potevano, essendo tutti 482 App| che voi non me ne parliate piú, però che inanzi mi lascierei 483 App| sí che io ho amore della piú bella che sia al mondo».