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Alfabetica [« »] entrò 154 entrorono 9 entrovi 1 era 1458 eragli 2 eran 2 erane 3 | Frequenza [« »] 1702 con 1633 l' 1600 egli 1458 era 1430 è 1341 disse 1340 ch' | Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText - Concordanze era |
Libro
1 I| questo papa Salvestro s'era molte volte nascoso in su 2 I| domandò che cosa quella era. Fugli detto la cagione. 3 I| aveva nome Lucio Albanio, ed era capitano de' suoi cavalieri 4 I| lo trovò, e sentí ch'egli era in Aspramonte. E camminò 5 I| sul monte, domandò qual era Salvestro di loro. Ed egli 6 I| nome Gostanzo, e per vezzi era chiamato Fiordimonte, e 7 I| venti anni. E Gostantino era stato imperadore dodici 8 I| che otto anni e non piú era stato malato, benché la 9 I| fu imperadore, perché non era battezzato). E fece battezzare 10 I| Roma e la baronia di corte, era in corte uno greco che aveva 11 I| provincie di Grecia, ed era grande amico di Gostantino, 12 I| amico di Gostantino, e non s'era voluto battezzare, e un 13 I| strano caso. Gostantino era in sala. Essendo grande 14 I| nondimeno essendo savio com'egli era tenuto, si lasciò correre 15 I| corte Giambarone, il quale era del sangue e del legnaggio 16 I| degli Scipioni di Roma, ed era suo balio, e aveva allevato 17 I| domandò alcuno dov'egli era. Fugli risposto: «Egli andò 18 I| ubidito: prima, Giambarone era il maggiore siniscalco di 19 I| com'egli giunse per me' dov'era Fiovo, el giovane, volonteroso 20 I| non lo giugnesse; ma egli era tanto bene a cavallo, ch' 21 I| Gostantino, e sapeva ch'era migliore d'altro cavallo 22 I| marina di Corneto;~e tre dí era stato sanza mangiare.~ ~ 23 I| entrava drento, Giambarone, ch'era armato drieto a Gostantino, 24 I| il suo cavallo, il quale era magro, e dierongli dell' 25 I| poi lo domandò chi egli era. Fiovo gli disse: «Io sono 26 I| gli disse però chi egli era.~Essendo l'ora tarda, giunse 27 I| romito comprese che questo era Gostanzo, figliuolo di Gostantino, 28 I| niente, imperò che Fiovo era suo nipote, figliuolo d' 29 I| nimistá del fratello, e perché era battezzato. E per paura 30 I| paura si fece romito; ed era stato venti anni con grande 31 I| apparve, e parlava con lui; ed era stato, molto tempo innanzi 32 I| quello che costoro dicevano era vero, e come doveva fare 33 I| favellato con l'agnolo, era nel romitoro un grande splendore, 34 I| Sansone conobbe il paese ch'era della cittá di Melano, disse 35 I| n'andorono verso Melano. Era allora quello paese per 36 I| andorono, perché allora era mezza abbandonata; e udirono 37 I| non si provava. Corse dov'era Sansone, e disse: «Io ti 38 I| pure intorno. Fiovo, che era nella battaglia, vidde costoro 39 I| Artilla lo domandò chi egli era. Disse Fiovo: «Io sono Fiovo, 40 I| presono Novara e Vercelli; ed era fatto di tutto signore Fiovo. 41 I| romito che la loro stanza non era quivi; e Fiovo rendè la 42 I| Europia, perché di nuovo s'era battezzato Gostantino e 43 I| de' cristiani, perché v'era stato lo re Uterpandragone 44 I| tutte le parti di ponente era Inghilterra e Irlanda fatti 45 I| E perché Gostantino si era battezzato, aveva molti 46 I| chiamata la Sansogna, dove era signori due prenzi: l'uno 47 I| signori due prenzi: l'uno era signore della maggiore parte, 48 I| della maggiore parte, ed era detto duca di Sansogna; 49 I| duca di Sansogna; l'altro era chiamato re di Provino. 50 I| la Sansogna, giunsono dov'era la gente di questo duca 51 I| domandò certi cavalieri perché era assediata questa terra; 52 I| in piú parti per la via era stato detto di questo campo, 53 I| fatto imperadore, che egli era capitano de' Romani per 54 I| domandò molte volte chi era Fiovo. E 'l romito gli disse: « 55 I| apresso a loro. Il romore s'era levato per lo campo. E ' 56 I| cavalieri del campo. Sansone era preso, e fu racquistato; 57 I| duca, la gente di Provino era a grande pericolo; e pure 58 I| re Nerino riconobbe chi era Fiovo, e come si battezzò~ 59 I| chi eglino fossono, e chi era Fiovo. E chiamato alcuno 60 I| conobbe il re che Fiovo era signore; che insino a qui 61 I| aveva potuto conoscere chi era signore, perché facevano 62 I| camera, e picchiò l'uscio; ed era solo. E giunto drento, si 63 I| gli disse quello che gli era intervenuto a Roma, e perché 64 I| intervenuto a Roma, e perché s'era partito, e della santa bandiera, 65 I| palese per tutto chi egli era.~ 66 I| giorni nella cittá, Fiovo era a ognuno palese chi egli 67 I| a ognuno palese chi egli era. E il nono giorno ordinò 68 I| grande romore, perché egli era parente del duca, e cominciossi 69 I| gente in quella parte dove era preso lo re Nerino; e aggiuntosi 70 I| cittá e il regno di Provino era di Gostanzo, figliuolo di 71 I| minori paesi e cittá; ed era molto amato pe' paesi di 72 I| battezzato, uno barone del duca s'era rubellato; e fecesi vassallo 73 I| questo re per antichitá era disceso della schiatta di 74 I| prigione di pane e di quello ch'era stato loro di bisogno; e 75 I| donna e per uno fanciullo ch'era nato poi ch'egli si partí 76 I| sentendo ella come il marito era cugino di Fiovo, pensò di 77 I| alla mente come Soriana era stata figliuola del re Fiorenzo: 78 I| amava molto Fiovo e giá era ripieno di sospetto. La 79 I| altra persona che a me». Era tra questi famigli quello 80 I| Giambarone: e che egli s'era partito e volevasi andare 81 I| re. Allora Sanguino, come era usato, lasciò la donna nel 82 I| giunto dinanzi a Fiovo, egli era tutto cambiato nel viso. 83 I| giunti alla camera, sempre era Giambarone alle spalle del 84 I| alla donna, perché ella era gravida, perdonò la vita; 85 I| alla corona di Francia; ed era duca di Brettagna uno valente 86 I| biasimare il re Artú ch'era stato re di Brettania, perché 87 I| acquistare uno reame che era in sul mare Oceano verso 88 I| che 'n su il fiume dove s'era posto fosse cominciato una 89 I| schiera in su quello punto era di bisogno; imperò che fu 90 I| battesimo», e per la lingua, ch'era francioso. In questa battaglia 91 I| cavallo, e Giambarone, ch'era stato due volte da lui abattuto, 92 I| disfare la fede cristiana~ch'era cominciata a moltipricare; 93 I| come Gostantino imperadore era fatto cristiano, e che la 94 I| e che la fede cristiana era giá tanto moltipricata, 95 I| In capo di due anni, come era ordinato, si trovorono in 96 I| fornire il campo di quello che era bisogno; e come viddono 97 I| non l'avessino distrutta, era fatica d'avergli possuti 98 I| Passato l'anno che l'assedio era stato intorno alle mura 99 I| Fiovo ebbe la novella come era ribandito, e a quanto pericolo 100 I| ribandito, e a quanto pericolo era la cittá di Roma, pianse 101 I| considerando che Gostantino era pure suo padre. E pensò 102 I| manifestò loro come Gostantino era assediato drento da Roma, 103 I| figliuolo di Giambarone, ch'era allora d'etá di diciasette 104 I| uccidere ancora lui; e perciò s'era partito dal loro campo. 105 I| adirò con Riccieri, perché era~venuto. Fiovo ordinò la 106 I| guerra, tanta speranza s'era giá messa in Fiovo; e la 107 I| si turbò, e dimandò come era venuto. Quando lo seppe, 108 I| verso Toscana, sí che Roma era assediata per tutto. Nel 109 I| tutto. Nel campo di sopra era el soldano di Mech, re Darchino 110 I| radussono in su uno monte ch'era presso alle mura di Roma, 111 I| nella battaglia; e a pena era entrato Gilfroy nella battaglia, 112 I| soccorressi. Tutta Roma era ripiena di paurosi pianti. 113 I| questa schiera di Gostantino era venuto fuori di Roma uno 114 I| giovinetto vestito di bianco era figliuolo di Giambarone. 115 I| Giunse Riccieri per me' dove era il re di Buemmia, e per 116 I| insino alla piaggia dov'era Argorante, il quale poco 117 I| tagliollo a traverso. Questo era cugino del re Balante, e 118 I| nimici alle spalle, perché era entrato in battaglia il 119 I| cristiani, e a' suoi colpi non era riparo: questo era chiamato 120 I| colpi non era riparo: questo era chiamato Polidan di Bussina. 121 I| disarmato, si rivestí, com'era usato, e andonne a corte, 122 I| e andonne a corte, dov'era giunto lo 'mperadore e gli 123 I| spogliato ignudo e rubato. Giá era Fiovo disarmato e tornato 124 I| acquistai Melano». Quivi era lo 'mperadore sopraggiunto 125 I| afforzarono d'ogni cosa che era di bisogno alla battaglia.~ 126 I| assapere come la schiera era a gran pericolo, e' baroni 127 I| Balante e lo re Galerano; ed era di pochi dí venuto Mispero, 128 I| diecimila cavalieri. Ed era in questa prima ischiera 129 I| tanti baroni, che la terra era tutta per piani e per monti 130 I| sentí dire che suo padre era o preso o morto. Subito 131 I| a cavallo; e dove prima era andato in battaglia vestito 132 I| bianco, ora sua sopravesta era tutta rossa, che copriva 133 I| volsesi verso la battaglia dov'era Fiovo, perché sentí che 134 I| morti. Riccieri giunse dov'era Giambarone, il quale aveva 135 I| E apresso si volse dov'era Salardo, e per forza lo 136 I| giunse dove la battaglia era contro al re Danebruno; 137 I| di lance e di saette; ed era alla fine morto; se non 138 I| una. El soldano di Mech s'era fatto inanzi per modo, che ' 139 I| dentro da Roma, e Riccieri s'era andato all'usato modo a 140 I| arme e tra' cortigiani chi era questo valente combattitore, 141 I| notizia di niente; onde n'era in corte grande maraviglia 142 I| cominciarono a dire che egli era qualche spirito divino per 143 I| openioni, e disse che egli era corpo umano, ma non sapeva 144 I| non sapeva ancora chi egli era, e che tosto sarebbe a ognuno 145 I| di Fiovo tutta la gente s'era armata; e Fiovo fece tre 146 I| resto della gente che menò era stata morta, o la maggiore 147 I| maggiore parte, che pochi ve n'era feriti. La terza schiera 148 I| rifrancorono i cristiani. Qui era la grande battaglia. Salardo 149 I| chiamato Giliante. Questo era parente del re Balante, 150 I| parente del re Balante, ed era molto giovane, e però nonn' 151 I| molto giovane, e però nonn'era ancora entrato in battaglia. 152 I| avieno detto che Giambarone era a troppo grande pericolo, 153 I| come Fiovo seppe ch'egli era Riccieri;~e come Arcaro 154 I| colpo che egli donasse non era riparo. Egli percosse tra 155 I| cavalieri. Egli arrivò dov'era Giambarone, ed erasi arrenduto 156 I| molto allegro, e andò dove era Giambarone, e ogni cosa 157 I| tiravono indrieto; e la novella era giá palese per tutto, come 158 I| per tutto, come Attarante era morto: e i cristiani vedevano 159 I| Fiovo sentí che Attarante era morto, si mosse come disperato, 160 I| ho perduto Attarante, che era il migliore combattitore 161 I| alta, e sopra a questa ripa era uno bosco, pieno di spine 162 I| battaglia come Attarante era morto, e come il suo corpo 163 I| morto, e come il suo corpo era stato straziato, e come 164 I| straziato, e come la sua testa era portata. Pianse Riccieri, 165 I| su la propia lancia, dove era quella d'Attarante; e diede 166 I| detto verso quale parte egli era andato. In questo giunse 167 I| dicesti in sul palagio ch'egli era poltrone? Ma in questa parte 168 I| questa parte s'è veduto chi era poltrone alle mani di questa 169 I| eglino fussino morti. Egli era giá sera, quando giunsono 170 I| non pareva, imperò ch'egli era segno di paura. Per questo 171 I| notte, che il campo tutto era d'ogni vettuvaglia abondantemente 172 I| diecesette signori tutta l'oste era impaurita; e ognuno favellava 173 I| cavaliere nero, il quale era quello che manteneva e' 174 I| fratello del soldano di Mech ch'era morto. E in quello di questi 175 I| di Balda ambasciadore, ch'era giovane savio e ardito. 176 I| battaglia e la triegua ch'era fatta. Fiovo fece sopellire 177 I| campo; e per la triegua ch'era fatta mandò ambasciadori 178 I| signori, e la triegua che era fatta. E in tutte le parti 179 I| tutta la battaglia come era stata, e la morte di Gloriardo 180 I| morte d'Arcaro, el quale era tenuto molto valente e forte, 181 I| madre d'Achirro, la quale era turca, zia d'Arcaro (e però 182 I| turca, zia d'Arcaro (e però era questo re cugino d'Arcaro), 183 I| aveva morto il nipote, ch'era tanto possente; e eglino 184 I| giovanetto ch'io vedessi mai». Era per disavventura di Riccieri 185 I| alla reina una donzella ch'era sua figliuola e sorella 186 I| aveva nome Fegra Albana ed era d'etá di quattordici anni, 187 I| gentilezza, e quanto ella era di lui innamorata; e appresso 188 I| amore. Riccieri di signore era fatto famiglio d'una damigella, 189 I| Turchia, fratello d'Arcaro, ed era cugino d'Achirro; e vennevi 190 I| tutto il torniamento ch'era ordinato, e pregollo che 191 I| piazza, e tornò dove l'ordine era dato; e serrato l'uscio, 192 I| subito lo conobbe. Riccieri era chiamato per la corte Belservo. 193 I| egli fu bene certo ch'egli era Riccieri; onde egli andò 194 I| re avesse saputo come v'era venuto, come il fatto sarebbe 195 I| iddei che Fegra Albana n'era cosí ingannata, come io; 196 I| per lo suo Iddio chi egli era. Rispose: «Io sono Riccieri, 197 I| sicuramente, imperò che Riccieri era in pregione a Tunizi di 198 I| ch'el campo de' saraini era cresciuto trecentotrenta 199 I| migliaia di saraini. Ed era finita la triegua; ma ancora 200 I| nella triegua; e ancora non era venuto il soccorso di Francia.~ 201 I| cominciati a riscaldare e la sete era accesa, e giá ogni gente 202 I| andarono alla stalla dov'era usato il famiglio, e per 203 I| partita del re; e però v'era ancora gente che andava 204 I| sé medesimo che egli non era a Roma, temendo che la battaglia 205 I| giorni riposo; e la nave era andata al suo viaggio. Per 206 I| Roma contro a Gostantino, s'era mosso di Lombardia con quindici 207 I| fiume Arno, verso Luni, era accampata la gente di Folicardo, 208 I| di molte altre cittá, ed era mortale nimico di Gostantino. 209 I| Gostantino. Nel tempo di costui era una cittá in sul mare Adriano 210 I| suo propio cavallo, perché era caduto. Disse Riccieri: « 211 I| per modo che da ogni parte era ne' campi grande paura: 212 I| Sentito Folicardo ch'egli era Riccieri, disse: «O franco 213 I| nella cittá, che questo era Riccieri primo paladino: 214 I| stato di Gostantino, ed era camera e ricetto della gente 215 I| seppe a Roma che Riccieri era in prigione in Barberia.~ ~ 216 I| udirono come a Roma non s'era ancora combattuto. Diliberarono 217 I| molti valenti giovani. Ed era giunto a Roma uno nipote 218 I| grande moltitudine di gente era giunta nel campo de' saraini, 219 I| e 'l pensiero di Fiovo era ch'e' saraini avessino fatto 220 I| a tradimento; e maggiore era il dolore di Giambarone 221 I| Barberia, come Riccieri era in prigione a Tunizi di 222 I| molti signori, tra' quali v'era Giliarco di Media e l'amostante 223 I| mentre che la battaglia era cosí crudele, s'aboccò Giambarone 224 I| calcata da ogni parte: ed era durata questa battaglia 225 I| a volgere le reni. Egli era nella battaglia Fieramonte, 226 I| danneggiava e' cristiani: questo era Achirro, re di Tunizi di 227 I| ch'erano di nuovo venuti era grande; e quasi tutto il 228 I| una; e questa battaglia era piú di sopra da Roma in 229 I| Roma a mezza lega, quivi era un poco di poggio rilevato, 230 I| lui, e domandollo chi egli era. Rispose: «Io sono Salardo 231 I| lo soccorse; e Basirocco era a mal partito, se non fosse 232 I| novella di Riccieri che era fuori di pregione. E giá 233 I| fuori di pregione. E giá era la fama palese per tutta 234 I| tutta l'oste come Alfea s'era data a Gostantino, e come 235 I| Gostantino, e come Folicardo s'era battezzato. Per questo furono 236 I| Basirocco, la battaglia era in questa parte fatta per 237 I| francamente difendeva; e tanta era la moltitudine, ch'egli 238 I| tutta questa parte di campo era in fuga; quando giunsono 239 I| cavagli sopra a Salardo ch'era tra' corpi morti, l'udirono 240 I| cavalieri se sapevano chi era quello ch'aveva morto Giambarone 241 I| Roma. Quando Folicardo, ch'era fedito, udí che Giambarone 242 I| fedito, udí che Giambarone era morto, a furia si fe' armare; 243 I| quella parte dove udí ch'era el paladino Riccieri, e 244 I| manifesto come Basirocco era morto; onde e' cristiani 245 I| pianura della marina; e questa era la schiera de' figliuoli 246 I| Fiorello nella battaglia, ch'era il maggiore, dimandò: «O 247 I| Incontro a questa brigata s'era mosso Danebruno e Balante 248 I| dinanzi a Fiovo, giunse dov'era Danebruno, e dissegli la 249 I| che 'l campo di verso Roma era tutto in rotta, e tutte 250 I| de' nimici. Re Galerano era rimontato a cavallo, e inverso 251 I| potenza di Roma; e nonn'era rimaso a Roma nessuno che 252 I| altra sventura. El ponte ch'era a traverso al Tevero in 253 I| al Tevero in sulle navi, era tanto carico di saraini 254 I| terre e possessione; ed era molto amato in corte, e 255 I| Persia e Africa e l'Egitto era ripieno di pianti de' morti 256 I| dieronsi al soldano, perché non era rimaso della schiatta reale 257 I| sessanta miglia, perché non era il porto di Tunizi, imperò 258 I| isconosciuto nel campo ch'era intorno alla cittá di Tunizi, 259 I| cavaliere, domandarono perché era stato questo romore. Riccieri 260 I| altro di quegli del campo era morto; per questo ognuno 261 I| licenza?» E domandò dond'egli era. Rispuose ch'egli era di 262 I| egli era. Rispuose ch'egli era di Ragona. Ed egli domandò 263 I| aveva nome. Rispuose ch'era chiamato el cavaliere nero. 264 I| mendicando». Alcuno non v'era che per lui pregasse. Egli 265 I| fue el quarto di ch'egli era entrato drento); e la porta 266 I| cavallo; e domandò donde era e del nome. E' disse essere 267 I| ella il domandò donde egli era e come aveva nome, rispose: « 268 I| di Barberia. Per questo era molto amato, e per la prodezza 269 I| mosse. La prima schiera era giá fuori; e giunti alle 270 I| el romore, la battaglia era giá grande, quando Riccieri 271 I| perché uno de' loro capitani era stato morto da Alifer. Allora 272 I| dalla gente, e andò dov'era el re Filoter con diecimila, 273 I| abbandonò la battaglia ch'era contro al paladino Riccieri, 274 I| caduto re Filoter, il quale era giá rimontato; ma Alifer 275 I| suo signore. Domandò dov'era el re: fugli mostrato Alifer 276 I| battaglia, perché Alifer era rimontato a cavallo e molti 277 I| cittá faceva morire: ed era tanta la moltitudine del 278 I| camparono colui el quale era el maggiore nimico ch'avesse 279 I| disarmare, e domandollo s'egli era innaverato. Rispose che 280 I| Dio si raccomandò. E giá era fuori della camera uscito, 281 I| armata apresso a quella che v'era. Or combattendo a piede, 282 I| combatteva col bastone, era tornato alla spada, e quello 283 I| in Sansogna, e come egli era d'una cittá di Lombardia, 284 I| romore corse el famiglio ch'era andato con lui; e quando 285 I| dissele che el cavaliere nero era morto, e ch'egli era stato 286 I| nero era morto, e ch'egli era stato morto in sulla sala 287 I| loro guerra.~Riccieri, ch'era rimaso in sulla sala colla 288 I| domandò Riccieri chi egli era. Ed egli disse: «Io sono 289 I| dissegli come la quistione era venuta, e gittossi ginocchione, 290 I| seppe che 'l suo famiglio s'era fuggito, n'ebbe grand'ira, 291 I| seppe che Fegra Albana s'era morta. Di questo ebbe gran 292 I| pianti per Fegra; ma piú era l'allegrezza ch'egli era 293 I| era l'allegrezza ch'egli era vivo, che 'l dolore di Fegra, 294 I| e la prima zuffa.~ ~Non era ancora passato l'anno che 295 I| l'anno che Fegra Albana era morta, quando Riccieri si 296 I| gente entrò in mare. Grande era la nominanza del cavaliere 297 I| signori cristiani, tra' quali era el valente Sanguino di Maganza; 298 I| el campo. Folicardo, ch'era uscito della schiera de' 299 I| eran presi, e grande paura era drento alla cittá. E' saraini 300 I| e dissegli come quello era el paladino Riccieri. La 301 I| della fede cristiana, qual era migliore fe', lo re Filoter ( 302 I| migliore fe', lo re Filoter (era giovane e molto amava Riccieri, 303 I| rideva. Ora avvenne ch'egli era stato preso e fatto il cambio; 304 I| schiera fu messa in fuga. Ed era a grande pericolo Folicardo 305 I| Folicardo molto affaticarsi, ed era quasi lui solo cagione di 306 I| diedon le spalle. In questo era andata la novella a Riccieri 307 I| Riccieri che 'l re Filoter era morto; e poi sentí dire 308 I| morto; e poi sentí dire ch'era suto morto quello ch'aveva 309 I| egli conobbe che Folicardo era morto. Non ebbe mai alla 310 I| sentirono che 'l cavaliere nero era Riccieri,~e fuggirono con 311 I| tutta l'oste, che quello ch'era chiamato el cavaliere nero 312 I| chiamato el cavaliere nero era Riccieri paladino. Quando 313 I| Quando Riccieri sentí ch'egli era fermo il loro campo, disse 314 I| antiguardo; e in quello punto era andato Molion a soccorrere 315 I| nsegna ch'egli aveva quand'era con loro; e assalitisi con 316 I| avendogli in rotta, giá era la scura notte, quando e' 317 I| fui messo in prigione, non era vendicato, s'io non vi avessi 318 I| el corpo di Folicardo, ch'era rimaso fuora di Parigi, 319 II| e Riccieri amava lui; ed era Riccieri duca di Sansogna. 320 II| Chinamo, duca di Baviera, ed era stato molto tempo con lei, 321 II| chiamato lo re Fiore, ch'era re di Dardenna, ed era figliuolo 322 II| ch'era re di Dardenna, ed era figliuolo di Fiovo, come 323 II| come lo re Fiorello, ma era minore di tempo: questo 324 II| generazione aveva il segno, ma non era in croce: solamente cinque 325 II| l'amava e ammaestrava; ed era sotto la sua guardia, ed 326 II| sotto la sua guardia, ed era molto amato da' cittadini 327 II| nel tempo e nella etá ch'era Fioravante, prese vergogna 328 II| dire di Riccieri, quando era nel tempo ch'era allora 329 II| quando era nel tempo ch'era allora Fioravante, si vergognò 330 II| e dissegli ch'egli non era degno d'insegnare a sí nobile 331 II| nobile giovanetto quanto era Fioravante, ma ch'egli gl' 332 II| di Parigi a una lega, dov'era una ricca magione; e quivi 333 II| piacere. E la loro vita era questa, di schermire da 334 II| tanto lo vantaggiava, quanto era piú giovane e piú destro 335 II| della persona. E Salardo era vecchio, ed era molto superbo, 336 II| Salardo era vecchio, ed era molto superbo, ed era molto 337 II| ed era molto superbo, ed era molto ricco e savio, e quasi 338 II| suo senno si governava, ed era el piú antico barone de' 339 II| uno praticello. Salardo era vecchio, ed aveva lo barba 340 II| lo barba molto grande, ed era bell'uomo, e molto teneva 341 II| posto a giacere, per ch'egli era vecchio, sí per la vecchiezza, 342 II| rimproverandogli che suo padre era stato morto a Roma in servigio 343 II| giustiziere, domandò Salardo dov'era Fioravante, ed egli glielo 344 II| significarono al re com'egli era in prigione; e avevallo 345 II| segretamente tanto, che non se n'era avveduto persona. E la reina 346 II| compagnia a una festa ch'era fuori di Parigi, per lo 347 II| el giustiziere, e non v'era nessuno che ardissi di parlare 348 II| colla baronia; ma Riccieri era fuori della cittá a una 349 II| sarebbono venuti, perch'egli era una lega e mezzo di lunge 350 II| contò tutta la cosa come ell'era, e come el re gliele faceva 351 II| reina giunta in piazza, era sí grande la moltitudine, 352 II| ritornò al palagio.~El re era ritornato in sul palazzo, 353 II| un cavallo gli donò, ch'era chiamato Gioioso. E come 354 II| istrano caso stato quello ch'era addivenuto, e ravvolgendo 355 II| partito, gli disse ch'egli era alla stanza della reina. 356 II| fusse morto, la domandò che era di Fioravante; e la reina, 357 II| Riccieri sentí come Fioravante era partito, domandò la reina 358 II| e certi altri, e quanto era che s'era partito. Saputo 359 II| altri, e quanto era che s'era partito. Saputo questo, 360 II| lioncorno, perché dice ch'era buona contro al veleno; 361 II| preziosa al mio figliuolo». Ell'era in uno piccolo borsellino. 362 II| vertú ch'ell'aveva.~Riccieri era armato; e partissi della 363 II| Fioravante, el quale gli era inanzi di du' ore cavalcato; 364 II| per una selva, la quale era tra la Francia e la Dardenna; 365 II| vino, e tolsono la carne ch'era arrostita al fuoco mezza 366 II| essere conosciuto ch'egli era suo cugino.~ 367 II| cavaliere armato, el quale era figliuolo del re Galerano 368 II| Balante, sicché Balante era suo zio, e aveva nome Finaú. 369 II| aveva nome Finaú. Questo era il piú franco saraino di 370 II| mezzo della strada. Egli era solo, e disse: «Cavaliere, 371 II| Finaú che Fioravante non era caduto, e gridando disse: « 372 II| mezza ora, e l'uno e l'altro era molto affannato. Finaú aveva 373 II| caso che 'ntervenne.~Egli era passata nona, che lo re 374 II| uscire da quella porta, dond'era uscito Finaú, tre cavalieri 375 II| uccise quello saraino ch'era fuggito a Fioravante nel 376 II| domandando, trovato il bosco, dov'era entrato Fioravante, lo seguitava 377 II| raccordò che Fioravante s'era vantato di combattere con 378 II| Quando Riccieri udí com'egli era stato preso, si dolse molto 379 II| fonte d'acqua chiara, ch'era allato alla strada, e tese 380 II| sul prato, perché quello era beveraggio aloppiato. Subito 381 II| in una fossa d'acqua che era a pie' della fonte, e per 382 II| campo a Riccieri, perch'era piú giovane, e posegli Fioravante 383 II| gran boscaglia di spine, ch'era presso alla strada, ed eglino 384 II| e 'l dove e come Finaú era morto. Allora lo re Mambrino 385 II| periti; ma per lo romore ch'era stato a Dardenna, uno barone 386 II| aveva nome Tibaldo di Lima, era corso al romore con mille 387 II| abbandonata la battaglia ch'era dintorno a Riccieri e a 388 II| racquistata Uliana. Ella era tanto trasfigurata, che 389 II| Tibaldo sentí che questa era Uliana, ebbe grande allegrezza 390 II| allegrezza ebbe, perché ella era ritrovata e tornava dal 391 II| erano rotti per Tibaldo, s'era tornato drento alla cittá: 392 II| Misperio di Scondia, ed era sorella di Balante e di 393 II| tutta la corte, perché molto era temuto Finaú e 'l re Mambrino. 394 II| apresso gli domandò s'egli era di loro piacere che darebbe 395 II| castello detto Monault, ch'era presso a Balda a dieci miglia.~ 396 II| alloggiamento; e l'altra gente tutta era alloggiata, perché il castello 397 II| alloggiata, perché il castello era molto grande e bene fornito 398 II| parte dove il tradimento era ordinato.~In questa sera 399 II| leale, gli disse chi egli era e chi era Riccieri, e puosegli 400 II| disse chi egli era e chi era Riccieri, e puosegli in 401 II| dormire coll'arme indosso. Era giá passato i dua terzi 402 II| feciono sapere che gente era giunta di fuori e accampati 403 II| famigli, e andorono dov'era Balante, che gli aspettava. 404 II| Galerano sí bello cavaliere com'era Fioravante, gli domandò 405 II| d'una torre a Balda. Ed era in quello tempo tra' signori 406 II| quando alcuno cavaliere era preso in fatti d'arme, che 407 II| torre a due damigelle; l'una era figliuola del re Balante, 408 II| dosso a Fioravante, perché era tanto bello, e amendune 409 II| farle peggio, che Galerana era maggiore di tempo; e disse: « 410 II| a tutta la corte ch'ell'era caduta da sé.~ ~In questo 411 II| questo mezzo che Drusolina era rimasa nella prigione con 412 II| aveva detto loro chi ella era. E partissi da loro. E tornando 413 II| portolla sopra una finestra, ch'era sopra a uno grande fiume 414 II| capo aveva disfatto, ed era da poi caduta in uno pelago 415 II| questo fu creduto ch'ella era da sé caduta, e morta per 416 II| Fioravante come Galerana era morta per suo amore, e ' 417 II| disse a Drusolina chi egli era, e ch'egli la battezzò: 418 II| significando che Fioravante era preso.~ ~Mentre che a Balda 419 II| ch'aveva rimenata Uliana era Fioravante, figliuolo del 420 II| fratello, e tutta la cosa ch'era suta a Parigi, quando Fioravante 421 II| partí; e come quell'altro era Riccieri, primo paladino. 422 II| dissono come Fioravante era capitato sconosciuto con 423 II| papa Innocenzio Albani;~ed era imperadore di Roma Arcadius.~ ~ 424 II| imperadore e al Papa; ed era in questo tempo imperadore 425 II| Arcadio, negli anni 345, ed era papa in questo tempo Innocenzio 426 II| da capo tutta la cosa com'era stata, e 'l papa gli die' 427 II| sentirono della gente ch'era venuta a Dardenna, avevono 428 II| si battezzò, e seppe chi era Fioravante e Riccieri.~ ~ 429 II| le schiere. Pel romore ch'era stato, forte si maravigliavano 430 II| prigione, eglino domandarono ch'era stato quello romore. Ella 431 II| Drusolina, gli disse chi egli era e come avea nome Fioravante, 432 II| Francia, e come quell'altro era Riccieri, paladino di Francia. 433 II| cristiani.~ ~Di fuori di Balda era uscito lo re Balante e re 434 II| di Dardenna.~ ~Ogni parte era ordinata con buoni capitani; 435 II| e udí dire come Tibaldo era morto. Egli maladiva i traditori 436 II| chiavi e alla croce, ch'era la croce del papa, che porta 437 II| quello punto, perché non era rimaso persona nel palazzo: 438 II| persona nel palazzo: ognuno era corso fuori della cittá, 439 II| battaglia, e re Galerano era armato a cavallo, e ragionava 440 II| racquistarono il papa ch'era preso, e molti cardinali. 441 II| fiamma; domandò che bandiera era quella. Fugli detto ch'egli 442 II| quella. Fugli detto ch'egli era la bandiera de' cristiani, 443 II| Balante sapeva che Riccieri era il migliore cavaliere del 444 II| questa?», fugli detto ch'egli era il re Balante. Fioravante 445 II| re Balante, come sentí ch'era perduta una porta, fuggí 446 II| aveva nome Valenziano, ed era della schiatta di Baviera, 447 II| Salardo di Brettagna, il quale era a quello tempo il maggiore 448 II| damigella per moglie, la quale era figliuola del duca Salardo 449 II| che in tutta Francia non era la piú bella damigella, 450 II| bella damigella, e che ella era la piú gentile, e che per 451 II| molte donne, e negli conviti era sempre la figliuola di Salardo, 452 II| trovato il famiglio (ed era di buona ora), disse Fioravante: « 453 II| armato, e dimandò chi egli era e quello che andava facendo. 454 II| stavano bene, e ch'egli era tutto stanco per la grande 455 II| di cui elle erano, s'egli era vivo.~ 456 II| romitoro, dove il famiglio era suto impiccato; e picchiato 457 II| romitoro, e 'l ronzino menò dov'era l'altro; e tornò a Fioravante, 458 II| quello che egli aveva, che era tanto aspro a mangiare, 459 II| che la cittá di Scondia era assediata da grande gente 460 II| signori saraini vi furono, ed era stretto parente del soldano 461 II| perché gli fu detto ch'egli era stato col soldano nelle 462 II| gli accertarono ch'egli era vero, e mostrorono il mandato 463 II| e disse loro come egli era contento, ma che Drusolina 464 II| Mentre che questa guerra era in Iscondia, Fioravante, 465 II| quale lo domandò donde egli era e quello ch'andava facendo. 466 II| andava facendo. Rispose che era borgognone e che andava 467 II| entrare drento, dicendo che era forestiere e cercava d'avere 468 II| menato a uno abergo, ch'era dirimpetto a una finestra 469 II| della condizione in che era la cittá, e l'oste ogni 470 II| destò, e domandò chi ella era; ed ella gliele disse. Quando 471 II| disse. Quando sentí chi ella era, egli le disse: «Damigella, 472 II| questa scusa, perché ella era saraina, e la fede cristiana 473 II| e corse alla porta dove era levato il romore, e uscí 474 II| soldano.~In questo punto era lo re Balante con Drusolina 475 II| Fioravante per sapere chi egli era,~ed egli disse avere morto 476 II| finestra della camera, ch'era dirimpetto allo abergo, 477 II| mangiare, e conobbe ch'egli era quello cavaliere ch'aveva 478 II| Drusolina, e domandò l'oste chi era questa Drusolina. Disse 479 II| ella lo domandò chi egli era; ed egli subito rispuose 480 II| egli subito rispuose ch'era di Borgogna presso al reame 481 II| perché io sapeva ch'egli era vostro capitale nemico, 482 II| che la figliuola dell'oste era morta per amore del cavaliere 483 II| per amore del cavaliere ch'era venuto nella cittá novellamente. 484 II| della cittá, tutta l'oste era impaurita, e bestemmiavano 485 II| armati, perché molto popolo era fuori della cittá; e per 486 II| indrieto, e Drusolina, ch'era giá salita in sul palazzo 487 II| rendesti la vita, quando non era in mia libertá, e ora che 488 II| considerò che 'l soldano era el maggiore signore della 489 II| come il cavaliere novello~era Fioravante; e come trattava 490 II| Iscondia uno buffone ch'era stato a Parigi gran tempo, 491 II| nella grazia del re che non era, s'accostò all'orecchie 492 II| tenne di certo ch'egli era Fioravante. E dubitando 493 II| Drusolina, e Fioravante s'era allora partito. Drusolina 494 II| richiesto Fioravante, com'era usato, andò nel consiglio, 495 II| paura si pose a sedere dove era il suo diputato luogo. E 496 II| piangendo, disse come ella era stata tradita dalla madre. 497 II| cuore; e mai tra loro non era stato peccato se non di 498 II| dire che in quella prigione era una tomba sotto terra, per 499 II| andare a uno castello ch'era presso a Scondia a cinque 500 II| Drusolina fece sentire come ella era quivi, e le guardie l'apersono: