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Libro
1 I| Gostantino, e vennegli piatá, e disse a' servi: «Mandateli via»; 2 I| piatá a questi innocenti, e disse queste parole: «Io voglio 3 I| mattina sentí una boce che disse: «Fa quello che tu hai udito, 4 I| attorniato, levò le mani a Dio e disse: «Venuto è il dí che io 5 I| rispuose essere desso egli. Disse Lucio Albanio: «Gostantino 6 I| Gostantino manda per te». Disse Salvestro: «Bene mi piace; 7 I| messa, si volse a Lucio e disse: «Va, amico, e cogli una 8 I| Maravigliandosi, Lucio disse: «Pure ora le seminasti: 9 I| perché mi gabbi?». Salvestro disse: «Va, servo di Dio, che 10 I| addimandò il battesimo, e disse come aveva veduto Jesú Cristo, 11 I| quello che egli voleva. Disse Gostantino quello che aveva 12 I| aveva udito in visione, e disse: «Fa che io abbia di quella 13 I| Cristo». E predicògli, e disse chi fu Cristo, in questo 14 I| fare battezzare tutta Roma. Disse Salvestro: «Leva su del 15 I| grande gotata, e apresso disse: «Ribaldo poltrone, se io 16 I| quando udí questa cosa, disse: «Sozzo poltrone che tu 17 I| inanimato giá sarebbe mosso. Disse Giambarone: «Non fare cosí; 18 I| passa, serrate le porte—». Disse Giambarone di subito: «Ma 19 I| giunse alle spalle, gli disse: «O figliuolo della fortuna, 20 I| questo Fiovo si volse, e disse: «O padre, perché mi farai 21 I| presto ritornò al padre, e disse: «Padre, perdonami se io 22 I| che aveva nome Sanguino, e disse «Io so che Gostantino ène 23 I| ti siamo raccomandati». Disse Sanguino: «Per certo che 24 I| Fiovo se gli inginocchiò, e disse: «O santo uomo, io non sono 25 I| suo, gli venne piatá, e disse: «Amico, io nonn'ho da mangiare, 26 I| chi egli era. Fiovo gli disse: «Io sono di gentile legnaggio»; 27 I| gentile legnaggio»; ma non gli disse però chi egli era.~Essendo 28 I| cercando». E Giambarone disse: «O santo uomo, noi non 29 I| Quando Sanguino lo vidde, disse: «Omè, caro mio cugino, 30 I| lagrimò di tenerezza, e non disse niente, imperò che Fiovo 31 I| e arrecò quattro pani, e disse al romito: «Questo è Fiovo, 32 I| vannosene a Melano; e Sansone disse loro di Durante signore 33 I| romitoro, gli salutò, e disse: «Lodate tutti Iddio, imperò 34 I| n'ha mandati quattro». E disse molte orazioni, e fenne 35 I| romito abracciò Fiovo, e disse: «Caro mio nipote, sappi 36 I| per battaglia». Allora gli disse ciò che l'agnolo gli aveva 37 I| la bandiera. Apresso gli disse: «L'agnolo mi comandò che 38 I| era della cittá di Melano, disse a Fiovo: «Signore, non andiamo 39 I| sonare a Melano una campana. Disse Sansone: «Noi saremo assaliti, 40 I| vinto dalla buona fede, disse a Sansone: «Io voglio che 41 I| guardare questa bandiera». Disse Sansone: «Questo non voglio 42 I| alla strada. Allora Fiovo disse a Sanguino: «Te' questa 43 I| Corse dov'era Sansone, e disse: «Io ti priego che tu torni 44 I| lo domandò chi egli era. Disse Fiovo: «Io sono Fiovo, figliuolo 45 I| non l'abbiamo ubidito». Disse Fiovo: «La fede di Cristo 46 I| mi fu data dall'agnolo». Disse Artilla: «Ella ce l'ha bene 47 I| l duca aveva il torto. Disse a' compagni: «A noi conviene 48 I| soldo per vivere. Il duca disse: «Io ho poco bisogno di 49 I| E 'l duca se ne rise, e disse: «La maggiore condotta di 50 I| suoi nemici. Giambarone disse: «Noi siamo taliani e andiano 51 I| pigliare soldo da voi, e disse che voleva che noi perissimo 52 I| Gostantino che s'è battezzato». Disse il re Nerino: «Perché voi 53 I| tornerei alla sua ubidienza». Disse Fiovo: «Non abbiate paura; 54 I| Fiovo parlò a' compagni, e disse loro: «Questo gentile signore 55 I| era Fiovo. E 'l romito gli disse: «Egli è vostro amico, e 56 I| ginocchioni a' piedi di Fiovo, e disse: «Signore, io ti priego 57 I| lo fece levare ritto, e disse: «O nobile re, tu m'hai 58 I| vescovo di Roma». Allora gli disse quello che gli era intervenuto 59 I| ragunare sua baronia, e disse loro: «Signori, nella cittá 60 I| parlamento, nel quale il duca disse in questo modo: «O Fiovo, 61 I| udendo cosí parlare Fiovo, disse: «O nobile signore Fiovo, 62 I| tutto il mio paese». Fiovo disse: «Io voglio el consiglio 63 I| ragionò loro di questa guerra. Disse Giambarone: «Questa impresa 64 I| con Brandoria sua donna, e disse il perché ne dubitava; ma 65 I| ne dubitava; ma ella gli disse: «Signore, ogni guerra è 66 I| ebbe alquanti, parlò loro e disse: «O carissimi padri e fratelli, 67 I| di Francia. E una notte disse a Sanguino: «La fortuna 68 I| tiene contro a ragione». Disse Sanguino: «Non mi parlare 69 I| quistione. Alla fine tanto gli disse, che lo sventurato consentí 70 I| nella faccia di colore. Disse allora Fiovo: «Che avesti, 71 I| vendetta». Sanguino lagrimò, e disse: «Signore, ben vegg'io il 72 I| grande amore che mi portate». Disse Fiovo: «O caro mio cugino, 73 I| se non come a me propio». Disse Sanguino: «A voi merito 74 I| lui tradimento. Ed ella disse: «Non sai tu che assai volte 75 I| favellò con Fiovo, el quale disse: «Io non credo che il mio 76 I| quella propia sera tanto disse Soriana a Sanguino, che 77 I| modo si tenere. Ed ella disse: «Io favellerò a molti amici 78 I| parole alla sua madonna, disse la mattina a quello famiglio: « 79 I| certi suoi segreti famigli, disse loro segretamente: «Ponete 80 I| per amore di lei. Ed ella disse: «Non ti partire, perciò 81 I| famigli che egli non soleva. Disse Giambarone: «Va e ritruova 82 I| stava attento, ella gli disse ogni cosa, ed egli rapportò 83 I| tutto cambiato nel viso. Disse Fiovo: «Bene venga Sanguino»; 84 I| cosí cambiato nel viso?». Disse Sanguino: «Io mi sento pure 85 I| altra? Che male ha ella?». Disse Sanguino: «Non so. Ella 86 I| vedesse». «Per mia fe'!» disse Fiovo, «per questo io non 87 I| cominciò a dire: «Ora è tempo». Disse Fiovo: «Tu di' vero, traditore, 88 I| lettera in mano. E Giambarone disse: «Signore, io non veggio 89 I| assediato drento da Roma, e disse: «Signori, se Gostantino 90 I| posegli nome Argorante. E disse che aveva in odio el re 91 I| Riccieri gli giunse inanzi. Disse Fiovo: «O Riccieri, che 92 I| ballare con molte damigelle». Disse Fiovo: «Quando io ero del 93 I| passare oltre; e Fiovo ancora disse: «E acquistai e difesi Provino, 94 I| fatto signore di Sansogna». Disse Riccieri: «Io non potrei 95 I| combatta chi vuole e chi può». Disse Fiovo: «Ahi sozzo poltrone, 96 I| Allora Riccieri si partí, e disse: «Ancora potrebbe venire 97 I| tutti questi openioni, e disse che egli era corpo umano, 98 I| sarebbe a ognuno manifesto. Disse Fiovo, sendo in su la sala 99 I| aveva arme. Rispuose di no. Disse Fiovo: «O se tu fossi armato 100 I| sono uso di combattere». Disse Fiovo: «Tu non sarai mai 101 I| chiamò uno suo famiglio, e disse: «Va' drieto a Riccieri, 102 I| ebbe veduto e saputo, lo disse a Fiovo, ed egli gli disse: « 103 I| disse a Fiovo, ed egli gli disse: «Fa' che domane tu vada 104 I| mostrò il corpo del padre. Disse Fiovo: «Ora attendiamo a 105 I| battaglia: e trovato Attarante, disse: «Io ho voglia, come disperato, 106 I| che 'l campo si rifará». Disse Attarante: «O signore, per 107 I| Giambarone, trovato Fiovo, gli disse le smisurate prodezze che 108 I| Giambarone, e ogni cosa gli disse. In questo mezzo e' cristiani 109 I| giunse a lui, e gridando gli disse: «O villano cavaliere, perché 110 I| Riccieri uno scudiere armato, e disse: «O franco cavaliere nero, 111 I| iscostata la gente, Riccieri disse a Fiovo: «Torniamo alle 112 I| il freno del cavallo, e disse: «Io non ti lascerò mai, 113 I| dicessi: «Io sono Riccieri». Disse allora Fiovo: «Io ti priego 114 I| altre volte; ma Riccieri disse che a lui non pareva, imperò 115 I| cominciò a sospirare, e disse agli ambasciadori: «Voi 116 I| che voi l'avessi veduto». Disse l'ambasciadore: «cosí piacesse 117 I| in campo!» La damigella disse pianamente: «Prima siano 118 I| comandasse, fare. Ella gli disse: «A te conviene andare a 119 I| barbero parlare; e poi gli disse: «Se niuno ingegno di parlare 120 I| Riccieri ebbe letto la lettera, disse al famiglio: «Io ti risponderò 121 I| ingannato. E la mattina disse il famiglio a Riccieri: « 122 I| gittò al collo, e baciollo. Disse il famiglio: «Per certo, 123 I| morto Arcaro. Ed ella gli disse: «Acciò che istia sicuro, 124 I| battezzò con lei; ed ella disse: «Piglia di me ogni piacere 125 I| tua volontá». Riccieri le disse: «O nobile donna, io non 126 I| vi faranno grande onore». Disse Fegra: «O signore, quando 127 I| ce ne andiamo». Riccieri disse: «Come saremo in ordine 128 I| Riccieri fu venuto, gli disse tutto il torniamento ch' 129 I| lei ne menasse con seco. Disse Riccieri: «Poi che si dee 130 I| siamo ritenuti a' porti». Disse Fegra: «Io ho giá fornito 131 I| volta mutò sopravesta, e disse a' suo' cavalieri che si 132 I| Fegra, detto Acail, gli disse come Basirocco aveva loro 133 I| a Fegra, e ogni cosa le disse. Ed ella mandò a dire a' 134 I| stormenti a finita giostra; e disse ad Achirro, suo fratello, 135 I| guiderdone; e tutto il fatto gli disse. E il re non gli credette 136 I| una loica parola, che egli disse: «Io giurerei per Balain 137 I| Fegra». Poi si partí, e disse: «Io voglio andare a dirlo 138 I| Arcimenio e per molti altri, e disse loro: «Chi arebbe mai creduto 139 I| chiamato Riccieri paladino». Disse Basirocco: «Se' tu quello 140 I| la spada in mano». Allora disse Basirocco: «Tu menti per 141 I| sarebbono potuti durare inanzi». Disse Riccieri: «Se la quistione 142 I| caviamo Riccieri di pregione?» Disse Acail: «Madonna, pure male, 143 I| di notte dieci guardie». Disse Fegra dolendosi: «Io vorrei 144 I| pure che egli scampi». Disse Acail: «Madonna, voi lo 145 I| andremocene con lui». Fegra disse: «Tu hai bene immaginato»; 146 I| andati a dormire; ed egli disse loro: «Io voglio ire a provare 147 I| della sua presura; e apresso disse: «O signore mio, vattene 148 I| il danno ch'egli faceva. Disse Riccieri: «Come ha nome 149 I| uomo». Alcuno cittadino disse: «Voi ci parete uno gentile 150 I| presso l'uno all'altro, disse Folicardo: «O franco cavaliere, 151 I| piacere di dire il tuo nome». Disse Riccieri: «Io mi fo chiamare 152 I| chiamare il cavaliere nero». Disse Folicardo: «Il tuo meglio 153 I| cavalieri dal re Danebruno». Disse Riccieri: «Non perdiamo 154 I| cavallo, perché era caduto. Disse Riccieri: «O cavaliere, 155 I| peggiore della battaglia, disse: «O franco cavaliere, io 156 I| Quando Riccieri l'udí, disse: «O Folicardo, per lo Iddio 157 I| Folicardo ch'egli era Riccieri, disse: «O franco cavaliere, nonn' 158 I| arrendessi a Riccieri, e disse: «O Riccieri, io priego 159 I| E vedendo la battaglia, disse Riccieri a Folicardo: «Che 160 I| Che vogliamo noi fare?» Disse Folicardo: «E che stiamo 161 I| sono Salardo di Brettagna.» Disse Folicardo: «O cristiani, 162 I| E trovato Fiovo, gli disse come Folicardo gli avea 163 I| drento a Roma; ma Riccieri disse a Gostantino e a Fiovo che 164 I| sapeva; ma uno alamanno gli disse: «Signore, e' porta propio 165 I| Riccieri l'ebbe inteso, e disse: «Costui fu Basirocco». 166 I| che m'hai addimandato?» Disse Riccieri: «Io sono vostro 167 I| figliuolo di Giambarone». Disse Fiorello: «O carissimo fratello, 168 I| Danebruno tornò alle bandiere, e disse a Balante e a Galerano: « 169 I| Come vi pare di fare?» Disse Balante: «Signore, noi siamo 170 I| in Barberia!». Ed ancora disse Balante: «Io veggio a' Romani 171 I| chiamò in una camera, e disse loro queste parole: «El 172 I| promessione e preghiera tanto disse, che egli giurò e promisse 173 I| governato da somma lealtá, disse: «Fratello, la grazia che 174 I| questo romore. Riccieri disse come l'avevano assalito 175 I| avevano morto un suo compagno. Disse Alifer: «Per lo iddio Balain, 176 I| chiamato el cavaliere nero. Disse Alifer: «Per amore di questi 177 I| si volse verso el campo e disse: «O cavalieri, tornate al 178 I| donde era e del nome. E' disse essere di Ragona, e che 179 I| Riccieri, tra sé stessa disse: «Per certo costui sará 180 I| Fegra subito lo riconobbe, e disse: «O franco cavaliere, vedesti 181 I| Roma, lui e Fiovo». Ed ella disse: «Se tu sarai franco cavaliere, 182 I| che tu sia mio campione». Disse Riccieri: «Madonna, io non 183 I| Riccieri da parte, e sí gli disse: «O signore mio, non credere 184 I| Riccieri la confortò e disse: «Chiamatemi pure el cavaliere 185 I| e alcuno si fe' inanzi e disse: «O cavaliere nero, accettate 186 I| donna volse proposito e disse: «Egli non vuole; ma per 187 I| cittá per un'altra porta, e disse al re che ferisse nella 188 I| maggior guardia al campo, e disse a tutti come l'altra mattina 189 I| segretamente; e poi gli disse: «O signore mio, molti della 190 I| altra damigella lo scudo. Disse Fegra: «O cavaliere, ricordati 191 I| donò suo saluto. Allora disse Alifer: «O cavaliere nero, 192 I| gentile signore del mondo». Disse Riccieri: «Io non venni 193 I| della battaglia; ond'egli disse inverso Riccieri: «O cavaliere 194 I| Tu non me lo dicesti». Disse Riccieri: «Per questo non 195 I| forestieri; ed egli gli disse: «Fammi l'usanza». Riccieri 196 I| tanti. Quando lo vidde, disse: «Volesse Balain che costui 197 I| Riccieri chi egli era. Ed egli disse: «Io sono el cavaliere nero, 198 I| Muoia! Muoia!». Ma egli disse verso e' baroni: «O nobilissimi 199 I| la sua valentia». Alcuno disse: «O signore, ricordivi ch' 200 I| Alifer, vostro capitano». Disse Danebruno: «Egli nollo uccise 201 I| riconobbe Riccieri, e non disse niente. Riccieri se n'avvide, 202 I| furono rilegati, Salardo disse al re Fiore: «Noi stiamo 203 I| alla cittá. E Folicardo disse a' baroni cristiani quello 204 I| onore che gli fue fatto. Disse allora Riccieri: «Per certo 205 I| queste parole el re Filoter disse: «O cavaliere nero, guardate 206 I| udito da quegli del campo». Disse Riccieri: «Come signore, 207 I| signore e fratello». El re gli disse: «Cosí voglio; e che tu 208 I| piacque queste parole, e disse: «I' mi ci voglio pensare 209 I| cominciorono a combattere. Riccieri disse: «O franco re, che farai?» 210 I| Fiorello subito lo riconobbe, e disse: «O nobile Riccieri, ritorna 211 I| tua patria». Riccieri gli disse: «Io mi metterò in fuga. 212 I| era fermo il loro campo, disse al re Fiorello: «Voi rimarrete 213 I| spada di Monargis in mano, e disse: «O can saraino, questa 214 I| Allora lo chiamò traditore, e disse che a tradimento gli aveva 215 I| fermò colla spada in mano, e disse: «O nobilissimo cavaliere, 216 II| insegnerebbe volentieri. E disse al re: «Santa Corona, el 217 II| teme el maestro». Allora disse lo re Fiorello a Salardo 218 II| fu sopra, si vergognò, e disse a sé medesimo: «Sempre saresti 219 II| Salardo minacciando gliele disse, rimproverandogli che suo 220 II| e confortava Salardo, e disse: «Io ti mosterrò ch'io amo 221 II| Fioravante, ed egli glielo disse. El re comandò al giustiziere 222 II| villanamente. El giustiziere gli disse tutto 'l fatto, e come il 223 II| parve molto giovanetto, e disse: «Iddio ti faccia forte, 224 II| parlare, la riconobbe, e disse forte: «Omè, madre, pregate 225 II| compagnia, e rinvenuta in sé, disse: «O malvagio giustiziere, 226 II| ginocchione a' piedi, e disse: «O signore mio, quanto 227 II| ritta, e la reina piangendo disse: «O nobilissimo duca, la 228 II| d'attenergli la promessa. Disse Salardo: «Come volete ch' 229 II| volete ch'i' faccia?» Ella disse: «Dimandatelo al re di grazia».~ 230 II| Salardo andò dinanzi dal re, e disse: «Santa Corona, tu hai fatta 231 II| pianse d'allegrezza, e disse: «Cosí sia, come voi avete 232 II| dinanzi al padre, ed e' gli disse: «Va', 'nginocchiati dinanzi 233 II| dimandò perdonanza a Salardo. Disse Salardo: «O Fioravante, 234 II| sospiri abracciò Fioravante, e disse: «O caro mio figliuolo, 235 II| tenendolo abracciato, gli disse: «Caro mio figliuolo, da 236 II| confortò, pieno di potenza, e disse: «Madre, non temere di quello: 237 II| sapeva che fosse partito, gli disse ch'egli era alla stanza 238 II| reina, vedendo Riccieri, gli disse: «Oimè, caro fratello, io 239 II| partito. Saputo questo, disse alla reina: «Non vi date 240 II| io lo troverrò». «Omè!», disse la reina, «non fare, imperò 241 II| se n'ebbe a 'ndare solo». Disse Riccieri: «Madonna, se lo 242 II| E diella a Riccieri, e disse: «Io mi dimenticai di dare 243 II| correva drieto. Fioravante disse: «Donna, non aver paura, 244 II| non ti faranno oltraggio». Disse quello saraino: «Tosto ha' 245 II| tu trovato amadore!»; e disse verso Fioravante: «Cavaliere, 246 II| m'hai di leggere morto!» disse Fioravante. «Ma a me incresce 247 II| venire, cominciò a ridere, e disse: «Costui vorrá pure morire!» 248 II| di testa. E la donzella disse: «O nobile cavaliere, quanto 249 II| l'abracciò e baciolla, e disse: «Damigella, non temere, 250 II| mangiando, la damigella disse: «Cavaliere, non ti maravigliare 251 II| Fioravante la confortò e disse: «Da me non temere, ch'io 252 II| strada. Egli era solo, e disse: «Cavaliere, donde se' tu?» 253 II| sono del reame di Francia». Disse Finaú: «Com'hai tu nome?» 254 II| meni tu questa damigella?» disse il saraino. Fioravante rispose: « 255 II| suo padre». «Per mia fe'», disse Finaú, «che tu nolla menerai 256 II| morte, e va' a tuo viaggio». Disse Fioravante: «Per mia fe', 257 II| ti costerá cara». «Come!» disse Finaú, «credila tu difendere? 258 II| difenderesti». Fioravante disse: «O tu ci da' la via, o 259 II| non era caduto, e gridando disse: «O cavaliere, di te m'incresce, 260 II| Fioravante tutto intronò, e disse: «O vero Iddio, aiutami 261 II| in mano, stavano saldi. Disse Finaú: «Cavaliere, qual 262 II| tu non potrai difendere». Disse Fioravante: «S'io vinco 263 II| combattere contro alla ragione». Disse Finaú: «Io sono signore 264 II| e però non ti fo torto». Disse Fioravante: «Com'hai tu 265 II| e va' al tuo viaggio». Disse Fioravante: «Ora vedrai, 266 II| cittá; e non trovandolo, disse lo re Galerano: «Egli è 267 II| di quegli cavalieri gli disse: «O signore, non fare per 268 II| in sullo scudo, e poi gli disse: «Compagnone, non fere, 269 II| pezzi d'arme. Fermossi, e disse: «Qui è stata battaglia». 270 II| Misericordia, Iddio!». «O me,» disse Riccieri, «che quello è 271 II| combattere con cento cavalieri. Disse Riccieri tra sé medesimo: « 272 II| strada; e rivedute le lance, disse: «O lass'a me, che, quando 273 II| molto lo ringraziò, e l'uno disse all'altro la sua ventura. 274 II| quando costoro giunsono, disse «Bene vada quella compagnia! 275 II| Fioravante aveva fame, e disse: «No' faren teco colezione». 276 II| mangiato alcuno boccone, disse Fioravante: «Ha' tu niente 277 II| l'elmo, prese la spada, e disse verso Uliana: «Damigella, 278 II| tagliare loro la testa. Disse Uliana: «Se tu ami la mia 279 II| la sua via verso Balda. Disse la donna: «Per Dio, andiamo 280 II| E cavalcando, la donna disse: «Andiamo piano, ch'io sono 281 II| piano, ch'io sono grossa.» Disse el ribaldo: «Noi possiano 282 II| poco stette che si risentí. Disse Riccieri: «No' siamo due 283 II| siamo due be' campioni!». E disse «Omè! come faremo noi?» 284 II| dormito da ieri in qua». Disse Riccieri: «E' non può essere, 285 II| Fioravante si rallegrò, e disse: «Adunche e' son poco lontani». 286 II| pose mente alle pedate, e disse: «E' vanno verso Balda. 287 II| volgeva; e veduto Fioravante, disse al briccone: «I' ho grande 288 II| Fioravante le mani a dosso, e disse: «Donna, lascialo a me». 289 II| vide e udí el romore, e disse a Uliana: «Che gente sará 290 II| Ed ella, come gli vide, disse: «O lass'a me, che sono 291 II| spada di Finaú suo cugino, e disse a Fioravante: «Questa spada 292 II| del mio fratello Finaú». Disse Fioravante: «Io l'acquistai 293 II| questa è la sua spada», disse Fioravante; «e io ho nome 294 II| Tibaldo fu il primo che disse al re tutta la cosa come 295 II| e 'l re Mambrino. Allora disse Tibaldo: «Santa Corona, 296 II| e di questi cavalieri.» Disse il re: «Tu di' vero, ma 297 II| darebbe a Tibaldo di Lima. Disse Fioravante: «O franco re, 298 II| posare; ed essendo soli, disse Lione verso Lionello: «O 299 II| famiglio cosí giurò di fare. Disse Lione: «Vattene istanotte 300 II| faceva di sé buona guardia, e disse a Fioravante ch'egli avesse 301 II| sua persona, ma non gli disse la cagione. E poi che la 302 II| egli s'accostò a Lione e disse: «Che ha a fare qui il famiglio 303 II| faranno le nostre spade.» Disse Tibaldo: «Io ti priego che 304 II| vide sollecito e leale, gli disse chi egli era e chi era Riccieri, 305 II| molto chetamente. Allora disse Lione alla gente ch'erano 306 II| attendete a buona guardia.» Disse Lionello: «Io voglio venire 307 II| ch'eran di Francia; e cosí disse Riccieri. Non gli domandò 308 II| il lamento di Fioravante, disse: «O caro mio signore, non 309 II| le simile parole; apresso disse: «O quanti vassalli mangiano 310 II| cominciarono a piangere. Disse Drusolina: «Per mia fede, 311 II| domandò: «Di quale?» Ed ella disse: «Di quello piú giovane». 312 II| era maggiore di tempo; e disse: «Io ne innamorai prima 313 II| Drusolina le rispuose e disse: «E' non è vero, imperò 314 II| portiamo loro da mangiare». Disse Galerana: «E cosí innamorai 315 II| maggiore, de' rimanere a me». Disse Drusolina: «Anzi egli debbe 316 II| Galerana appellò Fioravante, e disse: «O giovane gentile, odi 317 II| honne dato il mio a te». Disse Drusolina: «Tu non di' la 318 II| come ella istava, e poi disse: «Or giudica quale è di 319 II| quistione: ed egli rispuose e disse: «Voi siete amendua belle 320 II| alla figura d'Apollino, disse queste parole lagrimando: « 321 II| isperanza: e dopo molte parole, disse Drusolina: «Io voglio andare 322 II| tornò sola alla prigione, e disse a Fioravante come Galerana 323 II| nella prigione; e Fioravante disse a Drusolina chi egli era, 324 II| Monault. E giunto a Dardenna, disse al re Fiore come i sua figliuoli 325 II| Tibaldo di Lima, il quale disse da capo tutta la cosa com' 326 II| domandolla. La madre le disse: «O figliuola mia, abbi 327 II| gli portava Drusolina, gli disse chi egli era e come avea 328 II| di Francia. E Drusolina disse: «Ora sono io la piú contenta 329 II| fatto questo saramento, disse Drusolina: «Volete voi uscire 330 II| perché noi non abbiamo arme». Disse Drusolina: «Le vostre arme 331 II| vostra domanda». Allora disse Fioravante come il suo padre 332 II| ella gli aveva a sua posta. Disse Fioravante: «Io vi prego 333 II| schiera contro al loro padre. Disse lo re Galerano: «Questo 334 II| Galerano: «Questo è ragione». E disse loro: «Siate valenti, che 335 II| di bene fare. E 'l papa disse la mattina la messa, e benedisse 336 II| Drusolina alla prigione, e disse tutte queste cose a Fioravante 337 II| Fioravante e a Riccieri. Disse Fioravante: «O nobile donna, 338 II| Drusolina l'abracciò e baciò, e disse: «Io temo che le donne franciose 339 II| armati colle lancie in mano, disse Drusolina un'altra volta 340 II| donna che Drusolina. Ed ella disse: «Piaccia a Cristo che tu 341 II| l'ultima parola ch'ella disse [fu]: «O Fioravante, io 342 II| tutta iscapigliata. Ella disse che quegli cavalieri l'avevano 343 II| cavaliere giunse a lui e disse: «O signore, i cristiani 344 II| salire a cavallo, e poi gli disse: «O Balante, l'amore della 345 II| lagrimando l'abracciò e baciò, e disse: «Se tu vorrai, ancora sarai 346 II| Fioravante, e motteggiando gli disse ch'ella gli voleva dare 347 II| trovato in lei. La reina gli disse uno dí in segreto modo: « 348 II| amore». La reina adirata disse: «O come può essere che 349 II| solo a quella porta, e non disse niente a persona di sua 350 II| famiglio (ed era di buona ora), disse Fioravante: «Andiamo una 351 II| ingannato di sé medesimo, disse: «Io posso andarmene con 352 II| grande fatica dell'arme. Disse il romito: «Tu debbi avere 353 II| non si seppe scusare, ma disse: «E' fu il mio peccato». 354 II| E' fu il mio peccato». Disse il romito: «Io sto qui per 355 II| ingannato e rubato, e tra sé disse: «Or che farai, isventurato 356 II| romito uscí fuori armato, e disse: «Tu debbi essere di questi 357 II| poco fa a quello altro». Disse Fioravante: «Santo romito, 358 II| E il romito lo guatò e disse: «Chi se' tu?». Disse Fioravante: « 359 II| e disse: «Chi se' tu?». Disse Fioravante: «Io sono uno 360 II| faceva questo pane. Il romito disse: «Io piglio erbe, e pestole 361 II| gli cascassino di bocca; e disse: «Io ho mangiato e beuto, 362 II| mostrògli il famiglio impiccato. Disse Fioravante: «Se non mi fossi 363 II| tornato a Bambillonia, lo disse al soldano suo padre, e ' 364 II| Balante si maravigliò, e disse agli ambasciadori: «Io temo 365 II| reina e alla figliuola, e disse loro la dimanda del soldano, 366 II| consenta d'averlo per marito». Disse Balante: «O figliuola mia, 367 II| fra sé stessa sospirando disse: «O Fioravante, signore 368 II| tornò agli ambasciadori, e disse loro come egli era contento, 369 II| condotta di cento cavalieri. Disse il soldano: «E' basterebbe 370 II| Fioravante fu presso alla cittá, disse a quelli che lo menavano: « 371 II| ne fece beffe.~Fioravante disse a quegli che lo menassino 372 II| si perderebbe. Fioravante disse: «Oste, come hai tu vettovaglia?». 373 II| come hai tu vettovaglia?». Disse l'oste: «Io non credo che 374 II| non si può piú tenere». Disse Fioravante: «Taci, ostiere, 375 II| e l'oste ogni cosa gli disse. E poi ch'ebbe cenato, Fioravante 376 II| ch'ebbe cenato, Fioravante disse: «Io sono stanco, e vorrei 377 II| ella era; ed ella gliele disse. Quando sentí chi ella era, 378 II| sentí chi ella era, egli le disse: «Damigella, perdonami, 379 II| La damigella si partí e disse: «O cavaliere, temo ch'io 380 II| Fioravante per confortarla disse: «Domane farò vostra volontá». 381 II| Fioravante; e mangiando, disse l'oste: «Io credo che questa 382 II| cittá non ha vettuvaglia». Disse Fioravante: «Forse che non 383 II| domandò l'arme e 'l cavallo. Disse l'oste: «Cavaliere, non 384 II| vostro». Fioravante rise e disse: «Io non ho ancora pagato 385 II| il desinare». L'ostiere disse: «Messere, io non voglio 386 II| lo scudo e la lancia, e disse all'oste: «Ciò ch'io guadagnerò, 387 II| Drusolina lo mostrò al padre. Disse Balante: «Egli ha poco senno». 388 II| sapere chi egli era,~ed egli disse avere morto Fioravante e 389 II| chiamò due gentili uomini, e disse: «Vedete voi quello cavaliere 390 II| chi era questa Drusolina. Disse l'oste: «Ella è quella, 391 II| e fecionle l'ambasciata. Disse Drusolina: «Tornate, e non 392 II| presso al reame di Franza. Disse Drusolina: «Tu non puoi 393 II| parte, segretamente gli disse: «Tu debbi essere Fioravante, 394 II| queste arme ti ricognosco». Disse Fioravante: «Madonna, l' 395 II| questo cavaliere armato, e disse: «Chi è questo cavaliere 396 II| parlandogli segretamente, gli disse: «Per certo voi siete Fioravante»; 397 II| vedendo che egli non tornava, disse al padre: «Io temo che ' 398 II| sará innamorata di lui». Disse il padre: «Io n'ho bene 399 II| Drusolina, tutta si rallegrò, e disse: «Per certo a questo segno 400 II| celassi a lei. Fioravante disse: «Madonna, voi sapete come 401 II| quale lo chiamò pianamente e disse: «O codardo cavaliere, ora 402 II| sono tornato». Allora gli disse quello che i tre signori 403 II| gliela apiccò in su l'elmo, e disse: «Per amore di quello cavaliere 404 II| lui, e in sagreto modo gli disse: «O caro mio signore, perché 405 II| increbbe a Fioravante, e disse: «O nobilissima donna, a 406 II| tutto il suo consiglio, e disse: «La fortuna ci vuole alquanto 407 II| riconobbe; e tra sé pensando disse: «Costui come istâ in questa 408 II| mese in corte, che egli non disse niente, e il re Balante 409 II| orecchie al re Balante, e disse: «O signore, io temo che 410 II| la morte del fratello, e disse: «Qual è desso?». Rispose 411 II| vogliate male, e egli a voi». Disse il re, com'è usanza de' 412 II| una camera, e 'l buffone disse: «Egli è quello cavaliere 413 II| parlò alla reina, e ella disse: «Per mia fe', che io lo 414 II| Uno dí lo re Balante gli disse: «Cavaliere novello, e' 415 II| non hai lasciato l'arme». Disse Fioravante: «Chi è colui 416 II| reina, e dopo molte parole disse la reina: «Figliuola mia, 417 II| questo scandolo». Ed ella disse: «Per mia fe', che da mia 418 II| colpa sia stata per me». Disse la reina: «E' ti sará grande 419 II| la reina gli aveva detto. Disse Fioravante: «Tu sai quello 420 II| posso andare sanza arme». Disse Drusolina: «Io voglio che 421 II| tornata al re Balante, disse: «Io credo avere fatto sí 422 II| in cui egli si fidava, e disse loro quello che egli voleva 423 II| andò contro a Fioravante, e disse: «O traditore Fioravante, 424 II| reina dimandò le chiavi, e disse ch'ella le terrebbe ella, 425 II| lei; ed ella, piangendo, disse come ella era stata tradita 426 II| dolore; nondimeno non ne disse niente a Fioravante per 427 II| Ratta n'andò a Fioravante, e disse: «Io vengo a cenare teco 428 II| propie mani me ucciderò». Disse Fioravante: «O che novelle 429 II| novelle sono queste?». Ed ella disse: «Lo mio padre ha sentenziato 430 II| Fioravante, udendo queste parole, disse: «O Drusolina, io ti priego 431 II| isgomentò Fioravante, e disse: «O Drusolina, è questo 432 II| Drusolina udí Fioravante che disse: «Abbiate di me misericordia!», 433 II| questa tomba, tutta allegra disse; «O signor mio, tu camperai 434 II| di Balante». E allora gli disse di questa tomba ch'andava 435 II| ch'andava a Monfalcone, e disse: «Vattene lá da mia parte, 436 II| passato né nel futuro». Disse Drusolina: «O signore, piglia 437 II| signore, piglia la spada». Disse Fioravante: «Ora volesse 438 II| egli erano e dove andavano, disse loro: «Se voi volete, io 439 II| Fioravante si palesò, e disse come egli era fuori di prigione 440 II| appresentassino a lui. E disse loro: «Andate a casa, che 441 II| contessa di Fiandra, il quale disse alla reina: «Se voi mi volete 442 II| baroni, e abracciollo, e disse: «Sai tu novelle del mio 443 II| corpo, e fu portato via. Disse Balante, poi che fu battezzato, 444 II| Balante vidde Fioravante, disse: «O nobile cavaliere, la 445 II| quando l'aiutò a armare, disse: «Per mio amore, siati raccomandato 446 II| Per questa ricordanza disse: «O re Balante, l'amore 447 II| raccolta tutta la baronia, disse loro come egli era campato; 448 II| Fioravante s'inginocchiò e disse: «O signore, abbi misericordia 449 II| Drusolina, ch'era presente, disse: «E' non può essere che 450 II| vino, e aveva nome Antonio. Disse la reina ridendo, mostrando 451 II| disonesto». Ella s'adirò, e disse: «Se tu non ci rimani, io 452 II| andonne a Fioravante, e disse: «O figliuolo, ora ti fida 453 II| tagliò tre scaglioni. Allora disse: «Io veggio ch'io sono stato 454 II| Riccieri, e Fioravante gli disse che Drusolina l'aveva cambiato 455 II| reina andò a Fioravante, e disse: «Dunque tu non farai vendetta 456 II| pareggiato a uno famiglio?». Disse Fioravante: «Madonna, s' 457 II| Fioravante, udendo le parole, disse: «Quanto io non la voglio 458 II| quello ch'a voi piace». Disse la reina: «Ella sa fare 459 II| potrá difendere dal fuoco». Disse Fioravante: «Fate di lei 460 II| figliuola di Salardo, e disse loro come aveva in sua libertá 461 II| pare che io ne faccia»; e disse loro ch'ella aveva commesso 462 II| a Fioravante. E la reina disse: «Bene t'ho io detto, figliuolo, 463 II| queste cose». Fioravante disse: «Ora che volete voi che 464 II| voi che io ne faccia?». Disse la reina: «Che tu la cacci 465 II| tuoi figliuoli». Fioravante disse: «Donna Drusolina, io ti 466 II| Riccieri, Drusolina gli disse piangendo: «O Riccieri, 467 II| Riccieri cominciò a piagnere e disse: «Madonna, se v'è di piacere, 468 II| soletta; e tornò a Parigi, e disse a Fioravante come l'aveva 469 II| e le parole che ella gli disse alla partenza. Disse Riccieri: « 470 II| gli disse alla partenza. Disse Riccieri: «O Fioravante, 471 II| pensando fra sé medesimo, disse: «Io non ho figliuoli e 472 II| balie per allattarlo, e disse a Matteo: «Vattene con questo 473 II| La moglie di Chimento gli disse: «Figliuolo, tu fai troppe 474 II| troppe grandi spese». Allora disse Gisberto: «Madre, io ne 475 II| villano: «Cinque franchi». Disse Gisberto: «Sempre sarai 476 II| fegli dare venti franchi. Disse Gisberto: «Ogni volta ch' 477 II| doppiamente». Matteo gliene disse male, ed egli s'adirò: a 478 II| Riccieri a Fioravante, e disse: «Questo Gisberto sará molto 479 II| aste di lancia. Fioravante disse: «Io voglio andare a provarlo». 480 II| facendogli grande onore. Gisberto disse: «Io non mi partirei mai 481 II| facesse quella grazia, e disse: «Io non ho figliuoli, e 482 II| spendeva tanto francamente. Disse Gisberto: «Io andrò in luogo 483 II| come egli venia. Matteo lo disse a Gisberto, il quale in 484 II| Gisberto; e quando lo giunse, disse: «Perché non mi facesti 485 II| sono cosí messi in preda?». Disse Gisberto: «Ogni cosa è comperata 486 II| comperata de' vostri danari». Disse Chimento: «O figliuolo, 487 II| Chimento l'abracciò e disse: «Figliuolo mio, io sono 488 II| di Chimento a desinare, disse a Chimento: «Io voglio che 489 II| ereda del reame di Franza». Disse Chimento: «Io temo che non 490 II| mandato per compagnia. E disse: «Questo è suo figliuolo». 491 II| Questo è suo figliuolo». E disse: «Sappiate ch'i' sono figliuola 492 II| figliuola di re e moglie di re». Disse uno marinaio: «Egli è ben 493 II| arrivata, e chi ella era. Ella disse a lui come ella aveva detto 494 II| aveva detto a' marinai, e disse che aveva nome Rosana; e ' 495 II| parte volete andare». Ella disse: «Portatemi in Iscondia». 496 II| fe' grande maraviglia, e disse: «Donna, se voi volete dimorare 497 II| della passata ingiuria, disse al figliuolo, il quale aveva 498 II| sua madre, le confortò e disse: «Se io avessi arme, io 499 II| io vincerei il soldano». Disse la reina: «Per arme non 500 II| armarono. Com'egli fu armato, disse la reina: «Io ti voglio