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Libro
501 II| cavaliere». Ma Drusolina disse: «Io lo voglio fare cavaliere, 502 II| re». Rispuose la reina e disse: «O Rosana, tu di' vero, 503 II| nella cittá prigione, e disse: «O soldano, se voi volete 504 II| soldano verso Ottaviano, e disse: «Ecco lo re Balante: son 505 II| con tutta l'oste, e poi disse verso Ottaviano: «Io ho 506 II| Ottaviano se ne rise, e disse: «Io la voglio prima vedere». 507 II| disprezzandogli per falsi idoli, e disse: «Io giuro allo Iddio di 508 II| Ottaviano in una camera, gli disse piagnendo tutto quello ch' 509 II| domandare battaglia. Fioravante disse a Riccieri paladino che 510 II| Gisberto Fier Visaggio, e disse: «Figliuolo, io non ho figliuoli, 511 II| salutato l'uno l'altro, disse Giliante: «O Fioravante, 512 II| cittá era piena di pianto, disse: «Poi ch'egli è preso il 513 II| mercatante di Parigi. Giliante disse: «Tornati drento, che io 514 II| ma voleva la battaglia. Disse Giliante: «Tu non se' cavaliere, « 515 II| combattere con cavalieri». Disse Gisberto: «Se tu mi prometti 516 II| Giliante se ne rise, e disse: «S'io credessi che tu tornassi, 517 II| prometterei». Gisberto non disse altro: volse il cavallo, 518 II| domandate, chi siete?». Disse Ottaviano: «Io sono figliuolo 519 II| fece tre mugghi. Balante disse: «Questo lione significa 520 II| del lione d'Ottaviano. Uno disse: «La nostra parte o la loro 521 II| sospirò e temé; ma Ottaviano disse: «O signore Fioravante, 522 III| Gisberto di Guascogna, e disse che si mandasse per soccorso 523 III| Branforte lo Cortese, e disse: «Noi abbiamo in meno di 524 III| udí ch'egli era Ottaviano, disse: «Molto se' stato ardito 525 III| che, essendo in camera, disse verso uno crocifisso: «Oggimai 526 III| mangiava sí fieramente, disse per istrazio: «Mandianlo 527 III| parlando con lui, Gisberto disse: «Se voi mi date buone arme 528 III| Gisberto fu presso che guarito, disse Sibilla: «Signore Gisberto, 529 III| vide ch'ella lo conosceva, disse sí veramente ch'ella si 530 III| tornato in Lusintania, disse al re Libanorus come quello 531 III| signore del castello, e disse: «Egli è arrivato un cavaliere 532 III| paggetto». Subito il castellano disse: «Questo è Gisberto, che 533 III| egli aveva nome, e poi gli disse: «Se tu farai la mia volontá, 534 III| di cavarvi di prigione». Disse Gisberto: «O gentile damigella, 535 III| voi siate re di Franza». Disse Gisberto: «Se tu facessi 536 III| mio bene e 'l mio amore». Disse la fanciulla: «Messer lo 537 III| amore, pure che io possa». Disse il re: «Io vorrei mandare 538 III| Arbineo. La damigella gli disse: «Mio padre ha mandata una 539 III| al re di Spagna». «Omè!» disse Gisberto, «se voi non mandate 540 III| sarò menato in Ispagna». Disse la damigella: «Non sarete, 541 III| arei mai altro marito». Disse il donzello: «Se io dovessi 542 III| e fece venire arcieri, e disse: «O castellano, se tu ti 543 III| Carpidio, sua fratelli, e disse loro: «Io voglio combattere 544 III| per nostro scampo». Allora disse Camireo: «Io ti prego che 545 III| l'ambasciata, e Bovetto disse: «Signore Gisberto, la grazia 546 III| cominciarono a mormorare, e Bovetto disse a' loro capitani: «Io non 547 III| e baroni intorno a sé, e disse loro: «Noi siamo venuti 548 III| gente metteremo a morte». Disse Falsargi: «Se tu comandi 549 III| una sua balia, e la balia disse: «O figliuola mia, tu se' 550 III| delle vecchie se ne avidde e disse: «Egli è di quelli traditori 551 III| malinconosa, ed egli le disse: «O bellissima dama, rallegrati, 552 III| padre ti vuole dare marito». Disse Feliziana: «Come non ti 553 III| dimandò perdonanza. Ella disse: «Io non ti perdono, se 554 III| aveva dato a lui. Bovetto disse al servo: «Come mi posso 555 III| quello cavaliere; ed egli gli disse: «Egli è Bovetto, il quale 556 III| ella tutta si rallegrò. Disse il maestro: «Se voi l'amate, 557 III| valente cavaliere». Ed ella disse: «Istasera, quando ognuno 558 III| baciare, e accostossi a lei, e disse: «Falsa meretrice, ancora 559 III| maggiore paura che dolore, e disse: «Omè, signore mio! egli 560 III| come potrete iscampare?». Disse Bovetto: «Io mi raccomando 561 III| raccomando a voi». Ella disse: «Mettetelo sotto il letto, 562 III| porte serrate della cittá». Disse Bovetto: «Io ho una nave 563 III| con meco?». Ella rispose e disse di sí, e fermarono il patto 564 III| domandòllo chi egli era. Disse Armenio: «Tu dimandi me 565 III| d'Ottaviano del Lione». Disse Guido: «Io sono suo figliuolo». 566 III| Io sono suo figliuolo». Disse Armenio: «Va', torna al 567 III| aspramente, che Armenio disse: «Ahi, crudeli iddei, costui 568 III| fatta sí aspra risposta, e disse: «Cani cristiani, io credetti 569 III| nel fianco, e gridando disse: «Traditore, tu non goderai 570 III| dinanzi a tanti baroni disse verso Guido d'Antona: «O 571 IV| ed egli cosí le giurò. Disse Brandoria: «A te conviene 572 IV| sagretamente a Duodo da mia parte». Disse Antonio: «O madonna, egli 573 IV| nimico del duca Guido!». Disse Brandoria: «Io lo so meglio 574 IV| Duodo chiamò Antonio e disse: «Vattene alla cittá, e 575 IV| contò, ed ella lo rimandò e disse: «Domattina lo manderò alla 576 IV| sua virtú, mandò per lui e disse: «Or veggio che voi non 577 IV| cavallo. Allora giunse Duodo e disse: «O duca traditore, tu mi 578 IV| in su la sala armato, e disse: «O signore, el figliuolo 579 IV| uno gentile uomo d'arme disse: «O signore, per Dio, non 580 IV| Duodo lo gittò in terra e disse: «Pigliatelo e menatelo 581 IV| Alberigo e alcuno altro, e disse questo che aveva sognato. 582 IV| Uno, piú antico di loro, disse: «Per mia fe', tu hai poco 583 IV| mandasse Buovo; ma ella disse loro che ella lo farebbe 584 IV| fatto, e giunta a Buovo, disse: «Te', figliuolo; mangia 585 IV| fatto, ed ella ogni cosa gli disse. Buovo cominciò a piagnere, 586 IV| E tornata a Brandoria, disse: «Io gliel'ho portato». 587 IV| madonna vacca ebbe mangiato, disse: «Io voglio andare a dormire, 588 IV| dormito, chiamò la cameriera e disse: «Andiamo a vedere Buovo». 589 IV| camera, non ve lo trovarono. Disse la duchessa: «Tu l'hai fatto 590 IV| di lontane parti, e uno disse: «Dimmi, dolze figliuolo, 591 IV| venisti alla riva del mare?». Disse Buovo: «Perdonatemi, che 592 IV| poi ch'egli ebbe mangiato, disse: «Nobili mercatanti, ora 593 IV| secondo giovinetto e sergente. Disse uno de' mercatanti, essendo 594 IV| io usava in casa loro». Disse uno de' mercatanti: «Io 595 IV| vennono a questione; ma Buovo disse: «Signori, io credo ch'io 596 IV| donde voi mi levasti?». Disse uno de' mercatanti: «E' 597 IV| in mezzo mezzo il mondo». Disse Buovo: «Lodato sia Iddio, 598 IV| interpido, ch'era con lui, gli disse ridendo propio le parole 599 IV| gentilesco che vidde in lui. Disse Buovo: «Santa Corona, poiché 600 IV| sono cristiano battezzato». Disse il re verso alcuno barone: « 601 IV| parte de' mercatanti. El re disse; «O Agostino, vuoi tu venire 602 IV| merzeria!». «Per mia fe'», disse Agostino, «sí, ma non sanza 603 IV| malvolentieri». Allora il re disse a uno suo spenditore che 604 IV| ritrovato il re, glielo disse; e 'l re, cercando per la 605 IV| lo domassi e cavalcasse». Disse Buovo a quello: «Or fuss' 606 IV| cavalcherei!». Lo re lo 'ntese e disse: «O Agostino, per mia fe', 607 IV| el siniscalco di sala le disse: «Madonna Drusiana, voi 608 IV| comandato, fu Agostino, e disse il re: «O Agostino, va', 609 IV| uno canto della sala, e disse: «Come hai tu nome?». Rispuose, 610 IV| insieme; e per confortarlo disse: «Se tu mi ubidirai, io 611 IV| si vergognò e chinossi; e disse Drusiana: «Per certo che 612 IV| lo potere aggiugnere, e disse: «Agostino, ricoglimi quello 613 IV| sotto la tavola, ed ella disse: «Vello qui!», e preselo 614 IV| viso, ond'ella sospirò e disse: «Donne, perdonatemi, che 615 IV| cambiata». Alcuna donna disse: «Voi dite il vero, che 616 IV| comandò ch'elle sedessino, e disse: «Agostino, vieni meco tu»; 617 IV| camera. E giunta in camera, disse alla damigella: «Apparecchia 618 IV| gittò al collo a Buovo, e disse: «O Agostino, io amo piú 619 IV| dirò, tu sarai bene amato». Disse Agostino: «Madonna, io non 620 IV| furono scaricate, e Buovo disse a parecchi di quelli famigli: « 621 IV| in prestanza, ma egli gli disse villania. Buovo l'abracciò, 622 IV| sottoposti che s'armassino, e disse: «Se quello ribaldo m'abatte 623 IV| a me». Buovo rispuose e disse: «Madonna, tornate a vostra 624 IV| ed ella gliele addimandò. Disse Agostino: «Questa ghirlanda 625 IV| posela in su una banchetta, e disse: «Se voi la volete, sí ve 626 IV| Lo re Erminione rispose e disse: «Noi non abbiamo paura 627 IV| Marcabruno di Polonia lo vidde, disse al re Erminione: «Quello 628 IV| duca Ugolino, mio zio». Disse Agostino: «Madonna, non 629 IV| della spada, e ruppelo, e disse: «Madonna, queste non sono 630 IV| sono buone arme per me». Disse Drusiana: «Io non ho arme 631 IV| poi le venne alla mente e disse: «Io ho bene una armadura 632 IV| e sofficiente; onde egli disse: «Madonna, queste sono buone 633 IV| e baciollo, e lagrimando disse: «O messere Agostino, io 634 IV| voglio una grazia da voi». Disse Agostino: «Madonna, insino 635 IV| d'oro che ella gli diede. Disse Drusiana: «Ora mi conviene 636 IV| avere piú pensiero di me». Disse Buovo: «Madonna, da poi 637 IV| misselo in dito a Buovo, e disse: «Questo sia sposamento 638 IV| listra d'oro a traverso?». Disse lo re Erminione: «Io non 639 IV| el duca Guido d'Antona». Disse lo re Marcabruno: «E' sará 640 IV| arallo fatto cavaliere». Disse Lucafero: «Adunque non voglio 641 IV| Agostino. Lo re Erminione gli disse come l'aveva comperato, 642 IV| e l'uno salutò l'altro. Disse Lucafero: «Cavaliere, per 643 IV| diritto nome». Buovo gli disse com'era capitato per colpa 644 IV| a combattere con teco». Disse Lucafero: «Per amore del 645 IV| torna alla cittá!». Buovo disse: «Io non sono venuto per 646 IV| E mentre che s'armavano, disse lo re Erminione: «O Agostino, 647 IV| guidardone hai acquistato». Disse Buovo: «Signore, io non 648 IV| il tesoro di Lucafero, e disse: «Questo vi do io, perché 649 IV| ed egli per vergogna non disse quello che aveva. Lo re 650 IV| come nimico di Buovo, gli disse tutto quello che il re suo 651 IV| consigliarono insieme di fare. Disse il duca Ugolino: «Voi sapete, 652 IV| andossi a armare; ma Ugolino disse: «Non è bisogno arme né 653 IV| alla cittá di Erminia». Disse Margaria: «Dunche è questo 654 IV| combattè meco a corpo a corpo». Disse Margaria: «Rifasciategli 655 IV| gliela concedette, ed ella disse: «Voi m'avete donato Buovo, 656 IV| in questa parte. Buovo le disse dal dí che nacque insino 657 IV| la sua ventura; e poi gli disse: «Cavaliere, per mia fede, 658 IV| fallire il mio sagramento». Disse Margaria: «Bene l'amate 659 IV| dove Buovo era in prigione, disse a' compagni: «Per lo 'ddio 660 IV| l lume si spense. Buovo disse: «Voi non mi legherete». 661 IV| egli erano venuti a fare, e disse destramente: «Noi ne vegnamo; 662 IV| rispose com'era dimandato, e disse che la cittá si chiamava 663 IV| non è giaciuto con lei». Disse Buovo: «Perché non è giaciuto 664 IV| patto, quando la menò». Disse Buovo: «Vuoimi tu porre 665 IV| in terra?». «Certo no», disse il pescatore, «perché tu 666 IV| poco con lui; e poi gli disse: «Compagnone, io ti darei 667 IV| se tu mi dessi i tuoi». Disse il pellegrino: «Dio 'l volessi!». 668 IV| la sua spada Chiarenza. Disse Buovo: «Per mia fede, questa 669 IV| poltrone gli dimandò merzé. Disse Buovo: «Se tu mi dai tutti 670 IV| Buovo entrò nella loggetta e disse: «Iddio vi salvi! Deh, fatemi 671 IV| parevano donne da bene, e disse loro: «Fatemi bene per l' 672 IV| una ne rimase a dietro, e disse: «Di quale Buovo di' tu?». 673 IV| Antona, marito di Drusiana». Disse la donna: «Come conosci 674 IV| veruna?». «Per mia fe', sí», disse, «madonna, che io sono stato 675 IV| con lui questa mattina». Disse la donna: «Amico mio, cerca, 676 IV| raggiunse le compagne, e disse loro che 'l domandava del 677 IV| mercatante. Buovo si fermò e disse: «Fatemi bene per Dio e 678 IV| che fu buono cavaliere». Disse quello ch'avea perduto: « 679 IV| l'abracciò e tanto gli disse, che lo aumiliò; e poi si 680 IV| partillo da quella loggia, e disse: «Vieni meco, e farotti 681 IV| Antona, marito di Drusiana». Disse il mercatante: «O saprestine 682 IV| tu dire novelle di lui?». Disse Buovo: «Chi siete voi che 683 IV| come era stata; e Buovo disse che voleva andare al palazzo 684 IV| cucina; e trovato Buovo, gli disse: «Ribaldo, c'hai tu fatto? 685 IV| perché hai tu fatto cosí?». Disse Buovo: «Udite la mia ragione»; 686 IV| per quale Buovo domandava. Disse: «Per quello d'Antona, marito 687 IV| lasciò in questa camera, e disse: «Aspettami qui, che io 688 IV| segretamente a Drusiana, e disse ch'aveva saputo novelle 689 IV| venne alla sua camera; e disse a Fiorigi: «Va' per quello 690 IV| quando ebbe mangiato, Buovo disse a Drusiana: «Buovo mi disse 691 IV| disse a Drusiana: «Buovo mi disse che io vi domandassi se 692 IV| vedendo piagnere Drusiana, disse al pellegrino: «Io ho voglia 693 IV| terra di questo palazzo».~Disse Drusiana: «Signore, non 694 IV| uno cavallo molte forte. Disse Buovo: «Quello debbe essere 695 IV| Iddio ch'egli tornasse!». Disse Buovo: «O chi governa quello 696 IV| quello cavallo? che Buovo mi disse che non si lasciava toccare 697 IV| incatenato». «Per mia fe'», disse Buovo, «ch'io ho tanta speranza 698 IV| io il concerei». Allora disse Drusiana: «Io non ti credo, 699 IV| Drusiana molto si maravigliò e disse: «Pellegrino, per certo 700 IV| toccare se non Buovo ed io». Disse allora Buovo: «Piú senno 701 IV| segni s'egli era desso, e disse: «Adunche siete voi Buovo 702 IV| mostrò l'anello. Ed ella disse: «Ancora non sono certa, 703 IV| la spalla ritta. Allora disse Drusiana: «Ora conosco bene 704 IV| grande allegrezza, piagnendo disse: «Carissima sorella, andianne 705 IV| morte del suo padre. Ed ella disse: «Signore, per mia fe', 706 IV| sia al mondo». E Drusiana disse: «Egli dice che gli dá il 707 IV| volle abracciare, ed ella disse: «Signore, io vi prego facciate 708 IV| collezione con meco». Ed egli disse ch'era contento; ed ella 709 IV| e com'egli ebbe beuto, disse Drusiana: «Io voglio dire 710 IV| quando vidde la damigella, disse a Buovo: «Chi siete voi? 711 IV| menare via questa damigella». Disse Buovo: «Apri la porta e 712 IV| dicevono aspre parole; e uno disse: «Per mia fe', che questo 713 IV| fare del dí, e Drusiana disse: «Io sono stracca, io non 714 IV| cittá donde erano partiti, e disse: «A noi conviene affrettare 715 IV| sofferte per lui. E Buovo disse: «Le mie pene non vi voglio 716 IV| addormentato. In questa disse uno barone: «Istanotte furono 717 IV| barone il re Marcabruno, e disse: «Fate per mio consiglio, 718 IV| portate, di pellegrino, e poi disse al re: «Fatemi seguire». 719 IV| di pennone stracciato e disse: «Se io entrassi per selva, 720 IV| sonno e per lo cavalcare, disse a Buovo: «O signor mio, 721 IV| pianse di tenerezza, e disse alla donna: «Io sono vostro 722 IV| fece la pace. E Pulicane disse: «O caro mio signore, per 723 IV| frotta di cavalieri»; e disse come Fiorigi, fratello di 724 IV| sessanta cavalieri. Allora disse la donna: «Partianci di 725 IV| diceva essere mezzo uomo, disse al duca: «Lasciategli entrare, 726 IV| a loro il duca Canoro, e disse: «Iddio vi dia il buon giorno!». 727 IV| gente del re Marcabruno. Disse il duca Canoro: «Anche anno 728 IV| questo mio castello». Allora disse Buovo: «Io non sono sí ferito 729 IV| Buovo ne lo confortò, e disse: «Voi e Pulicane andrete 730 IV| ebbe nella sua camera, gli disse: «Canoro, se tu vorrai fare 731 IV| Drusiana aveva il corpo grande. Disse il re: «Manda per tuoi figliuoli 732 IV| sentí che amendue dormivano, disse alla duchessa: «Ora è tempo, 733 IV| aveva ordinato. Ed ella disse: «O signore mio, nessuno 734 IV| sarai chiamato traditore». Disse il duca: «Io voglio fare 735 IV| fare a mio modo». Ed ella disse: «Io non lo consentirò mai». 736 IV| la spada, e uscí fuora, e disse: «O duca traditore, non 737 IV| spalle. Come l'ebbe morto, disse alla duchessa: «Dove è la 738 IV| di fare buona guardia, e disse alla duchessa: «Andate a 739 IV| fece levare Drusiana, e disse: «Se noi aspettiamo insino 740 IV| certa vettuvaglia; e Buovo disse: «A noi conviene uscire 741 IV| menarono fuori, ed ella disse che Pulicane l'aveva serrata, 742 IV| menava molti sassi, e Buovo disse a Pulicane: «Togli uno di 743 IV| passati gli otto giorni, disse Pulicane: «Per certo che 744 IV| diate malinconia di me». Disse Drusiana: «Omè, Pulicane, 745 IV| morremo di fame». Allora disse Buovo a Pulicane: «Egli 746 IV| luogo medesimo. E Buovo disse a Rondello: «O nobile cavallo, 747 IV| che egli morisse. E Buovo disse: «Io ti battezzerò, ma dimmi 748 IV| adivenuto e de' miei figliuoli». Disse Pulicane: «Io non te ne 749 IV| e come aveva nome. Buovo disse che aveva nome Agostino 750 IV| mai veduto Buovo; ed egli disse: «Io l'ho bene udito menzonare». 751 IV| a una guerra in ponente. Disse Buovo: «Io andrei a casa 752 IV| voi mi volete menare?». Disse Terigi: «In Inghilterra, 753 IV| egli portava nello scudo. Disse Buovo: «Perché me ne domandate 754 IV| Perché me ne domandate voi?». Disse Teris: «Perché il padre 755 IV| questa sbarra d'argento». Disse Buovo: «Una donna che mi 756 IV| innamorata di quello forestiere». Disse Sinibaldo: «Io ti giuro 757 IV| persona che a te». Allora disse Riccardo: «Per certo ch' 758 IV| lancia con messere Agostino». Disse Sinibaldo: «Egli è villania, 759 IV| capitano ch'egli ci truova». Disse Buovo: «Io sono contento; 760 IV| quello che è vincitore». Disse Sinibaldo: «Io sono contento». 761 IV| messer Agostino; ed egli disse: «Egli è valente uomo con 762 IV| voglio provare con lui»; e disse a Sinibaldo ch'egli l'andasse 763 IV| tornò a Riccardo; ma egli disse che gli pareva una viltá, 764 IV| Buovo mandò per Teris, e disse: «Va e fa la pace tra me 765 IV| andò, e non potè; e Buovo disse: «Va e menalo teco a cena». 766 IV| s'io non fussi caduto». Disse Fiorigia: «La colpa del 767 IV| chiamò Riccardo e Teris, e disse: «Noi ci siamo stati giá 768 IV| vicitare per nostro onore». Disse Teris a Riccardo: «Che vi 769 IV| fusse Duodo di Maganza, e disse: «Quello debbe essere quello 770 IV| Nondimeno s'accostò a Teris e disse: «Chi è colui che porta 771 IV| che sia il loro capitano». Disse Teris: «Quello è il traditore 772 IV| Sinibaldo uno di nella camera, e disse: «Sinibaldo, per certo che 773 IV| andò Sinibaldo a Buovo, e disse: «O messer Agostino, io 774 IV| bagno per voi e per me». Disse Buovo: «Io non mi voglio 775 IV| non mi voglio bagnare». Disse Sinibaldo: «Egli è usanza: 776 IV| quando venia, Terigi gli disse come quello che avea fatto 777 IV| tornò una spia d'Antona e disse a Sinibaldo come Duodo di 778 IV| Quando Buovo sentí questo, disse segretamente a Sinibaldo: « 779 IV| che uccise il padre mio». Disse Sinibaldo: «Molto v'avete 780 IV| sempre me gli ha mandati». Disse Buovo: «Iddio mi dia grazia 781 IV| io mi vanto di guarirlo». Disse l'ostiere: «Andatevi con 782 IV| in mio abergo». E Buovo disse: «Per dispetto cel fai, 783 IV| t'accuserò al signore». Disse l'ostiere: «Omè, per Dio, 784 IV| Eglino mangiorono, e l'oste disse:«Io mi vi raccomando per 785 IV| Ed eglino si partirono. Disse Buovo a Terigi: «Che ti 786 IV| Che ti pare dell'oste?». Disse Terigi: «Egli vorrebbe la 787 IV| andavano cercando; e Buovo disse come aveva detto all'oste. 788 IV| loro osteria, ma Terigi disse a Buovo: «O maestro, andiamo 789 IV| andavano facendo. Buovo disse com'era medico, «e per avventura 790 IV| Ruberto gli volse le reni, e disse a uno famiglio: «Mandagli 791 IV| via!». E Buovo l'udí, e disse: «O Ruberto, io ti priego 792 IV| desideri in questo mondo». Disse Ruberto: «Iddio ve lo meriti!». 793 IV| ferito il vostro signore?». Disse Ruberto: «Ferillo uno cavaliere 794 IV| figliuolo di dodici anni, e disse: «Se io non dubitassi, io 795 IV| direi piú oltre». E Buovo disse: «Di' pure sicuramente». 796 IV| Di' pure sicuramente». Disse Ruberto: «Costui ha guasto 797 IV| piagnendo d'allegrezza, e disse: «O signore nostro, quanto 798 IV| era stato ferito. Allora disse Buovo: «Io voglio andare 799 IV| questo traditore». Ma Ruberto disse: «Io voglio imprima parlare 800 IV| a' nostri amici». E Buovo disse: «Io voglio prima vedere 801 IV| quello che andava cercando. Disse Buovo: «Io udi' dire che 802 IV| domandò donde egli era. Buovo disse: «Madonna, io sono di Palermo»; 803 IV| contò tutta la battaglia. Disse Buovo: «E chi è colui che 804 IV| che l'ha ferito?». Ed ella disse: «E' fu uno cavaliere che 805 IV| suo a mangiare a' cani». Disse Buovo: «Voi gli siete una 806 IV| femmina la vedesse». Ed ella disse: «Maestro, perdonatemi, 807 IV| cosa gli dissono; ma Buovo disse: «Io ebbi voglia d'ucciderla, 808 IV| molto ammalato; ed egli disse: «Maestro, voi siate el 809 IV| Guidone di questa cittá. Disse Buovo: «O perché si cominciò 810 IV| tra voi questa guerra?». Disse Duodo: «Per lo mio padre, 811 IV| molto lo minacciò di morte. Disse Buovo: «Mostratemi la piaga». 812 IV| quando fu sfasciato, e Buovo disse: «Or sappi di vero che quello 813 IV| che romore è quello?». Disse Buovo: «Testé te lo dirò»; 814 IV| spada per dargli. E Duodo disse: «Ben sará viltá di cavaliere 815 IV| il piede in su la gola, e disse: «O io t'ucciderò, o tu 816 IV| entrò Gailon nella camera e disse: «O padre, el romore è levato 817 IV| Viva Buovo d'Antona! —». Disse Duodo: «Figliuolo, e' ci 818 IV| non gli lasciò uccidere. Disse Teris: «O signore, tu farai 819 IV| madre non dimandare niente». Disse Gailon: «Io non voglio altra 820 IV| Agnolo da Guido d'Antona; e disse come egli aveva morto el 821 IV| imperadore di Roma. Buovo disse a Gailo: «Molto se' diventato 822 IV| maggiori della cittá, e disse loro quello ch'el re Pipino 823 IV| si cavò le vestimenta, e disse a Gailone: «Tu ci venisti 824 IV| la mano in sulla spada, e disse: «O tu piglia quella vesta, 825 IV| prese e vestissela; e Buovo disse: «Va', e torna al re Pipino, 826 IV| Gailo tornò al campo, e disse al re molto peggio che non 827 IV| cavalieri tenne per sé, e disse a Ruberto della Croce che 828 IV| adirato, montò a cavallo. Disse Ottone: «Santa Corona, se 829 IV| Pipino ebbe grande paura e disse a Buovo: «Se tu mi rimetti 830 IV| parlare, e feciono la pace. Disse Pipino: «O valentissimo 831 IV| torto a Duodo di Maganza». Disse Buovo: «Scritto è: 'Audi 832 IV| questo, pianse di tenerezza e disse: «Duodo non mi apportò queste 833 IV| maravigliò lo 'mperadore, e disse: «Ella t'era madre». Rispuose 834 IV| mperadore non voleva, ma Buovo disse: «Voi siete colui che in 835 IV| dimandògli misericordia. Buovo disse: «Se tu sarai leale, io 836 IV| parlare a Brandoria, ed ella disse: «O figliuolo mio Gailone, 837 IV| che si rizzò, e rispuose e disse: «Signore, tu non hai detto 838 IV| padiglione, smontati, Teris disse: «Il vero Iddio, che sostenne 839 IV| ebbe udito la 'mbasciata, disse: «Franchi ambasciadori, 840 IV| uccidere il mio cavallo». Disse Buovo: «Non fu di mio volere. 841 IV| Buovo cominciò a ridere, e disse: «Dio lo volessi, imperò 842 IV| al re; e tra l'altre cose disse molte novelle delle parti 843 IV| maravigliosamente, ch'el buffone disse, maravigliandosi del suo 844 IV| E Drusiana se ne rise, e disse: «La tua novella mi fa sonare, 845 IV| avesse di Buovo. Ed ella disse: «O quante disavventure 846 IV| disavventure furono queste!». Disse allora il buffone: «Buovo 847 IV| Sinella, la quale lo campò». Disse Drusiana: «Quanto termine 848 IV| ad Antona. Il buffone le disse come Antona era in Inghilterra, 849 IV| grande viaggio. Drusiana disse: «Credi tu, se io v'andassi 850 IV| che io vi guadagnassi?». Disse il buffone: «Madonna, el 851 IV| quello che non siate certa». Disse Drusiana. «Per certo io 852 IV| insino ad Antona; ed ella disse: «Signore, io vi prego che 853 IV| provare mia ventura». El re disse: «Donna, io non so chi tu 854 IV| licenzia. El re Erminione disse: «Figliuola, io non ti voglio 855 IV| e' figliuoli e Gilione, e disse a Gilione: «Io t'ho allevato 856 IV| detto questo, la licenziò e disse: «Va, che sie benedetta!». 857 IV| lei, e presela per mano, e disse: «Volesse Iddio e la sua 858 IV| difizio e vidde racconciarlo, disse verso Ruberto dalla Croce: « 859 IV| e dissegli l'ambasciata. Disse Buovo: «Io gliele prestere' 860 IV| dissele queste parole. Ed ella disse: «Se voi glielo prestate, 861 IV| Buovo molto gli guatò, e disse: «Volesse Iddio che questi 862 IV| miei figliuoli!». E poi disse a Drusiana: «Quando verrá 863 IV| ella giunse in sala, Buovo disse: «Donna, tu m'hai detto 864 IV| tutto il reame d'Ungheria». Disse Drusiana: «Io ho ordinato 865 IV| dicono questi signori?». Disse Teris: «Signore, e' dicono 866 IV| rende aria piú che l'altro». Disse Buovo: «O fratello mio Teris, 867 IV| Guidone ch'era il maggiore, e disse: «Avete voi padre?». Rispuose: « 868 IV| Ed egli rispose di sí, e disse come aveva detto Guidone. 869 IV| come aveva detto Guidone. Disse Buovo «Come avete voi nome?». 870 IV| Come avete voi nome?». Disse Guidone: «Io ho nome Guidone, 871 IV| benedisse, e quando potè parlare disse: «O figliuoli miei, in quanta 872 IV| Buovo con molte lagrime, e disse: «O signor mio, io mi vi 873 IV| barone per marito». Ed ella disse non si partire dal suo comandamento. 874 IV| Sinibaldo dalla Rocca e Teris, e disse loro: «Io voglio che noi 875 IV| giunti al detto luogo, Buovo disse: «Santa Corona, volete voi 876 IV| re cominciò a ridere, e disse egli non potrebbe seguire 877 IV| paggetto in su Rondello e disse: «Tienti bene». E dato le 878 IV| Fiore s'accostò a Buovo e disse: «Signore Buovo, voi avete 879 IV| Essendo a tavola, e il re disse a Buovo: «Dimane voglio 880 IV| cavaliere, chiamato Floccardo, disse a Fiore: «Deh vedi quanta 881 IV| Fiore cominciò a pensare, e disse Floccardo: «Il meglio faresti 882 IV| villano cavaliere ch'egli è». Disse Fiore: «Come gli potremo 883 IV| torre il cavallo?». Ed egli disse: «Buovo si sta ogni sera 884 IV| cavallo per parte di Buovo. Disse Rambaldo: «Se Buovo me lo 885 IV| altrimenti io non ve lo darei». Disse Floccardo: «Come, poltrone? 886 IV| Fiore, figliuolo del re?». Disse Rambaldo: «Io credo a ognuno, 887 IV| signore». Allora Floccardo disse: «Oltrapoltrone!», e diegli 888 IV| figliuolo, fu molto turbato, e disse a' suoi baroni: «Pigliate 889 IV| di Floccardo di Maganza disse ch'avea udito dire a Floccardo 890 IV| Buovo di grazia; e 'l re disse ch'era contento, se Buovo 891 IV| ginocchioni a' pie' piagnendo, e disse: «Santa Corona, pigliate 892 IV| al re, e inginocchiossi e disse queste parole, sempre piangendo:~ 893 IV| lui.~ ~«Nobilissimo re, disse Drusiana, per Dio, vi prenda 894 IV| la guerra a noi».~Buovo disse loro: «Figliuoli miei, nessuno 895 IV| Dalmazia e della Corvazia; e disse loro, se alcuna cosa contraria 896 IV| Ungheria per lo passato; e disse tra sé: «Costoro la vorranno 897 IV| cavallo. Buovo ismontò e disse: «O figliuolo mio, per cavallo 898 IV| smontò a terra di Rondello, e disse a Guido: «Monta qui su». 899 IV| tutta la loro gente, e Buovo disse: «Figliuolo, io voglio che 900 IV| casamenti da una finestra, e disse: «Figliuolo, non passare 901 IV| secondo l'arte della guerra». Disse Guido: «Padre, io farò el 902 IV| campo. E poi segretamente disse a Guido: «Figliuolo mio, 903 IV| gli ringraziò, e apresso disse: «Signori, a me parrebbe, 904 IV| segretamente a Buovo, e disse a ognuno che gli facesse 905 IV| gli due re veduti. Guido disse di sí, e mostrò donde n' 906 IV| domandò chi egli erano. Disse Guido: «Noi siamo amendue 907 IV| lo re Arbaul se ne rise e disse: «Male per voi ci avete 908 IV| poi si volse a Ruberto e disse: «Se io non guardassi all' 909 IV| dimandare merzé, ma Guido disse: «Mai piú non ti vanterai 910 IV| terra e per mare. E Buovo disse: «La stirpa che nascerá 911 IV| gli raccomandò. E Gailon disse: «O se tu hai fallato, come 912 IV| quello malfattore gridò e disse in verso Gailon: «Tu hai 913 IV| traditore l'ha morto, che disse ch'egli adorava!». E ben 914 IV| essendo disaminato al martoro, disse: «Io non so chi egli si 915 IV| seppono come quello marinaio disse chi era stato colui che 916 V| tanta moltitudine fuggire, disse ad alcuno suo amico de' 917 V| schiera col re Galerano, e disse al re: «Come io arò fatto 918 V| Bernardo tante valentie, disse a Guerrino suo figliuolo: « 919 V| e gli altri ferischino». Disse Guido a' suoi trombetti: « 920 VI| Gherardo allato del re, disse Gherardo: «Quanta degnitá 921 VI| sotto la vostra signoria». Disse Pipino: «Tu di' vero». Disse 922 VI| Disse Pipino: «Tu di' vero». Disse Gherardo: «Per vero, egli 923 VI| Tu di' il vero». Allora disse Bernardo: «O come la manterrete 924 VI| il reame sanza pastore». Disse Pipino: «O Bernardo, tardi 925 VI| vista di non conoscerla. Disse il re Filippo: «Ella è mia 926 VI| lodò la damigella. Alcuno disse: «Questo è suddito del re 927 VI| re Pipino». Ma Gherardo disse loro: «Il re Pipino ha tale 928 VI| cominciò a lagrimare e disse: «Signori, questo reame 929 VI| confortò. Ma ella non gli disse com'egli era piccolo. Berta 930 VI| in quelle parte di lá». Disse il re: «O matta che tu se', 931 VI| ella ne fu molto allegra, e disse che mai non si partirebbe 932 VI| era vecchio; ma non gli disse quanto era disutile della 933 VI| piacere insino alla morte». Disse Berta: «Tu sai che piú volte 934 VI| Grifone e per Spinardo, e disse loro quello che Berta le 935 VI| queste parole, l'abracciò e disse: «Questa è la tua ventura: 936 VI| fa tutta la sua volontá». Disse Falisetta: «Io non vorrei 937 VI| conoscerá». Falisetta molto disse di no, e pure tanto le dissono, 938 VI| andò di sala in camera e disse a Falisetta: «Come hai pensato 939 VI| dove voi starete intanto». Disse Berta: «io starò nella tua 940 VI| del giardino, e parlandole disse: «Voi potete stare in questo 941 VI| inanzi che fusse sera, lo disse a Grifone e a Spinardo, 942 VI| non v'andò altra donna. Disse Berta: «Attienimi la promessa, 943 VI| mettevano a letto, ed ella disse: «Vedete, donne, buona compagna 944 VI| usare il matrimonio, ed ella disse che voleva come imperadore 945 VI| l'uno guatava l'altro. Disse l'uno di loro: «O che hai 946 VI| rispuose: «Egli è mio padre». Disse un altro: «Tu non di' vero, 947 VI| Guglielmo di Maganza». Ed ella disse: «Guglielmo fu padre di 948 VI| dimandava misericordia, e disse: «Abbiate almeno uno poco 949 VI| loro campandola. Ed ella disse a loro: «Fate almeno una 950 VI| era imbavagliata. Grifone disse: «Or vedi che non ci fará 951 VI| promesso loro certo tesoro, e disse loro: «Venite meco, ch'io 952 VI| E appena potè parlare, e disse che l'era figliuola d'uno 953 VI| su la riva del Magno, e disse alla mogliera come egli 954 VI| stata con loro uno mese, disse a Lamberto: «Padre mio, 955 VI| ed ella chiamò Lamberto e disse: «Voi ve ne andrete a Santo 956 VI| questo padiglione, ed egli disse come Berta gli aveva insegnato, « 957 VI| Grifone lo fece ripiegare, e disse: «Vieni con meco, e io ti 958 VI| e io ti darò e' danari». Disse Lamberto: «Per la franchigia 959 VI| Lamberto tornò a Berta, e disse come l'aveva venduto al 960 VI| perché l'avea comperato, e disse: «Non sono ancora purgati 961 VI| partí e tornò in Ungheria. E disse al re: «Signore, io ho veduto 962 VI| figliuola». E 'l re Filippo disse: «Servo mio, tu debbi avere 963 VI| amendue uno cattivo sogno. Disse la mattina lo re: «Io vidi 964 VI| era intervenuta, ed ella disse: «O signore, cosí ho sognato 965 VI| feciono insieme lamento. Disse la reina: «Noi non abbiamo 966 VI| egli andò alla camera e disse a Falisetta: «Io v'apporto, 967 VI| pallida e smorta, ed ella disse al re: «Piú tosto si muore 968 VI| allegrezza che di dolore». Disse Pipino: «Apparecchiatevi 969 VI| contro a vostra madre». Ella disse: «Io non so s'io potrò venire». 970 VI| cavallo; e quando montava, disse a Grifone: «Va alla reina, 971 VI| piangeva e tremava di paura; e disse a Grifone: «Questo m'avete 972 VI| Che fa madama la reina?». Disse Grifone: «Per mia fe', ch' 973 VI| subito male che le è venuto». Disse Pipino: «Io me ne aviddi, 974 VI| incontro alla madre sua?». Disse lo re Pipino: «L'allegrezza 975 VI| era addivenuto, quando gli disse che 'l suo padre veniva. 976 VI| Ungheria fu un poco riposata, disse al re Filippo: «Io voglio 977 VI| nell'uscio e aperselo, e disse: «Come dite voi ch'io vada 978 VI| fusse la sua figliuola, e disse: «Ella dorme sí bene, ch' 979 VI| Filippo, segretamente gli disse piagnendo: «Omè, signore 980 VI| lo diciamo al re Pipino». Disse il re Filippo: «Donna mia, 981 VI| allegrezza. E stato un poco, disse al re Pipino: «Andiamo a 982 VI| festa come a figliuola. Disse Grifone di Maganza: «Il 983 VI| tornarono a' loro alloggiamenti. Disse Grifone a Falisetta: «Tu 984 VI| e raccomandavagli Berta. Disse il re Pipino: «Come dite 985 VI| dimostrassi di nolla conoscere. Disse la reina: «O signor mio, 986 VI| lo vide, lo riconobbe e disse ridendo: «O Monsignor 'rois' 987 VI| notte in queste parte?». Disse il re: «Per mia fe', io 988 VI| E' ci è cinque leghe». E disse: «Signore, se vi piace stare 989 VI| mperadore se ne rise e disse: «E io cosí farò». E ismontò, 990 VI| gentile apparenza, ch'el re disse tra sé: «Questa non ha atto 991 VI| e guatandola nel viso disse: «Se la reina non avesse 992 VI| Lamberto venisse col vino, disse Pipino, guatandola nel viso: « 993 VI| sono io sua figliuola!». Disse Pipino: «Vuo' mi tu baciare, 994 VI| farò ciò che voi vorrete». Disse Pipino: «E se Lamberto è 995 VI| dato bere al re, ed egli disse: «Lamberto, è questa tua 996 VI| figliuola, e piú che figliuola». Disse Pipino: «Io voglio ch'ella 997 VI| dorma stanotte con meco». Disse Lamberto: «Signore, merzé 998 VI| casa mia neanche a me». Disse il re: «S'ella non è contenta, 999 VI| Lamberto si volse a lei e disse: «Vuoi tu dormire stanotte 1000 VI| alla sua moglie, ed ella disse: «In casa mia non entrará