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1341 disse
1340 ch'
1320 gli
1302 come
Andrea da Barberino
I reali di Francia

IntraText - Concordanze

disse

1-500 | 501-1000 | 1001-1341

     Libro
1001 VI| dato malinconia». Lo re disse a Lamberto che tenesse quella 1002 VI| ebbono cenato, e Pipino disse a Bernardo: «Egli ha in 1003 VI| accostare a Berta, ed ella disse: «Signore. andiamo prima 1004 VI| ella cominciò a piagnere, e disse: «Lodato sia il vero Iddio 1005 VI| ragione». Lo re si fermò e disse: «Come la tua ragione? Hai 1006 VI| stesse a udire; ed ella disse: «Io ho padre e madre e 1007 VI| padre e madre e marito». Disse il re: «Chi è tuo padre?». 1008 VI| Chi è tuo padre?». Ed ella disse: «Il re Filippo d'Ungheria 1009 VI| sono Berta dal gran pie'». Disse Pipino: «Come se' Berta, 1010 VI| lasciai a Parigi ammalata?». Disse Berta: «Quella è Falisetta, 1011 VI| fanciullo maschio. El re le disse la mattina: «Berta, egli 1012 VI| ora al carro, e Pipino gli disse la cosa come stava, e Bernardo 1013 VI| padre le guatò il pie' e disse: «O figliuola mia!». Ed 1014 VI| Ed ella insieme a un'otta disse: «O padre mio!» e gittossele 1015 VI| lo re Filippo d'Ungheria disse alla reina, sua donna e 1016 VI| brigata ch'egli aveva, e disse a' fratelli: «Lo re d'Ungheria 1017 VI| innocenti!». Lo re Filippo disse al re Pipino la grazia ch' 1018 VI| re fece loro la grazia, e disse: «Iddio voglia ch'ella non 1019 VI| venduto il padiglione; e disse a' fratelli: «Per certo 1020 VI| Maganza gli avvisavano. Disse Lanfroy: «Dopo la morte 1021 VI| guardava pecore. Carlo gli disse: «Vo' tu cambiare i tuoi 1022 VI| con certi de' suoi monaci disse: «Per certo che questo valletto 1023 VI| che aveva nome Mainetto. Disse l'abate: «Hai tu padre?». 1024 VI| cercato per li Maganzesi. Disse l'abate, dov'era arrivato 1025 VI| auto quello farsettino. Disse il pastore: «Il giorno che 1026 VI| egli lo faceva, ed egli mi disse: — Per paura di non essere 1027 VI| misse ginocchioni dinanzi e disse: «Signore, tu non puoi piú 1028 VI| collo a Morando piagnendo, e disse: «O padre mio, a che sono 1029 VI| e udí la parola ch'egli disse, ebbe molta allegrezza e 1030 VI| E quando potè parlare, disse: «O figliuolo mio, tu se' 1031 VI| pericolo che gli portavano, e disse a Morando: «Perché i monaci 1032 VI| E mentre che cenavano, disse Carlotto a Morando: «Padre 1033 VI| a Morando questo nome, e disse: «Sempre ti chiamerò Mainetto, 1034 VI| raccomandò a Morando, e disse a Mainetto: «Figliuolo, 1035 VI| accomandò a Dio. Morando disse all'abate: «Non ne parlate 1036 VI| padre, ed egli l'abracciò e disse: «Maometto t'apparecchi 1037 VI| una sua segreta compagna e disse: «Quello giovane che serve 1038 VI| La damigella la guatò e disse: «Taci, matta, che se' di 1039 VI| uno famiglio per marito!». Disse Galeana: «O che sai tu chi 1040 VI| Mainetto s'inginocchiò e disse: «Madonna, questa ghirlanda 1041 VI| ella, tornata alla madre, disse: «Voi mi fate servire di 1042 VI| tagliava loro inanzi; e Galeana disse a Mainetto motteggiando: « 1043 VI| colori per vergogna si mutò. Disse la segretaria: «Dimmi, Mainetto, 1044 VI| mercatante che perí in mare». Disse la segretaria: «Madonna, 1045 VI| d'essere mercatante». E disse a Mainetto: «Io voglio che 1046 VI| E gittossi ginocchioni e disse: «Madonna, io sono povero 1047 VI| da gentilezza d'animo». Disse la sagretaria: «Egli è di 1048 VI| egli è gentile amore». Disse Mainetto: «Come può amare 1049 VI| rise, e Mainetto aggiunse e disse: «Io non amerò mai donna, 1050 VI| mangiare, e Mainetto serviva, disse Galeana a Mainetto: «O non 1051 VI| egli s'armasse: e Mainetto disse che non si armerebbe. E 1052 VI| stava a udire. E Mainetto disse, non credendo essere udito: « 1053 VI| ed egli tutto turbato le disse la cagione, ond'ella ridendo 1054 VI| cagione, ond'ella ridendo gli disse: «Vuoi tu amare Galeana, 1055 VI| e tiratola da lato, le disse ciò che gli era avvenuto 1056 VI| gli aveva udito dire. E disse: «Per certo Mainetto è figliuolo 1057 VI| paese egli si sia»; e poi le disse il patto ch'ella aveva fatto 1058 VI| gittò gi nocchioni a' piedi. Disse Galeana: «S'io ti farò armare, 1059 VI| giurava a lei per Maometto. Disse la cameriera: «Non giurare 1060 VI| Mainetto con le due damigelle, disse uno siniscalco: «Madonna, 1061 VI| vidde fare tante prodezze, disse da sé: «Per certo costui 1062 VI| mano, ed egli gliela rendè. Disse Morando: «O ribaldo, io 1063 VI| stormenti, e Morando gli disse: «Fuggi di fuori della cittá»; 1064 VI| Mainetto: chiamò a sé Morando e disse: «Che hai tu fatto di quello 1065 VI| servisti in su la piazza?». Disse Morando: «Non niente». Ed 1066 VI| presente la sagretaria, e disse: «Dimmi, Ragonese, chi è 1067 VI| io non lo conosco certo». Disse Galeana: «Tu lo conosci». 1068 VI| Maometto, non lo conosco». Disse Galeana: «Non giurare per 1069 VI| dire chi egli era. Sempre disse ch'era di Ragona, figliuolo 1070 VI| mercatante; ma ella gli disse: «La mia sagretaria mi disse 1071 VI| disse: «La mia sagretaria mi disse che t'udí lamentare, e quello 1072 VI| virtú vinto il torniamento. Disse Marsilio: «Piacesse a dio 1073 VI| egli e Mainetto. Ed ella disse: «Cristo, ch'è il vostro 1074 VI| fossino cristiani; ed ella disse: «Morando di Riviera, non 1075 VI| gittò al collo a Morando e disse: «O padre, tu avevi uno 1076 VI| Bramante e al re Agolante, disse al re Bramante quello che 1077 VI| gli raccontò, e poi gli disse la grande biltá e bellezza 1078 VI| voleva marito. E Marsilio disse che non era ragionevole 1079 VI| da parte del re Bramante. Disse Marsilio·: «Deh non ci minacciate, 1080 VI| armi per cosí poca gente». Disse lo re Polinoro: «Deh lascia 1081 VI| tanto che lo racquisti?». Disse Balugante: «Date Galeana 1082 VI| marito Bramante, ed ella disse: «Io vi risponderò domattina». 1083 VI| Morando a che modo rispondere. Disse Morando: «Dite che voi volete 1084 VI| dove erano le sue arme. Disse Morando: «Io le lasciai, 1085 VI| abergo fuori della porta». Disse Galeana: «Non dubitare d' 1086 VI| Morando chi egli era. Ed egli disse: «Io sono catalano, e servo 1087 VI| coltello, e sono cavaliere». Disse lo re Polinoro: «Va, e torna 1088 VI| combatterei con famigli altrui». Disse Morando: «Molti signori 1089 VI| ragione d'arme rifiutare». Disse Polinoro: «Tu cerchi il 1090 VI| presente. Lo re Polinoro disse a Morando: «O Ragonese, 1091 VI| Morando menato prigione, disse a Galeana e alla reina sua 1092 VI| Polinoro cominciò a ridere, e disse: «Va dunque, e torna a fare 1093 VI| stare i fatti dell'arme». Disse Mainetto: «Io honne giurato 1094 VI| delle sue pronte parole, e disse: «Tu non se' cavaliere: 1095 VI| terza, non se' cavaliere». Disse Mainetto: «Se mi prometti 1096 VI| fare cavaliere, ma Galeana disse: «Madre, ogni figliuola 1097 VI| per giurare cavalleria, disse a Galeana: «Giuro per lo 1098 VI| battaglia. Lo re Polinoro disse: «Per certo, cavaliere, 1099 VI| nella corte del re Galafro». Disse Carlo: «Io ho nome Mainetto, 1100 VI| di sua mano cavaliere». Disse lo re Polinoro: «Io voglio 1101 VI| serviva Galeana di coltello. Disse el re Galafro: «Io non lo 1102 VI| conosco se non per famiglio». Disse lo re Bramante: «O come 1103 VI| sapere chi egli si fusse». Disse Bramante: «Dimmi, Ragonese, 1104 VI| minacciandogli di morte; e la sera disse Polinoro a Bramante: «Per 1105 VI| acciò che tu ti riposi». Disse Polinoro, non meno superbo 1106 VI| figliuolo di mercatante, e disse: «O Mainetto, io t'addomando 1107 VI| se' e come tu hai nome». Disse Carlo: «Tu m'hai per tre 1108 VI| adiratamente la spada in mano e disse: «Io ho nome Carlo Magno, 1109 VI| gli mostrasse la faccia. Disse Mainetto: «Chi mi sicura? 1110 VI| oscura la luce del sole, disse Mainetto: «O cavaliere, 1111 VI| cavaliere combatta la notte». Disse Bramante: «Se tu mi prometti 1112 VI| per partire, e Bramante disse: «O Mainetto, pensati stanotte 1113 VI| che vi ripenserebbe, e poi disse: «O re Bramante, io vi priego 1114 VI| egli conosceva Mainetto. Disse Ragonese: «Io lo conosco 1115 VI| Morando si tornò al campo e disse che Mainetto non ne voleva 1116 VI| furioso sanza nessuna guardia disse: «Alla morte siamo!». E 1117 VI| Gualfedriano quale era Mainetto. Disse Galafro: «Egli è quello 1118 VI| sapeva, tanto che Uggieri gli disse: «Nobile signore Mainetto, 1119 VI| con teco». E Mainetto gli disse che l'arebbe molto caro, 1120 VI| Uggieri se ne fece beffe e disse: «Per questo non rimarrá 1121 VI| altro. Lo re Gualfedriano disse il terzo giorno che per 1122 VI| parole, e chiamato Mainetto, disse: «Quello ch'io ho promesso, 1123 VI| non lo volle ritenere, e disse: «Menate pure Uggieri con 1124 VI| piaghe, e stando saldi, disse Mainetto: «Ahi nobile re, 1125 VI| la pace come era fatta. Disse il re Galafro: «Quello che 1126 VI| gentilezza di Mainetto, disse: «Io sono contento, ma io 1127 VI| cosí gli promisse, e poi disse a Uggieri: «Io ti comando 1128 VI| uscio; e Morando ridendo disse: «O che vai facendo, Uggieri?». 1129 VI| gittò ginocchioni a pie' e disse: «Io ho sentito le vostre 1130 VI| quella fede che voi siete». Disse Morando: «Come? non credi 1131 VI| grande, come facciamo noi?». Disse Uggieri: «Voi non credete 1132 VI| morte. Allora Morando gli disse chi era Mainetto, e come 1133 VI| fece levare in pie', e poi disse: «Se Iddio mi dona grazia 1134 VI| tre e baciaronsi in bocca. Disse poi Uggieri a Mainetto: « 1135 VI| a Marsilio?». E Morando disse: «Oimè, Uggieri, che è quello 1136 VI| padre di Mainetto». Allora disse Uggieri: «E io voglio essere 1137 VI| comandamento». E Mainetto gli disse come Galeana era sua sposa, 1138 VI| avea sposata celatamente. Disse Uggieri: «Questi figliuoli 1139 VI| uscirono di camera. Morando disse a Uggieri: «Non ti curare 1140 VI| confortò a farlo morire, e disse: «Trovate il modo, e guardatevi 1141 VI| Morando e tutto il fatto gli disse; e uno famiglio di Marsilio 1142 VI| mattina da Marsilio. Galeana disse: «Egli hanno grande ragione»; 1143 VI| dove egli andava, ed egli disse dove Galeana lo mandava. 1144 VI| domandava: «Che fa Mainetto?». Disse il famiglio ch'e' paragonava 1145 VI| lodando Iddio, lo confortò, e disse a Mainetto: «Non ti sconfortare, 1146 VI| Mainetto come a capitano; e disse alle guardie: «Guarda che 1147 VI| con fretta cavalcarono. Disse Uggieri: «Andrenne noi sanza 1148 VI| Uggieri per chiamarlo, e disse a Marsilio: «Uggieri non 1149 VI| dov'erano e' figliuoli, e disse: «Avete voi morto questo 1150 VI| Galeana, e non la trovando, disse Balugante: «Ora vedete voi 1151 VI| vostra pessima figliuola». Disse la reina: «Tu parli male, 1152 VI| fiume, e Uggieri si volse e disse a' compagni: «Vedete, o 1153 VI| volse, e com'ella gli vidde, disse: «O lassa a me, ch'egli 1154 VI| mpugnò la sua lancia, e non disse niente a' compagni; ma egli 1155 VI| d'andare in Inghilterra. Disse Mainetto: «Andiamo al duca 1156 VI| Borgogna, Gherardo da Prata». Disse Morando: «Non è d'andarvi, 1157 VI| ch'egli è tuo nimico»; e disse come Gherardo teneva con 1158 VI| quello che egli addimandava. Disse Morando: «O monsignore di 1159 VI| menollo nella sua camera, e disse: «O non se' tu Morando?». 1160 VI| giá fa cotanto tempo?». Disse Morando: «In molte parte, 1161 VI| Morando se gli scoperse, e disse dove aveva tenuto Carlotto 1162 VI| ostiera lo borbottò. Allora disse Galeana piangendo: «O padre 1163 VI| Galeana corse alla camera e disse: «O signori, ecco Morando 1164 VI| e poi andò in camera e disse come il fatto stava, onde 1165 VI| avea di niente sparlato. Disse Morando: «Madonna, quello 1166 VI| Bernardo di Chiaramonte; e disse al famiglio che portava 1167 VI| non se ne accorgesse, e disse a Morando e a Carlo: «Andate 1168 VI| riconoscere Bernardo. E passati, disse Morando a Mainetto: «Quello 1169 VI| Bernardo di Chiaramonte». Disse Uggieri: «Il primo de' sua 1170 VI| sono passati?». E ognuno disse di no. «Per mia fe'», infra 1171 VI| Per mia fe'», infra sé disse Bernardo, «che quello mi 1172 VI| bestemmiando: «Non so». Disse Uggieri: «Tu me lo dirai»; 1173 VI| de' Reali di Francia. E disse: «Io mi tornerò in Chiaramonte 1174 VI| la morte di suo padre, e disse come fu generato in su lo 1175 VI| sempre ne sia memoria». Disse Mainetto: «Se Dio mi 1176 VI| Lione, vostro figliuolo». Disse Bernardo: «E' si vuole disfare 1177 VI| disfare la casa di Maganza». Disse Morando: «O signore Bernardo, 1178 VI| accostatosi a Morando, el duca gli disse: «O compagnone, questo tuo 1179 VI| l'unghia». Morando rise e disse: «L'uno buffone con l'altro 1180 VI| Namo si volse a Carlotto e disse: «O cavaliere, onde siete 1181 VI| rispuose ad alta boce e disse: «O nobilissimo duca, io 1182 VI| mano Galeana piangendo, e disse: «Madre, questa è la reina 1183 VI| venne in su la sala, e Carlo disse al dus Namo chi era Uggieri, 1184 VI| darebbono a Carlo». E 'l duca disse: «Facciamo la mostra, e 1185 VI| ed a Agnentino; e Carlo disse che voleva essere con loro 1186 VI| Orliens, Gherardo da Fratta disse a Lanfroy e al re Oldrigi: « 1187 VI| suo fratello minore, e disse loro: «Questo Carlo dice 1188 VI| figliuoli di Pipino». E poi disse a Guerrino: «Costoro non 1189 VI| a parlamento co' baroni. Disse il duca Namo: «Leva contro 1190 VI| cittadini lo intesono, e disse: «O nobili cittadini, perché 1191 VI| figliuolo del re Pipino». Allora disse Guerrino: «O come puoi tu 1192 VI| domandollo chi egli era. Disse Oldrigi: «O tu che mi domandi, 1193 VI| che mi domandi, chi se'?». Disse Carlo: «Io addimandai prima 1194 VI| giuro di dirti il mio nome». Disse Oldrigi: «Io sono il re 1195 VI| maggiore forza de' nimici e disse: «O franchi cavalieri, o 1196 VI| una volta gli si volse e disse: «O se tu non avesti misericordia 1197 VI| come vi pare di fare?». Disse Gherardo: «Che ognuno procacci 1198 VI| e Carlo gli perdonò, e disse a Bernardo: «L'andare e 1199 VI| egli chiamò e' figliuoli, e disse loro tutta la cosa come 1200 VI| del loro nimico. Galafro disse loro: «Sopra alla mia testa, 1201 VI| se ne fidarono. Galafro disse: «Io manderò a Carlo per 1202 VI| suo consiglio. Gherardo disse questa risposta: «O figliuoli 1203 VI| amava Milone, che a lui non disse niente, anzi l'amava come 1204 VI| una cameriera per lui, e disse alla cameriera: «Va in tale 1205 VI| menata chi ella era, ed ella disse: «Ell'è una buona giovane, 1206 VI| e' giunse, l'abracciò e disse: «Sorella mia, tu sia la 1207 VI| ne dolse con Carlo, e poi disse: «Signore, il mondo di 1208 VI| passati gli otto giorni, disse Milone a Berta: «Come porremo 1209 VI| rispuose: «Come piace a te». Disse Milone: «La prima volta 1210 VI| dicono 'roolar'. E però (disse Milone) io voglio per rimembranza 1211 VI| acquistare l'Asia, e ancora si disse che i cristiani e ogni natura 1212 VI| nome Sventura». Balante disse: «Tu mi pari uomo d'assai; 1213 VI| secondo che tu farai». Disse Isventura: «Io sono contento». 1214 VI| Milon; e Balante lo guatò e disse: «Perché piangi?». Sventura 1215 VI| tornò insino a Balante e disse: «O capitano, voi non tenete 1216 VI| vide la sua gente fuggire, disse: «Ahi Maumetto, io me lo 1217 VI| incontro, e accostatosi a lui, disse: «Chi t'ha fatto capitano 1218 VI| uno mercatante di panni, disse verso gli altri fanciulli: « 1219 VI| e cominciò a piagnere, e disse: «O figliuolo mio Orlandino, 1220 VI| aveva auto roba per quattro. Disse Orlandino: «Tu non dei avere 1221 VI| buon'ora, come feci io». Disse Orlandino: «Perché io venga 1222 VI| troppa, dammene una parte». Disse il briccone: «Io la gitterei 1223 VI| a quella corte». Ed egli disse: «O come, madre? Eglino 1224 VI| che io vi vada?». Ed ella disse: «Temo che quello Carlo 1225 VI| l'altre cose fu uno che disse: «Quando l'imperadore è 1226 VI| vedendo l'ardire d'Orlandino, disse al servidore: «Non fare: 1227 VI| partito Orlandino, Carlo disse: «Deh vedete quanto ardire 1228 VI| si potevano fare inanzi. Disse il re Carlo: «Per certo 1229 VI| uno buono uomo di Sutri disse: «Santa Corona, egli è circa 1230 VI| viene la madre con lui». E disse molto de' giuochi che aveva 1231 VI| Carlo, subito la riconobbe e disse: «Donde hai tu auta questa 1232 VI| non vi tornasse. Ed egli disse: «Io non vi tornerò piú». 1233 VI| grande forza del fanciullo, disse, presente la baronia: «Per 1234 VI| fatto questo segno». E poi disse: «Stanotte m'apparí una 1235 VI| nella camera co' tre baroni, disse loro: «Signori e fratelli 1236 VI| tazza, cominciò a piangere e disse: «O figliuolo mio, ben sarai 1237 VI| andasse alla corte. Ed egli disse: «Madre, io non vi andrò». 1238 VI| prese Carlo per la barba, e disse: «Che hai?». E fu piú scura 1239 VI| ch'era piena di vino, e disse: «Tieni, valletto, che voi ' 1240 VI| incominciò a piagnere e disse: «Omè, figliuolo, tu m'hai 1241 VI| coppa piena di vino». E disse alla madre che non avesse 1242 VI| in su la cavata grotta, disse: «Chi sta qua drento?». 1243 VI| l duca andò piú inanzi e disse: «Chi siete voi, che abitate 1244 VI| ella con grande vergogna disse: «Io sono la sventurata 1245 VI| scomunica che egli aveva; e disse come ella partorí questo 1246 VI| parlò per tutti a tre, e disse: «Santo imperadore, noi 1247 VI| costoro nella faccia, e disse: «Dite vo' da gabbo o da 1248 VI| liberamente».~«Per mia fe'», disse Carlo, «che io ho tanta 1249 VI| e quando furono levati, disse el duca Namo: «La grazia 1250 VI| ristrinse nelle spalle e disse: «Se io avessi creduto questo, 1251 VI| la rifermo». E sospirò e disse: «Questo infante non sará 1252 VI| ginocchioni un'altra volta e disse: «O carissimo fratello, 1253 VI| Piglia di me ogni vendetta», disse: «Fratello mio, almeno ti 1254 VI| piú delle volte; e però si disse volgarmente che Orlandino 1255 App| Fioravante venne a lui, e Tibaldo disse: «Vedi, Fioravante, che 1256 App| Lione venne a Tibaldo e disse: «Sire Tibaldo, che vogliamo 1257 App| vogliamo noi fare?». Allora disse Tibaldo: «Lione, vattene; 1258 App| adirato, e trovò Lionello, e disse: «Fratello mio, Tibaldo 1259 App| che erano sotto di lui, e disse loro: «Non vi disarmate, 1260 App| incontanente abracciargli, e disse: «Voi siate e' benvenuti». 1261 App| trassegli da una parte e disse: «Come avete voi fatto di 1262 App| vogliamo stare con voi». Allora disse il re: «Bene mi piace»; 1263 App| ci sará aperta». Allora disse il re: «Ben mi piace»; e 1264 App| legato, trasse gran guai e disse: «O me lasso! chi m'ha cosí 1265 App| Quando lo re gli vidde, egli disse: «Per mia fe', costoro sono 1266 App| chiamò quelle due donzelle, e disse loro: «Figliuole mie, questi 1267 App| passati alquanti giorni, disse uno giorno Galerana, ch' 1268 App| vedere e' nostri prigioni?». Disse Drugiolina: «Facciamo quello 1269 App| iscamparmi». E Riccieri disse: «Mettere' mi a ogni grande 1270 App| cosí lamentare Fioravante, disse Drusolina la bella: «Che 1271 App| grande maraviglia, e Riccieri disse: «Ancora ho io speranza 1272 App| mangiato a loro piacere, disse Galerana: «Sorella mia, 1273 App| mi fare né che mi dire». Disse Galerana: «Deh, dimmi, sorella, 1274 App| vollele dare nel viso. Allora disse Drusolina: «Se non fusse 1275 App| egli ama piú, o te, o me». Disse Drusolina: «Tu hai ben detto; 1276 App| amendue a sedere: e Galerana disse: «Sire cavaliere, io t'ho 1277 App| Allora parlò Drusolina e disse: «Sire cavaliere, intendete 1278 App| pigliate». Rispose Fioravante e disse: «In veritá assai mi piace 1279 App| volendosi partire, Drusolina disse: «Io voglio tornare al mio 1280 App| prigione a Fioravante, e disse la cagione bellamente, acciò 1281 App| non sentissono niente, e disse [a] Fioravante: «La mia 1282 App| Allora Fioravante rispose e disse: «In veritá bene ne sono 1283 App| veritá bene ne sono dolente». Disse Drusolina: «Io la gettai 1284 App| se ne senta alcuna cosa». Disse Fioravante: «Voi avete fatto 1285 App| al collo e abracciollo, e disse: «Sire, non lasciate per 1286 App| cristiana». Allora ella disse: «Io sono molto contenta 1287 App| dire ogni vostro talento». Disse Drusolina: «Volete voi uscire 1288 App| voi uscire di prigione?». Disse Fioravante: «Io voglio imprima 1289 App| di soccorso». E Drusolina disse: «Dunche siete voi figliuolo 1290 App| insieme, che non era prima, disse Drusolina: «Sire, quando 1291 App| al re Fiore, e piangendo disse~quello che Lione e Lionello 1292 App| giunto dinanzi al re Fiore, disse: «Io mi viddi sanza alcuna 1293 App| e trasse grandi guai, e disse: «Io non sarò ma' piú lieto 1294 App| per la gola». E a Tibaldo disse: «Ora intendi, Tibaldo, 1295 App| consentí. E di poi il re disse: «Io voglio incontanente 1296 App| cavò la corona di capo e disse: «Padre santissimo, io vi 1297 App| Allora il santo Padre gli disse: «Tu puoi assai chiaramente 1298 App| incominciò a lagrimare, e disse: «E' miei figliuoli m'hanno 1299 App| il quale è qui venuto?», disse il re Fiore: «Costui è quello 1300 App| Franza l'abracciò e baciò, e disse: «Io vi priego che voi mi 1301 App| Fioravante». Allora Tibaldo disse: «Se voi volete che io ve 1302 App| ma per se medesimo gli disse: «Tibaldo, di' sicuramente 1303 App| Allora lo re di Franza disse: «Non ci è da dire piú, 1304 App| Galerano, suo fratello, e disse: «Che faremo? Tu vedi quanta 1305 App| terra. Allora Fioravante disse: «Madonna, io vi priego 1306 App| mosse, e andò alla madre, e disse: «Madonna, io mi levo da 1307 App| sento?». E la madre gli disse: «Guarda bene i prigioni 1308 App| cristianitá». E Drusolina disse: «Madonna, e' sará bene 1309 App| prigione a Fioravante, e disse: «Amore mio e vita mia, 1310 App| trarti di prigione». Allora disse Fioravante: «Io ti priego 1311 App| quello che bisognava, e disse a Fioravante: «Vuoi tu uscire 1312 App| prigione?». E Fioravante disse: «Andate in su la torre, 1313 App| grande dono da voi». E lo re disse: «Domandate quello che vi 1314 App| o morto o preso». E egli disse: «Abbiate la grazia»; e 1315 App| loro la prima schiera, e disse loro: «Ora siate prodi uomini; 1316 App| inginocchiossi a' suoi piedi, e disse: «Io v'addimando la prima 1317 App| altro uomo». E il re gli disse: «Va al re di Franza, che 1318 App| inginocchiossigli a' piedi, e disse: «Re del mondo, Iddio, adempí 1319 App| grande grazia». E lo re disse: «Addomanda ciò che tu vuoi». 1320 App| cominci la battaglia. E il re disse: «Io per me ti do la parola, 1321 App| misse la mano in capo e disse: «Con la benedizione di 1322 App| facciate le schiere». E il re disse: «Hai tu auta la parola 1323 App| l'Apostolico?». E Tibaldo disse: «Signore, veracemente egli 1324 App| e diella al re Fiore, e disse: «Fratello mio, togli questa 1325 App| Riccieri alla prigione, e disse: «Fioravante, la tua gente 1326 App| tua gente non vale nulla». Disse Fioravante: «Come sta la 1327 App| Fioravante: «Come sta la cosa?». Disse Drusolina: «Tutta la gente 1328 App| gente sono in terra». Allora disse Fioravante: «Madonna, io 1329 App| dolcissimamente Fioravante, e disse: «Io ti priego per lo mio 1330 App| scudo gli porse, e poi gli disse: «Io ti raccomando il mio 1331 App| non lo uccidiate». E egli disse: «Non vi bisogna pregarmene». 1332 App| come il santo Padre gli disse ch'egli era stato abattuto, 1333 App| strettamente, e poi gli disse: «Vedi, Fioravante, quanto 1334 App| signori e baroni e cavalieri». Disse Fioravante: «Padre santo, 1335 App| cavalcando insieme, Fioravante disse a messer lo re: «Voi mi 1336 App| v'avessi offesi». Allora disse Fioravante a Salardo: «Ista' 1337 App| madre di Fioravante, e disse: «Madonna, voi sapete quello 1338 App| che voi me lo attegniate». Disse la reina: «Io manderò per 1339 App| mandò per Fioravante, e disse a lui: «Figliuolo mio, tu 1340 App| uno grande pezzo, e egli disse: «Madre mia, io vi priego 1341 App| di donna?». E Fioravante disse: «Madre mia, che io ho


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