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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
In questo tempo Achirro, re di Barberia, diliberò, inanzi ch'egli andassi, dovere maritare Fegra sua sorella, piú per sospetto della sua signoria che d'altra cosa. E fece bandire uno torniamento, al quale venne molti signori; e vennevi Basirocco di Turchia, fratello d'Arcaro, ed era cugino d'Achirro; e vennevi Minapal, figliuolo di Dracon lo Moro; e vennevi Aliachin, fratello del re Alifar di Granata, e Giliarton, re di Bellamarina, e Arcimenio, fratello del re Dalfreno di Domasco; e vennevi due greci, grandi signori, in Tunizi; l'uno aveva nome Pirrafo e l'altro Anfimenio, signori di Tessaglia. Questi signori avevano apparecchiato la loro gente e le loro navi per andare a Roma in aiuto di Danebruno; e quando seppono di questo torniamento, mandarono la gente a Roma, e loro vennono a Tunizi, e poca gente menarono con loro. Molti altri re, duchi e prenzi saraini, benché sapessino la festa, n'andorono pure a Roma, come si conterá a tempo e luogo.
Per questo Fegra mandò il famiglio, ch'ella aveva mandato a Roma, per Riccieri: questo famiglio aveva nome Acail. E quando Riccieri fu venuto, gli disse tutto il torniamento ch'era ordinato, e pregollo che egli si partisse, e lei ne menasse con seco. Disse Riccieri: «Poi che si dee fare torniamento, io lo voglio stare a vedere, però che a nostra posta possiamo andare. Fate pure che noi abbiamo lettere da partire ne' porti, che noi non siamo ritenuti a' porti». Disse Fegra: «Io ho giá fornito quello che fa di bisogno». E cosí aspettarono alcuno giorno, tanto che il tempo venne del torniamento; e apparecchioronsi a una giostra.