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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo LXIII.

Come Riccieri fece grande battaglia a Tunizi contro alla gente del soldano;

e molti avvenimenti della battaglia, e pruove di Riccieri e d'altri.

 

Ordinò Riccieri, poi ch'ebbe la licenza della battaglia, di far fare la mostra, per vedere quanta gente potevano fare drento alla cittá; e trovò ch'egli erano drento alla cittá quaranta migliaia d'uomini da portare arme, tra' quali v'erano diecimila a cavallo con lance e con archi. Ond'egli fece di tutta questa gente da cavallo e da pie' tre schiere. La prima con diecimila diede a valenti cittadini, tra' quali erano dumila cavalieri; la seconda volle Riccieri per sé; in questa furono cinquemila cavalieri e cinquemila pedoni: la terza diede al re Filoter, ch'egli stessi apresso alle porte, e, se bisogno facessi, che gli soccorressi; questa schiera furono settemila pedoni e tremila cavalieri colle bandiere reale. E ordinò nella cittá che diecimila sempre istessino armati a guardia della cittá; e poi si mosse. La prima schiera era giá fuori; e giunti alle mani coll'antiguardia del campo, e cominciato el romore, la battaglia era giá grande, quando Riccieri uscí fuori colla sua schiera, e vidde e' cittadini che giá davano le spalle, perché uno de' loro capitani era stato morto da Alifer. Allora Riccieri colla sua schiera gli soccorse; e cominciossi asprissima battaglia l'una gente coll'altra. Riccieri per forza racquistò grande parte del campo. In questo Alifer fece entrare nella battaglia la gente de' Turchi e de' Persiani, che furono ventimila, e fu questa piú asprissima battaglia. E benché Riccieri con terribile forza adoperasse, e rincorasse e' Barberi, i nimici erano molti piú e miglior gente. E giunto apresso a' Turchi quegli d'Arabia, impaurati quegli di Tunizi da cavallo e da pie' cominciarono a dare a drieto, in questo punto Riccieri faccendogli far testa con ogni suo ingegno. Ma egli giunse nel campo i Numidi cavalieri, e non potevano i Barberi sostenere. Riccieri vide ch'e' nimici sanza nessuno ordine venivano alla battaglia. Subito fe' ristrignere le due schiere insieme intorno alle sue bandiere; e fatto questo, uscí egli solo dalla gente, e andò dov'era el re Filoter con diecimila, e comandò che lo seguisse, e uscí della cittá per un'altra porta, e disse al re che ferisse nella battaglia per coste. Ed egli tornò alla sua schiera, e fece ritirare la gente un poco in drieto e cavare e' feriti del campo, e misse in punto una brigata da cavallo, aspettando che il re Filoter fedisse nella battaglia. E quando el re entrò nella battaglia, trovando e' nimici male ordinati, molto gli danneggiò e affrisse, e abatté le loro bandiere per terra, e quasi gli misse in rotta, non lasciandogli raccorre, sicché nel campo fue grande paura e grande uccisione di Persiani. Allora Alifer abbandonò la battaglia ch'era contro al paladino Riccieri, e afrettossi di tornare al padiglione rincorando la sua gente. E rilevò una bandiera, e rifé capo per pigrizia e timiditá del re che non seguí la vettoria, ma ebbe paura e ricolse la sua gente. Allora riprese cuore lo nimico, e contro a lui si volse, e abattello da cavallo colla lancia in mano. Per questo fue messa in rotta la gente di Tunizi. E poi si rivolse sopra al caduto re Filoter, il quale era giá rimontato; ma Alifer l'abracciò e levollo da cavallo, e per forza di braccia e di cavallo lo portava via. In questo mezzo Riccieri aveva messi i nimici in volta; e giunto alla rotta schiera del re, gli rifrancò e fegli rivolgere nella battaglia. E cominciato avere speranza nella vettoria, trovò el cavallo del re Filoter, vòto, correre sfrenato sanza el suo signore. Domandò dov'era el re: fugli mostrato Alifer che lo portava via in sull'arcione. Allora Riccieri ogni altra cosa abbandonò; e drieto al nimico si misse correndo, e giunselo in mezzo a grande frotta di gente, e diegli un colpo a due mani in su l'elmo, che lo gittò come tramortito a terra del cavallo. E cadde il re in terra con lui, e fu pello cadere innaverato di certe ferite; ma Riccieri per forza lo cavò delle mani de' nimici, e insino all'utima parte del campo loro lo radusse, e rimandollo nella cittá. E di subito tornò nella battaglia; e scontrò la sua gente ch'abbandonava la battaglia, perché Alifer era rimontato a cavallo e molti della cittá faceva morire: ed era tanta la moltitudine del campo, che quegli di Tunizi non potevano piú sostenere, e sarebbene molti piú morti, se non fussi Riccieri che gli soccorse. Nondimeno furono per forza rimessi nella cittá, essendo Riccieri il diritano ch'entrassi drento alla porta. Alifer fece tirare la sua gente in drieto, e poi fece addimandare Riccieri; ed egli tornò insino a pie' del ponte; e 'ssendo fidati da ogni parte, apressati a un'aste di lancia, cosí gli parlò:




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