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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Avendo Riccieri udite le parole, si fermò colla spada in mano, e disse: «O nobilissimo cavaliere, nessuno non de' giudicare, s'egli non ha udite ambo le parte; e però odi la mia parte. La forza della fortuna mi condusse a tempo di bandita e giurata triegua: per la fede di tutti gl'iddii, mi condusse quella forza che molti signori e prenzi e duchi da piú e da men di me ha giá isforzati, e ingannati imperadori e re, cioè l'amore di donna. Io tirato dall'amore di Fegra Albana, perch'io, per lettera da lei chiamato, a lei andai, essendo la triegua, solo con quello famiglio ch'ella m'aveva mandato, sanza nessuno pensiero cattivo, ma solo portato dall'amore, a me furono negati e rotti e' patti della fatta triegua, che per tre mesi e' cristiani potevano andare per le terre de' saraini, e che e' saraini potevano passare per le terre de' cristiani. Ed io fu' messo a Tunizi in prigione; e Basirocco e Achirro, re di Barberia, e gli altri baroni ch'erono stati al torniamento, e tutti voi non solamente la mia morte disiderasti, ma, per maggiore istrazio fare di me, fui riserbato per farmi insieme con Gostantino e con Fiovo mangiare a' cani; e cosí fui rimesso in fondo di torre, della quale per la grazia del nostro vero Iddio e per la bontá e operazione di Fegra Albana uscii. E tanti nobili signori cristiani avete morti; benché le nostre spade gli abbiano vendicati: ma pur l'oltraggio, quand'io fui messo in prigione, non era vendicato, s'io non vi avessi menato di qua in prigione, come fui messo in prigione io. Tu sai quanti re e quanti gran signori di vostra fede sono passati sopra a' cristiani, che son quasi niente a rispetto della moltitudine vostra. Ogni volta v'abbiamo vinti, e tutti o la maggiore parte de' signori saraini ci sono morti. Onde io ti priego che tu non voglia essere del numero de' morti; e priegoti che tu faccia come fece Attarante della Magna e Durante di Melano e Folicardo di Marmora, e' quali conobbono la nostra fede essere perfetta fede. E se 'l nostro Signore Gesú Cristo non ci avessi aiutato, giá per noi non aremmo potuto contro a voi. Lo re Fiorello è re tanto grazioso, ch'egli ti donerá signoria apresso agli altri baroni; ed io t'accetterò per mio fratello, in quanto tu pigli il santo battesimo di nostra fede cristiana».