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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo II.

Come Fioravante tagliò la barba a Salardo, e come fu preso,

e come 'l padre lo giudicò a morte, e fu messo in prigione.

 

Poiché Fioravante ebbe compiuto e' diciotto anni, e avendo udito dire le cose che l'avolo suo Fiovo aveva fatte nel tempo e nella etá ch'era Fioravante, prese vergogna di sé medesimo di stare ozioso e di perdere la sua giovinezza all'ozio. Pensando a quello ch'udiva dire di Riccieri, quando era nel tempo ch'era allora Fioravante, si vergognò di stare piú alla scuola; e una mattina, tornato lo re Fiorello dal tempio e sedendo in sulla sedia d'una udienza, Fioravante n'andò dinanzi da lui, e 'nginocchiato dinanzi al re Fiorello gli domandò che lo facessi cavaliere e che gli donasse arme e cavallo, che egli voleva provare sua ventura e acquistare reame per sé. El padre e' baroni se ne cominciarono a ridere, e nondimeno parve a tutti buono segnale. Rispose lo re Fiorello: «O figliuolo, tu non se' ancora in etá di fare fatti d'arme, e non hai studiato ancora quello che bisogna a fare l'operazione di cavalleria, e voglio che tu impari prima a schermire». Fioravante rispose: «Padre mio, di questo sono io molto contento; e priegovi che voi mi facciate insegnare». Lo re Fiorello comandò e ordinò che si cercassi d'uno maestro di schermaglia de' migliori del mondo. E' baroni gli dissono: «O signore, in tutto il mondo non è migliore maestro che Salardo, duca di Brettagna. Se voi mandate per lui e pregatelo ch'egli gl'insegni, egli lo fará». Allora lo re mandò per Salardo.

E da indi a pochi giorni Salardo venne, e lo re lo pregò che gli piacessi d'insegnare a Fioravante. Ed egli ringraziò il re, e dissegli ch'egli non era degno d'insegnare a nobile giovanetto quanto era Fioravante, ma ch'egli gl'insegnerebbe volentieri. E disse al re: «Santa Corona, el discepolo che si tiene da piú ch'el maestro, non impara mai bene, s'egli non teme el maestro». Allora disse lo re Fiorello a Salardo in presenza di tutti i baroni e di Fioravante: «Io ti do Fioravante, che tu gl'insegni; e giuroti sopra questa corona» (e puose la mano alla corona ch'avea in capo) «che, se Fioravante facessi contro a te alcuna cosa contro a ragione e non ti ubidirá, io ne farò tal punizione, che sempre si dirá di tale disciprina». Per queste parole Salardo s'assicurò d'insegnargli, pensando al pericolo dell'adolescenza de' giovani. Lo re, perché non fusse dato loro impaccio, assegnò loro uno bello giardino fuori di Parigi a una lega, dov'era una ricca magione; e quivi gli cominciò a 'nsegnare; e ischermivono a loro piacere. E la loro vita era questa, di schermire da ora di terza insino a ora di mangiare; e poi ch'avevono mangiato, pigliavono molti piaceri, e alcuna volta dormivano alle loro camere, ed alcuna in sull'erba dello giardino; e passata nona, tornavono a schermire insino a vespro, pigliando poi alcuno sollazzo; e quando facevano colazione, e confortati tornavono poi a schermire; e assai volte, poi ch'avevono mangiato, per loro piacere andavono a schermire in su certi praticelli ch'erono nel giardino, perché erono soli. E questa vita tennono quattro mesi, in tanto che Fioravante sapeva cosí bene schermire come Salardo, e tanto lo vantaggiava, quanto era piú giovane e piú destro della persona. E Salardo era vecchio, ed era molto superbo, ed era molto ricco e savio, e quasi tutta Francia per lo suo senno si governava, ed era el piú antico barone de' cristiani, ed eragli renduto grande onore.

Intervenne che per disavventura uno giorno nel giardino, poi che ebbono mangiato, Salardo, per fare pruova di Fioravante, molto s'affaticorono nello schermire; e poi che alquanto si furono affaticati, si puosono a dormire all'ombra di certi alberi in su 'n uno praticello. Salardo era vecchio, ed aveva lo barba molto grande, ed era bell'uomo, e molto teneva la barba pulita; e come fue posto a giacere, per ch'egli era vecchio, per la vecchiezza, per l'affanno e per la vivanda, cominciò molto forte a russare, per modo che Fioravante non poteva dormire; e adirato, come giovane, prese la spada per tagliargli la testa, dicendo: «Questo vecchio brutto non mi vorrá lasciar dormire?» E quando gli fu sopra, si vergognò, e disse a sé medesimo: «Sempre saresti vituperato; e non si direbbe perché l'avessi morto, ma direbbesi per la invidia dello schermire. Ma io mi vendicherò pure dell'oltraggio». E trasse fuori uno coltello e tagliògli la barba allato al mento pianamente, che Salardo non si risentí, e poi si dilungò da lui, e andò a dormire sotto un altro albero, e fu addormentato.

Salardo poco istette che fu risentito; e posto la mano alla barba, trovatola tagliata, subito immaginò che veruna persona noll'arebbe fatto, altro che Fioravante; e levato ritto, e' cominciò a cercarlo per lo giardino. E come l'ebbe trovato, subito trasse fuori la spada per tagliargli la testa: e subito pensò: «Che fo io? Egli è pure figliuolo del re di Francia; e non si dirá ch'io l'abbia morto per la mia barba, ma perché egli sapeva meglio di me ischermire: meglio è ch'io me ne vada al suo padre e mosterrògli l'oltraggio ch'egli m'ha fatto; e s'egli non mi vendicherá, io gli farò tanta guerra, ch'egli perderá el regno di Francia: io m'accorderò con quegli di Spagna e di Guascogna». E con questa superbia e ira si partí solo, e montò a cavallo, e andonne a Parigi: e cosí adirato giunse dinanzi al re Fiorello, il quale, vedendolo cosí turbato nella faccia, lo domandò della cagione. Salardo minacciando gliele disse, rimproverandogli che suo padre era stato morto a Roma in servigio di Fiovo suo padre, e di Gostantino suo avolo, e quante ferite aveva sostenute Salardo nella sua persona; «e ora el tuo figliuolo, perché io sono vecchio, mi schernisce, e hammi tagliata la barba nel giardino, mentre che io dormivo, come tu vedi».

Lo re Fiorello, adirato contro al figliuolo, promisse di farne aspra vendetta, che sempre ne sarebbe ricordanza; e confortava Salardo, e disse: «Io ti mosterrò ch'io amo piú Salardo, che lo iniquo e ingrato figliuolo». E fatto venire uno giustiziere, domandò Salardo dov'era Fioravante, ed egli glielo disse. El re comandò al giustiziere che lo andassi a pigliare come ladrone, e menasselo dinanzi da lui. El giustiziere n'andò al giardino con molti armati, e trovarono Fioravante che ancor dormiva. El giustiziere nollo chiamò, ma fecelo in prima legare, temendo ch'egli non si lascerebbe pigliare; e quando l'ebbono legato, lo destarono; e quando Fioravante fu desto, domandò che gente egli erano e perché l'avevono preso villanamente. El giustiziere gli disse tutto 'l fatto, e come il padre lo faceva pigliare per la barba ch'egli aveva tagliata a Salardo. Molto si doleva Fioravante, perché l'avevono trovato a dormire; e cosí legato ne lo menarono a Parigi, e missollo nella prigione, e significarono al re com'egli era in prigione; e avevallo menato coperto e segretamente tanto, che non se n'era avveduto persona. E la reina sua madre non ne seppe niente, in tanto che, apparita l'altra mattina, la reina a buon'otta montò a cavallo, e andò con molta compagnia a una festa ch'era fuori di Parigi, per lo perdono; e udito una messa, si ritornò inverso Parigi.




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