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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Mentre ch'el giustiziere voleva uscire fuori della porta, ed eglino scontrarono la reina che tornava dalla festa; e vedendo tanta gente, si maravigliò, e fermossi per vedere colui ch'andava alla giustizia; e ognuno la guatava, e nessuno nolle diceva niente. Quando giunse Fioravante per me' la madre, e la reina nollo conosceva, perch'egli aveva fasciati gli occhi, ma pure gli parve molto giovanetto, e disse: «Iddio ti faccia forte, ch'egli è pure gran peccato che uno sí giovanetto sia condotto alla morte». Fioravante, come l'udí parlare, la riconobbe, e disse forte: «Omè, madre, pregate Iddio per me!» Quando la reina udí il suo figliuolo, sarebbe per dolore caduta da cavallo, ma ella fue abracciata dalla sua compagnia, e rinvenuta in sé, disse: «O malvagio giustiziere, com'hai tu ardire di menare el mio figliuolo alla morte?» Allora lo giustiziere piangendo le contò tutta la cosa come ell'era, e come el re gliele faceva fare a mal suo grado. La reina gli comandò ch'egli ritornassi indrieto insino al palazzo; e cosí fece.
E tornati verso la piazza, e la reina giunta in piazza, era sí grande la moltitudine, ch'ella non poteva passare, e le grida rinsonavano insino al palazzo. Per questo romore el re si fece al balcone, e vide che rimenavono indrieto Fioravante. El re smontò le scale, e tutti e' baroni lo seguitarono; e giunto in piazza, chiamò il giustiziere, e domandò della cagione perché rimenava indrieto Fioravante. Rispuose il giustiziere: «Per lo comandamento della reina». Allora il popolo, gittato ginocchioni in sulla piazza, gridavono misericordia. El re, investigato dal dimonio, comandò ch'egli facessi quello ch'egli gli aveva comandato, apellandolo servo traditore e disubidiente; e 'l giustiziere prese la sua via per menare Fioravante alle forche a 'mpiccarlo. La reina, udito il comandamento del re, si gli gittò ginocchione a' piedi, e disse: «O signore mio, quanto tempo bramasti d'avere uno figliuolo! E Iddio te l'ha dato, e ora per cosí piccola cagione te lo togli. O signore mio, uccidi me, misera madre, con lui, o tu me lo rendi vivo!». Lo re, avvolto in grandissimo dolore, le rispose: «Reina! reina! se tu parli piú di questo, io ti farò ardere». Ella, vedendolo fermo in quest'openione, e veduto Salardo poco di lungi dal re, andò a lui, e gittossi ginocchione a' piedi di Salardo; e Salardo la fece levare ritta, e la reina piangendo disse: «O nobilissimo duca, la fama de' tua antichi e la vostra è risprendiente per tutto 'l mondo, ch'eglino furono e' primi che per la nostra fede combatterono. Io ti priego che in piccolo punto tu non brutti la gloria di tanta fama, e che poi si dica: Salardo fece impiccare el figliuolo del re di Francia per sí leggere cagione. Ma fate pace con Fioravante e fategli portare alcuna pena del suo fallo: fategli dar bando del regno, ed io vi prometto, se mai torna per alcuno tempo, io farò con voi parentado, e darògli la vostra figliuola per moglie». Salardo, udendo le parole della reina, si mosse a piatá per la promessa ch'ella gli faceva; e presela per mano, ed impalmolla, ed ella lui, d'attenergli la promessa. Disse Salardo: «Come volete ch'i' faccia?» Ella disse: «Dimandatelo al re di grazia».
Salardo andò dinanzi dal re, e disse: «Santa Corona, tu hai fatta pena la testa a chi dimanda grazia insino a tre giorni; e però io non ti addimando grazia, ma io fo' grazia a Fioravante, e perdonogli la vita e l'offesa, salvo ch'io voglio che tu gli dia bando di tutta la fede cristiana». Lo re, udito Salardo, pianse d'allegrezza, e disse: «Cosí sia, come voi avete detto!»; e comandò che Fioravante fussi rimenato. Piú di mille furono li messaggeri che corsono drieto al giustiziere: e ritornò al palagio.
El re era ritornato in sul palazzo, e fugli rimenato dinanzi Fioravante; e Fioravante s'inginocchiò dinanzi al padre, ed e' gli disse: «Va', 'nginocchiati dinanzi a Salardo!» Ed egli cosí fece, e dimandò perdonanza a Salardo. Disse Salardo: «O Fioravante, come non ti vergognasti, non tanto per la barba, quanto per lo dispregio della corona e di me? Tu non sai quanto sangue io e' miei abbiamo sparto per mantenere la vostra schiatta. Ma tu anderai cercando l'altrui terre per mia vendetta; e basti a te ch'io t'ho liberato da morte». E licenziollo.