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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo VI.

Come Riccieri, primo paladino, andò drieto a Fioravante, e la reina

gli die' una barba d'erba vertudiosa contro a' beveraggi e veleni.

 

Partito Fioravante, la reina rimase molto addolorata, essendo nella sua camera, pensando dove la fortuna conducerebbe il suo figliuolo, e quanto le pareva essere istrano caso stato quello ch'era addivenuto, e ravvolgendo molti pensieri nell'animo. E mentre ch'ella stava in questi pensieri, giunse el paladino Riccieri; e dimandando di Fioravante, alcuno, che non sapeva che fosse partito, gli disse ch'egli era alla stanza della reina. Riccieri andò a smontare alla stanza della reina, cioè alla porta che andava a quella parte del palagio che stava la reina; e giunto alla camera, trovò la reina che piangeva. Temendo Riccieri che Fioravante non fusse morto, la domandò che era di Fioravante; e la reina, vedendo Riccieri, gli disse: «Oimè, caro fratello, io non so dove si sia: io non ispero piú giá mai di vederlo»; e poi gli contò dal principio alla fine tutta la cosa come istava.

Quando Riccieri sentí come Fioravante era partito, domandò la reina che via aveva presa, e certi altri, e quanto era che s'era partito. Saputo questo, disse alla reina: «Non vi date maninconia, ch'io non ristarò mai ch'io lo troverrò». «Omè!», disse la reina, «non fare, imperò che lo re Fiorello ha mandato un bando a pena della testa, che veruna persona nollo accompagnassiritenessi; e piú mi dolse ch'el mio figliuolo se n'ebbe a 'ndare solo». Disse Riccieri: «Madonna, se lo re mi dará bando, quando Fioravante tornerá, sarò ribandito, imperò che mai non tornerò, ch'ed io lo ritroverrò». E volevasi partire. E la reina si ricordò d'una prieta preziosa ch'ella aveva, la quale aveva questa vertú, che chi l'aveva a dosso, nessuno beveraggio o loppio o altri sughi d'erbe non gli potevono nuoceretenerlo addormentato. Alcuno libro dice ch'ella fu una radice, ovvero barba d'erba, ch'aveva questa vertú; ma a me pare piú verisimile una prieta preziosa, o corno di lioncorno, perché dice ch'era buona contro al veleno; o corno di dragone, ch'è contrario a veleni e a loppio. E diella a Riccieri, e disse: «Io mi dimenticai di dare questa prieta preziosa al mio figliuolo». Ell'era in uno piccolo borsellino. Riccieri se l'apiccò al collo, e mandolla giuso insino in sulle carne; e dissegli la vertú ch'ell'aveva.

Riccieri era armato; e partissi della reina, e andò a montare a cavallo; e apresso domandò el cammino drieto a Fioravante, el quale gli era inanzi di du' ore cavalcato; ma perché Fioravante aveva migliore cavallo, andava piú forte che non andava Riccieri.




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