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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo X.

Come Fioravante e Riccieri furono ingannati da uno briccone

con beveraggio, e uccisollo, e' vannosene verso Dardenna.

 

Andando verso Dardenna, trovarono molte villate arse e guaste per la guerra; e la sera albergarono in una villa abbandonata, e non ebbono che mangiare. La mattina di buon'ora montarono a cavallo, e insino a nona cavalcarono sanza mangiare o bere per lo paese abbandonato. E uno briccone ladrone, vestito come pellegrino, gli vide da lunge, e posesi a una fonte d'acqua chiara, ch'era allato alla strada, e tese in su l'erba un pezzo di mantiletto, e posevi suso pane e carne cotta; e quando costoro giunsono, disse «Bene vada quella compagnia! Piacerebbevi di mangiare meco uno bocconeFioravante aveva fame, e disse: «No' faren teco colezione». Ed ismontati tutti e tre, e lavato le mani, cominciarono a mangiare. E mangiato alcuno boccone, disse Fioravante: «Ha' tu niente di vino da bere?». E quel briccone si dicinse da lato uno barlotto, e diede bere a Fioravante e poi a Riccieri. E poco stettono che amendue caddono addormentati in sul prato, perché quello era beveraggio aloppiato. Subito quello briccone trasse la spada da lato a Fioravante, e, cavato loro l'elmo, prese la spada, e disse verso Uliana: «Damigella, ora ti goderá la mia persona, ch'io n'ho tanti morti a questa fonte, ch'io sono ricco; e per godere la tua persona non volli dare a te del beveraggio»; e alzava la spada per tagliare loro la testa. Disse Uliana: «Se tu ami la mia persona, no gli uccidere; ch'io prometto a Dio che se tu gli uccidi, ch'io me ucciderò, e se tu gli rubi e lascigli stare, io t'amerò piú che uomo del mondo». Per questo il ribaldo gli disarmò, e tolse loro l'arme e' giubberegli e le calze, e lasciògli in camicia e in brache, e misse ogni cosa in su 'n un cavallo, e fece montare la donna in sull'altro, ed egli montò in su Gioioso, e prese la sua via verso Balda. Disse la donna: «Per Dio, andiamo verso Dardenna!». El malandrino non volle. La donna aveva grande ira e dolore, e temeva la morte, perch'e' s'aveva cinte amendune le spade. E cavalcando, la donna disse: «Andiamo piano, ch'io sono grossaDisse el ribaldo: «Noi possiano andare a bell'agio, che sará domattina terza, inanzi che si risentino niuno di loro». E cosí andarono a bell'agio.

Gli duo cavalieri, che dormivano, non sanno com'eglino stanno. Riccieri aveva la borsa, che gli die' la reina, al collo sotto la camicia, e per ventura el malandrino non'aveva veduta; onde Riccieri per la vertú della pietra non poteva dormire e rivolgevasi in qua e in , tanto che cadde in una fossa d'acqua che era a pie' della fonte, e per questo si destò. Ed ha el loppio questa vertú, che, come l'aloppiato si desta, el loppio ha perduta la sua vertú, e per quella volta non può fare piú addormentare. Quando Riccieri fu desto e pose mente a sé e al compagno, si raccordò della prieta che la reina gli aveva data, e trassela del borsellino, e missela in bocca a Fioravante, il quale poco stette che si risentí. Disse Riccieri: «No' siamo due be' campioni!». E disse «Omè! come faremo noi?» Rispose Fioravante: «Pur male, imperò ch'io penso che noi abbiano dormito da ieri in qua». Disse Riccieri: «E' non può essere, imperò che tua madre mi die' una prieta preziosa, ch'è buona a questo beveraggio». Fioravante si rallegrò, e disse: «Adunche e' son poco lontani». E pose mente alle pedate, e disse: «E' vanno verso Balda. Venite drieto a me, e io correrò». E cosí fe': e poco andò che gli vide. La damigella spesso si volgeva; e veduto Fioravante, disse al briccone: «I' ho grande volontá di baciarvi». El ribaldo credette ch'ella dicessi davvero, e accostossi a lei, e abracciolla, ed ella abracciò lui, e strignevalo forte, e gridò: «Venite tosto, cavalieri, ch'egli non può fuggire». Fioravante s'affrettò di correre, e 'l ribaldo si scoteva, ma ella nollo lasciò imperò; e' cavagli si discostorono, e per questo caddono amenduni a terra de' cavagli: ella nollo lasciò per questo. Intanto Fioravante giunse, ch'aveva tolto campo a Riccieri, perch'era piú giovane, e posegli Fioravante le mani a dosso, e disse: «Donna, lascialo a me». E subito lo spogliò, e col pomo della spada l'uccise. Riccieri giunse, e armoronsi, e montorono a cavallo, e molto lodorono Iddio, e presono loro cammino verso Dardenna (e mentre che Fioravante vivette, si rideva della beffe di questo paltoniere, quando se ne ricordava); e cavalcando passorono molti paesi abbandonati.




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