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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XII.

Come Fioravante e Riccieri e Tibaldo di Lima presentarono Uliana

al padre, re Fiore di Dardenna; e la grande allegrezza;

e come la maritò a Tibaldo con parola di Fioravante.

 

Entrati e' tre baroni nella cittá, andorono a smontare al reale palazzo. Fioravante e Riccieri presono Uliana in mezzo di loro due e salirono le scale; e giunti dinanzi al re, Uliana s'inginocchiò, e cosí tutti gli altri; ella lo salutò con grande riverenzia. Quando il padre la vidde, pianse d'allegrezza, e corsela a 'bracciare. La novella andò a Florinda, sua madre, che fu figliuola del re Misperio di Scondia, ed era sorella di Balante e di Galerano: ella venne in sala. L'allegrezza vi fu grande; ella l'abracciava e baciava piangendo di letizia, ella domandando e Uliana rispondendo. Tibaldo fu il primo che disse al re tutta la cosa come Fioravante aveva detto a lui, e la morte di Finaú e del re Mambrino, e la loro franchezza.

Di questo fu molto contento il re Fiore e tutta la corte, perché molto era temuto Finaú e 'l re Mambrino. Allora disse Tibaldo: «Santa Corona, parola di re non dee mentire. Voi mi promettesti Uliana per mia sposa: ella è tornata per la grazia di Dio e di questi cavalieriDisse il re: «Tu di' vero, ma io farei torto a questi cavalieri che l'hanno racquistata. E per tanto, se questo Guerrino lo vorrá, egli è ragione che ella sia sua, e però io voglio prima parlare». E posonsi a mangiare; e poi ch'ebbono mangiato, lo re e' baroni feciono grande onore a Fioravante e a Riccieri, non conoscendo chi egli erano, e apresso gli domandò s'egli era di loro piacere che darebbe a Guerrino la sua figliuola per moglie, e in quanto che loro non la volessino, la darebbe a Tibaldo di Lima. Disse Fioravante: «O franco re, a me non si confá una gentile donna, però ch'io sono figliuolo d'uno borgese di Parigi, ed ècci molto a grado che voi la diate a Tibaldo, valentissimo barone». Lo re chiamò Tibaldo, e diegli la figliuola per moglie. E la terza notte s'accompagnò con lui, e ingravidò in uno figliuolo maschio, che ebbe nome Ugone lo Fiero, e fu uno franco cavaliere; e levò Tibaldo l'odio che aveva a Fioravante per Uliana.

Aveva lo re Fiore due figliuoli, valenti d'arme, e l'uno aveva nome Lione e l'altro Lionello, e grande onore facevano a Guerrino e a Buonservo. Lo re Fiore, avendo inteso le prodezze de' cavalieri, immaginò di trarre a fine la sua guerra con Balante e con Galerano, suoi congiunti, fratelli della reina.




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