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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
In questo mezzo che Drusolina era rimasa nella prigione con Fioravante ed avevalo abracciato in presenza di Riccieri, molto gli confortò, e diede loro buona isperanza: e dopo molte parole, disse Drusolina: «Io voglio andare a vedere quello che fa la mia cugina»; e giá aveva detto loro chi ella era. E partissi da loro. E tornando alla camera, trovò Galerana morta. Allora ebbe ella grande paura, ma ella fu ispirata d'uno grande avviso: ella la prese con grande fatica e portolla sopra una finestra, ch'era sopra a uno grande fiume che passava per la terra, e gittolla a terra di quella finestra. E poco istette, ch'ella cominciò a gridare e iscompigliarsi, e diceva: «Omè! soccorrete Galerana, ch'è caduta nel fiume!». La gente corse, ma per ventura ella aveva dato in su 'n uno canto di muro colla testa, e tutto il capo aveva disfatto, ed era da poi caduta in uno pelago d'acqua del fiume. Per questo fu creduto ch'ella era da sé caduta, e morta per la percossa, e fu sopellita con grande pianto. E Drusolina faceva maggiore pianto che gli altri, dicendo: «Omè! avere perduta sorella e compagna, ed essere rimasa sola!». E passato quello giorno, tornò sola alla prigione, e disse a Fioravante come Galerana era morta per suo amore, e 'l modo ch'ella aveva tenuto; ed ebbonne grande sollazzo e piacere. Molto si maravigliò Riccieri del presto rimedio che trovò Drusolina, e raffermò il detto del savio, che lo consiglio della femmina è buono, s'ella non vi pensa su; ma s'ella vi pensa, nollo pigliare, ch'egli è vizioso.
E mentre ch'eglino istetteno in prigione, ella gli confortava di ciò che faceva loro di bisogno. Alcuno libro, ch'io honne trovato, dice ch'una fonte apparí nella prigione; e Fioravante disse a Drusolina chi egli era, e ch'egli la battezzò: molti non ne fanno menzione, che sono franciosi.