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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XXV.

Come Fioravante pella noia della madre, volendo ch'e' togliesse

la figlia di Salardo per moglie, si partí di Francia, e andonne verso Scondia.

 

Passato alquanto tempo, di spazio di tre mesi, Salardo, rammentandosi della promessa che gli fe' la reina quando Fioravante fu imbandito, di dargli la figliuola per moglie, n'andò alla reina, e addomandolle la fatta promessa, pella quale avea campato Fioravante della morte. La reina gli rispuose graziosamente ch'egli avea ragione e diceva vero, ma ch'ella voleva parlare con Fioravante e metterlo in amore della fanciulla. Salardo si partí contento della risposta.

La reina da ivi a pochi giorni mandò per Fioravante, e motteggiando gli disse ch'ella gli voleva dare una bella damigella per moglie, la quale era figliuola del duca Salardo di Brettagna, e che in tutta Francia non era la piú bella damigella, e che ella era la piú gentile, e che per gentilezza ella molto si confaceva a lui. Avendo Fioravante udito la madre, si partí da lei ridendo, e nello partire fece uno grande sospiro, e altro non le rispuose. La reina, credendo che l'amore della brettona l'avesse fatto sospirare, rimase allegra; e facea conviti in corte reale di molte donne, e negli conviti era sempre la figliuola di Salardo, e mandava per Fioravante perch'egli innamorassi piú della damigella. Ma Fioravante avea sempre nel cuore Drusolina, che l'avea tratto di prigione lui e Riccieri; e quanto piú andava a corte della madre e vedeva tante donne, piú s'accendeva dell'amore di Drusolina per la grazia ch'aveva trovato in lei. La reina gli disse uno in segreto modo: «O caro mio figliuolo, quando faremo queste nozze?». Allora gli narrò la promessa ch'ella aveva fatta a Salardo per camparlo da morte, di dargli la figliuola per moglie, «la quale è molto bella e gentile; onde io voglio che tu la tolga per moglie». Rispuose Fioravante: «O carissima madre, di tutte le cose vi debbo contentare, perché siete mia madre; ma di questa cosa non mi aggravate, perché amore d'altra donna m'ha legato e serrato nel grembo dell'amore». La reina adirata disse: «O come può essere che tu abbi ancora amore di donnaFioravante le rispuose: «Di certo che »: e partissi da lei.

La reina lo cominciò ogni a molestarlo di questo fatto, e a dosso gli metteva parenti e amici, salvo che a Riccieri non ne dicea niente, perch'ella dubitava che Riccieri non ne fusse contento. E durò questa tribolazione piú d'uno anno, tanto che a Fioravante venne a rincrescimento, e diliberò in sé medesimo partirsi di Francia, e solo e sconosciuto andare alla ventura verso Scondia, dove l'amore di Drusolina lo tirava.




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