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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Essendo Fioravante a tavola con l'ostiere, Drusolina si fece alla finestra della camera, ch'era dirimpetto allo abergo, e vidde Fioravante mangiare, e conobbe ch'egli era quello cavaliere ch'aveva fatte tante prodezze. Drusolina chiamò due gentili uomini, e disse: «Vedete voi quello cavaliere che mangia in quello abergo? Andate a lui, e da mia parte lo pregate che venga dinanzi a me». Eglino andarono all'abergo, e feciono l'ambasciata di Drusolina, e pregaronlo che egli venisse dinanzi da lei. Fioravante fece vista di non sapere chi fosse Drusolina, e domandò l'oste chi era questa Drusolina. Disse l'oste: «Ella è quella, per cui questa cittá è assediata, ed è figliuola del re Balante, nostro signore». Fioravante rispose: «Quando io arò mangiato, verrò da lei». E i gentili uomini tornarono a Drusolina, e fecionle l'ambasciata. Disse Drusolina: «Tornate, e non vi partite, che voi lo meniate a me». E cosí tornarono, e trovarono che dinanzi a Fioravante serviva la figliuola dell'oste, la quale, come sentí che Drusolina aveva mandato per lui, diventò smorta e pallida piú che terra, di dolore.
Fioravante mangiò, e poi andò armato dinanzi a Drusolina, e salutolla scambiando atti e modi e boce quanto poteva e sapeva. Ed ella lo domandò chi egli era; ed egli subito rispuose ch'era di Borgogna presso al reame di Franza. Disse Drusolina: «Tu non puoi celare che tu non sia franco uomo»; e tiratolo da parte, segretamente gli disse: «Tu debbi essere Fioravante, e a queste arme ti ricognosco». Disse Fioravante: «Madonna, l'arme furono bene di Fioravante, ma io non sono Fioravante». In questa giunse lo re Balante, e vidde questo cavaliere armato, e disse: «Chi è questo cavaliere che, all'arme che porta, somiglia quello traditore di Fioravante?». Ed egli rispose: «L'arme furono bene di Fioravante, e fu mio signore; e andando una volta con lui a uccellare, avendomi fatto dispiacere d'una mia sorella (io gli ero di drieto, e avevo tutte le sue armi in dosso, ed ero in sul suo cavallo), per vendetta dello oltraggio che m'aveva fatto, io gli ficcai la lancia nelli reni, ed egli non avia l'arme in dosso, e io lo passai insino dinanzi, e morto lo gittai a terra del cavallo. E perché io sapeva ch'egli era vostro capitale nemico, sono per mia sicurtá venuto in questo paese». Lo re Balante gli fece grande onore e festa (non è maraviglia se Balante non lo conosceva, però che non lo aveva mai veduto, se non armato da quello punto che lo vidde nella furia, quando fu preso a Monault); e dissegli: «Tu hai morto il maggiore nimico ch'io avessi al mondo, e voglio che tu stia nel mio palazzo e non voglio che tu vada piú all'abergo». E cosí promisse Fioravante di fare. E come fu partito Balante, e Drusolina lo menò con certe damigelle e certi cavalieri in camera; e faccendogli onore e parlandogli segretamente, gli disse: «Per certo voi siete Fioravante»; ed egli, negando sempre, diceva averlo morto. Drusolina lo cognosceva meglio che il re, perché l'aveva veduto e abracciato nella prigione; e s'ella non lo avesse conosciuto, ella si sarebbe morta di dolore, s'ella avesse creduto ch'egli avesse morto Fioravante; intanto che ella s'allargò a dirgli: «Se tu hai morto Fioravante, e' converrá ch'io ti facci morire; ma tu mi inganni, però che tu se' Fioravante». Ed egli si partí da lei, e fugli assegnata una camera nel palazzo, e fu mandato pel suo cavallo, e non tornò piú all'abergo. E la sera la figliuola dell'oste, vedendo che egli non tornava, disse al padre: «Io temo che 'l cavaliere d'iersera non tornerá, che Drusolina sará innamorata di lui». Disse il padre: «Io n'ho bene temenza: io te lo volevo dare per marito». Ed ella ebbe sí grande il dolore, che ella serrò le pugna e in presenza del padre cadde morta.
Di questa cosa fu ripiena tutta la terra, che la figliuola dell'oste era morta per amore del cavaliere ch'era venuto nella cittá novellamente. Quando lo seppe Drusolina, tutta si rallegrò, e disse: «Per certo a questo segno conosco ch'egli è el mio signore Fioravante; che, s'egli fussi stato uno briccone 'l famiglio, egli l'arebbe tolta per moglie, ma Fioravante non degnò, sí per la promessa ch'egli mi fece, e io a lui». E mandò segretamente per lui, e pregavalo che non si celassi a lei. Fioravante disse: «Madonna, voi sapete come Fioravante è nimico di vostro padre: come verrebbe egli in vostra corte? Io vi dico che Fioravante è morto». E ridendo si partí da lei, ed ella si rimase sospirando in dubbio dal credere al non credere; e 'l cuore gli diceva: — Egli è pure desso, ma egli non si fida d'appalesarsi a me—.