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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Drusolina, avendo vedute le valentie del cavaliere, subito che fu ritornato, mandò per lui, e in sagreto modo gli disse: «O caro mio signore, perché ti celi tu a me e fa' mi stare in tanto dolore, temendo io che tu non fussi morto? E questo è il merito dello scampo tuo e di Riccieri?». E cominciò a piagnere. Allora ne increbbe a Fioravante, e disse: «O nobilissima donna, a cui io promisi di non torre mai altra donna, pensi tu ch'io abbia dimenticato il benificio da te ricevuto? Ma la paura mi fa celare il mio nome; a te non si può tenere celato, e nelle tue braccia mi rimetto. Tu mi rendesti la vita, quando non era in mia libertá, e ora che l'è in mia libertá, te la posso donare, e cosí te la dono; ma io ti prego che con avvisato modo tu mi tenga segreto. Tu sai ch'io uccisi lo re Galerano, fratello del tuo padre, e feci morire Finaú e Mambrino, tuoi cugini; e 'l mio avolo fece morire il padre di Balante a Roma; e nondimeno l'amore ch'io ti porto ha potuto piú che la paura; e sentendo il tuo pericolo, mi sono messo alla morte». Drusolina si gli gittò al collo, e confortollo ch'egli non avesse paura; ed essendo domandata perché gli faceva tanta festa, rispuose: «Egli m'ha detta la condizione di Fioravante, nostro nemico, e come per l'oltraggio diliberò d'ucciderlo, e come poi l'uccise; e dissemi:—Volesse Balaim che io fossi uomo, che ora acquisterei tutta Franza! — E per quello l'abracciai; e hammi detto com'egli è gentile uomo di Borgogna». Ella lo pregava che 'l piú tosto ch'egli potesse la conducesse in Franza. Allora fu cominciato per tutto a chiamare «il cavaliere novello».
Lo re Balante lo fece quella sera capitano generale di tutta la sua gente, e comandò che fusse ubidito come la propia persona di Balante. Cosí tutta la guerra fu rimessa nel cavaliere novello, e ogni cosa si faceva come egli voleva, contro al soldano.