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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XLII.

Come Drusolina partorí due figliuoli maschi, e la reina l'accusò d'avoltero;

e dopo a molte cose contro a Drusolina,

come essa fu data in balia della reina co' figliuoli.

 

Regnando Fioravante re di Franza, intervenne uno strano caso. Uno venne in corte una povera donna con due figliuoli in braccio, amendue in fascia, e dinanzi a Fioravante s'inginocchiò e disse: «O signore, abbi misericordia di me e di questi dua fanciulli, che 'l padre loro morí nelle battaglie, quando voi fusti soccorso; e io rimasi gravida e partorí' questi due fanciulli a uno portato: ora non ho di che fare loro le spese». Drusolina, ch'era presente, disse: «E' non può essere che d'uno uomo solo nasca a uno portato due figliuoli». Rispose Fioravante: «O Drusolina, non dire cosí, perché a Dio non è nulla impossibile: per vero la femmina secondo natura può portare sette figliuoli a uno portato, ma non piú; e cosí si tiene pe' savi». E fece dare a quella femmina dieci onze d'oro.

E in quello anno Drusolina ingravidò, e partorí due figliuoli maschi molto belli. E la reina fu a consiglio con le sue false compagne, e diliberarono di fare morire Drusolina. E andoronla uno a vicitare, e la reina vi stette tanto, che Drusolina s'addormentò; e mandate via tutte le donne e le serve, quand'ella vide Drusolina sola, ella mandò per uno giovinetto gentile uomo, il quale serviva dinanzi a Fioravante della coppa del vino, e aveva nome Antonio. Disse la reina ridendo, mostrando di volere fare cose di sollazzo: «Io voglio che tu rimanga qui tanto ch'io torni». Rispose Antonio: «Madonna, no, per Dio, però che sarebbe disonesto». Ella s'adirò, e disse: «Se tu non ci rimani, io ti farò morire, però ch'io amo onore come tu, e non ti lascio se non per cose da ridere». Antonio rimase drento alla camera, e la reina serrò l'uscio di fuori, e andonne a Fioravante, e disse: «O figliuolo, ora ti fida delle puttane saraine. Sappi di vero che quelli non sono tuoi figliuoli, ma sono figliuoli d'Antonio. Ella ha scelto amante giovane e bello, e anche a questo non credo ch'ella istia contenta. Sappi che, come noi partimmo di camera, ella mandò per lui, ed ha mandate tutte le serve fuori, e comandò a me che io le mandassi fuori, e poi mi partissi; e io le mandai, non pensando al suo mal fare. Ma quando m'avvidi dell'atto, che Antonio fu drento, io serrai l'uscio di fuori, e hollo serrato in camera; e se tu non credi a me, va' alla camera e vedrá' lo». Fioravante, vinto dalla subita ira, non conobbe la falsitá della madre; corse alla camera, e aperse l'uscio, e trasse la spada, e non aspettò la scusa dello sventurato giovane: furiosamente l'uccise. Poi corse al letto, e prese Drusolina pe' capelli, e tirolla fuori del letto; ed ella nel destare gridò: «O Vergine Maria, aiutami!». Questa parola fu di tanta grazia, che Fioravante le die' della spada, e non la potè uccideretagliare le sue carni; e ricorse al letto, e prese e' due figliuoli, e per tre volte gli percosse nel muro, e non gli potè offendere, tanto miracolo mostrò la Madre di vita etterna! Dice alcuno ch'egli corse alla scala ch'era di pietra, e dièvvi suso della spada, e che ne tagliò tre scaglioni. Allora disse: «Io veggio ch'io sono stato ingannato, che questo è miracolo di Dio».

Al romore corse Riccieri, e Fioravante gli disse che Drusolina l'aveva cambiato a uno donzello; ma quando Riccieri udí il miracolo della spada e de' fanciulli, fece tanto che Fioravante l'arebbe perdonato; e Drusolina scusandosi chiedeva misericordia, e stava ginocchioni ignuda; e Riccieri la fe' rivestire, e menò Fioravante in sala. Allora la reina andò a Fioravante, e disse: «Dunque tu non farai vendetta della falsa puttana, che tanto ha vituperato e avvilito il tuo legnaggio, che t'ha pareggiato a uno famiglio?». Disse Fioravante: «Madonna, s'ella avesse fallato, la mia spada l'arebbe morta e tagliata, come ella tagliò la scala; e veramente Iddio ha mostrato miracolo per lei, e credo che voi m'avete fatto uccidere Antonio contro a ragione; ma guardate che Iddio non ve ne faccia ancora portare pena». Allora la reina cominciò a gridare e a piagnere e a dire: «Adunche mi fai tu colpevole di questo per questa falsa femmina? Ma io ti giuro che, se tu non ne farai vendetta, che io ti darò la mia maladizione». Fioravante, udendo le parole, disse: «Quanto io non la voglio uccidere, ma io la licenzio a voi: fatene quello ch'a voi piace». Disse la reina: «Ella sa fare delle sette arti incantamenti, e però non l'hai potuta offendere; ma io la farò ardere, che ella non si potrá difendere dal fuoco». Disse Fioravante: «Fate di lei e de' figliuoli vostra volontá, poi che voi dite che non sono miei». Ella si partí e tornò alla sua camera, e mandò per la contessa di Fiandra e per la figliuola di Salardo, e disse loro come aveva in sua libertá Drusolina; «ora consigliate quello che vi pare che io ne faccia»; e disse loro ch'ella aveva commesso avoltero con Antonio. Per questo ognuna di loro sentenziò che ella meritava il fuoco, e d'essere messa in una fornace ardente co' due figliuoli al collo per meretrice. E per vero la contessa di Fiandra né la figliuola di Salardo non sapevano che la reina avessi messo Antonio nella camera, ma credevano che Antonio avesse di certo fallato con Drusolina, ed eronne allegre, perché volevano male a Drusolina; sicché non erano tanto da biasimare quanto la reina, che per vincere la sua gara pativa che e' figliuoli del figliuolo morissino, come maladetta femmina.




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