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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Non passarono molti giorni ch'el re Balante, considerando la possanza d'Ottaviano del Leone, pensò muovere Ottaviano alla guerra contro al re di Franza, e fare vendetta di suo padre e di suo fratello e de' sua nipoti e della sua figliuola; e chiamato un dí Ottaviano in una camera, gli disse piagnendo tutto quello ch'era addivenuto con Fioravante re di Franza, e come uccise Finaú suo nipote, e 'l re Mambrino suo nipote, e 'l re Galerano suo fratello, e tolsegli Drusolina sua figliuola, e lui aveva tante volte abattuto e ferito. «Pertanto, se per la tua virtú io sarò vendicato, io non indugerò alla mia morte di farti signore, ma io ti farò re di tutto il mio reame vivendo io, però ch'io sono vecchio, e non ho altra reda che te». Rispose Ottaviano: «O signore e padre mio, re Balante, quello che piace a voi di questo fatto, piace a me, e parmi mill'anni di trovarmi a campo a Parigi contro a Fioravante per fare vostra vendetta». Lo re Balante lo ringraziò, e abracciollo e baciollo; poi fece molte ambascierie e mandò richiedendo molti amici e parenti, spezialemente il re di Spagna e 'l re di Portogallo e quello di Granata e quello di Ragona, e quanti signori erano in Guascogna, in Tarteria e in piú parti della Magna, e per tutte parti donde credeva avere aiuto. E in brieve tempo fece oste di saraini, e con dugento migliaia di saraini venne nel reame di Franza ardendo e dibruciando, e menò seco la reina e Drusolina e la moglie d'Ottaviano e molta baronia, e assediò la cittá di Parigi.
Quando lo re di Franza vidde tanta gente per lo reame e 'ntorno alla cittá di Parigi, ebbe grande paura, e seppe la cagione della loro venuta. Lo re Balante pose campo intorno alla cittá, e da piú parte la assediò. Ottaviano stava di per sé con la madre in uno campo e con la moglie e col lione; Balante di per sé colla reina; Giliante e uno almansor di Raona nella terza parte: tutto il paese andava a fuoco, predando e rubando el reame. La mattina del terzo giorno s'armò lo ammiraglio di Spagna, e venne verso Parigi, e mandò uno trombetto a Parigi al re a domandare battaglia. Fioravante disse a Riccieri paladino che s'armasse; ed egli cosí fece, e ringraziò Fioravante di tanto onore, e venne al campo, e passò con la lancia l'ammiraglio di Spagna, e morto lo gittò a terra del cavallo. Poi gli venne incontro l'almansor di Ragona: Riccieri similemente l'uccise. Balante, adirato di questo principio, mandò al campo Giliante, e ferironsi delle lance, e 'l cavallo cadde sotto a Riccieri, e fu attorniato e preso. Giliante per onore lo mandò a Balante, e 'l re Balante lo mandò a Rosana, madre d'Ottaviano del Lione, cioè Drusolina, la quale ne fu molto allegra. Giliante domandava battaglia verso la cittá. Allora Fioravante chiamò Gisberto Fier Visaggio, e disse: «Figliuolo, io non ho figliuoli, e però dreto alla mia morte io ti lascio mio reda del reame»; e in presenza di molti baroni lo fe' signore, se di lui intervenisse meno che bene: «s'io sono preso o morto, governa il reame». E addomandò l'arme e, armato, a cavallo uscí di Parigi; e giunto dov'era Giliante, e salutato l'uno l'altro, disse Giliante: «O Fioravante, tu mi uccidesti mio padre, detto Adimodan d'Ordret, ma in questo giorno ne farò vendetta». E preson del campo, e diedonsi gran colpi: Fioravante andò per terra con tutto il cavallo, e fu preso e menato a Balante, ed egli lo mandò a Rosana a donare per onore d'Ottaviano del Lione. Drusolina ne fu molto allegra d'avergli a sua guardia. Giliante tornò a domandare battaglia, e quegli della cittá stavano addolorati, vedendo preso il loro signore.