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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Bovetto, posto la cittá d'Antona in sul mare che viene verso Normandia (questo è il piú bello porto ch'abbia l'isola d'Inghilterra), e' stette a porre questa cittá uno anno saldo. In questo tempo la cittá di Londra si dette a Bovetto, e ancora gli si diede Giunsal in sul mare d'Antona, e dieglisi Briscoli e Ixeona e Banazia e Leonisse; l'altre terre d'Inghilterra teneva parte il re d'Irlanda, e parte gli Scozii: e 'l re d'Irlanda teneva Norgales e Gales e teneva Uregales e Miraforda. Allato alla cittá d'Antona correva uno fiume ch'aveva nome Lavenna, e di lá dal fiume era una cima d'uno poggetto molto rilevato presso Antona a meno di tre miglia; e in su quel poggio fece fare Bovetto per salvamento del porto e della cittá una fortissima rocca, e posele nome la Rocca a San Simone. Ella signoreggiava tutto il paese, e fece dintorno abitare e accasare, e lavoravasi tutto il poggio con certe ville dintorno. E diede questa rocca per la piú bella stanza che avesse Antona a Ughetto di Dardenna, e diegli per moglie una gentile damigella di Londra; e di costoro nacque Sinibaldo dalla Rocca a San Simone.
E regnando Bovetto molti anni in questa signoria, tanto che il suo figliuolo, il quale ebbe di Librantona, ciò fu Guido, era giá d'anni sedici, in questo tempo lo re di Fris, avendo una bella figliuola che aveva nome Feliziana, d'etá di quindici anni, diliberò volerla maritare, e ordinò una ricca festa e gran corte. E fece bandire questa festa, alla quale vi venne uno duca di Cimbrea, cugino di Falsargi, e vennevi con grande adornezza, ed aveva nome Armenio; e vennevi Cassandro d'Alcimenia, e vennevi Candrazio di Rossia, e vennevi Serpentino di Salmazia e molti altri infedeli per averla, perché era fama che 'n tutto il mondo non era la piú bella dama di lei. E intervenne ch'ella parlava un dí con una sua balia, e la balia disse: «O figliuola mia, tu se' la piú bella damigella del mondo; bene vorrei che tu avessi per marito uno bello cavaliere». Ella rispose: «Balain lo volesse!». E cosí parlando di molti signori, vennono a dire alcune donne che v'erano: «Il piú franco cavaliere che porti arme al di d'oggi si è Bovetto, figliuolo che fu d'Ottaviano del Lione; e sono stati i piú belli cavalieri e uomini del mondo». E fuvvi menzionata Drusolina e Fioravante e Ottaviano, e come Bovetto aveva presa Inghilterra e morto lo re Falsargi. Per queste parole Filiziana innamorò tanto forte di Bovetto, ch'ella sospirava; e una delle vecchie se ne avidde e disse: «Egli è di quelli traditori cristiani». Nondimeno Filiziana non se ne curò. E 'l terzo giorno dopo queste parole uno maestro d'arpa che le insegnava sonare, andandole assegnare, la trovò malinconosa, ed egli le disse: «O bellissima dama, rallegrati, che il tuo padre ti vuole dare marito». Disse Feliziana: «Come non ti vergogni tu a dire a me queste parole?». El giovane s'inginocchiò e dimandò perdonanza. Ella disse: «Io non ti perdono, se tu non mi prometti per sagramento di farmi uno sagreto servigio». Rispose il giovane maestro: «Madonna, per mia fe', se io dovessi di certo morire, io farò vostro comandamento»; e cosí le giurò. Ella gli fece una lettera; e l'altra mattina, tornato a lei, ella gli die' la lettera, e dissegli: «Vattene da mia parte in Inghilterra da Bovetto, duca d'Antona, e salutalo da mia parte, e, quanto è possibile, a lui mi raccomanda, e dagli questa lettera».
El caro maestro andò al porto che si chiama Golfo Ulie in sul mare Ozeiano Smanius, e verso Inghilterra navicò, e in poche giornate fu in Inghilterra, e trovò Bovetto a Londra, e salutollo, e posegli la lettera in mano. El duca lesse la lettera. Ella diceva come ella innamorò di lui, e come ella era gentile donna, e ch'ella non si curava d'essere matrigna di Guido, e che la sua fama l'aveva fatta di lui innamorare, pregandolo che andasse a quella festa almeno a vederla; e pregandolo ch'egli le desse il suo amore sí come ella l'aveva dato a lui. Bovetto disse al servo: «Come mi posso io fidare?». Ma egli gli fe' tanti giuri e spergiuri, che egli gli credette; e tutte le bellezze della donna gli contò per modo, che 'l fece altrettanto e piú innamorare. Bovetto lasciò la signoria a Guido suo figliuolo, e non manifestò dove andare si volesse, e segretamente in su una nave si partí. E tanto navicò, ch'egli arrivò nel Golfo Ulie a' confini della Magna, e, sconosciuto, entrò nella cittá di Fris. El maestro di Feliziana lo menò a una buona osteria, e fecegli dare una buona e bella camera, ed egli lo servia.