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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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LIBRO IV

Capitolo I.

Qui comincia il quarto libro de' Reali di Franza, chiamato Buovo d'Antona.

In prima tratta la sua nazione, e dove fu allevato insino in etá

d'anni nove e renduto al padre, e l'odio che Brandoria prese contro

a Guido, suo marito, perch'era vecchio.

 

Il duca Guido d'Antona avendo tolta per moglie la figliuola del re Ottone di Bordeus di Guascogna, el primo anno ella ingravidò, e partorí al duca Guido uno fanciullo maschio molto bello, di cui si fece grande allegrezza per Guido, suo padre, e per tutti e' suoi amici e sottoposti e per tutta l'Inghilterra; e posegli nome Buovo d'Antona, perché era nato ad Antona, la quale cittá fece l'avolo suo Bovetto, e per lui ebbe nome Buovo. El duca Guido lo dette a guardia al maggiore e al piú fidato amico che egli avesse, e questo aveva nome Sinibaldo dalla Rocca a San Simone; e Sinibaldo per migliore aria e per piú sicurtá menò le balie col fanciullo alla Rocca a San Simone, e raccomandò Buovo a Luzia, sua moglie; e aveva Sinibaldo uno figliuolo che aveva nome Teris. E fu allevato Buovo con grande solennitá, e sempre aveva tre balie che lo allattavano, e poppò sette anni; e quando Sinibaldo lo fece spoppare, sempre mangiava con lui, e due anni lo tenne poi alla Rocca. E quando fu entrato ne' dieci anni, lo vestí riccamente, e rimenollo ad Antona al suo padre Guido, il quale ne fece grande allegrezza, e fece grandi doni a Sinibaldo, e diede a Buovo uno maestro che gli insegnasse leggere; ma Sinibaldo gli aveva giá fatto insegnare alla Rocca; ma poco sapeva ancora.

E imparando Buovo, e la sua madre Brandoria era d'etá d'anni ventiquattro, ed era tanto bella, che assai volte nella sua camera, sé medesima specchiandosi, maladiva chi mai l'aveva dato per marito Guido d'Antona, ch'era vecchio canuto, per modo che non si curava di donna. E diceva: «Il padre mio doveva bene pensare che 'l duca Guido aveva passati tanti anni sanza moglie, perché poco amore di donna regnava in lui: o se da giovane non ebbe amore di donna, o come l'ará ora in vecchiezza? E io, misera, mi perdo il tempo mio, e sono pasciuta di baci e di promesse e di belli vestimenti, e vivo combattendo con l'amore e da lui riscaldata; e quando veggio il mio vecchio marito, non sono allegra, che io non mi contristi, e convienmi sforzare di celare il mio pensiero e ridere, quando ho voglia di piagnere. Che vale a me la nominanza della sua virtú? Che vale a me la sua grande signoria? Che vale a me l'assai ricchezza e belli vestimenti, che di quello che io doverrei avere sono nuda e povera? Ed egli vive pieno di gelosia, e sono guardata, e crede che io non me ne avvegga: egli ama el figliuolo che io gli ho partorito, perché egli non si sente da poterne acquistare mai piú. Ma io troverò modo d'avere marito giovane, e non mi perderò il tempo mio».




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