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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Lo re Erminione aveva uno cavallo incatenato, il quale era il cavallo piú bello del mondo, e avevalo tenuto sette anni rinchiuso e incatenato, perché nessuno non lo poteva domare, e molte volte l'aveva voluto fare domare, e mai non trovò nessuno tanto ardito, che gli bastasse la vista a domarlo. Essendo Buovo in questa corte, andò un dí el re Erminione a vedere questo cavallo, e Buovo v'andò a vedere; e udí dire al re: «Io farei gran doni a chi lo domassi e cavalcasse». Disse Buovo a quello: «Or fuss'egli mio, che io lo domerei e sellerei e cavalcherei!». Lo re lo 'ntese e disse: «O Agostino, per mia fe', se tu lo domi, che io ti farò grande bene, e caverotti di conciare cavalli alla stalla, e solo questo arai a governare». Allora Buovo si spogliò in giubberello, e prese uno bastone in mano, e andò verso il cavallo; e quando gli fu presso, il cavallo si rizzò in pie'; e Buovo gli misse un grido a dosso, e 'l cavallo si volle lanciare a dosso a Buovo, perché aveva la catena al collo lunga; e Buovo gli diede una grande bastonata, e gittòglisi a' crini del ciuffetto, e diegli uno pugno nell'orecchio manco, tale che 'l cavallo fu per cadere. Buovo prese la catena, e spiccolla dalla mangiatoia, e menollo a mano in su la piazza, e fecelo ferrare, e missegli la sella e la briglia, e montovvi suso. E quando volle che si movessi, el cavallo fece tre lanci, ma Buovo aveva una grossa mazza, e toccollo per la groppa e pe' fianchi, e 'l cavallo cominciò a tremare, e andava come Buovo voleva. E in otto giorni lo domò, e corse, e faceva ciò che Buovo voleva; e tanto venne vantaggiato, che al suo tempo non si trovò il piú vantaggiato cavallo; e non si voleva lasciare cavalcare a niuna altra persona che a Buovo; e tanto era avezzo con lui, che, come Buovo parlava, il cavallo l'ubidiva, intanto che molti ignoranti dissono ch'egli era uno spirito ch'era entrato in quello corpo di quello cavallo. E' governava solamente quello, e vinceva a correre tutti gli altri cavalli; e per quello gli posono nome Rondello, dicendo ch'egli pareva una rondine che volasse, quando correva.