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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XVI.

Come Ugolino, fratello del re Erminione, fu preso, e come Drusiana

armò Agostino, e fello cavalliere, e andò alla battaglia.

 

Essendo preso lo re Erminione e lo re Marcabruno, la gente cominciarono a fuggire, e nella cittá cominciò gran pianto e paura; e uno fratello del re Erminione, che aveva nome duca Ugolino, uscí della cittá per rifrancare la loro gente. E come egli entrò nella battaglia, s'aboccò con Lucafero, e fu gittato per terra, e fu preso e menato al padiglione. La gente fu rimessa nella cittá per forza d'arme; molti ne furono morti e una parte presi. Le porte furono serrate: la cittá era in grande tribolazione e romore e paura e pianto, e sopra a tutti piagneva Drusiana, temendo che la cittá non si perdessi. Buovo, essendo a pie' del palazzo, udí dire che Drusiana piagneva tanto aspramente: l'amore lo fece partefice al dolore; e non curandotemendo alcuna cosa, andò in sul palazzo dove ella piangeva, e giunto alla sua camera, la trovò piangere con molte donne. Come ella il vidde, si gli gittò al collo e abracciollo dicendo: «Omè, Agostino, come faremo? ch'è preso il mio padre e 'l tuo signore, e con lui è preso lo re Marcabruno, e ora è ancora preso el duca Ugolino, mio zio». Disse Agostino: «Madonna, non avere paura; che io mi sento di tanta virtú e possanza che, se voi mi fate armare di buone arme e fatemi cavaliere, io andrò alla battaglia; e l'animo mi dice di riacquistare vostro padre e gli altri che sono presi; imperò che l'arme che io acquistai in sul torniamento non sono sofficienti a grande pericolo, quant'è questa battaglia». Drusiana lo menò nella sua camera, e arrecògli una buona armadura; e Buovo s'armò, e quando fu armato, saltava e faceva pruova dell'arme, e tutte si rompevano; e 'l bacinetto vi diede suso col pome della spada, e ruppelo, e disse: «Madonna, queste non sono buone arme per me». Disse Drusiana: «Io non ho arme che siano migliore, ma delle piggiore n'ho io assai». E poi le venne alla mente e disse: «Io ho bene una armadura che fu dell'avolo mio, e arrecolla da Roma, secondo ch'io honne udito dire da mio padre; ma elle sono rugginose e antiche». Buovo le fece arrecare, e fecene grande pruova, e trovolle forte e sofficiente; onde egli disse: «Madonna, queste sono buone per me»; e armossi, e Drusiana l'aiutava a 'rmare. E quando fu armato, e Drusiana lo fe' cavaliere, e donògli una spada che fu anticamente di messere Lancilotto del Lago, e certi cavalieri inghilesi fuggiti d'Inghilterra la portarono in questo paese. E quando l'ebbe fatto cavaliere, gli gittò al collo e baciollo, e lagrimando disse: «O messere Agostino, io vi raccomando il padre mio, e, imprima che voi andiate, voglio una grazia da voi». Disse Agostino: «Madonna, insino alla morte sono disposto di servire la vostra persona». Ella gli domandò ch'egli la dovesse sposare; e allora si tirarono da parte, e amenduni si giurarono fede l'una all'altro: egli la sposò con uno anello d'oro che ella gli diede. Disse Drusiana: «Ora mi conviene avere piú pensiero di voi ch'io non avevo imprima; e a voi, messere Agostino, conviene avere piú pensiero di me». Disse Buovo: «Madonna, da poi che siete mia sposa, io mi voglio palesare a voi. Sappiate che io non ho nome Agostino, ma io ho nome Buovo d'Antona, e fui figliuolo del duca Guido d'Antona, e sono del sangue di Gostantino imperadore». Udito Drusiana questo, fu la piú contenta donna del mondo. Ella si cavò un altro anello di borsa, fatto propiamente come quello con che l'aveva sposata, e misselo in dito a Buovo, e disse: «Questo sia sposamento di perfetto amore: voi terrete l'uno anello, e io terrò l'altro, mentre che noi viveremo in questo mondo». E fatto questo, si misse l'elmo in testa e andò alla stalla, e montò in su Rondello; e Drusiana gli diede lo scudo e la lancia, e dissegli: «Va', che Iddio ti dia vettoria!». Buovo venne alla porta, e trovò tutti e' cavalieri fuggiti della battaglia. Allora egli tolse mille cavalieri scelti, e uscí della cittá, e venne verso il campo de' nimici con uno stendardo spiegato. E' saraini si faceano grande maraviglia, e dicevano: «Chi potrá essere questo che ha tanto ardire di tornare al campo, essendo tutta l'altra gente vinta e messa in fuga, e i loro signori imprigionati?». E levossi tutta l'oste a romore.




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